Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: Moon    04/01/2004    4 recensioni
Fan fic su Orlando Bloom. Un amore finito senza spiegazioni. Uno scherzo del destino riporta il passato alla luce. Vendetta, passione e rimpianto investiranno i protagonisti che dovranno fare i conti con i loro sentimenti....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per divertimento

Capitolo 19: UNA CHANCE PER ORLANDO

 

 

Orlando era partito a piedi senza una meta precisa. Aveva preferito non prendere la macchina perché nello stato in cui era, sarebbe stato pericoloso per la sua e l’altrui incolumità. Era in balia di una sensazione che era un misto di rabbia, impotenza e disperazione. Com’era possibile, che finisse così?

Vagò per ore senza fermarsi, come in preda ad una smania. Non trovava pace, e neanche alcun tipo di soluzione. Alla fine dovette arrendersi all’evidenza, benchè non riuscisse del tutto a digerirlo, purtroppo lei, forse, aveva ragione. All’improvviso si sentì stanchissimo, smarrito e desideroso solo di riposarsi. Aveva fatto un sacco di strada e non si rendeva conto, neanche di dove era andato a finire. Si era perso. Mentre cercava di orientarsi, cominciò a pensare alla sua vita. Era una persona famosa, ogni cosa che faceva era mirata a ciò che sarebbe stato il suo futuro artistico. A volte non poteva neanche comportarsi come avrebbe voluto, tutto questo perché il suo lavoro era in cima alla lista delle sue priorità. Non aveva mai avvertito la necessità di cambiare niente di ciò che era il suo modo di vivere, perché a lui piaceva vivere così. Era tutto quello che aveva sempre desiderato, e mentire a se stesso non lo avrebbe aiutato. Voleva fare l’attore e lo voleva fare a qualsiasi costo e a qualsiasi prezzo, non c’era nient’altro che volesse più di quello, almeno fino a quel giorno.

Ora si ritrovava scontrarsi con una nuova realtà, voleva Elisabeth e Willie almeno tanto come aveva sempre voluto essere un attore famoso, ma disgraziatamente le due cose, non sembravano essere molto compatibili. Per quanto si spremesse le meningi, gli fu chiaro che qualunque fosse stata la sua scelta, avrebbe compromesso o comunque svantaggiato l’altra.

Mentre era preso da queste riflessioni, ebbe un’improvvisa rivelazione.

Durante il corso della sua giovane vita aveva lottato molto ed anche duramente. Sapeva che per ottenere ciò che si desidera occorre impegno, dedizione, forza, coraggio e una buona dose d’incoscienza oltre che di fortuna. Non si era mai fermato davanti agli ostacoli, e questo lo aveva portato a realizzare l’obiettivo che si era prefisso. Anche quando si era rotto la schiena, non aveva mollato per uno solo minuto e con la caparbietà e la determinazione di chi vuole vincere a tutti i costi, in soli dodici giorni si era rimesso in piedi, alla faccia di chi gli aveva diagnosticato una degenza difficile e una probabile infermità. Allora, se tutto ciò per cui aveva realmente lottato, alla fine si era realizzato, perché non applicare la stessa regola per Elisabeth e Willie?

Con i sentimenti però, si trovava in una difficoltà maggiore, perché essere razionale, gli risultava essere assai più ostico. Ma niente è realmente impossibile se lo si vuole con tutto se stesso, si ripetè per l’ennesima volta. Avrebbe combattuto fino al raggiungimento del suo intento. L’unica cosa che doveva fare adesso, era cercare di convincere Liz a cedere almeno un pochino. Quel tanto che bastava per lasciare spazio ad un legame, seppur sottile. Al resto ci avrebbe pensato lui.  

Non senza difficoltà riuscì finalmente a ritrovare la strada e quando arrivò a casa, vide Elisabeth, seduta fuori sui gradini antistanti la porta. Lui si avvicinò e le si sedette accanto, stranamente lei non lo aggredì come avrebbe creduto lui.

“ Ciao” gli disse semplicemente.

“Ciao” rispose lui.

“ Hai camminato un bel po’ ” commentò lei sorridendogli.

“ Si in effetti avevo bisogno di schiarirmi le idee”

“ Orlando senti, io non intendevo ferirti” cominciò a dire Elisbeth carezzandole teneramente il viso, “Io ti amo così tanto, e ti amo così come sei, con tutti i tuoi pregi e i tuoi difetti. Non vorrei mai cambiarti o trasformarti in un cagnolino ammaestrato, per far contenta me o chicchessia. A dire il vero credo di amarti proprio perché sei libero, intraprendente, coraggioso e testardo. Se tu fossi diverso, non credo che potrei amarti così tanto”.

Lui la guardò  e poi coprì, la mano di lei che lo stava ancora carezzando, con la sua. E le disse

“Credo che a testardaggine tu sia una degna rivale, ma del resto, anche io posso dire lo stesso, se tu fossi una di quelle donnicciole insipide e lagnose, non prederei neanche un minuto di più dietro a te!” poi continuò “Per una volta potresti anche provarci a darmela vinta. Perché non vuoi neanche fare un tentativo?”.

Lei distolse un attimo lo sguardo, e si fissò su un punto lontano, poi appoggiandosi una mano sulla fronte gli disse “Non è facile. Non c’è mai niente di facile, soprattutto quando cresci e diventi una persona adulta. Credi che non sia tentata? Potrei anche venire con te, potrebbe anche essere bello, ma quanto durerebbe? Io non sono tagliata per fare la compagna all’ombra dell’uomo famoso. Non potrei mai incarnare l’ideale di donna serena che sta a casa con il figlio in attesa che tu rientri da chissà quale luogo sperduto, o dall’ultimo party, conferenza o intervista che sia. Non fa per me! Io voglio realizzarmi nel mio lavoro, voglio sfondare come architetto e voglio le mie soddisfazioni. Credo che questo, tu possa capirlo meglio di chiunque altro”.

“Lo capisco” rispose lui “Ma potesti benissimo realizzarti a Los Angeles, anzi con tutte le conoscenze che ho io, sarebbe molto più facile. Tu hai paura, ma non capisco di cosa. Vuoi dirmelo? Realmente, che cosa è che ti fa paura Beth?”.

“ Tu” rispose semplicemente lei.

“ Io?” chiese lui non senza sorpresa.

“ Si” riuscì solo a dire lei.

“ E Perché?” chiese lui sempre più stupito.

“Perché sono convinta che non sei affatto pronto per un passo del genere e soprattutto perché è una scelta dettata dagli eventi, più che un tuo reale bisogno e desiderio” gli piegò Liz.

“Ti sbagli” disse lui “Stai commettendo un errore enorme, ma io non ti permetterò di rovinare tutto, io ti farò cambiare idea. Un giorno anche se ti costerà fatica ammetterlo, perchè oltre che testarda, sei anche tanto orgogliosa, vedrai che sarai costretta a darmi ragione!”.

“Può darsi. A meno che, tu nel frattempo, non abbia rivolto i tuoi interessi altrove” rispose lei decisa.

“ Non credo” disse lui sicuro.

“ Non dire cose che non sai di poter mantenere” ribattè lei

“Allora il problema secondo te è che io non riuscirei a stare seriamente con una donna sola!”disse come se avesse finalmente scoperto l’arcano.

“Esatto. Sei troppo esposto a tentazioni di ogni genere e tipo. Sei un uomo normale, non certo un santo, e non riesco proprio a vederti monogamo. E poi le tue amichette sono molto spregiudicate e anche un po’ …  beh… insomma ci siamo capiti” gli disse lei.

Lui sorrise divertito “ Le mie amichette chi?” la punzecchiò.

“ Non fare il finto tonto, sai benissimo di chi sto parlando!” rispose lei in preda ad una gelosia sempre più crescente.

Lui, con il suo solito atteggiamento da mascalzone matricolato, si massaggiò il mento con una mano, arricciò un po’ il labbro e roteando gli occhi verso l’alto prese a dire “ Ummmm, fammi pensare un pò …. forse ti riferisci…  a Mallory? Com’è che l’hai ribattezzata? Ecco! Ora ricordo… Barbie la reginetta delle più svariate situazioni, a seconda del caso!” concluse. E il viso gli si illuminò, distendendosi in un sorriso compiaciuto, non tanto per ciò che aveva appena ricordato, ma per il fatto che lei fosse gelosa. Inutile dire che questo gli piaceva e gli dava speranza, se non di vincere immediatamente la guerra, almeno di avere grosse speranze di riuscirci nel futuro. 

“ Non c’è bisogno che tu faccia dello spirito! Tanto la tua bambolina, si è affrettata a spiegarmi per benino la natura dei vostri rapporti, e senza risparmiarmi i particolari!”

“ Davvero?” disse lui continuando a canzonarla.

“ Sì! Davvero! Se proprio lo vuoi sapere mi ha anche detto che ti ha legato al letto una volta” rispose lei abbastanza irritata.

Orlando rovesciò la testa indietro e scoppiò in una fragorosa risata.

“ Ultimamente, ho capito che forse avrei un futuro come comica, visto che ogni volta che tento di fare un discorso serio sulle tue relazioni vere o presunte, tu ti ammazzi dalle risate!” disse Liz che proprio non sopportava di essere derisa, e non decisamente su certi argomenti.

“Scusa, ma, …”  e si interruppe perché stava quasi soffocando dal ridere. Poi riprendendosi continuò “Ma questa è proprio una cazzata colossale!” scosse la testa e continuò “Non è assolutamente vero, e poi conoscendomi dovresti aver capito al volo che non poteva essere vero. Io non mi farei MAI legare! … Da lei poi,… figuriamoci!”, sempre più divertito la guardò strizzando leggermente gli occhi, inclinando impercettibilmente la testa e avvicinandosi al suo viso, le disse “Casomai, se proprio dovesse essere accaduto, avrei legato io lei, e non certo il contrario, ma giuro che non l’ho mai fatto. Anche se ora che mi ci fai pensare, non sarebbe una cattiva idea. Potrei legarti  ben stretta e obbligarti a fare tutto ciò che voglio!”.

“ Tanto io non c’ero quindi …. E poi non mi interessa che cosa facevate! Io di certo non mi farei legare, tanto meno da te!” rispose Liz cercando di darsi un contegno.

Orlando diventò improvvisamente serio: “Ma parliamo di Paul, visto che sembra che qui, mi sia dato da fare solo io”.

“Di Paul non ho niente da dire. La nostra storia è finita e con essa anche la nostra collaborazione lavorativa” rispose lei secca.

“ Ma  ci andavi a letto però!” disse lui, che nonostante facesse tanto lo spiritoso, non è che fosse meno geloso di lei.

“ E se anche fosse?” lo sfido lei.

“ Ah! Allora ci andavi eh?”

“ Se proprio lo vuoi sapere, ci sono andata molto vicino, ma in realtà poi, mi sono sempre tirata indietro. Non so neanche perché te lo sto a dire, visto che la cosa non dovrebbe riguardarti!”.

Orlando si sentì riavere, lo sapeva che lei era libera di andare con chi avesse voluto, e sapeva anche, che lui non si era fatto scrupoli in quel senso, però avere la certezza che non aveva dovuto condividerla con nessuno, lo rese felice. Lei era sua e basta.

Elisabeth al contrario era molto infastidita dai suoi atteggiamenti sfacciatamente maschilisti.  Avrebbe voluto mentirgli e dirgli che anche lei aveva avuto una svariata quantità di relazioni, ma poi le era parsa una cosa stupida e non l’aveva fatto. E ora odiava letteralmente l’espressione compiaciuta e soddisfatta che lui aveva stampata in faccia.

 Orlando che intuì i suoi pensieri, si avvicinò con cautela a lei e le prese il mento fra le dita.

“Guardami”, le disse “ E’ vero. Sono stato a letto con moltissime altre donne, da quando ci siamo lasciati. Per un paio di loro, forse ho provato anche qualcosa che si avvicinava lontanamente al voler bene, ma più che altro era solo sesso. Non voglio mentirti e dire che ho vissuto in castità, macerandomi nel ricordo di noi due. Ma una cosa è certa, nessuna donna con cui sono stato e nessun’altra donna qualsiasi al mondo, mi farà mai sentire quello che provo per te. E non si tratta di quando siamo a letto e facciamo l’amore, parlo di quello che provo quando ti guardo camminare, quando sorridi, quando sei arrabbiata, per non parlare di quando sei con Willie. E’ una cosa che non si può descrivere a parole”, s’interruppe e si mise entrambi le mani sul petto “E’ una cosa che esplode qui dentro, è forte, è così grande che mi riempie di gioia come nessun’altra riesce  a fare. Riesci a capire?” le disse.

“ Credo di si, io provo lo stesso per te” le rispose lei guardandolo con franchezza.

“Allora, non possiamo buttare via tutto questo, sarebbe una cosa imperdonabile e incredibilmente stupida, abbiamo il dovere almeno di provarci! Non credi?” le chiese lui speranzoso.

Lei rimase in silenzio come se stesse riflettendo, poi disse “Comunque, io e William non possiamo trasferirci da te così all’improvviso, mi devi dare tempo. Ho bisogno di prepararlo, e di prepararmi. Non posso fare colpi di testa sull’onda dell’emozione e rischiare di rovinare la vita a nostro figlio. Lui non sa chi sei e per quanto possa provare della simpatia per te, non sappiamo come reagirà al momento che saprà la verità”.

“ E sia. Avrai tutto il tempo che ti serve, ma nel frattempo, io verrò da voi e voi verrete da me tutte le volte che sarà possibile” disse lui senza cedere di un millimetro. 

 Elisabeth era ancora un po’ titubante e non perchè non lo volesse o non fosse felice del fatto che lui l’amasse così tanto, ma perché ancora non riusciva a fidarsi del tutto.

“ E quando tu sarai a Los Angeles e io in Inghilterra chi mi garantisce che tu non ti concederai le tue brave scappatelle?” gli disse.

“ Devi credermi sulla parola. Io farò di tutto per dimostrarti che ti puoi fidare e per convincerti che potrai stare con me ed essere felice e realizzata. Cascasse il mondo, vedrai che ci riuscirò!” disse lui sicuro.

“ Vedremo” rispose lei.

“ Allora me la concedi almeno una chanche?” disse infine lui, con gli occhi come quelli di un bambino ansioso.

Lei si avvicinò al viso di Orlando tanto da sfiorargli il naso e puntandolo dritto negli occhi, come se volesse arrivargli fin dentro il profondo dell’anima, gli disse tutto d’un fiato “Giocatela bene Mister Bloom, perché sarà la sola e unica che avrai!”.

  
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