Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: space_oddity    16/12/2010    6 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sto postando il capitolo a scuola, di sgamo quindi, non ho decisamente tempo di rispondere alle recensioni:(
Grazie a tutti e buona lettura!


Là dove non batte il sole - Crisi (Parte Seconda)





(Tre ore e venti minuti dopo)
Sto correndo a perdifiato sulla spiaggia come un'invasata, mentre Lily cerca di calmarmi.
Non rispondo a nessuna delle sue domande, troppo impegnata a scrutare la spiaggia alla ricerca del punto preciso dove ho visto Rick e Abby.
Finalmente, trovo la ormai familiare fila di cespugli e mi dirigo senza esitazione dietro a quella maledetta panchina.
Mary Anne e Rick sussultano e si allontanano di scatto l'uno dall'altro. Rick è senza maglietta e ha i jeans sbottonati e Mary Anne non è in condizioni migliori.
"Ti prego, dimmi che non l'avete fatto!"- la supplico, mentre Lily mi raggiunge e rimane pietrificata e a bocca aperta, osservando la scena.
Mary Anne è talmente confusa che si dimentica di essere arrabbiata con me.
"Beh, diciamo che ci avete.. Ehm.. Appena interrotti, quindi no. Cos'è successo?"- chiede, in tono preoccupato.
"Succede che io e il tuo amico dobbiamo fare una bella chiacchierata."- replico, nascondendo il sollievo che mi travolge -"Vero Rick?"- sbotto, con un sorriso totalmente ipocrita.
Lui mi guarda senza capire.
"Di cosa dovremmo parlare, scusa?"- mi chiede attonito.
Non sono mai stata così furiosa in vita mia.
"Ok, mister shh-non-vorrai-farti-sentire, che ne dici di parlare della signorina e-anche-se-fosse? Che ne dici di parlare del fatto che meno di due ore fa te la stavi spassando con Abby proprio in questo stesso punto? Parliamo di questo."- replico, tremando per la rabbia -"Guarda, non me ne frega proprio niente se tu e tua sorella avete una torrida relazione incestuosa, ma non ti permetto di prendere in gio la mia migliore amica usandola in questo modo. E' chiaro?"- concludo, in tono minaccioso.
Mary Anne guarda Richard come se si fosse improvvisamente trasformato in un grosso insetto gigante.
"E' vero?"- gli chiede con voce tremante.
"Mary Anne, io.."- comincia lui, abbassando lo sguardo -"Io..".
"E' vero? Rispondi!"- lo interrompe Mary Anne, con un tono di voce che non ammette repliche.
Richard rimane in silenzio. Poi, quasi impercettibilmente, annuisce.
"Sei disgustoso!"- lo aggredisce Mary Anne, alzandosi in piedi e sistemandosi freneticamente i vestiti.
Lo lasciamo lì a raccogliere i pezzi della sua autostima e corriamo praticamente verso casa.
"Voglio andarmene di qui."- continua a ripetere Mary Anne, furiosa -"Io non ci resto un minuto di più in questo dannatissimo posto!".
Entriamo dalla porta e si precipita su per le scale.
Io guardo Lily, indecisa.
"A James e Simon lo spiego io."- si offre generosamente -"Tu vai di sopra a farla ragionare.".
Annuisco sollevata e vado al piano di sopra, dove Mary Anne sta mettendo sottosopra la camera e riempie lo zaino a casaccio.
"Mary Anne.."- comincio titubante.
"Dimmi.".
Non so cos'è, forse il suo tono di voce o le lacrime che vedo accumularsi pericolosamente agli angoli dei suoi occhi, ma improvvisamente mi sento un mostro.
"Mary Anne, mi dispiace da morire, io volevo dirtelo, ma tu non volevi parlarmi, poi James si è infuriato con me e sono andata a calmarlo e tu sei sparita e non sapevo cosa fare! Mi dispiace"- concludo mortificata, senza nemmeno respirare.
Mary Anne mi guarda.
"No, dispiace a me."- replica con un filo di voce -"Non so cosa mi è preso. Charles ora, con tutta probabilità mi odia e Richard sembrava così carino, così premuroso e io.. Sono stata una stupida.".
Mi schiarisco la voce.
"No, non sei stata stupida. Forse un po'.. Impulsiva."- ribatto, cercando di concentrarmi sulla parte meno drammatica della frase.
Mary Anne grugnisce, cupa.
"Senti"- comincio, con il tono più diplomatico che riesco ad usare in questo momento -"Lily ha bisogno di noi. Tu hai bisogno di noi. Io ho bisogno di voi per mantenere almeno un po' della mia sanità mentale. Io credo che la cosa migliore al momento sia rimanere insieme, indipendentemente dal posto in cui siamo.".
Lei miracolosamente annuisce, posa per terra lo zaino e mi segue docilmente giù per le scale.
"Chastity, ho fatto un casino!"- esclama James, in preda al panico, non appena entro in salotto.
"Oh, ci puoi giurare!"- lo rimbecca Lily, inviperita.
".. Di cosa state parlando?"- chiedo, ansiosa.
"Io.."- comincia James con aria mortificata, ma Lily lo interrompe:"Questo idota ha pensato bene, mentre eravamo fuori, di chiamare Charles e raccontargli di Mary Anne e Richard!".
Un fiotto di rabbia acido mi corrode lo stomaco. Sono senza parole.
".. Che cosa hai fatto?!"- sbraita Mary Anne, guardando James con rabbia.
"Non sapevo che non avessi fatto niente con lui!"- si difende James alzando le mani -"E' il mio migliore amico e tu ti sei comportata malissimo con lui! Che avresti fatto tu al mio posto?"- domanda esaperato, girandosi verso di me.
Io lo guardo in silenzio per un secondo.
"Sei uno stronzo."- sibilo infine -"Cosa ti avevo detto James? Non impicciarti. Non impicciarti! NON IMPICCIARTI! E' così difficile, accidenti?!".
Il rombo di una macchina che si ferma davanti a casa mi interrompe.
"E adesso che diavolo succede?"- domando a nessuno in particolare, con un sospiro, dirigendomi stancamente fuori dalla porta.
C'è una lucente Cadillac blu scuro parcheggiata nel vialetto. Si apre la portiera e ne esce l'ultima persona che avrei pensato potesse esserci.
Tom si passa nervosamente una mano tra i capelli biondi e si avvicina a noi titubante.
"Lily,"- comincia, con voce bassa -"Io.. Io non lo sapevo. Dio, sono passati così tanti anni che io.. Non avevo nemmeno più la speranza di rivederti. E' tutto così complicato, non so da che parte iniz..".
"Comincia col dirmi cosa diavolo ci fai tu qui."- replica Lily dopo qualche istante, bianca come uno straccio -"Come hai fatto a sapere che ero a Cleveland?".
"Tua madre mi ha telefonato in piena notte, terrorizzata perchè non sapeva dove trovarti. E poi.. Ecco.."- Tom si interrompe, ma uno sguardo veloce in direzione di James lo tradisce.
"Sei stato tu?!"- lo aggredisco, incredula.
"Chastity, Tom aveva il diritto di sapere. Come facevo a non dirgliel..".
"BASTA!"- lo interrompo, imbufalita -"Basta! La devi piantare James! Questi non sono affari tuoi! Non sono affari tuoi!".
Mi correggo. Ora non sono mai stata così furiosa in vita mia.
"Non voglio vederti mai più. Mai più."- sibilo, guardandolo negli occhi.
Entro in casa per prendere lo zaino e cammino a passi veloci verso la stazione, con Mary Anne, Lily e Simon che corrono per starmi dietro.




(Cinque ore dopo)
Scendiamo dal treno, stanche e sudate. Eravamo in un vagone scomodo e senza aria condizionata ed è stato un viaggio davvero schifoso. Nessuna di noi ha molta voglia di parlare. Simon ha preso il treno per Pittsburgh e prima di andarsene è stato molto gentile, ci ha detto che gli dispiace tantissimo per tutto quello che è successo e poi ha fatto una battuta sul fatto che l'America se la ricordava molto più noiosa.
Ora stiamo camminando sull'asfalto rovente, dirette a casa mia.
Per Lily è escluso tornare subito a casa sua e anche Mary Anne non sembra entusiasta all'idea di affrontare i suoi genitori. Io invece non vedo l'ora di entrare e poter frignare liberamente sulla spalla di mia madre, per quando sia imbarazzante ammetterlo.

Siamo quasi arrivate, quando vedo mia mamma che mi corre incontro con un'espressione molto preoccupata.
"Mamma, mi dispiace tanto!"- esclamo subito, prima di lasciarle cominciare la ramanzina che mi merito -"Non arrabbiarti. E' stato sol..".
"Chastity!"- mi interrompe lei, con un filo di voce -"Grazie a Dio sei qui. Ho provato a contattarti in tutti i modi!".
Il mio cuore inizia a battere velocissimo.
"Cos'è successo? La nonna? Papà? Va tutto bene?".
"No, no, loro stanno bene"- mi rassicura -"Si tratta di James.".
Irrigidisco la mascella.
"Allora, non mi interessa."- replico fredda.
"No, Chastity, non capisci.."- insiste lei, con un tono che non ho mai sentito.
Spaventato, angosciato, terribilmente urgente.
La guardo, in attesa.


"Ha avuto un incidente.".


  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: space_oddity