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Autore: Ezrebet    18/12/2010    1 recensioni
Frances, una donna che sta realizzando il proprio sogno. E un uomo, che invade la sua vita con la forza di un uragano, proprio quando lei meno se l’aspetta..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La macchina di Simon si fermò sul vialetto. Frances la vide dai vetri dello studio. Con stupore, si accorse che non era solo. Dopo di lui, scesero un ragazzo alto dai capelli ricci e scuri, e dietro una ragazza, più bassa ed esile, dai lunghi capelli castani. Si alzò ed andò ad accoglierli sulla veranda.

Simon le sorrise e le diede un bacio sulla guancia, poi le disse “Questi sono i miei figli” e il suo tono tradiva una certa agitazione.
Il cuore di lei dette un balzo. Allargò gli occhi, sbigottita. Li guardò, fermi in fondo alle scale, e notò il loro imbarazzo.
“Ho parlato loro di Tommy” la fissò dritta negli occhi “Credi che.. potrebbero conoscerlo?”.
La tensione era chiara, nella sua voce.
Frances, dopo un momento, abbozzò un sorriso “Ma certo” si voltò e fece strada “Accomodatevi”.
Jack e Connie, così si chiamavano i due ragazzi, si sedettero sul divano ed accettarono il thè che offrì loro, insieme ad alcuni biscotti che aveva preparato di prima mattina.
“Tommy è di sopra.. Vai a prenderlo, se vuoi, è sveglio.. ma gli piace stare nel lettino..” si rivolse a Simon, che annuì, cominciando a salire le scale.
Rimasta sola con i ragazzi, Frances cercò qualcosa da dire che rompesse il ghiaccio, ma era molto imbarazzata. Non si era aspettata quella visita e perciò non era assolutamente preparata.

Questi sono gli altri figli di Simon, disse a sé stessa, i fratelli di Tommy.. Guardò Jack, dagli occhi azzurri così simili a quelli di suo padre, e poi lasciò vagare lo sguardo su Connie, i cui occhi verdi spiccavano su un viso dagli zigomi infiniti, uguali a quelli di Simon.
Si accorse che la ragazza stringeva un libro tra le mani. Con stupore, si rese conto che era il suo ultimo romanzo. La ragazza sembrò prendere un profondo respiro, poi disse “Signora Drake, sono una sua lettrice.. Mi chiedevo.. so che non è certo il momento, ma mi chiedevo se potesse autografare la mia copia..” la fissò speranzosa.
Sorridendo, Frances annuì. Prese una penna dalla scrivania e le sedette accanto “Va bene.. ma niente signora Drake, per piacere.. Frances va bene”.
In quel momento, Simon arrivò col piccolo Tommy in braccio, e guardò emozionato i ragazzi, che in un attimo gli furono accanto.
Sapeva di avere gli occhi di Simon puntati addosso mentre i fratelli parlavano col bambino e gli facevano mille complimenti, che Tommy sembrava apprezzare molto, ma lei cercò di non ricambiare. Era turbata, commossa, imbarazzata.. Non capiva davvero che cosa stesse provando ed era certa che il marasma che l’aveva assalita era ben evidente nella sua espressione, non l’avrebbe ingannato.
Così, per togliersi da quella situazione, si sollevò e sorridendo disse “Che ne dite di provare a dargli la colazione? Succo e biscotti..?” li precedette in cucina.
Mentre i ragazzi si affaccendavano intorno al bambino, Simon le andò accanto e le toccò lievemente il braccio “Vuoi venire un momento di là?”.
Sospirando, lo seguì. Lo guardò accorgendosi che era evidentemente preoccupato. Una volta nello studio, le disse “Avrei voluto chiedertelo.. ma ho avuto paura..” la scrutò ansioso “Ho avuto paura che tu.. e io..”.
“Va bene così, Simon” lo fermò “E’ giusto che si conoscano..”.
Immediatamente, l’uomo si rilassò. La sua espressione mosse qualcosa dentro Frances. Sembrava come se un peso gli fosse stato tolto dalle spalle ed era sicura che stesse trattenendo le lacrime.. Allungò un braccio e gli accarezzò la guancia “Sono io che ti devo ringraziare. E anche Tommy dovrebbe farlo. Quella è la sua famiglia”.
Lo vide allargare gli occhi e sentì un lieve tremito sotto le dita. Un momento dopo, si trovò seppellita nel suo petto, stretta nelle sue braccia, il volto di lui affondato tra i capelli. Non si oppose a quell’abbraccio e lo ricambiò, circondandogli a sua volta la vita.
“Oh, Dio, Frances” fece lui con un filo di voce.
Adesso era lei che dovette fare uno sforzo immane per trattenersi dal piangere. E non sapeva nemmeno perché d’un tratto quell’urgenza..

Ad interrompere quel momento, fu Jack che li richiamò. “Forse è necessario cambiare il piccolo”, disse imbarazzato quando corsero in cucina.
“Simon” gli domandò mentre li accompagnava al cancello “Mi domandavo se domani pomeriggio..” sospirò lievemente imbarazzata “Dal momento che sarò impegnata alla conferenza stampa e la tata non è disponibile.. se ti portassi Tommy..”.
Lui la scrutò, e Frances si accorse della sua emozione. La voce gli uscì incerta “.. sì, certo..” riuscì a dire.
“ Bene” gli sorrise. Poi, salutò alle sue spalle i ragazzi e rimase a guardare mentre Simon entrava in macchina, visibilmente scosso. 

   
 
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