L’altra Bolena. Ecco cosa sono, cosa sono stata e cosa sarò, l’altra Bolena. Mia sorella mi ha sconfitto, mi ha battuto su tutti i fronti, ma non le serberò rancore, sarebbe inutile. Anna è bella, Anna è intelligente, Anna è una regina, ma senza di me non sarebbe niente. Senza di me, Maria Bolena, lei non sarebbe divenuta niente, e ora mi ringrazia mandandomi via dalla corte e non intercedendo per me, e nessuno della nostra famiglia vuole vedermi.

Eppure sono la maggiore, dovrei avere la precedenza.

L’ho avuta, e non ho saputo sfruttarla, perché sono troppo debole, ma non me ne vergogno.

Sono nata nell’ anno di Nostro Signore 1501, o almeno così è scritto.

Un anno dopo fu il turno di nostro fratello George e infine di Anna. Ora è lei la prima, la più amata, la più invidiata, la più odiata, e io non sono più niente.

Quando avevo diciassette anni, e lei ne aveva solo undici dovemmo andare alla corte di Francia, perché la sorella del re Enrico VIII, il nostro Enrico, aveva sposato il re di Francia, e noi avremmo fatto parte della sua corte.

Ma re Luigi XII di Valois morì dopo appena sei mesi, e Maria Tudor dovette tornare in Inghilterra. Molte di noi rimasero in Francia, e fummo le damigelle della nuova regina, Claudia di Francia.

La regina aveva una corte molto severa, dove l’unica cosa che contava era il pudore.

Anna aveva quel pudore, Anna aveva più grazie. Ma fui io che divenni l’amante del re di Francia, Francesco I. Lui fu il mio primo re, come tutta la corte dei Valois mi dedicavo all’amore, e mi piaceva. Ma dovetti tornare in Inghilterra, perché mio padre mi aveva trovato marito. Il prescelto era William Carey, che sebbene fosse un figlio cadetto senza titoli particolari o grandi ricchezze era però molto vicino al re Enrico VIII.

Io avevo vent’anni, lui ventiquattro, e ricordo che era piacente, solo questo. Vivevamo a corte, e io ero diventata una delle dame della regina, una delle preferite.                                                                                                                                         Nel frattempo il re mi aveva notato.

Aveva avuto un figlio, il bastardo Henry Fitzroy dalla damigelle Bessie Blount e la principessa Maria avrebbe sposato l’imperatore Carlo V, era il momento di prendersi una nuova amante.

Io non mi curavo certo di ciò, ero occupata a vivere la mia vita di dama della regina, civettando alla francese e vivendo all’amore.

Ma i miei parenti non furono di questo avviso.

Mi spinsero ad essere l’amante del re,  e nel frattempo fecero tornare in Inghilterra Anna, per combinarle un matrimonio adeguato. All’inizio era stato scelto il conte di Ormonde, ma alla fine il progetto non andò in porto, credo a causa della dote.

Io invece mi godevo la mia vita come amante reale. Non ho mai conosciuto un uomo bello come Enrico, e dubito che ora lo amerei, è divenuto un folle.

Eppure ho avuto due figli da lui, ne sono certa, Catherine e Henry Carey. Hanno il cognome di mio marito, ma tutti sanno che sono figli del re, anche la regina lo sapeva.

Mio marito restava in silenzio, anche perché il re faceva piovere sulla mia famiglia titoli, terre e altre ricchezze.

Poi però ci fu un cambio di programma, che non avevo previsto, ma che tutti gli altri avevano programmato, e che mi lasciò spiazzata.

Anna divenne l’amante del re.

Io, che già valevo poco, dal giorno alla notte non valettì più niente, sostituita da mia sorella, la mia sorella minore.