15 November - Rain
15 novembre di un anno che nemmeno lui sapeva che anno fosse.
Non era giusto, lo sapeva, avrebbe dovuto tenere conto del tempo come se fosse stato l’essenza della sua vita, avrebbe dovuto osservare i fatti come se da essi avesse dipeso la sua esistenza.
Non avrebbe mai dovuto perdere la cognizione del tempo, non avrebbe mai dovuto.
Perchè
è dovere di un
Bookman.
E’
tuo dovere, Lavi.
Ma cosa gli importava, oramai?
Cosa contavano, oramai, i ticchettii degli orologi appesi ai muri?
Cosa contavano i respiri che condensavano nella fredda aria di novembre, se lui non era con lui?
Guardò fuori dalla finestra, pioveva.
Diluviava.
O, semplicemente, delle gocce d’acqua cadevano dal cielo consolando il terreno nel tempo della morte.
Sorrise;
un sorriso amaro,
un sorriso triste,
un sorriso agrodolce.
Un sorriso che, su quel volto un tempo birichino dai capelli rossi come lingue di fuoco ed occhi verdi come smeraldi, non avrebbe mai dovuto esserci.
Eppure, la sorte è ingenua.
La sorte è una bambina.
La sorte è capricciosa e, nel suo giocare alla storia d’amanti impossibili, aveva diviso anche loro due.
Delle lacrime gli pizzicarono gli occhi, le respinse.
Non seppe perchè, forse era perchè pioveva.
E, la pioggia, si disse, a lui, quello stupido ragazzo albino, era sempre piaciuta.
L’aveva adorata
L’aveva considerata sua
amica.
Aveva giocato sotto di lei ed aveva sorriso non capendo forse neanche il perchè, di tanto in tanto, piovesse.
Ed anche Lavi, come lui, vedendolo così allegro giocare come se improvvisamente tutto il mondo fosse scomparso ed i ricordi degli Akuma si fossero dissolti nel fumo, portati via dal vento, si era ritrovato a ridere con lui sotto quell’acqua che , nonostante appesantisse i vestiti, cancellava il nero delle loro uniformi, lavava via il rosso delle vite che erano cadute e sollevava, dalle loro spalle, il peso di una responsabilità,.
Ed anche Lavi, in quelle occasioni, non sapeva perchè, si trovava ad apprezzare la pioggia che, dall’alto dei cieli, cadeva su di loro.
A volte carezzandoli, a volte consolandoli, a volte giocando con loro..
A volte, piangendo per loro.
Avete
presente il
sapore agrodolce che lasciano i ricordi felici?
Avete
presente la
delusione che lasciano i sogni quando al tuo protenderti e tentare di
afferrarli, in equilibrio precario, ti si dissolvono fra le mani?
Avete
presente lo
squarcio che lasciano i ricordi passati?
Aveva imparato a suonare il pianoforte, nel frattempo.
Avrebbe voluto dirglielo, avrebbe voluto fargli sentire ciò che era stato in grado di fare senza altri scopi se non quello di ridare il sorriso ad un volto immaginario non più esistente.
Un volto sospeso a mezz’aria ancora vivo solo nelle sue fantasie.
Sarebbe stato bello, pensò, se Allen avesse potuto sentire l’equilibrio che creavano le sue mani su quei tasti avorio.
Wow avrebbe
esclamato non sapevo fossi così
bravo,
Lavi!
E poi, col suo solito modo di fare, avrebbe sorriso.
Sorriso, come solo lui sapeva fare.
Sorriso, in quel modo ingenuo, che ancora avrebbe fatto tornare le lacrime a minacciare di cadere dai suoi occhi.
Sorriso..già.
Avrebbe semplicemente sorriso.
Dove sei,
Allen?
Dove sei?
...
Aveva imparato a scrivere meglio, una volta.
Ma adesso la bellezza che forse un giorno avrebbe potuto caratterizzare i suoi appunti era svanita..
Si era confusa con la trama delle pergamene e l’inchiostro che, tremolante, era stato sbavato e lavato via dalle lacrime.
Appunti.
Appunti di una vita.
Appunti di una persona.
Appunti di un amore.
Appunti di baci rubati, di notti di passione.
Appunti di loro.
E forse, in quel momento, sarebbe dovuto uscire nella pioggia.
Sarebbe dovuto correre fuori.
Avrebbe dovuto essere felice.
Sì, essere felice.
Ridere di cuore, amare.
Perchè era quello che lui avrebbe voluto.
Perchè era ciò che lui gli aveva promesso avrebbe fatto.
Ma, come può un cuore continuare ad esistere, se privato della sua metà?
E forse sarebbe dovuto uscire nella pioggia.
Perchè la pioggia, almeno secondo lui, avrebbe portato via il dolore.
Guardò fuori dalla finestra.
Pioveva, come prima.
E forse fu pazzia, ma al rosso parve di vedere una pallida figura evanescente nella pioggia.
Sbattè le palpebre, ma era stata solo un’illusione.
Dopo la
pioggia esce
sempre il sole Lavi.
La pioggia
porterà via
la polvere dall’aria e, dopo, il vento soffierà
più fiero e limpido che mai.
Dopo il
mondo
splenderà di una nuova luce e le nuvole, che fino a prima
sembravano tanto
minacciose, non ti sembreranno altro che compagni che in lontananza si
allontanano e che, tu, rivedrai nuovamente quando torneranno dalla loro
missione.
E, allora,
il mondo
splenderà.
Erano passate numerose piogge da quando Allen aveva pronunciato quelle parole, e ancora e ancora erano cambiate le stagioni, ma, dopo la sua morte, il mondo non aveva mai più ripreso a splendere.
E se il mondo non splendeva, se il mondo oramai era privo di luce, come mai sarebbe dovuto uscire, ora?
E se le gocce realmente portavano via tutto ciò che incontravano, con che coraggio avrebbe potuto uscire, ora?
Come avrebbe potuto lasciare che quell’essenza bagnata sfiorasse la sua pelle e portasse via il suo tocco?
Chinò la testa
Perdonami,
Allen.
Sorrise
Io.. Io
gliel’ho
chiesto, ma lei, lei non mi ha ascoltato..
Un sorriso amaro
Un sorriso doloroso
Un sorriso falso
Mi dispiace
Strinse i pugni.
Non si accorse di quando il sangue cominciò a gocciolare dai suoi palmi..
Non si accorse come qualcosa dentro di lui cedesse all’impeto delle sue emozioni
Non si accorse di quel dolore che gli lacerava il petto
Così come non si accorse di quell’unica lacrima solitaria che, non contratata, cadde dal suo unico occhio visibile.
Perchè
mi hai mentito?
...
Avevi detto
che lei mi
avrebbe capito, che lei mi avrebbe ascoltato..
Che lei ci
avrebbe
riunito.
Eppure,
fuori dalla
mia finestra, tu, ora, non ci sei.
Oppure,
anche tu, da
fuori dalla finestra, mi deridi?
Mi deridi
per la mia
idiozia.
Mi deridi
per il mio
amore.
Mi deridi
perchè io,
ancora, ti amo.
Mi deridi,
perchè, io,
ancora, ti aspetto.
E ,
forse,quel
giorno, saresti dovuto uscire, Lavi, perchè
dall’interno di quelle gocce ti avrei
abbracciato.
Perchè,
dall’alto
dei cieli, ancora ti aspetto.
La
tua pergamena,
quel giorno, registrò la mia vita.
E
la pioggia, bè, lei mi lavò via via.
E
la pioggia, bè,
lei ci riunirà.
E
il tuo sorriso..
Bè,
lui mi darà
vita in eterno.
Con
Amore,
Allen
Walker.