Even
if an endless sadness steals you away
II.
Silent waters
II.
Silent waters
This is the last time
I’ll forget you
I wish I could
Prompt: paradisi per illusi.
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Sa che non tornerà.
Anche se lo facesse, non potrebbe vederla; se usasse un gigai, sarebbe come parlare con una bambola.
Sa benissimo che un addio è un addio, non importa quante volte il suo cervello tenti di trovare un escamotage logico che gli permetta di rigirare le cose.
Lui sa, sa, sa, lo sa, ma non può fare a meno di sentirsi impantanato nel fango. Deve trovare una via di fuga. Lo fa.
Quando la sua assenza si fa troppo pensate da sopportare, chiude gli occhi e si rifugia in se stesso. In un mondo tutto suo, diverso da quello in cui abitava il vecchio Zangetsu (anche se fosse quello, pensa fra sé e sé, non lo saprebbe), dove c’è lei, ci sono i suoi poteri, dove si sente leggero e rinato e felice e potente. Dove si sente di nuovo se stesso.
È il suo personale paradiso [per illusi].
(Ogni mattina, quando si sveglia guarda fuori dalla finestra, ma l’unica cosa che vede è il cielo.)
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Note sclerate dell’autrice: sempre un enorme grazie a Lù per il betaggio <3
E un ringraziamento davvero sentito a El (<3), shooting s t a r e Caipirinha per aver recensito lo scorso capitolo *^* Grazie anche a chi ha avuto il coraggio di leggere lol
Credits: il titolo è ripreso dall'omonima canzone degli Amorphis, la citazione all'inizio dalla magnifica Stockholm Syndrome dei Muse <3
Alla prossima! <3