Mio dio!
Mi accorgo solo ora che è passato come minimo un secolo dall’ultimo post, e mi scuso con tutti. Questo capitolo è stato difficilissimo, sono rimasta a metà chiedendomi < E ora? Cosa accadrà? Come fa Kaitlyn a dire a Rob che sta con Gab? >
Non lo sapevo davvero. Ho scritto, scritto e scritto, poi ho cancellato un po’ qua , un po’ là, fino a eliminare tutto quanto e ributtare giù la storia da capo, un paio di volte. E natale bla bla bla.
Insomma
Un sacco di kasini e poco tempo per scrivere o fantasticare sul capitolo.
Scusatemiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Vabbè, fatto sta che alla fine il capitolo l’ho scritto ed è pronto ad essere commentato, positivamente o negativamente, come vi pare ;)
Una bacio e mille scuse
Marty occhiblu
Kait
& Gabriel
capitolo
13
SVEGLIATI,ROB!
Povero rob. Sono stata davvero
acida con
lui… avrei dovuto trattarlo meglio.
Era
facile parlare bene di lui mentre lo si guardava dormire: il vento gli
scompigliava i capelli, creando un’aureola dorata attorno al
viso innocente
tristemente sgualcito dal coma. Nel momento in cui Gabriel
l’aveva fatto
svenire, un strana idea – la verità – si
era fatta strada nella sua testa. E mi sentivo davvero in colpa.
<<
Come facciamo? >> chiesi
a Gabriel
con un filo di voce.
Anche
lui sembrava
incerto. Si guardava intorno; eravamo
fermi in un vialetto sterrato semi – abbandonato. Rispose
dopo diversi minuti.
<<
Io inizierei con
il controllare la
memoria sbloccata
finora. Mmh …
vuoi … vuoi venire? >> Avevamo
invertito le parti, per una volta era Gabriel
quello confuso
e
io quella decisa … Ma decisa a cosa?
<<
Puoi ripetere? Non ho capito dove dobbiamo andare. >>
<<
Nei ricordi di Rob. >> il
suo tono
diceva “ ma non è OVVIO? ”
Il
mio ribatteva : “ Non credo,amore. Forse mi
ci ha portata mio padre quando ero piccola , ma non me lo
ricordo… ”
<<
Ma certo, ci faccio un giretto al giorno,no? >> risposi
sarcasticamente.
Lui
sbuffò e accennò un sorriso. Tornando
serio,disse: << Vieni o no? >>
Tentennai
un istante. Solo un istante.
<<
Sì. Voglio capire meglio la situazione. >>
<<
Allora preparati, Kaitlyn, non so che effetti avrà.
>> Si concentrò sulla
mente di Rob incanalando energia nel terzo occhio.
<<
EFFETTI?! >> esclamai con voce stridula. Troppo tardi.
Apparve
una sensazione di vertigini improvvisa; ogni suono venne attutito; la
gravità
diventò insignificante per il mio corpo… Avrei
detto di essere nello spazio.
Visualizzai
una porta –una vera porta nel buio con cardini e
maniglia– davanti
a noi; Gabriel la aprì: ci trovammo
catapultati in un film , solo che la pellicola andava velocissima, e si
capiva
appena il senso della storia. Tuttavia vidi molte immagini familiari,
come
l’istituto viola, la scuola, i macchinari per i test, io
diciassettenne, Rob
diciassettenne, io e Rob insieme diciassettenni, - un’altra
porta si aprì -
Gabriel idem, Lewis uguale, Anna lo stesso, poi il suo totem, la
sveglia a
forma di mucca, il cristallo,- e ancora una porta - i miei capelli
rossi, i
suoi occhi d’oro, Joice, Zetes, la lettera,
l’addio, la delusione, la
tristezza, la solitudine e..
<<
BASTA!!! >> gridai.
Sbam!
Sbam! Sbam! E tutte le porte si
chiusero. Ansante, fulminai Gabriel con lo sguardo, e mi appoggiai
all’auto
massaggiandomi le tempie.
Sospirai
sonoramente <<
oooouuuufffff… che
cazzo,Gabriel!!! Ma non si poteva evitare? >> domandai.
Ma lui non
riusciva a vedermi… L’espressione rilassata, gli
occhi vitrei. Era ancora
laggiù.
<<
Gabriel?? Amore??? >> lo scossi bruscamente: niente.
Siamo già due a
zero,Gabriel,non ti
posso salvare sempre io…
Gemette
appena, e corrugò la fronte,senza aprire gli occhi.
<< Vorrà dire che ti
verrò a prendere … >>
“ Non saremmo in questa
situazione se non gli avessi cancellato tutta quella memoria,
perché l’hai
fatto!? – gli dissi un po’ arrabbiata - Ma
no, non mi avresti mai ritrovata … ” mi concentrai
al massimo, imitando
Gabriel.
Non
ce ne fu bisogno. “ Ma che diamine stai
dicendo? ”
“
Amore mio, sei sveglio! Questo vuol dire che hai controllato la sua
mente… ”
Stirò
un sorriso smagliante e si illuminò.
<<
Oh no, Kaitlyn. Ho fatto molto di più di un semplice
controllo. Ma perché te ne
sei andata immediatamente? C’eravamo quasi, mancava
pochissimo. >> corrugò
nuovamente la fronte. Io arrosii…
perché ero scappata?
<<
Beh, ecco
io… >>
Rob rantolò e interruppe la mia
patetica scusa.
Ci
guardò con gli occhi spalancati, da bambino. “ Che
sia regredito fino alla
prima infanzia ? ” chiesi terrorizzata alla sola idea.
Gabriel scosse la testa,
sorridente.
“
Sta a guardare ”
<<
Ragazzi, non mi sento un granchè. Che
è successo ? >> - si guardò attorno
stranito - << Gabriel,tu stavi
scappando da me !! >> ora apriva e chiudeva le mani, con
la vaga
sensazione di avere ancora la maglietta del suo amico tra di esse.
<<
Cloroformio >> mormorò.
<<
Esatto, Rob , cloroformio … Ma >>
Sgranai
gli occhi.
Il
respiro mi si fermò in gola,soffocandomi momentaneamente.
<<
… tu riesci a ricordarlo ??
>>
esclamai.