Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Fuyu    01/01/2011    2 recensioni
I tempi erano oscuri e tetri, vigeva la legge del più forte e nessuno osava andare contro la legge. Il sovrano temeva i maghi, per i loro poteri e le loro stregonerie come le chiamava lui. Solo i cacciatori, esseri scelti, potevano uccidere un mago, solo le loro armi potevano debellare i poteri di tali esseri per poi ucciderli definitivamente. I cacciatori venivano selezionati grazie ad un fattore nel loro DNA, totalmente contrapposto a quello dei maghi che permetteva loro di trovarne uno. Solo chi possedeva tale fattore poteva essere chiamato cacciatore e venire addestrato. La gente era atterrita dai maghi, non si potevano riconoscere ad un'occhiata, erano come loro d'aspetto, quindi potevano trovarsene davanti uno senza saperlo. Kurogane era un cacciatore molto esperto, da tre anni faceva quel lavoro e adesso gli avevano affidato un novellino da addestrare. Ragazzo sveglio, ma molto imbranato, sopratutto nelle relazioni interpersonali (di cuore).
"Muoviti ragazzo, non ho alcuna intenzione di stare ad aspettarti!" esclamò il moro prendendo la sua fedele Katana. Ogni cacciatore aveva la sua arma, in quell'epoca molto sviluppata si poteva accedere ad armi, come pistole laser o bombe fantasma, ma lui preferiva la classica lama che affondava
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cacciatori contro maghi 7

Allora, scusate per il ritardo, ma ho avuto problemi. Ringrazio tantissimo ooOHime_sanOoo, per le correzioni della punteggiatura e a tutti auguro BUONA LETTURA. ^^

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VII°

SEGUIRE CURIOSITÀ

Quella notte Fay andò a letto molto tardi, verso le tre del mattino, dopo aver suonato per almeno venti minuti il flauto. Non si capacitava dell'orrore che aveva perpetrato quell'uomo, se così si poteva chiamare. Dopo tre giorni dal falò Fay aveva ricominciato a fare la spola tra casa e non si sapeva dove, Kurogane sapeva solo che da qualche giorno parlava sempre di più con Saiga e la cosa lo sconcertava alquanto.
"Oi, tu sai il motivo della loro amicizia improvvisa?" chiese al braccio destro del generale. Era un ragazzo abbastanza bravo che aveva dei problemi con le relazioni interpersonali, si chiamava Rikuo Himura, il quale aveva addestrato un certo Doumeki.
"No, per nulla! So solo che da un po' di tempo me lo ritrovo in casa"
Saiga, da buon generale che era, non aveva una casa sua, ma scroccava da vivere al suo povero aiutante che tanto normale non era. La casa era linda, nemmeno una donna sarebbe riuscita a fare meglio, tutti i mobili erano spolverati e lavati, i pavimenti ben curati e cerati e i bagni sembravano nuovi.
"Bah, sarà il contagio!" esasperò Kurogane, ascoltando i due con un leggero senso di disagio. Fay e Saiga si erano seduti al tavolo della cucina, mentre Kurogane e l'altro si erano accomodati sul divano del salotto che dava le spalle al suddetto tavolo.
"Forse!" esclamò l'altro cambiando canale al televisore di ultima generazione. Finita la parlata tra i due nuovi amici, Kurogane e Fay si congedarono da loro con la promessa di assaggiare, per una volta, il cibo cucinato dal generale.
"Ma neanche sotto tortura mangerei quello che cucina quell'uomo!" ringhiò il cacciatore lungo la strada.
"E
perché?! Guarda che Saiga-Chan cucina benissimo" lo rimproverò fintamente Fay, saltellando allegramente sul marciapiede. Kurogane si fermò di colpo come se il biondo avesse detto un eresia. "Beh, non vuoi tornare a casa?" chiese stupito Fay voltandosi.

"Cucina bene, ma in che film l'hai visto?" chiese stizzito superando il musicista senza neanche guardarlo. Il cacciatore non aveva mai mangiato roba cucinata dal generale e non si sarebbe mai sognato di farlo, credeva che quell'uomo ci potesse mettere il veleno visto il carattere e poi, in quel frangente, l'unico di cui si fidava Kurogane era Fay. Adorava il gusto dei suoi cibi, dalla colazione alla cena, erano dei capolavori di culinaria da leccarsi i baffi, anche se non glielo avrebbe mai detto.


Le giornate tornarono normali, Kurogane andava a cacciare e arrestare maghi, mentre Fay se la svignava tutte le mattine fino alla sera tarda. Kurogane era sempre incuriosito di dove andasse, ma aveva il suo lavoro e non poteva farci nulla, per non parlare che, in effetti, erano affari del biondo il cosa facesse e chi incontrasse. Fatto stava che un bel giorno Kurogane, mentre cacciava, vide una testolina buffa e bionda correre per il bosco, sicuro di non sbagliarsi di chi fosse il proprietario prese ad inseguirla, arrivando ad una radura nel folto del bosco. Gli alberi sembravano cupole per proteggersi dal sole che filtrava e dalla pioggia, se mai avesse piovuto attraverso la barriera, anche se lui credeva di esserci ormai fuori. Il posto in cui si trovava era bellissimo e sfuggiva ad ogni sua più rosea aspettativa, gli animali correvano felici e i volatili svolazzavano curiosi tra i rami, mentre le fronde degli alberi si muovevano in sincrono con il vento: Kurogane non aveva mai visto nulla del genere. Dentro la barriera era tutto grigio o nero, neanche al bianco era permesso di entrare, gli animali si potevano contare sulla punta delle dita e di sicuro non giocavano ne volavano, mentre gli alberi stavano fermi nella loro maestosità e onnipotenza, orripilati dallo scenario della civiltà troppo sviluppata, quali erano loro.
"Kuro-Pi! Che ci fai qui?!" chiese stupito Fay, uscendo da un sentiero "Non mi avrai seguito!" suppose ironico. Lo sapeva benissimo che l'unica maniera per arrivare li, era l'averlo seguito, eppure non si era arrabbiato né nulla, anzi aveva provato a dar fiducia al cacciatore.
"Beh, volevo solo sapere dove te ne andavi tutti i giorni" bofonchiò, scostandosi dai piedi gli animali che, curiosi, lo annusavano.
"E adesso che l'hai scoperto che farai?!" domandò andandogli vicino sorridendo come sempre.
"Nulla, ora so e basta" rispose atono.
Fay sorrise a quella risposta prendendo uno scoiattolo per metterlo sulla testa del cacciatore "Che diavolo stai facendo?!" chiese scettico il moro rimando fermo. L'animale cominciò ad esplorare la chioma scura dell'uomo con il naso e zampe, circondò tutta la testa per capire dove si trovasse poi, trovata la via, cominciò a scendere per la fronte e guardò dentro agli occhi di Kurogane con il muso all'incontrario rispetto al viso dell'uomo, in fine tornò sulla testa, ci girò tre volte in torno prima di appollaiarci sopra.
"Waaaahhhhaaaaaaaaaaaaaaaaa!" rise Fay cadendo per terra, l'animale l'aveva preso per la sua nuova tana e ci si era trovato bene, ora niente e nessuno lo avrebbe levato di li.
"Invece di ridere levamelo" proclamò il moro rimanendo fermo, per paura di far del male allo scoiattolo.
"E perché sei così carino con lo scoiattolo in testa! Ti dà una parvenza di umanità" puntualizzò, alzandosi e mettendosi in punta di piedi, andando ad accarezzare l'animale che dormiva sulla testa del cacciatore. Kurogane stava ancora fermo e decise di chiudere gli occhi, quelle sensazioni per lui erano nuove e strane. Per un uomo abituato a vivere nella tecnologia, una foresta con uno scoiattolo in testa era assai strano, sopratutto se un idiota biondo se la rideva. Dopo poco poté sentire che Fay, con tranquillità, gli stava levando lo scoiattolo dalla testa. Aspettò paziente che l'animale levasse le sue zampe dalla sua chioma per poi scuotere il collo. Il biondo lasciò libero l'animale e poi si girò sorridente verso il cacciatore. "Phfff! Haaaha hahhhhaaaaaa" rise sommessamente, nascondendo con la mano la bocca.
"E
adesso, che c'è da ridere?!" domandò seccato il moro. Fay gli puntò la testa con un dito ridendo ancora e Kurogane, alzatosi il braccio, poté constatare che i suoi capelli avevano urgente bisogno di una sistemata.

"Aspetta sistemo io!" esclamò tornando con le mani tra i capelli del cacciatore. Forse sarebbe stato più pratico se Kurogane si fosse seduto, visto la differenza d'altezza, ma il cacciatore aveva deciso che così era fin troppo ridicolo.
Fay rideva mentre sistemava i capelli dell'altro, alla bene e meglio e Kurogane decise che doveva farlo fuori prima o poi, almeno finché non si ritrovò il viso ad un palmo dal suo e subito la mente ritornò a quella notte, la prima volta in cui l'aveva sentito suonare e la loro parlata.
In quel frangente Kurogane aveva avvertito qualcosa e i suoi occhi si erano incatenati a quelli di Fay, proprio come in quel momento. La sua testa si muoveva da sola avvicinando il suo viso a quello del biondo che rimaneva immobile senza dire nulla, quando poi decisero di chiudere gli occhi e le loro bocche s'incontrarono.
Per i due era una cosa nuova, mai provata prima era come una scoperta, un tesoro d'in messo valore, Kurogane poggiò le mani ai lati del viso di Fay per non farlo fuggire e gli fece dischiudere la bocca. Fay, dal canto suo, seguì i movimenti dell'altro lasciando che la lingua del cacciatore entrasse e strinse la stoffa della maglia scura di Kurogane tra le sue dita.


Nel folto della foresta la donna aspettava Fay e quando lo vide arrivare ne fu molto felice, ma il suo sorriso si spense quando dietro al biondo vide il cacciatore. La donna fece cenno a Fay della presenza dell'uomo e il biondo si diresse verso di lui per fermarlo. La donna guardò tutta la scena, ridendo allo scoiattolo sulla testa dell'uomo, mentre dietro di lei si facevano vedere gli altri due uomini incappucciati, della sera di tre giorni fa.
"Ah l'amore!" esclamò uno dei due ridendo all'arruffamento dei capelli, da parte dell'animale.
"Si, amore! Aspetta che glielo dica e poi potrai parlare d'amore!" esclamò l'altro uomo ironico.
"Oh, non essere così cinico! Non sei mai stato innamorato?" gli chiese di ripicca la donna.
"Si
, ma non credo che te ne debba mai interessare" rispose ancora più acido di prima. Quando l'animale venne tolto, la capigliatura che ne venne fuori aveva dell'originale e incoerente allo stesso tempo. La donna e uno dei due uomini si misero a ridere e l'altro face una faccia assai orribile, mentre il biondo sistemava la chioma scura, ma quando si fermò e Kurogane si avvicinò al viso di Fay i tre sorrisero. Sapevano che stava per accadere ed era cosa più unica che rara.

"Direi che ci possiamo aspettare tanto da quei due! No?" chiese la donna.
"Ora
sei più contento?!" domandò un uomo all'altro, quando cominciarono a baciarsi i due ragazzi.

"Si direi che ora può andare"
"Bene, lasciamoli soli! Siamo di troppo andiamocene" ordinò la donna, spingendo via gli altri due. Intanto Kurogane e Fay stavano continuando a baciarsi e quando l'ossigeno mancò si guardarono dritti negli occhi senza proferire parola.
Kurogane aveva ancora le mani sul viso di Fay e quest'ultimo non osava toglierle, stettero fermi così per qualche minuto prima di tornare a baciarsi. Alla fine del secondo bacio Kurogane diede un leggero bacio sulla fronte di Fay, mentre quest'ultimo chiuse gli occhi assaporando il momento.

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Siamo al settimo capitolo e non è ancora finita, vi avevo detto che sarebbe stata lunga come storia, ma forse non così tanto come io credevo, anche perché abbiamo già superato la metà, quindi la fine arriverà presto. ^^

Ringrazio ancora ooOHime_sanOoo, per le correzioni di punteggiatura ed, infine:

Tanti auguri a tutti e

BUON ANNO  X3

   
 
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