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Autore: CherCrue    17/12/2010    2 recensioni
You know where you are You're in the jungle baby You're gonna die E se Axl avesse qualcuno capace di tenerli testa come finirebbe? Mah... Scopriamolo
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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You know where you are? You are in the jungle baby!!!!

Capitolo 33


Chissa se non mi fossi spostata a Los Angeles che cosa sarebbe successo, e cosa starei facendo adesso? Molto probabilmente ora sarei in un altro posto, ma pur sempre lontano da quelle bestie dei miei genitori. Molto probabilmente mi sarei trasferita in quel paese che sin da quando ero piccina mi interessava: L'Italia. Avevo molte volte pensato a quel paese in cui si trovavano bellezze di fama mondiale come: Roma e il suo colosseo, Pisa e la sua torre pendente, Milano e il suo maestoso Duomo e tante altre attrazzioni. Avevo scelto Los Angeles per un motivo che direttamente non mi riguardava, Mac sarebbe venuta qui di sicuro, perchè i suoi avevano avuto la possibilità di continuare il loro importante lavoro da una città importante come Los Angeles.
La situazione era cambiata drasticamente molte volte, anche in quei pochi mesi di conoscenza da quei pazzi.
La figura che credo mi abbia più stravolta (per quanto potessi amare Bill) era sicuramente Slash. Mi sembra talmente surreale che ebbi la fortuna di incontrarlo subito il primo giorno del mio arrivo qui, sembra strano pure per me persino parlarne, ma forse, e ripeto forse si può parlare anche di destino...
Si lo so, nemmeno io credo in questo fantomatico destino, ma spiegatemi voi se non è per colpa del destino, che cosa mi ha fatto conoscere Slash il primo giorno a Los Angeles? Fortuna? Mh, non credo.

Il paesaggio intorno era splendido, ma anche abbastanza monotono. Il pick-up sgangherato procedeva a velocità fissa, facendo meno rumare di quanto mi aspettassi in partenza. Intorno a noi, un numero vastissimo di alberi rossi e gialli (per colpa dell'autunno inoltrato) innondavano il paessaggio di colori caldi e foglie secche sparse un po' dappertutto.
I miei piedi appoggiatti sul cruscotto e il pacchetto di Winston Light e l'accendino color blu che rigiravo tra le mani, mentre con la mente viaggiavo in cerca di milioni di pensieri che non si facevano attendere. Era una cosa che facevo molto spesso: pensare, perdere la concezzione del tempo lasciarndo il tempo fuori...

Ricordo ancora la volta che lo visto, molto tempo fa. Mai, a quel tempo avrei pensato che sarei mai arrivata a viaggiare per ore vicino a lui senza scannarci. A quel tempo in cui lo vidi vicino a quella che ancora adesso consideravo una prostituta di prima categoria, lo avevo escluso dalla mia vita in maniera definitiva. Ma come penso sempre, dalla vita non ci si può mai dare per scontato nulla. Eppure adesso era importante, molto importante , anche se in un certo senso posso dire che non sono ancora sicura della situazione. E' vero, ci sono andata a letto e adesso sembrava che le cose si erano sistemate, ma ancora non ero riuscita a aprirmi. Perchè in verità io, ho ancora una paura folle che possa farmi del male, lasciandomi sola come tutti in vita mi hanno lasciata.
Ero una persona contorta e me ne rendevo conto, non ero mai stata semplice ne da gestire ne da capire, ma io ero capace di farmi capire ed ero pure capace di aprirmi, ma chissa quanto tempo dovrà ancora passare prima che possa finalmente essere sicura che nell'aprirmi sia felice.
Con lui, non so... Una cosa che mi faceva riflettere è che adesso come adesso, nemmeno Axl è ancora riuscito ad aprirsi con me, ma io questo lo capivo. Perchè, per quanto lui non abbia mai fatato sulla sua cosa alcune cose le avevo già scoperte grazie a Izzy, Slash e Duff. Steven no, non mi aveva mai parlato di Axl...
Li avrei dato tutto il tempo che li serviva, anzi li concedevo di non parlarmene proprio. Perchè lo capivo...


Lo fissai per una frazione di secondo infinito, i jeans chiari erano puliti anche se si poteva benissimo dire il contrario visti i continui strappi sparsi un po' ovunque. Sopra, a coprirli il petto scolpito, c'era una maglietta leggera di cotone bianco con alcune scritte, che per colpa delle continue pieghe del tessuto non riuscivo a decifrare. Sopra essa giaceva una camica un po' più pesante, a quadri rossi. Non faceva più così caldo come quest'estate, ma neanche così freddo da tirare fuori i pesanti giubbotti. La mano dalle grandi dita era appoggiata al largo volante, mentre l'altro giaceva a penzoloni fuori dal finestrino. Mi bloccai a fissare il suo braccio per metà scoperto dalla manica arrotolata all'altezza del gomito: Le vene partivano in modo deciso dalle nocche delle mani e procedevano veloci in tutto il braccio, mi piacevano, mi erano sempre piaciute le vene evidenti sulle braccia maschili. Davano un' aria un po'... non so, so solo che mi piacevano da impazzire. Poco più su, in bella vista c'era quel grande tatuaggio che tutti conoscono: la croce dei Guns N' Roses. Slash me ne aveva parlato, mi diceva che quella, per volere assoluto di Axl, sarebbe stata la loro prima copertina del loro primo cd, qualunque esso sarebbe stato. Era una croce greca, o più comunemente la croce cristiana, ai quattro estremi si trovavano esattamente, partendo dall'alto e procendendo in senso orario: Izzy, Steven, Slash, Duff e in centro, come per ingrandire il suo già smisurato ego, Axl Rose.
Vidi con la coda dell'occhio, il braccio rientrare dal finestrino e posarsi anch'esso al volante, non mi girai, tanto ero certa che Axl avesse capito che l'ogetto della mia curiosità era proprio lui. In una frazione di secondo, di cui nemmeno mi resi conto, la grande mano che poco prima contemplavo si era posata sulla mia guancia in maniera talmente delicata da sembrare non appartenerli. Automaticamente feci sprofondare ancora di più la mia guancia nel suo palmo, facendo sì che aderisse il più possibile. Quel contatto mi piaceva tantissimo e mi donava una pace lieta e tranquilla che da tanto tempo cercavo.

"Ehi, mi vuoi dire a cosa pensi? Sono dieci minuti che fissi il mio braccio, cos'ha che non va?" mi chiese sorridendo timido, quando riuscivi a conoscerlo, ad andare oltre a quello strato iniziale in cui appariva uno stronzo cronico era un bravissimo ragazzo.
"Che non va? Nulla! Anzi... mi piace moltissimo!" dissi con una strana enfasi
"Cosa ti piace del mio braccio, scusa?" disse guardandoselo in maniera buffa, rigirandolo davanti agli cercando quel dettaglio che non trovava, stufo di una ricerca inutile sbuffo guardando schifato il suo stesso braccio prima di posarlo di nuovo sul volante. Io volevo si posasse di nuovo sulla mia guancia, mi mancava quel contatto dal strano e piacevole calore.
"Iniziando dalle dita, mi piacciono le loro forme, sono lunghe, magre e dritte. In poche parole perfette..." Dissi passando il mio dito sul suo pollice per poi salire fino alle famose nocche da cui partivano le adorate vene "...Poi mi piacciono molto le vene, sono scure e risaltano sulla pelle bianca e non solo per il colore, anche proprio perchè sono sporgenti. Danno un' aria importante al braccio rendendolo potente, mi è sempre piaciuto. E' una cosa che mi piace molto in tutti gli uomini." dissi continuando a salire con i polpastrelli delicati delle mie mani, sfiorai il primo pezzo di quel tatuaggio che ora mi rendevo conto di amare "E poi eccolo, il tuo tatuaggio. E' bellissimo, mi fa capire quanto tu tenga al gruppo, quanto in realtà anche se fai molto spesso il sostenuto, ami e continuerai ad amare il tuo, anzi vostro gruppo." dissi sorridendo leggermente, non era un sorriso di divertimento, ma più un sorriso felice e pieno di gioia smisurata.
Lo guardai sorridente. "Mi fa capire anche un altra cosa!"
"Cosa?" chiese sorridendo di getto.
"Quanto tu sia egocentroco!" dissi ridendo felice e appoggiando il mio capo sulla sua spalla..
"Come? Perché scusa?!" disse offendendosi.
"Eh si eh, guardati!" dissi appoggiando saldamente l'indice al centro, dove si trovava la sua caricatura. "Anche qui sei al centro!"
"Ma cosa vuol dire? L'ho fatto io ci credo che mi metto in centro e poi scusa, sono io il leader del gruppo o no?!"
"Ahahah si si! E sei anche permaloso!"
"La pianti? Non è assolutamente vero!" mi voltai verso di lui come riuscivo, visto la scomodità della posizione e li donai un piccolo e dolce bacio sulla guancia.
"Mi piacciono anche questi tuoi piccoli e adorabili difetti." dissi tornando a sedermi come tutti i civili fanno.
"Allora piacciono anche a me!" disse posandomi il braccio intorno alle spalle e spostandomi delicatamente la testa verso la sua spalla, nella stessa posizione di poco prima.

***

Era circa mezz'ora che il riccio si era chiuso in camera, con lo scopo di "cambiarsi per andare a scuola", quando lo disse capii subito che era una grande cazzata, ma lo lasciai fare. Non si è mai cambiato per andare a scuola, a meno che non sia in boxer o sporco. E visto che si era già cambiato sta mattina quando si è svegliato, si capiva benissimo che era una cavolata enorme. Mancavano circa tre ore alla fine della mattinata scolastica e Slash doveva partecipare ad almeno una.
Decisi di rendere le cose ancora più divertenti, e quindi in poco meno di cinque minuti mi ritrovai in camera di Duff e Macky, entrai piano e notai che in quella camera i due piccioncini dormivano ancora beati nel buio più pesto. Mi ritrovai a sorridere pensando che forse qualcuno di noi adesso avrebbe trovato la felicità.


Penso che siamo dei gran bastardi e che in vita nostra ne abbiamo viste di tutti colori. Pensando a quelle tre ragazze che ora occupavano giornalmente le nostre vite, mi veniva un po' di paura. Quelle erano tre brave ragazze, si ognuna di loro era un po' ribelle come noi, ma in fondo erano delle brave ragazze non avevano mai toccato il fondo come invece a noi capitava spesso. Avevo paura per loro perchè non eravamo i miglior accompagnatori e sicuramente potevano star male in qualunque momento. Ci saremmo stati sempre per loro, fino a quando il nostro cervello c'è lo permetteva. Duff da quando stava con Macky si era calmato molto! Ma veramente tanto, non lo mai più trovato fatto, e avevamo diminuito anche il numero di canne fino ad arrivare a un numero di una o due a settimana. Anche parlando di alcol si era sistemato molto, beveva per carità, ma si controllava..
Slash invece non lo capito, mi pareva alcune volte che diminuisse le dosi più per la sua migliore amica che per la sua donna. Fede la voleva da molto tempo, e ora ci teneva a lei, ma che fosse solo una cosa "così"? Bhe, io questo non lo sapevo ancora. Però allo stesso tempo c'era Vik, che lo teneva continuamente a bada, molte volte avevo dubitato sui suoi sentimenti per Vik, ma ora lei sta con Axl e Slash sembra non starci male per questa situazione nuova.
E Axl, oh mio caro amico Axl. Lo conosco da molto tempo e devo dire che non lo mai più visto preso come ora è preso per la cara Viky, di lui mi fidavo e pian piano mi convincevo che forse lei era quella giusta per il mio amico di una vita, ma c'era qualcosa che non mi convinceva. Forse è il fatto che tutto è successo con così tanta fretta che non riuscivo a mettere a fuoco i loro sentimenti e come vivessero la cosa, ma di sicuro qualcosa che adesso non mi pareva chiaro c'è di sicuro.
E Steven, Steven si accontenta delle solite puttane che girano nel suo letto e io per adesso sto anche bene da solo.


Aprii la portafinestra scassata facendo sbattere le due ante ai muri. Guardai con la coda dell'occhio i due corpi privi di senso sul letto e vidi che erano coperti dalle coperte e sospirai tranquilizzato, per me non c'era nessun problema nel vedere i loro corpi nudi, non ho quel tipo di intimità e neanche gli altri mi sembra, forse un po' Axl. Però sapevo benissimo quanto Duff tenesse alla privacy e penso che non gli piacerebbe l'idea che il suo amico vedesse il corpo nudo della sua donna.
Mi girai vedendo che iniziavano a muoversi cercando di evitare i raggi del sole sui loro volti.

"Su ragazzi, cazzo alzatevi!" dissi con non chalances.

Vidi che si portarono la coperta bianca all'altezza della fronte, scossi la testa sconsolato. Se non fosse che c'era anche lei a quest'ora il biondo ossigenato avrebbe già visto e sentito i sorci verdi.


Che poi, chissà cosa sono i sorci verdi?

"DUFF IL TUO BASSO STA VOLANDO GIU' DALLA FINESTRA!" urlai con tutta la convinzione che potevo avere.

In una frazione vidi che il caro bassista, nostro privato Sid, si alzava dalla sua posizione supina portandosi la mano tra i capelli disordinati, rigorosamente e fintamente biondi.

"NO!" disse quasi urlando.

Scoppiai a ridere come una stupido davanti alla faccia sconvolta del biondo, che subito dopo si trasformò in una smorfia decisamente poco rilassata.

"Ti sembrano scherzi da fare, coglione!?" Disse puntandomi adosso il suo lungo indice.

Risi ancora più forte portandomi alla pancia la mia mano sinistra, iniziava a farmi male la pancia.

"Vaffanculo Izzy! Ora, e ho detto ora mi trovi un motivo adatto a questa tua cagata enorme!"

"Il tuo caro amico Slash si è chiuso in camera in un'ora fa!" dissi cercando di non scoppiare a ridere, lui mi chiedeva un motivo serio e devo ammettere che ciò che li ho appena detto sa solo di grande, anzi grandissima, stronzata. Lo vidi farsi serio e guardarmi perplesso, mi sembrava un pesce lesso, e per poco non li scoppiai a ridere in faccia.

"Una domanda. CHE CAZZO ME NE IMPORTA A ME?" disse sempre perplesso, perchè sto ragazzo prendeva la situazione così seria, io invece non faccio altro che trattenermi dal riderli in faccia come un coglione.

"Perchè deve andare a scuola, e visto che si è andato a cambiare un ora fa, ora per punizione ci devi andare anche tu!" dissi a Mckagan.


Sembra isterico, magari a le sue cose... Mmh...

"Scherzi vero, Izzy?" disse facendosi cupo.

"No! Io non c'entro, non prendertela con me, Slash è di la!" dissi alzando le mani in segno di resa.

"Cosa succede qua? Cos'è tutto sto casino?" chiese la donzella appena svegliata portandosi le mani al viso per stropicciarsi gli occhi ancora dormienti. Notai una cosa, a cui prima non avevo mai fatto caso. La donzella, portava al seno, coperto con un regiseno bianco, un tatuaggio semplice, di grandezza media. Erano due lettere in maiuscolo: Una M e una V, vicine senza nient'altro, nessun punto... nulla.
Aveva un bel fisico, la pelle di un bel colore oro chiaro, il seno piccolo e sodo e le forme non molto evasiva, di corpo sembrava una ragazzi fragile, anzi neanche fragile ma più delicato e sottile.

"Nulla dolcezza! Vuoi bene a Slash?" chiese Duff girandosi verso la bionda e chiedendoli la strana domanda con uno strano tono serio nella voce.

"S-Si!" riuscì a dire esclusivamente la ragazza presa di contropiede.

"Ecco allora salutalo, che adesso muore!" Disse Duff alzandosi dal letto e ancora in boxer, diregersi fuori dalla stanza. Inesorabilmente, scoppiai di nuovo a ridere.

Piano piano rimasi solo in quella stanza insieme alla biondina, che mi guardava con un espressione tra lo sconcertato e lo sconvolto.

"Non guardarmi così! L'ho detto che non c'entro nulla!" la vidi sorridere divertita.


Se non glielo chiedo adesso, morirò dalla curiosità!

"Posso farti una domanda Mac?" chiesi, diventando un pochino pià serio.

"Certo, Izzy! Dimmi pure.." mi disse gentilmente.

"Maaa... Quel tatuaggio cosa starebbe a significare?" dissi puntando il dito sul suo seno. La vidi arrossire un pochino.

"Sono l'iniziale del mio nome, esattamente la M e l'iniziale del nome di Vik, e sarebbe la V" disse orgogliosa. "Ci lega un grandissimo legame, sembra che siamo distanti l'una dall'altra, ma non è per nulla così! Solo abbiamo imparato a rispettare la libertà di una e dell'altra. Cioè... ad essere sinceri io ho imparato a rispettare la sua libertà, ma siamo legatissime."

"Wow! Bello.."

***

La porta sbatte violentemente contro l'armadio della stanza, svegliandomi da quel sonno che tanto amavo. Cosa era successo ancora non lo capivo, decisi allora di aprire gli occhi, ma la forte luce me lo impedì. Ora capii come mai in quella stanza c'era tutto quel freddo, molto probabilmente qualche idiota aveva spalancato le finestre, come se fossimo a luglio!

"Allora dov'è?!" disse quella che molto probablimente mi sembrava la voce di Duff, mi alzai leggermente per vedere se avevo ragione. Portai un braccio al mio fianco, per svegliare Slash... ma Slash non c'era.

"Ma dov'è?!" dissi curiosa anche io..

***


Come dov'è?! E' il tuo ragazzo, non il mio! Dai Slash, dove sei finito. Aspetta, la finestra aperta? Vuoi mica farmi credere che si sia buttato giù dalla finestra? Mmm... Slash?! E poi per andare dove scusatemi?! A scuola no, di sicuro. Anche perchè se proprio voleva andare a scuola poteva tranquillamente passare per la porta, però non lo metto per scontato, visto la demenza di quel ragazzo ci si può aspettare anche quello!

Mi guardai attorno cercando qualcosa, qualunque dettaglio capace di farmi capire dove potesse essere quel coglione del mio caro amico dalla vita ormai breve, anzi brevissima ora! Vidi in un angolo lo zaino, questo mi fece capire che non era sicuramente a scuola.

Bravo Duff complimenti, devo dire che sei un po' tardo stamattina. Mi sporsi dalla finestra, eravamo al secondo piano ed era un po' altuccio e se ricordo bene Slash pativa l'altezza... Cazzo! Slash è ancora in camera di fisso, pativa l'altezza in maniera impressionante, come poteva ora buttarsi da una finestra!

Mi girai ancora intorno, eccolo! Il suo pacchetto di sigarette...

Dai Slash dove sei? Nell'armadio? No... non ci sei! Non esci senza sigarette, è come un eresia per te! Aspetta un attimo...

Presi la sua chitarra nuova, una bella Gibson! Non avrei mai potuto fare ciò che invece sembrava stessi per fare, ma solo per un semplice motivo: avevo troppo rispetto per la chitarra!

"Slllassssh! Guarda che se non esci subito la tua chitarra vola dalla finestra!!!!!! Non sto scherzando sai!? Dev'essere ancora bellissimo vero spiaccicata in giardino! Conto fino a 3!" Mi guardai intorno per vedere movimenti o sentire suoni strani, ma nulla! Notai che Fede dal letto mi guardava sconcertata, mi ero completamente scordata di lei...

"Ehi non scandalizzarti honey! In fondo è pur sempre una semplice chitarra. Allora Slash, 3! 2!..." un colpo sotto il letto tiro la mia attenzione, fermando il mio conto alla rovescia!

"AIOOO!!!! Duff amico, aspetta un attimo!!!!!!"

"Slash, cosa ci fai sotto il letto? Ne hai fatte di cagate, ma questa?"

"Non voglio andare a scuola! Ma tu lascia la mia Gibson!"

"No cazzo! Ok, la Gibson la poso! Ma solo perchè è una Gibson ma tu corri!!!! Corri!!!"

"No un attimo che hai?! Perchè?"

"Devo andare a scuola anche io per colpa tua!"

"Oh oh!" disse Slash, come si fa nei film comici.

"Corri!!!!" li ripetei, vidi che correva via sopprimendo una fragorosa risata!

Ora me la paghi...

***

O cazzo! Ma sti due sono scemi o no?! Merda...


Dissi mentre due uomini mezzi nudi, uno riccio e uno biondo ossigenato mi corsero sopra saltandomi alla bell'è meglio.

***


 Sti due sono pazzi...


Dissi mentre quei due matti passavano correndo uno dietro l'altro davanti alla porta della camera.

"Questi due li porto a scuola a costo di prenderli per le orecchie!" disse Izzy spensierato, ridendo divertito. Era un po' che non lo vedevo cpsì felice...

_____________________________________________

Fineeeeee (per questo capitolo!!)

Ragazze finalmente aggiorno, mi sento così schifata per tutto il tempo in cui ho lasciato indietro questa storia! Mamma mia... mi spiace tantissimo D:

iLARose, Lady Vendetta e GioTanner grazie mille per le recensioniii :)

Baci da quella che ormai tutti conoscono come Cher
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