Tanabata no Yume
Terzo Tanzaku- Serizawa Reira
[Mi chiedo se Nana si arrabbierebbe di più se mi addormentassi abbracciato a te
o cullato dalla tua Ninna Nanna]
(Honjo Ren)
Oddio, Shin, ma lo sai quanto
sono stupida?
E' luglio -e io sono gelida.
Sono chinata su un cartoncino che non vedo – troppe lacrime.
Il mondo mi sembra un acquerello sbiadito.
Voglio rivederlo, Shin.
Voglio rivederti.
E' luglio -e io sono gelida.
Sono chinata su un cartoncino che non vedo – troppe lacrime.
Il mondo mi sembra un acquerello sbiadito.
Voglio rivederlo, Shin.
Voglio rivederti.
Reira Serizawa aveva deposto la corona da un po', oramai.
L'aveva lasciata in un angolo accanto alla tomba di un amico troppo caro, il ricordo del quale faceva troppo male.
Ma questo non voleva dire che avesse smesso di cantare -quando aveva voglia di piangere, lo faceva.
In un angolo di Hyde park, accanto a quella panchina da cui il piccolo Ren la osservava, sorrideva e suonava una chitarra.
Ma in quel momento la principessa era muta.
L'aver bagnato la strisciolina di carta colorata con le lacrime le sembrava quasi blasfemo -un vero peccato, davvero- ma non aveva potuto farci niente.
C'erano troppe cose che le avevano fatto male, in quegli anni, per potersi permettere di essere forte.
In realtà, non aveva intenzione di affidarsi ad un desiderio. Il cellulare era accanto a lei, acceso, con quella voce ancora in rubrica.
Numero di chiamata rapida: sette.
Sì, l'avrebbe proprio chiamato, se quella frase non fosse stata impressa a fuoco nella sua mente.
Ma così fai passare a me la voglia di vederti.
Non voleva che fosse così.
Non voleva sentire quelle parole -non di nuovo, non da parte di Shinichi Okazaki.
Bastavano Takumi e le occhiate preoccupate che le rifilava a farla sentire miserabile.
Posò la penna sul tavolo, un istante, prima di ripescarla con mano tremante e scrivere, in inglese.
Sai
cosa, Ren?
Mi fa male il cuore.
Voglio cantarti quella ninna nanna che non ti cantai allora,
per paura della rabbia di Nana.
Per ora, è l'unica cosa che posso chiederti.
Sul serio.
Mi fa male il cuore.
Voglio cantarti quella ninna nanna che non ti cantai allora,
per paura della rabbia di Nana.
Per ora, è l'unica cosa che posso chiederti.
Sul serio.