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Autore: ChibiRoby    25/12/2010    8 recensioni
Quattro brevi storie riguardanti ognuna una coppia di Noi, Luce e Primavera, abientate nel periodo tra l'ultimo capitolo e l'epilogo, scritte per augurarvi un felice natale.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hiroto Kazama, Kilari Tsukishima, Nuovo personaggio, Seiji Hiwatari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Noi, Luce e Primavera'
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Ecco a voi il mio regalo in attesa del nuovo capitolo di Noi, Luce e Primavera (che giuro arriverà presto) Buon Natale e mi raccomanto visto che è Natale lasciatemi una recensione, ancora tanti auguri^^


Noi, Luce e Primavera – Buon Natale

Il nostro primo Natale (Rose & Subaru)

-Uffa questa proprio non ci voleva!- sbuffo innervosito un affascinante ragazzo biondo e gli occhi azzurri dai tratti orientali.
Il tipico freddo di meta dicembre gli entrava nelle ossa nonostante il pesante giaccone invernale, la sciarpa e il cappello di lana che indossava e sebbene fosse la vigilia di Natale e il suo umore era nero come la pece, per colpa di un’improvvisa bufera di neve non poteva tornare in Giappone e festeggiare con la sua famiglia.
-Saranno le vacanze più brutte della nostra vita Mr Na, tutti soli a New York senza niente da fare!- continuo a lamentarsi il biondo, senza accorgersi che il suo amato gattino non lo stavo più ascoltando, la sua attenzione era stata completamente catturata da una ragazza seduta nel locale dall’altra parte della strada.
Il gattino attiro l’attenzione del padroncino indicandogli la giovane.
-Rose.- sussurro mentre le sue gambe, iniziarono a muoversi verso la ragazza, come se possedessero volontà propria.
-Perché sto andando da lei? Infondo non siamo mai andati d’accordo. - penso entrando nel locale deciso ad andarsene ma cambio idea nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sull’esile figura della mora, aveva un’aria cosi triste e abbattuta in quel momento non sembrava essere la stessa ragazza cosi allegra e un po’ rompiscatole che era abituato a vedere tutti i giorni ma solo il suo opaco riflesso.
Spinto da una forza misteriosa, si sedette di fronte a lei.
-Buongiorno Rose. - la saluto schiarendosi la voce con un colpo di tosse.
-Subaru.- mormoro la ragazzina alzando il capo e guardandolo stupita, lui le sorrise in risposta mentre la sua mascotte usciva dal suo nascondiglio e corse dalla ragazza –Mr Na!- esclamò questa accarezzandolo con dolcezza con un lieve sorriso sul volto che ben celava un ombra di malinconia, che non sfuggi al occhio attento di Subaru.
-Ti va una cioccolata calda? Offro io!
Gli occhi color cioccolato di Rose iniziarono a brillare di luce propria mentre annuiva sorridendo entusiasta, sorriso che sii trasferì anche sul volto del biondo, nonostante non andassero molto d’accordo conosceva bene le debolezze della ragazza e una di queste era proprio la cioccolata, sorrise dolcemente in quei momenti, gli ricordava moltissimo la sua adorata sorellina.     
Ordino la cioccolata e dei biscotti mentre un imbarazzante silenzio cadeva tra di loro.
-Cosa ci fai ancora qui? Credevo che saresti tornata in Italia per festeggiare con la tua famiglia. - le disse per rompere il ghiaccio.
- Infatti, ma per colpa della neve tutti gli aeri per il mio paese hanno rimandato la partenza e mi ritrovo tutta sola a Natale. - sbuffo la mora.
-E Giù? Non è qui a New York?- le domandò ricordando che anche la migliore amica della ragazza è di origine italiana.
-Ieri era il compleanno di sua madre perciò è tornata a casa prima. - spiegò semplicemente.
In quel momento il cameriere arrivo e poggiò sul tavolo la loro ordinazione.
-Grazie. - sussurrarono in coro prendendo le tazze ricolme di cioccolata bollente mentre Mr Na assaggiava i biscotti.
-E tu? Come mai sei rimasto a New    York?-gli chiese soffiando sulla bevanda.
-Per il tuo stesso motivo. - ammise guardandola nei suoi grandi occhi color del cioccolato e perdendovisi dentro.
Il piccolo Mr Na guardò il suo padroncino, poi la ragazza e li fisso confuso, certo che erano davvero strani! Prima dicevano di poter sopportare a malapena l’uno la presenza del altro e poi si perdevano a fissarsi negli occhi come se si amassero da sempre!
All’improvviso un’idea a dir poco geniale fece capolino nella mente del gattino, chi sa magari sarebbe finalmente riuscito a far avvicinare quei due zucconi!   
-Na, na, na, na!- esclamò fortunatamente entrambi lo capivano.
-Stai dicendo che poiché siamo entrambi bloccata a New York potremo passare il Natale insieme?- gli domandò il suo padroncino, il gattino annui e entrambi si voltarono verso la ragazza come a chiederle cosa ne pensasse.
-Mi sembra una buona idea. - concordo la giovane arrossendo leggermente. –Infondo sarebbe molto triste per entrambi passare il Natale da soli e poi potrei farvi assaggiare qualche specialità italiana!- propose con rinnovato entusiasmo.  
-Allora è deciso, un momento, non vorrai avvelenarci?- scherzò il biondo con fare melodrammatico.
 -Scemo!- rise riprendendo a sorseggiare la cioccolata.
-Forse questo Natale non sarà brutto come mi aspettavo. - pensarono entrambi nascondendo dietro le tazze, i sorrisi che stavano nascendo dal profondo del loro cuore.

Sette anni dopo…

Una giovane donna si trova si trova seduta sul pavimento del soggiorno della sua villa a Tokyo, mentre osserva con gioia e un pizzico di nostalgia una foto raffigurante due quindicenni uno biondo e l’altra mora, insieme a un gattino scattata il giorno di Natale di sette anni prima.
-Quello è stato il Natale più bello della mia adolescenza. - le sussurrò una voce calda mentre il proprietario l’abbracciava da dietro.
-Anche il mio. - ammise rilassandosi contro il petto dell’uomo e chiuse gli occhi in attesa di un bacio che non tardò ad arrivare.
-Buon Natale Subaru!
-Buon Natale anche a voi.- sussurrò Subaru accarezzando dolcemente il ventre leggermente gonfio della moglie.    
Si sorrisero felici, era il loro primo Natale insieme come marito e moglie, il primo di una lunga serie.

****

Alla mia best Vale,
 la prima ad essersi innamorata di questa dolce coppia
Buon Natale bestuccia tvb.


Il mondo insieme a te (Yuki & Hikari)

-Sbrigati Yuki o non faremo in tempo!- urlò una dodicenne dai lunghi capelli neri fermandosi per permettere al amico di raggiungerla.
-Tranquilla Hikari chan manca ancora un po’ di tempo e noi siamo quasi arrivati, riusciremo a vederlo proprio come ogni anno. - la rassicuro il quattordicenne.
-Lo sai che non me lo perderei per nulla al mondo!- si giustifico iniziando a camminare davanti a lui.
Continuarono a passeggiare in silenzio senza fare caso alle persone che correvano a casa per festeggiare il Natale, era il loro momento preferito, un istante unico che apparteneva solo a loro, che arrivava solo una volta l’anno e non se lo sarebbero perso per nulla al mondo.
-Visto milady? Siamo in perfetto orario.- la stuzzico una volta giunti davanti all’ingresso del parco.
-Sta volta!- obbietto Hikari –L’anno prossimo saremo qui almeno mezz’ora prima. - aggiunse entrando.
-Certo. - sussurrò Yuki sorridendo, diceva cosi ogni anno, ma chi sa perché ogni anno c’era sempre qualcosa che non gli permetteva di realizzare quel proposito, sospirò pensando che molto probabilmente sarebbe stato uno degli ultimi momenti di tranquillità che avrebbero trascorso da soli, presto Hikari  avrebbe debuttato insieme alla gemella e momenti come quello sarebbero diventati rari come una giornata di sole a Londra.
-Lumacone ti vuoi dare una mossa!- gridò  la ragazzina dalla cima della torretta più alta del parco.
-Ora te lo faccio vedere io il lumacone!- urlò a sua volta salendo velocemente sulla torretta e sedendosi accanto all’amica che gli sorrise, arrossi pensando che la calda luce del tramonto che le illuminava il viso la rendesse ancora più carina.
Sorrise, continuando a osservarla di sottecchi, cosa avrebbe fatto senza di lei? Da quando sette anni prima era entrata nella sua vita, l’aveva stravolta completamente permettendogli di vedere quello che lo circondava sotto una luce nuova, una luce colorata e allegra decisamente rivoluzionaria, infondo Hikari era diventata la sua luce, da quando c'era lei il suo mondo era diventato molto più bello, roseo.
Ricordava ancora la prima volta che l’aveva vista come se fosse successo solo pochi istanti prima, Sora gli aveva presentato quella bambina con le treccine che a prima vista sembrava così timida e spaventata e invece gli era bastato parlare due minuti da solo con lei per capire quando in realtà si sbagliasse e il giorno dopo l’aveva rivista con un look da maschiaccio ribelle completamente diverso da quello del giorno prima, gli aveva sorriso e allargano le braccia aveva detto –Questa è la vera Hikari!- e anche se in tutti quegli anni non gliela aveva detto aveva sempre pensato che la vera Hikari, quella selvaggia, semplice che amava correre, giocare a calcio, abbuffarsi di cioccolata che non aveva pregiudizi ne gli interessava quello che diceva la gente fosse semplicemente fantastica!
-È bellissimo!- sussurrò ammirando il tramonto estasiata, lo vedeva ogni Natale eppure rimaneva ogni volta senza parole.
-Mai quanto te.- penso Yuki trattenendosi a stento dal dirle.
-Buon Natale Yuki.- sussurrò dolcemente la ragazzina poggiando, il capo sulla spalla del amico che arrossi.
-Buon Natale Hikari.- la strinse a se, affondando il viso nei morbidi capelli di lei, respirando a pieni polmoni il delicato profumo di cioccolato e fragole che la caratterizzava.
Sorrise stringendola più forte, non era ancora giunto il loro momento, forse tra qualche tempo, quando lei sarebbe stata un po’ più grande e lui pronto a farla sentire una regina come meritava, per il momento si sarebbe accontentato di starle accanto come un amico, un fratello proteggendola e non permettendo a niente e nessuno di portarla lontano da lui e nel frattempo avrebbe continuato a godersi la bellezza del mondo insieme alla sua dolce Hikari.

***

Voglie Natalizie (Kilari & Hiroto)

Era l’alba del venticinque dicembre e l’intera Tokyo riposava serena, i bambini rannicchiarti sotto le coperte attendevano con ansia che il sole sorgesse completamente così da poter finalmente scogliere il caldo abbraccio di Morfeo e correre ad aprire i regali che l’amato Babbo Natale aveva portato quella notte!
Solo un giovane uomo era già in piedi, sbadigliò sonoramente entrando nella grande cucina e accendendo la luce.
-Maledette voglie delle donne incinte!- si lamentò tra uno sbadiglio e l’altro.
Nonostante la giovane età Hiroto Kazama membro del famosissimo duo chiamato Ships era già sposato e padre di due splendide bambine più un terzo in arrivo tra un paio di mesi.
Pochi minuti prima era stato svegliato bruscamente dalla sua dolce metà che aveva preteso dei biscotti al cioccolato a forma di omino e ovviamente il povero Hiroto non aveva potuto rifiutare non dopo la minaccia di un intera vita coniugale da passare sul divano se sul volto del piccolo fosse comparsa una voglia a forma di omino, certo avrebbe potuto svegliare Naa san e chiedere a lui di preparare i biscotti ma aveva giurato a se stesso che si sarebbe preso cura di Kilari come non aveva potuto fare quando era incinta delle gemelle.
-Certo che le voglie da gravidanza non conoscono orari!- costatò iniziando a radunare tutti gli ingredienti che gli servivano per fare i biscotti e lentamente inizio a preparare l’impasto.
-Oh no manca il cioccolato!-esclamò sbattendosi una mano sulla fronte esasperato, sarebbe dovuto uscire con quel freddo sperando di trovare un negozio aperto.
Guidò per le semi buie vie della città per diversi minuti finché non vide un mini market aperto, sorrise e entrò nel negozio.
Dentro c’era solo una donna seduta alla cassa che sorseggiava un caffe con aria annoiata, alzò lo sguardo e rimase a boccheggiare  per diversi istanti –Tu sei Hiroto Kazama!- urlò una volta risvegliatasi dallo stato di trance in cui era caduta.
Il giovane sospiro esasperato tra tutti negozi di Tokyo doveva capitare per forza in quello in cui era di turno una sua fan? No che gli dispiacesse, per un idol i fan sono tutto, ma sperava di evitare assalti da parte delle fan almeno il giorno di Natale.
-Salve avrei bisogno di una tavoletta di cioccolato a latte!- esclamò sorridendo, infondo com’era il detto, via il dente via il dolore, no?
-Gliela prendo subito signor Kazama, nel frattempo mi farebbe un autografo? Il mio nome è Ino!- chiese la giovane tirando fuori da non si sa dove un blocchetto e una penna e li porse Hiroto che annui prendendoli pensato che in fondo poteva andargli peggio.
Una decina di minuti dopo Hiroto era di nuovo a casa, la ragazza del negozio era stata veloce nel procurargli il cioccolato e in più per ringraziarlo per l’autografo gli aveva fatto un considerevole sconto.
Vide che la luce in cucina era aperta e che da li provenivano dei rumori.
-È entrato un ladro? – penso preoccupato avvicinandosi lentamente alla cucina, entrò con passo felpato pronto a sorprendere il criminale di spalle.
-Giorno papa!- lo salutò Hikari riemergendo dal frigorifero insieme alla gemella.
-Hikari, Haruka che cosa ci fate in piedi a quest’ora?
-È colpa mia papa, ho fatto un brutto sogno, e Hikari ha pensato che un po’ di latte caldo mi avrebbe calmato.- spiego Haruka ancora visibilmente scossa, l’espressione di Hiroto si addolci e abbraccio la figlia.
-Vuoi raccontarmelo?- le domandò con dolcezza, la piccola negò col capo e si accoccolò tra le forti braccia del padre.
Sorrise prendendo in braccio le bambine e sedendole sugli sgabelli del bancone –Coraggio vi preparo un po’ di latte e poi tornate a letto va bene?
-Si!- risposero in coro – Ma tu che ci fai già sveglio a quest’ora?- aggiunse Hikari curiosa  
-Voglie.- disse solamente mentre ricominciava a preparare i biscotti, ma quel unica parola bastò a far capire la situazione alle bambine che rimasero in silenzio a osservare il padre.
-Buona notte papa, mi raccomando conserva un po’ di quei biscotti, hanno un odore fantastico.- esclamarono le gemelle prima di tornare nella loro stanza.
Hiroto sorrise e conservo un poi di quei biscotti per le figlie.
-Che buon profumino.- esclamò una voce che conosceva molto bene –Lieto che siano di tuo gradimento.
-Grazie amore.- sussurrò abbracciandolo da dietro, il moro si volto e la strinse forte baciandola con dolcezza –Non ringraziarmi, sai che farei qualunque cosa per voi.- sussurrò appoggiando la sua fronte su quella della compagna.
-Buon Natale.- sussurrarono all’unisono scambiandosi un bacio che sigillava un amore che sarebbe durato in eterno.

***

Dedico questa one short alla mitica Giù,
la più frande fan di Seiji che abbia mai conosciuto,
spero che ti piaccia anche se non è bellissima.
Buon Natale tvb

Il primo Natale con Jenevieve (Giù & Seiji)


Era la mattina di Natale e una giovane donna dai lunghi capelli castani ricci, con riflessi mogano stava preparando la colazione, a pochi metri da lei seduta nel box si trovava una bambina di circa nove mesi dai corti capelli biondi e grandi occhi azzurri che sfumavano sul verde di nome Jenevieve, intenta a giocare con Kame la tartaruga del padre e sua nuova compagna di giochi.
-Buongiorno.- esclamò Seiji entrando in cucina, si avvicino alla moglie e l’abbraccio da dietro baciandole una guancia –Buon Natale amore mio.
Giù lascio perdere i fornelli per qualche istante e si volto –Buon Natale anche a te.- sussurrò baciandolo con passione.
Purtroppo le dolci effusioni della coppia venerò interrotte dalla piccola Jenevieve che reclamava a gran voce le attenzioni del padre.
Si separarono sorridendo e poggiarono le proprie fronti l’una contro l’altra.
-Qualcun’altra reclama le tue  attenzioni.- ridacchio Giù
-Già, è meglio che vada da lei, non è carino fare aspettare una principessa.- osservò allontanandosi di qualche passo dalla moglie.
-Principessa? Devo essere gelosa?- scherzò la castana incrociando le braccia sotto il seno esibendosi in un broncio degno di una grande attrice del suo calibro.
Seiji sorrise divertito e si avvicino alla sua dolce metà –Jenevieve è la mia principessa, ma tu sei la mia splendida Regina.- sussurrò baciandola dolcemente.
Si avvicinò al box prendendo in braccio la piccola.
-Buongiorno tesoro e buon Natale.- la salutò ricevendo in cambio un meraviglioso sorriso.
Seiji amava profondamente entrambe le sue donne, erano la tutta la sua vita e se mai gli fosse stato chiesto di scegliere tra loro e tutto il resto non avrebbe dovuto pensaci neanche un secondo, per lui Giù e Jenevieve erano al di sopra di tutto e ogni mattina ringraziava il cielo per avergliele donate.
Da quando aveva sposato Giù la sua vita era cambiata e in meglio e con l’arrivo della piccola Jen le cose erano cambiate ancora e si sentiva ogni giorno più fortunato ad averle.
Jen aveva solo nove mesi e non sapeva ancora parlare ma dimostrava già di essere una bambina molto intelligente e vivace, con una grande passione per la musica, ogni volta che sentiva le canzoni degli Ships, di Kilari o di Rose iniziava a muoversi come se volesse ballare.
Dopo colazione i signori Hitawari si sedettero sul tappetto in salotto vicino al camino insieme alla piccola Jen e iniziarono a giocare con lei, che prese una tartarughina di peluche per mostrarla ai genitore che purtroppo non le diedero retta troppo presi a parlare del prossimo film in cui avrebbero lavorato insieme.
Dopo vari tentativi Jenevieve iniziò a innervosirsi e tirò il peluche in testa al padre – Pa… pa… papa ma… mamma!- urlò ai genitori che la guardarono stupiti.
-Papa, Mamma!- ripete la piccola intuendo che grazie a quelle parole poteva ottenere l’attenzione dei genitori.
-Le sue prime parole!- esclamò commossa prendendo in braccio la bambina che rideva diverta –Siamo le sue prime parole.- aggiunge raggiante.
-È il regalo più bello che potesse farci.- ammette Seiji accarezzando la chioma dorata della figlia.
Quel Natale fu uno dei più belli per la giovane coppia, senza saperlo Jenevieve gli aveva fatto il regalo più bello che un genitore possa ricevere.
   
 
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