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Autore: AliceInAshbaLand    01/01/2011    3 recensioni
Una storia demenziale su due pazze malate di Guns che si apprestano ad assistere ad un loro concerto. Ma qualcosa va storto...
Genere: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Dj Ashba , Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce del sole filtra dalle finestre, colpendomi il viso e costringendomi ad aprire gli occhi. Mi rivolto nel letto tirandomi le lenzuola sopra al viso, non ho proprio voglia di alzarmi stamattina.
Poi d’un tratto mi torna in mente tutto della sera precedente. I Guns, il pub, io e Axl…Axl! Scatto in piedi e solo ora mi accorgo della figura che dorme accanto a me. Eccolo mentre russa, le ginocchia raccolte contro il petto e i capelli rossi che gli ricadono sul cuscino, sembra proprio un bambino!
Mi alzo di malavoglia, e in quel caos cerco di trovare i miei vestiti; finalmente riesco a trovare una canotta e un paio di slip e velocemente li indosso.
E ora sono qui in piedi, incerta su cosa fare. Perché non lo sveglio? Beh, perché ovviamente non cambierebbe nulla, se lo sveglio mi manderebbe via, tant’è vero che per lui sono solo una delle tante. No grazie, preferisco andarmene da sola! Bah..
E adesso perché sono così scazzata? Mio Dio, devo darmi una calmata.. sono solo una stupida, cosa andavo a pensare che sarebbe stato tutto rose e fiori? Cosa credevo? Credevo in un amore eterno? Credevo di poterli cambiare? Ma per piacere.. sono i Guns, cazzo! Dovevo aspettarmelo, il loro stile di vita è quello e noi ci dobbiamo adeguare, non il contrario.
Bene, sono qui da cinque minuti buoni che mi faccio dei patemi basati sul nulla, come al solito..bah, ho un serio bisogno di schiarirmi le idee.
Esco dalla stanza e mi dirigo nella piccola cucina a cercare qualcosa da mettere sotto i denti.
“Ben svegliata!”
Oh cazzo! Mi ero dimenticata di Izzy, che ora è lì che mi sorride mentre io sono davanti a lui praticamente svestita. A-ha, perfetto! Bene, Alis, cerca di comportarti normalmente, come se fosse la normale routine… Cazzo, la prossima volta devo ricordarmi che non siamo soli in casa!
“Ehm..ciao Izzy”
“Vuoi un po’ di caffè?” wow, non sapevo sapesse prepararlo, e bravo Izzy! “Sì, grazie” Mi siedo al tavolo guardandomi attorno. La cucina è decisamente molto più ordinata della camera. Tutte le bottiglie di birra e le scatole di cibo sono in perfetto ordine sulle mensole, non ci sono rifiuti da ogni parte ed anche il tavolo è in perfetto ordine, tranne che per alcuni fogli sparsi che catturano subito la mia attenzione.
Li prendo in mano curiosa…in una calligrafia minuta e ordinata sono scribacchiati versi di canzoni, accordi, ancora versi… rimango ammaliata a guardarli, e nemmeno io so il perché. Semplicemente, sto toccando con mano la creazione di alcune delle migliori canzoni di questo mondo, e questo mi rende estasiata.. Le parole sono quelle di Think About You, ma io faccio finta di non conoscerle.
“L’hai scritta tu questa?” chiedo ostentando curiosità.
“Sì, perché?”
“E’ molto bella, complimenti!” gli sorrido sincera, io adoro quella canzone! “è dedicata a qualcuna in particolare?”
Lo vedo abbassare lo sguardo timidamente “boh, forse…sì, forse no, non lo so..” farfuglia tutto confuso. Gli sorrido, non me lo immaginavo affatto così, mi aspettavo un ragazzo schietto e taciturno, e invece me ne trovo davanti uno solare e timido. E non ha ancora fatto nessun commento su me ed Axl, e questo va decisamente a suo favore! Immagino che ci sia abituato, ogni notte una ragazza diversa, sono fatti così.
Bevo il mio caffè in silenzio, poi mi alzo per andare a prendere la mia roba in camera. Guardo l’orologio, sono solo le 9 del mattino… Axl è ancora lì che dorme, ed ecco che ricomincio a chiedermi se svegliarlo o no. Ma a quanto pare oggi mi sento particolarmente scazzata e in vena di pensieri inutili, quindi ancora una volta opto per lasciarlo nel suo mondo dei sogni.
Mi vesto ed esco senza far rumore, avviandomi verso la porta.
“Già te ne vai?” oh, di nuovo? Ma non sa farsi gli affari suoi? Uffa! Okay Alis, calma, sta solo cercando di essere gentile.
“Eh già… Devo andare a recuperare gli altri, non ho idea di dove siano finiti. Se non riportiamo Daren al padre sono guai! Ehi, tu sai per caso dove sono andati ieri sera?”
Lo vedo sforzarsi nel cercare di riportare alla mente dei flash dalla sera prima.
“Non lo so, io me ne sono andato presto, ieri non avevo voglia di festeggiare…quando me ne sono andato erano ancora tutti lì”
“Anche Daren?”
“Sì, mi pare di sì”
“Okay, grazie mille. Ci si vede eh!” esclamo mentre infilo la porta e mi fiondo in strada.
Quella casa mi stava facendo venire la claustrofobia, e non so nemmeno perché.
Mentre percorro la strada per l’hotel, ecco che ricomincio a pensare. Non so perché, ma sento che la situazione ci sta sfuggendo di mano. Siamo qui, negli anni ’80, senza avere una mezza idea di come tornare e di cosa fare. Certo, abbiamo i Guns, siamo usciti con loro, era quello il nostro sogno no? E ora? E ora ci siamo comportate come delle groupie qualunque, ora saremo costrette a vivere la nostra vita qui, e non so se lo voglio… preferivo fare una capatina negli anni ’80 e poi basta, tutti a casa. Così non sono sicura di volerlo. Spero sia solo uno scazzo momentaneo…
Eccomi arrivata all’hotel, sperando che siano tutti qui, e soprattutto che siano in condizioni decenti…
Passo nella hall e il portiere mi lancia uno sguardo assassino. Bene, chissà che hanno combinato quei pazzi perché io mi meriti questo sguardo!
Salgo in camera, faccio un bel respiro ed apro la porta.
Non so se ridere o piangere alla scena che mi si para davanti. Meglio ridere, và!
Accanto alla tv, steso per terra, c’è Slash, una bottiglia di Jack semivuota accanto a lui e tante, tante sigarette. Sul letto, mia sorella e Duff se la dormono della grossa, probabilmente nudi a giudicare dai vestiti sparsi per terra, e se ne stanno abbracciati. Anzi no, lei lo abbraccia, lui abbraccia lei e contemporaneamente tiene stretta una bottiglia di vodka. Duff, non ti smentisci mai, eh?
Scavalco Slash e cerco di raccogliere quanto più possibile da terra per rendere il posto presentabile, sempre cercando di non svegliare questi dormiglioni.
Ed ecco che incappo in Steve e Daren, anche loro che dormono per terra, e anche loro abbracciati. Mi scappa una risata a vedere come Steven stringa tra le sue braccia il ragazzo, e non posso fare a meno di sorridere guardando i loro sorrisi angelici. Anche intorno a loro sono sparse bottiglie di birra e alcune sigarette. Che bello, e meno male che Daren mi aveva promesso di non bere più!
Mi chino a togliergli di mano la bottiglia di birra, che tiene stretta come se fosse un pupazzo. Lo vedo stiracchiarsi e aprire lentamente gli occhi.
“Hmmmm?...Alis?” mugugna cercando di mettermi a fuoco.
“Sì Daren sono io, come stai stamattina? Sembrate usciti da uno zoo! Poi mi spieghi cos’avete fatto, eh?”
Si alza barcollante e per poco non casca per terra.
“Attento, non fare rumore, che dormono tutti!” lo afferro per un braccio aiutandolo a stare in piedi “hai bevuto eh?”
“Solo un pochino, ma ora sto bene, giusto un po’ di mal di testa… lo giuro!” mi sorride aspettando un cazziatone che però non arriva. Non posso sgridarlo, l’ho lasciato qui in una mezza orgia, non potevo aspettarmi che facesse il santarellino!
“Tranquillo Daren, sei stato fin troppo bravo” gli faccio una carezza e lo aiuto a raccogliere la sua roba “tuo padre per che ora ti aspetta?”
“Boh, penso dopo la colazione, abbiamo tempo”
“E allora andiamo giù a mangiarci qualcosa, però prima fammi andare in bagno che ho bisogno di sistemarmi” scavalco Steven ed entro in bagno, faccio scorrere l’acqua e mi lavo la faccia cercando di far smettere il vortice di pensieri che mi attanaglia da stamattina. Come se non bastasse la depressione mattutina, ora mi sento pure…triste? Perché Daren se ne va, probabilmente… Mi ci ero affezionata a quel ragazzino e alla sua parlantina incessante. Spero vivamente di rincontrarlo prima o poi, eppure speravo che rimanesse con noi per più tempo… ma dopotutto, è già una fortuna averlo incontrato!
D’un tratto vengo riportata alla realtà da un suono strano, sembra…qualcuno che salta su un letto. Mi precipito fuori e trovo Daren che salta sopra Ste e Duff urlando “svegliaaaaaaaa! E’ tardivi!”
“Daren! Scendi da quel letto e lasciali dormire, cazzo!” mi fiondo verso di lui calpestando per sbaglio il povero Steve e lo tiro a forza giù dal letto, mentre lui continua a dimenarsi.
“Chi è che fa tutto questo baccano, cazzo!” ecco, Slash si è svegliato, cavolo volevo lasciarli dormire ancora un po’.
“Niente Slash, torna a ronfare ti prego…” sospiro, manca poco ed esplodo!
“Ehiiii voii, è mattinaaaa, in pieeeeediii” Daren è tornato a saltare e a fare baccano, che palle!
Non faccio neanche in tempo ad allungarmi verso di lui, che lesto balza giù dal letto, si fionda verso la porta e corre in corridoio urlando “scappiamo Alis!”
Nello stesso momento vedo un cuscino schiantarsi contro la porta che lo manca di un soffio; quanto ci scommetto che è mia sorella! E infatti…
“Nano malefico! Se ti prendo…! Cazzo!”
Soffoco una risata, la prima della giornata, e raccolgo le ultime cose prima di uscire dalla camera.
“Tranquilla sore, lo stavo portando giù, torna a dormire pure te…” in effetti mi chiedo come abbiano fatto gli altri a non essere svegliati da tutto questo frastuono!
Esco anche io dalla porta e corro dietro a Daren, lasciandomi dietro più o meno la stessa scena di prima: due pazzi collassati per terra e due esseri altrettanto pazzi a letto.
 
Oh cazzo, ce l’ho fatta a postare, fuck yeah! Chiedo umilmente perdono per il ritardo T___T bene bene, non sono per niente soddisfatta di questo capitolo O_O ma vabbè, l’ispirazione si sa, fa quel cazzo che le pare! Un grazie di cuore a tutti coloro che continuano a recensire, yeeee :DD
  
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