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Autore: space_oddity    29/12/2010    6 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' successo un miracolo. Proprio nel giorno di Natale, anzi, la sera della vigilia per essere precisi, ho riottenuto Internet a casa(che il verbo riottenere esista o meno non importa) *_*
Quindi ora non vi scrivo nè dalla biblioteca nè da scuola, ma da casa miaXD XD
Giuro che avevo perso le speranze, ormai:)

Comunque.
Questo non interessa a nessuno, quindi passo al capitoloXD
Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e recensiscono questa fiction e soprattutto grazie a Candidalametta, la mia grandiosa beta, che ha superato sè stessa corregendomi il capitolo in un tempo lampoXD
Buona lettura!


Là dove non batte il sole - La calma dopo la tempesta





Il mio cuore smette di battere per un lunghissimo secondo.

"In.. Incidente..?"- sussurro infine, terrorizzata.
"Sì."- replica mia madre, gravemente -"Non so bene cosa sia successo, mi ha chiamata Elise ed era assolutamente sconvolta, ha detto che un certo Tom stava portando a casa James ma ha avuto uno scontro in macchina. Ha detto che un camion.. Gli ha tagliato la strada.."- conclude, con un filo di voce.
Al mio fianco Lily impallidisce e Mary Anne spalanca la bocca, orripilata.
Ok. Devo essere tranquilla. Devo essere lucida.
Mi viene da vomitare.
"E.. Lui.. Lui ha..".
"Non lo so."- risponde mia madre, scuotendo la testa -"Non ho più avuto notizie da Elise.".
Deglutisco a vuoto, cercando di reprimere il desiderio di svenire.
".. In che ospedale sono?"- sussurra Lily, angosciata.
"Al St. Margaret"- replica mia mamma -"Credo che dovremmo andare, ragazze. Subito.".
Annuisco in silenzio, mentre ci dirigiamo precipitosamente verso la macchina.
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L'Accettazione degli ospedali dovrebbe essere un servizio veloce.
Ci avete mai pensato? Dovrebbe essere una formalità, un breve lasso di tempo, giusto per far capire loro in che reparto mandarti.
Non una fila caotica in cui la gente si spinge come se stesse aspettando per l'ultimo concerto dei Rolling Stones.
Accidenti.
Stacco con ferocia il mio bigliettino e mi siedo stancamente vicino a mia madre e Mary Anne. Lily gironzola intorno a noi, nervosamente.
Visto che non ho niente da fare osservo le persone intorno a me.
Un bambino con una grande biglia nel naso spiega orgogliosamente ad una bambina dai lunghi capelli neri come ha fatto ad infilarsela, con la descrizione, completa di dettagli orripilanti, di cosa si prova quando ti viene da starnutire e hai una narice completamente ostruita. La madre gli tira uno scappellotto, irritata.
Un uomo nervosissimo si stringe convulsamente l'inguine. Quando arriva allo sportello di vetro lo sento sussurare imbarazzatissimo qualcosa riguardo al fatto che con la sua ragazza volevano emulare il famoso bagno nello champagne, ma che, non avendolo in casa, hanno ripiegato sulla vodka alla pesca. L'operatrice bionda annuisce con aria rassegnata e gli indica un corridoio sulla destra mentre la sento replicare in tono rassicurante:"Non si preoccupi, lei è già il terzo di oggi. Un altro ha addirittura usato la grappa, non riusciva nemmeno a camminare pover'uomo.".
Un ragazzo che non avrà più di diciotto anni, con gli occhi pesti e il viso coperto di lividi è seduto di fianco ad un'altro che ha il labbro gonfio e sanguinante. I due non si parlano e sono ostinatamente seduti schiena contro schiena.
E poi c'è un uomo anziano che ha una benda su entrambi gli occhi e riesce a vedere solo da un piccolo spiraglio all'angolo dell'iride, o almeno credo. Ha in mano un bigliettino e, anche se non posso vederlo, scommetto che sta disperatamente cercando di leggere il numero che c'è scritto sopra.
In quel momento mi ricordo del mio biglietto e lo guardo per vedere quanto dovrò aspettare.
Boccheggio. Duecentodue? DUECENTODUE? Sul tabellone sono arrivati sì e no al numero ventiquattro.
Aspetteremo per ore!
Non ce la posso fare. Non posso aspettare che centosettantotto persone risolvano i loro problemi prima di sapere come sta James.
Non posso.
In preda al panico mi accorgo a malapena che il tipo della benda mi sta chiamando.
"Signorina? Signorina, scusi, può aiutarmi?"- sussurra con voce affannosa.
"Uh? Ehm, sicuro. Cosa posso fare per lei?"- chiedo come una perfetta assistente di volo, mentre mi alzo e mi avvicino per riuscire a sentirlo meglio.
"Mi scusi, non voglio disturbarla, ma il fatto è che io.. Ehm, non riesco a vedere il numero sul mio biglietto."- spiega, indicando la benda in segno di scuse -"Potrebbe gentilmente leggermelo?".
"Oh, certo! Nessun problema."- replico con gentilezza.
Prendo in mano il biglietto e rimango di sasso: ha il numero ventisei. Ventisei.
Dio, quanto è ingiusta la vita.
"Scusi il disturbo"- interviene l'uomo, con voce dispiaciuta.
"Nessun disturbo non si preoccupi!"- replico con calore, mentre la mia mente sta macchinando l'impensabile: riuscirò davvero a vivere con me stessa sapendo di aver imbrogliato un povero vecchio malato che mi ha chiesto aiuto?
Guardo la fila di gente che affolla la stanza. Guardo il bambino con la biglia del naso che inizia a giocherellarci spingendola con naturalezza dentro la narice, mentre la madre è al telefono e non lo tiene d'occhio. La bambina dai capelli neri si allontana, disgustata. I due ragazzi tumefatti iniziano a litigare e a darsi spinte con fare poco amichevole. Un bambino piccolissimo inzia a strepitare come un'aquila in braccio alla madre, esausta, che cerca di calmarlo. Mi aspettano ore di tutto questo. Ore.

"E' il numero duecentodue!"- mi sento rispondere, porgendogli il mio biglietto con garbo.
"Grazie infinite"- replica con un timido sorriso -"Che strano, avrei giurato che ci fosse un sei.".
"Pare di no."- taglio corto sorridendo.
"No, ma ne sono davvero sicuro."- insiste lui, rigirandosi il biglietto fra le mani.
"Peccato"- rispondo velocemente -"Mi scusi, ora devo andare..".
"Ehi!"- mi richiama lui con voce sospettosa -"Aspetta un momento! Torna qui!".
"E' il turno del numero ventisei.."- ci informa un operatrice dall'aria cordiale -"Chi è il numero ventisei?".
"Fermatela! Fermate quella delinquente!"- strepita il vecchietto inferocito, soffocato dalle urla dei due ragazzi che cominciano a darsele di santa ragione.
"Siamo noi!"- esclamo io, sollevata, trascinandomi dietro mia madre, Lily e Mary Anne.
Già, dopotutto pare che sopravviverò anche con questa macchia sulla coscienza.
Almeno spero.

"Bene, in cosa vi posso aiutare?"- chiede con gentilezza.
"Ehm, siamo qui per Tom Lee e James.."- mi fermo e mi schiarisco la voce -"Donovan. James Donovan. Hanno avuto un incidente un paio d'ore fa e noi.. Ecco.. E' possibile vederli?".
"Ma certo, cara."- risponde la donna, sfogliando una pila di carte -"Tom Lee, stanza centoventi, primo piano, corsia B. James Donovan, stanza duecentosei, secondo piano, corsia A.".
"Ehm, perchè non sono sullo stesso piano?"- domando perplessa -"Voglio dire, sono tutti e due nello stesso reparto, vero?".
"Oh, no cara"- replica lei con aria dispiaciuta -"Lee è nel reparto di Pronto Soccorso per ferite e lesioni non gravi. Donovan era in Rianimazione ed ora è nel reparto di Neurochirurgia.".
Vedendo la mia espressione si affretta a rassicurarmi.
"Il fatto che sia già uscito dalla Rianimazione è molto positivo, comunque.".
"Ma.. Lui.. Voglio dire, è sveglio, vero? E'.. Cosciente?".
L'operatrice esita per un momento.
"Senti,"- bisbiglia poi, in tono confidenziale -"Queste sono informazioni che potrebbe darti solo il dottore, ma voglio fare un'eccezione. Qui nel verbale c'è scritto che nell'impatto si è fratturato la gamba, ha battuto la testa contro il cruscotto e ci sono forti probabilità che abbia subito un trauma cranico.. Quindi escludo che sia del tutto cosciente al momento. O comunque potrebbe avere.. Ecco.. Qualche amnesia, diciamo.".
"Oh."- rispondo semplicemente, sotto shock. Trauma cranico? Del tutto cosciente? Amnesia?
Dev'essere un incubo. Non sta succedendo veramente.
"La ringrazio."- replica mia madre, con gratitudine -"Forza ragazze, andiamo.".
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Stanza centoventi.
Lily ci guarda con aria sperduta.
"Vai."- la incoraggia Mary Anne -"Coraggio. Io ti aspetto qui fuori.".
"Ok."- replica Lily, rimanendo immobile.
".. Lily?"- chiedo io dopo qualche secondo, con aria interrogativa.
Lei si schiarisce la voce un paio di volte.
"Sapete? Credo che prima andrò a prendermi una cioccolata al distributore."- annuncia infine, dirigendosi dall'altra parte del corridoio.
Io sospiro. Mary Anne mi strizza l'occhio e mi fa un cenno rassicurante.
"Ci penso io. Tu vai.".
Annuisco in silenzio e salgo lentamente le scale con mia madre a fianco.
Prima non riuscivo ad aspettare per vedere James. Ora ne sono terrorizzata.
Cosa succede se ha davvero un'amnesia? Se non mi riconosce? Se non si ricorda niente di me e di quello che abbiamo passato insieme? Cosa succede se entro e lui mi saluta con un sorriso cordiale dicendo:"Scusi, credo che lei abbia sbagliato corsia."?
E, ancora peggio, cosa succede se non si sveglia e l'ultima cosa che gli ho detto è che non volevo vederlo mai più?
Un nodo mi stringe dolorosamente lo stomaco.
"Non ti preoccupare."- sussurra mia madre, come se mi leggesse nel pensiero -"Sono sicura che sta bene.".
Io resto in silenzio.
"Ti senti meglio?"- chiede ancora mia madre, toccandomi la spalla delicatamente.
"No."- rispondo sinceramente -"Ma grazie per averci provato.".
Lei sorride. Io alzo impercettibilmente gli angoli della bocca.
"Eccoci qui."- mi informa indicando la porta della camera -"Vuoi che entri con te?".
Rifletto per un secondo.
"No, grazie.".
Fisso per un'istante la maniglia, indecisa se entrare davvero.
Poi prendo un respiro profondo e apro la porta.

Lui è sdraiato sul primo letto della stanza. Una coperta candida lo copre fino allo stomaco e le sue mani sono abbandonate mollemente in grembo.
"E'.. Permesso?"- chiedo, titubante.
Lui si gira e mi guarda con un'espressione impenetrabile.
"Ehm.. Ciao."- comincio con voce bassa -"Io.. Mi hanno detto che hai avuto un'incidente.".
Lui annuisce.
"Già. Hanno detto che hai, beh, battuto la testa e quindi probabilmente ora sei disorientato.. O potresti avere delle amnesie, ecco.".
"Ah."- replica, annuendo calmo, come se gli avessi appena detto che il mercato azionario sta andando molto bene.
Mi siedo cautamente sulla sedia accanto al letto e lo guardo dritto negli occhi.
"Sai come ti chiami?".
Insomma, è così che fanno in E.R., vero?
Lui aggrotta le soppraciglia con aria pensosa.
"James Donovan?".
"Molto bene."- annuisco sollevata -"In che anno siamo?".
"Millenovecentosessantacinque."- replica senza esitazione.
Gli lancio uno sguardo ansioso. Meglio assecondarlo.
"Beh è.. Mh, fantastico. Millenovecentosessantacinque, già.".
E' una mia impressione o sta sorridendo?
"E.. Chi è il Presidente degli Stati Uniti adesso?"- chiedo ancora.
"Oh, questa è facile. Lyndon B. Johnson."- risponde con sicurezza.
Io annuisco, senza parole. Beh, perlomeno è coerente, che dire?
Prendo coraggio e faccio un respiro profondo.
"Sai chi sono io?".
Lui mi guarda con tenerezza.
"Non potrei mai dimenticarti, Penny.".
Lo stomaco mi cade sotto i tacchi e mi giro per non far vedere il mio sconforto.
Non può essere. Tutto questo non sta succedendo a me.
Quasi mi lascio sfuggire un singhiozzo, quando sento uno strano verso soffocato provenire dal letto.
Mi fermo, interdetta.
Il rumore aumenta di volume. Sembra quasi.. Una risata?
Mi giro e vedo James ridere con le lacrime agli occhi.
"Siamo nel 2010, il Presidente degli Stati Uniti è Obama e non potrei mai dimenticarti, Chastity"- riesce a dire tra le risate.
"Mi stavi prendendo in giro?"- chiedo, stupefatta.
Quando James annuisce divertito, mi scaglio contro di lui:"Deficiente! Mi hai fatta preoccupare!"- sbraito tempestandolo di pugni.
"Scusa, non ho resistito."- replica, continuando a ridere -"Non lo farò mai più".
"Ci puoi giurare."- borbotto, in tono offeso.
"Dai, non arrabbiarti"- continua, tornando calmo -"Pace?".
Mi scocca un sorriso dolce.
".. Ma sì."- concedo io, ricambiando il sorriso -"James, mi.. Mi dispiace. Per tutto.".
"Anche a me"- replica, semplicemente.
E poi, senza dire una parola, si china verso di me e mi da il bacio più lungo, dolce e intenso che mi abbia mai dato.
"Sì, sembra proprio che abbiano chiarito."- esclama ironicamente Mary Anne entrando improvvisamente dalla porta.
"Pare di sì."- rincara la dose Lily, ridendo.
Io sorrido e, senza girarmi, faccio loro categoricamente segno di uscire.





Wrath= Eh, questo in effetti è stato un capitolo molto pesante, lo so-.-
E' che ho cercato di concentrare tutto, appunto perchè è la crisi centrale di tutta la storia. E per fortuna che la mia beta mi ha convinta a diluirlo in due, perchè(dal momento che io lo scrivo non mi rendo sempre conto di cosa deve affrontare il poveretto/a che legge) io pensavo addirittura di postarlo tutto insieme..
Grazie per la recensione e grazie mille per il suggerimento sulle parentesi:):)
James, come hai visto, sta bene:) E dai, come facevo a farlo rimanere incidentato in modo grave?? Ha solo la gamba rotta, povero agnellino*_*
Spero che questo ti sia piaciuto, al prossimo!:)

leti10= No, niente malinteso, purtroppoXD
Mi rendo conto che a volte sono un po' sadica "-.-
Però alla fine tutto è bene quel che finisce bene, no?:)
James è a posto, zampina fratturata a parte u.u Grazie mille per tutti i complimenti, sono contenta che questa storia ti piaccia così tanto:):)
Spero ti sia piaciuto anche questo, al prossimo!

DracosWife= Ho fatto più in fretta che ho potuto, giuro *si inginocchia ripetutamente chiedendo perdono*
Comunque ora che ho Internet a casa gli aggiornamenti dovrebbero essere più veloci, promesso:):)
Grazie mille per la recensione, spero ti sia piaciuto anche questo, al prossimo!:)

caramella_rosa_gommosa=Beh, dai, non ci ho messo poi tantissimo vero?
Vero?

Ok, è un ritardo bello lungo, lo so "-_-
Però James sta bene, Chastity sta bene, Lily sta.. Ehm.
Beh, prima di lasciare pericolose anticipazioni sul prossimo capitolo chiudo quiXD
Grazie mille per la recensione, spero ti sia piaciuto anche questo!:)
Al prossimo(che sarà presto u.u)!:)


Buon anno nuovo a tutti!:)

  
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