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Autore: Heavenly Hell    07/12/2010    5 recensioni
[Spoiler 2x06-07-08-09-10.]
Kurt si confida con Finn, riguardo un bacio, un bacio che l'ha sconvolto. Finn non la prende per niente bene e inizia comportarsi diversamente con Kurt, che si adeguerà: i due si parlano a mala pena, e Finn comincia a porsi molte, probabilmente troppe, domande;
Karofsky è ossessionato da qualcosa, o meglio, qualcuno;
Kurt, personaggio principale, è confuso e preocupato, sia per il comportamento di Finn, sia per il suo "nuovo" pensiero fisso. Vi chiederete "che cosa lega questi tre personaggi?" Beh, lo scoprirete solamente leggendo. :)
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Kurt's P.O.V.

Cosa ci faceva qui? Vederlo mi fa male, molto male, anche se devo ammettere che una parte di me aveva quel desiderio. Non capisco, sono così confuso, non dovrei provare certe cose per uno che mi ha sempre trattato male, non dovrei pensare a lui continuamente. Forse ho sbagliato a scappare, ma prima, quando l’ho visto là, davanti a me, che mi fissava con sguardo rapito, mi ha suscitato, paura, o meglio, terrore. Stavo fuggendo da lui, o dalla verità? E’ così complicato da capire, quel ragazzo è un libro chiuso. Una cosa sono riuscito a capirla, però: dopo oggi, ho la certezza che quel ragazzone sta’ chiedendo aiuto, gliel’ho letto negli occhi, nei suoi occhi verdi. E’ proprio vero, gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Meglio tornare all’interno, si sta’ mettendo freddo, e non dovrei essere qui. Cammino, cammino con gli occhi rivolti verso il basso, immerso nei miei pensieri. Cosa voleva dirmi Karofsky? E, soprattutto, perché è scappato via? Non riesco a cap…
-Aaaaaaaaaaaah!
Inciampo su qualcosa, anzi no, qualcuno. E’ Rachel. La noiosissima, fastidiosissima e orrendamente vestita Rachel, che mi ha dato una mano per l’assolo, che poi non ho ottenuto, prima delle provinciali. Il suo sguardo è triste, ma allo stesso tempo arrabbiato. I suoi occhi sono colmi di lacrime, i suoi capelli scompigliati e il suo corpo rigido.
-Rachel, che ci fai qui! Come mai non sei a scuola? Ma che..
-Finn mi ha lasciata.. definitivamente
Mi interrompe lei.
-Eh?
-Mi ha lasciata, per sempre, definitivamente non v..
-Si si, ho capito ma, ecco, perché?
-Lo chiedi a me? Non ne ho la minima idea, deve essersi rincoglionito. Ha farfugliato stronzate sulla fiducia, sulla sofferenza che ha provato con Quinn e..
-Ehi piano, piano! Non ti ho mai sentita usare certi termini, soprattutto se rivolti a Finn. Andiamo per gradi. Quando?
-Stamattina, prima delle lezioni.
-Dove?
-Che importa?!
-Ma dev..
-KURT!
-Ok, ok.
-Ok?
-Non so che dirti. Ti consiglierei di aspettare, vedere un po’ come continuerà.
-C’è un’altra cosa: il signor Schue mi ha detto che ha saltato l’ora di spagnolo a causa di una loro discussione, in cui c’entravi tu.
-Io? Che ho fatto?
-Schuester ha chiesto a Finn come stavi e lui non so perché se n’è andato sbattendo la porta e imprecando.

Finn.. Ma che gli prende? Anche lui? No non posso sopportare tutto ciò. Cercando di far finta di essere rimasto indifferente alla reazione di Finn, inarco un sopracciglio e guardo Rachel, fingendo confusione.
-Non riesco a trovare spiegazioni. Cerca di indagare non so, chiedi aiuto a qualcuno.
-E’ qui che mi servi tu.

Oh no, non io. Cazzo ho detto a qualcuno non a me!
-Mi serve un favore Kurt! Io ti ho aiutato per le provinciali e quindi penso di meritarmelo.
Oh, ma guarda.
-Kurt mi devi aiutare a capire cosa viaggia per la mente di Finn.
-E come?
-Non so, sei il suo fratellastro, vivete insieme, qualcosa ti inventerai.
-Ma non puoi chied..
-Sono sicura che ce la farai! Grazie Kurt.

Non faccio in tempo a finire la frase che lei fugge via, insieme ai suoi orrendi vestiti. Ma dico, una rivista potrebbe pure comprarsela? Avrà mai visto qualche copertina di Vogue? Domanda retorica, ovviamente no.
Karofsky, Finn.. Almeno ora posso pensare a due cose diverse. Perché Finn si sta comportando così? Perché? Perché?
E tutto dopo il trasferimento! Caspita, io vivo con lui, ci vediamo ogni giorno, più di prima, di cosa si lamenta? E allora Mercedes? Oh mamma, se tu fossi ancora qui! Vorrei un tuo consiglio, di quelli che solo le madri sanno dare, di quelli che ti fanno stare meglio. Non so cosa voglia dire avere una madre, non lo saprò mai. Per quanto Carol sia molto materna nei miei confronti, e di questo la ringrazio, non potrà mai prendere il tuo posto. Mi manchi mamma, mi manchi davvero tanto. Anche se per poco, ti ho vista ridere, piangere, arrabbiarti, e poi ho visto i tuoi occhi spegnersi. Vorrei tanto poterti riavere qui con me, con me e papà.
Immerso nuovamente nei miei pensieri non mi accorgo di essere ancora fermo per la strada, nel punto in cui Rachel mi aveva lasciato. Arriva Blaine, gridando, preoccupato.
-MA DOVE CAZZO ERI? DOVE CAZZO ERI? MI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO! NON ALLONTANARTI PIU’ COSI’! MA TI RENDI CONTO?
Il suo tono è fastidioso, troppo paterno: un tono che lui non ha il diritto di usare contro di me.
-Innanzitutto calmati, mi sembra che il freddo sia penetrato sino al tuo cuore! E poi, come ti permetti di dirmi certe cose? Ok, sei preoccupato, ma ricordati che siamo alla pari, non sei mio padre, e ovviamente non sei superiore a me.
Rispondo io con tono freddo, come il vento che accarezzava la mia pelle. Blaine cambia espressione, si tranquillizza; si avvicina, mi sposta una ciocca di capelli che mi cade sopra un occhio,  e poi mi accarezza una guancia.
Probabilmente si è reso conto di aver sbagliato. E invece no, dato che mi molla uno schiaffone. Non me lo aspettavo, mi ha ferito, e non fisicamente. Lo guardo, nervoso, arrabbiato, furioso. Lo spingo verso il muro più vicino e ricambio lo schiaffo. Lui inverte le posizioni e mi attacca al muro, tirandomi così forte i capelli da farmi portare la testa indietro e.. mi bacia? Perché mi bacia? Lo spingo indietro, confuso? Lui sorride.
-Blaine, perché?
-Perché ho paura per te.
-E mi baci perché hai paura?
-Beh si.
-Io pensavo che tra noi ci fosse solo amicizia, una profonda amicizia, niente di più. Almeno da parte mia è così.
-Lo è anche dalla mia.
-E allora..
-Ti chiedi il perché? Beh, è uno strano modo per dimostrarti che ti sono vicino.
-E lo dimostri ba-ba-baciandomi? Certe cose si dimostrano diversamente.
-Beh questo è il mio modo, e poi, sinceramente, ho sempre voluto “assaggiare” le tue labbra.

Mi prende la mano e mi trascina a sé.
-Ah, ecco!
Ridiamo, come se non fosse accaduto nulla, e torniamo a scuola.
 


Dave's P.O.V.

Guardo distrutto, dal finestrino della mia macchina, la scena. Mi sento morire, come ho potuto essere nuovamente così codardo? Lo ha baciato, quel bastardo l’ha baciato. E ora? Ora niente, non gli dirò più niente. Ovviamente Kurt preferisce quel.. Coso, e non un ragazzo “paffuto e che suda troppo”. Tutto questo mi sta uccidendo, non penso di reggere ancora per molto. Crollerò, sono sicuro che crollerò, non posso farcela, sono un debole, sono.. niente, sono niente! Mi verrebbe voglia finirla una volta per tutte, ma non ho il coraggio, come per tutte le altre cose. Sono riuscito a farmi odiare dall’unica persona importante nella mia vita, di una persona sensibile, dolce e a suo malgrado leale. Quel pomeriggio, nell’ufficio della ex-preside Sylvester, non ha parlato del bacio. Ok, lo ha detto a Finn, ma ora sono tipo, fratelli, è più o meno normale. Perché non sono forte come te Kurt? Perché mi devo nascondere dietro i pugni e le minacce per sopravvivere? Dove andrò a finire, continuando così?
Accendo il motore e parto, diretto da qualche parte, non so dove con precisione. Voglia di tornare a casa non ne ho, però mi tocca, non ho altri luoghi in mente. Arrivo velocemente, entro dalla porta e mi fermo, immobile. Papà è ancora a lavoro,  rientra di notte, mamma non c’è, e non so dove sia.
Vorrei urlare, distruggere tutto, ma c’è qualcosa che mi blocca, un qualcosa di indefinito. Mi volto verso destra, a fissare la vetrina degli alcolici. Non so perché, ma ho una voglia tremenda di scolarmi tutte quelle bottiglie di Tequila e Vodka, almeno i miei dispiaceri annegheranno da qualche parte.
Bevo, bevo, bevo più che posso. La mia testa ormai è andata, non ragiono più; esco, prendo la macchina e parto. Accelero, sono a 100 km/h , 150, 175. Mi fermo, davanti al laghetto nascosto dagli alberi vicino a casa mia. A mala pena riesco a scendere dall’auto, barcollo, non mi reggo in piedi, cado. Si, cado! Sono caduto come un cretino, sia per terra che con Kurt. Sono caduto, per colpa sua, del suo sguardo, del suo corpo, sua, sua e ancora sua. L’ho perso,  e perché? A causa della mia codardia.
Se potessi, ne parlerei con i miei, ma rimarrebbero delusi per l’ennesima volta. Loro non sanno che tutto mi sta succedendo, non sanno cosa vaga per la mia mente, non sanno che il vero motivo per cui ho dato il tormento a Kurt era solo per stargli vicino, poterlo toccare, guardare, parlargli, senza rivelare a nessuno chi sono veramente. Non sanno niente.
Mi tuffo nel lago, con l’acqua gelida che mi sommerge. Non riesco a nuotare, ho bevuto troppo. Dovrei arrendermi, abbandonarmi al mio destino, ma una vocina nella mia testa mi dice di combattere, di ribellarmi. Per qualche strana ragione, la ascolto, e con la poca lucidità rimasta nuoto fino a far emergere la testa. Respiro, finalmente, credevo di non poterlo più fare. Non mi sono arreso, per la prima volta ho lottato, e ho vinto.
Nuoto fino a riva, con fatica, ma senza mai fermarmi. Esausto e accasciato al suolo, mi addormento.
Sono passate 2 ore e mezza, molto, troppo tempo. E’ meglio correre a casa.
La strada è deserta, il sole è coperto dalle nuvole; una leggera brezza mi accarezza la pelle. Sento freddo, a causa del vento che colpisce i miei vestiti ancora bagnati. Probabilmente domani mi sveglierò con uno di quei raffreddori da record.
Tornato a casa mi sdraio nel mio letto, a pensare. A quel bacio, quel maledetto bacio che mi ha distrutto, che mi sta ancora distruggendo. Prendo il mio I-Pod, imposto la riproduzione su “repeat” e schiaccio play. La sua voce, la sua splendida voce, quella voce meravigliosa, che ho registrato di nascosto fuori dall’aula di musica. Senza rendermene conto, mi addormento nuovamente, ma questa volta sulle note di “Defying Gravity”.
Più tardi vengo svegliato di soprassalto dalla porta della mia camera che sbatte: papà. E’ furioso, mi prende per il collo della felpa, il suo sguardo mi terrorizza.
-COME PUOI FARMI UNA COSA SIMILE? MI HANNO CHIAMATO DA SCUOLA DISPERATI, NON SAPENDO DOVE TI ERI CACCIATO!
Urla lui.
-Cosa ti prende Dave? Torna in te! Prima i voti, poi la faccenda con Kurt e il Sig. Hummel e adesso te ne vai da scuola senza far sapere nulla a nessuno? Cosa ti sta capitando? Parlami Dave, parla con me, non farmi questo.
Lo guardo, ammutolito. Mio padre che per la prima volta perde la pazienza, è strano. Vedo  rabbia, tristezza e preoccupazione nei suoi occhi. Io, suo figlio, gli ho fatto questo? E dovrei deluderlo nuovamente rivelandogli di essere gay? Non posso, non di nuovo. Ma non dicendogli nulla, non faccio che peggiorare la situazione.
-Papà non posso. Non ci riesco, non ora.
Scappo in bagno, per farmi una doccia, e per non pensare a tutto quello che mi sta cadendo addosso. Sono solo, e lo sarò sempre.



Finn's P.O.V.

La giornata di oggi è stata parecchio movimentata: casini, casini e solamente casini. Non posso neanche pensare a quanto sia bello tornare a casa, dato che è proprio ciò che vorrei evitare. Vorrei evitare il suo sguardo, la sua voce, vorrei evitare di vederlo. Ma devo, siamo fratelli. No, siamo fratellastri, non fratelli, altrimenti non potrei mai.. Ma che mi prende? Cosa stavo per pensare? Ho bisogno di capire chi sono, di risposte, che potrò trovare solamente in me stesso.
Arrivato a casa mi fermo all’ingresso, ad osservare tutto ciò che mi sta attorno; tendo l’orecchio, per cercare di udire qualcosa, ma niente: totale silenzio. Credo di essere solo; chiamo mamma o Burt, ma non rispondono.
-K-kurt, sei in casa?
Non ci posso credere, ho detto il suo nome.
Aspetto una risposta. Anzi no, non aspetto una risposta. Sollevato dal fatto di essere solo, la porta si spalanca e appare lui, con quella divisa nera e rossa, per niente stropicciata. Si sistema i capelli e poi, non essendosi reso ancora conto della mia presenza, si lascia sfuggire un sospiro, molto profondo, che mi fa venire la pelle d’oca. Alla mia vista si blocca, mi fissa; fa un sorriso sghembo e aspetta che io dica qualcosa.
-Ti ho chiamato, credevo di essere solo.
Le parole del signor Schue.. Comportarmi in questo modo non serve a migliorare la situazione, anzi, la peggiora, perciò meglio raccogliere un po’ di coraggio.
-Come è andata a scuola? Il professor Schuester ti manda i suoi saluti. Gli altri non li ho visti, ho saltato sia l’ora di spagnolo che le prove..
-A scuola, si tutto bene.  Ringrazia Schuester da parte mia.
E’ turbato. Il suo tono di voce è un po’ assente, ma anche pensieroso. Ho deciso: basta con questa situazione.
-Kurt che ti succede? Va tutto bene? E’ successo qualcosa? Con me puoi parlarne, siamo frat..
-Fratelli? Oh per favore Finn! Ha ragione Rachel a dire che dici solo stronzate! Un fratello non si comporta come stai facendo tu! Un fratello non ti volta le spalle! Tu non sei e non sarai mai mio fratello! MAI!
-Kurt non solo tu hai problemi! Ne abbiamo tutti! Capisco che tu stia male ma come pretendi che gli altri ti possano capire?
-Capire Finn, capire? OGNI VOLTA CHE TI RACCONTO O CONFIDO QUALCOSA, O CHE FACCIO QUALCOSA COME, NON SO, TRASFERIRMI DI SCUOLA PERCHE’ UN BULLO MI HA MINACCIATO DI UCCIDERMI, TU CAMBI ATTEGGIAMENTO NEI MIEI CONFRONTI! OGNI VOLTA, OGNI SANTA VOLTA FAI IL COGLIONE!

Sta alzando la voce.. Mi fa innervosire quando fa così. Non ci vedo più. Lo tiro con un braccio e lo “getto” nel divano, quasi come un padre fa con i figli per dargli uno di quegli insegnamenti di vita da ricordare per il resto degli anni.
Lo guardo, lui è zitto, con gli occhi sgranati, che mi fissa.
-Kurt, mi dispiace. Io ho sbagliato, ma tutti gli esseri umani sbagliano, e nonostante io sembri il figlio di Frankenstein, sono umano anch’io! Non avrei mai dovuto voltarti le spalle, mai. Io ti voglio bene, e lo sai.
Spero che ora capirà. Mi siedo vicino a lui e lo abbraccio. Lo stringo forte, tenendo la sua testa attaccata al mio petto. Gli accarezzo la guancia, dolcemente, e sorrido tra me e me.
Ma che sto facendo?! Lo accarezzo?! E’ meglio se mi stacco da lui. Oh oh.. Troppo tardi.
-F-f-f-f-finn? Che.. C-che.. C.. Che diavolo stavi facendo?
Mi fissa, confuso, arrabbiato. Non posso dargli torto. Che mi prende? Non era una carezza da fratello o se non da fratello da "friend", ma sembrava di più una carezza da.. “boyfriend”.
Lo guardo, cercando di far finta di niente.
-No no.. ehm.. Niente volevo abbracciare mio fratello. Ma comunque.. Vuoi dirmi che ti è successo oggi? Sei strano, più del solito intendo.
A Kurt scappa una risatina. E’ così carino quando ride. Ancora?! Eh cazzo!
-Beh, se ci tieni a saperlo, a causa di diverse cose. Karofsky è venuto a cercarmi oggi.
-Cosa? Ti ha baciato di nuovo?

Lo interrompo io. Avevo pronunciato quelle parole senza rendermene conto. Non dovrebbe importarmi dei ragazzi che Kurt si mette a baciare, allora perché.. ?
-Perché ti interessa?
Mi chiede sospettoso. Oh beh, di Kurt, sicuramente, non si può dire che non sia un tipo “attento ai segnali”. Devo cercare di controllarmi, o uno di questi giorni comincerà a fare domande.
-No dicevo, ti ha fatto del male?
-No, voleva solo.. Parlarmi. Poi è scappato via.
-Beh ovvio, scappa sempre quando le cose si fanno difficili.
-E tu cosa ne sai?

Oh no. Mi ha beccato. No, no, no! Non posso mentirgli, devo dirgli della discussione che ho avuto con Karofsky stamattina.
-Ecco io.. Ho parlato con lui stamattina.
-CHE COSA?
-Si ecco, ho accennato al bacio e lui ha..
-CON QUALE DIRITTO TI INTROMETTI IN QUESTE COSE FINN?! CON QUALE DIRITTO?!
-SEI TU CHE MI HAI RESO PARTECIPE DI QUESTO AVVENIMENTO! SCELTA TUA, ACCETTANE LE CONSEGUENZE KURT!
-Conseguenze? Andiamo Finn, non sono io quello che si comporta in modo strano, ammettilo.
-Si, lo ammetto, ok?! Capita a volte.
-Aveva ragione Rachel, ti stai rincoglionendo.
-Cosa c’entra Rachel? Quando vi siete parlati?

Rachel? No adesso anche lei. Troppi, troppi casini.
-E’ venuta a scuola e mi ha detto tutto di stamattina. Tu la ami Finn.
-No, non più. Ho perso la fiducia in lei e..
-E per questo smetti di amare qualcuno? Mi viene da pensare che tu non l’abbia mai amata.
-Va bene! E’ così: non ho mai amato, non amo e non amerò mai Rachel. E’ stata solo un ripiego per me va bene? E adesso vai pure a riferire tutto, conoscendola, te lo avrà chiesto lei.
-Si, me l’ha chiesto. Ma io non lo farò, perché io, Finn Hudson, sono veramente leale.


To be continued..


Beeeeene! :P Anche il secondo capitolo è andato! :D Sono sorpresa dal fatto di essere riuscita ad aggiornare così presto! Forse perché avevo e ho ancora un sacco di idee che mi permettono di scrivere. Come adesso avrete notato, in ogni capitolo scrivo e scriverò una parte degli avvenimenti da ogni punto di vista: una parte vista da Kurt, una da Finn e una da Dave. L’ordine sarà sempre diverso, o forse anche uguale, dipende per quale punto di vista ho più spunti e idee per scrivere. I capitoli saranno man mano più lunghi, fino a quando non arriverò a scrivere un romanzo per ogni punto di vista! Ok, ovviamente scherzo, però è meglio procedere gradualmente, anche per dare alla storia quel tocco di mistero in più in modo da renderla sempre più interessante. Ci tengo a precisare che le parole tra virgolette scritte in inglese ( come "friend" e "boyfriend", giochino di parole muahahah ;P ) non le ho tradotte perchè in inglese rendono di più e in italiano risultano banali e scontate. Ringrazio coloro che hanno messo la mia storia tra le seguite e anche chi l’ha solamente letta, chi ha spulciato fra le righe, chi l’ha cliccata ma poi ha spento il computer, chi ha letto il titolo e l’introduzione e anche chi ha solamente letto il titolo! xD Spero vi piaccia questo capitolo.
A presto,
B.T. ;)

  
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