Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Emily Kingston    04/01/2011    5 recensioni
Bianco ed azzurro. Piccolo e grande. Fragile e forte.
La rispecchiavano più di qualsiasi altra cosa, più di qualsiasi parola o qualsiasi ‘’eccezionale’’ o ‘’oltre ogni previsione’’, la rispecchiavano più dei suoi amati libri. Erano la sua essenza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo due parole e poi vi lascio la sacrosanta pace che serve per leggere :D E' la mia prima Ron/Hermione e ne ho cestinate almeno dieci prima di farne una che considerassi almeno ''decente'' per essere pubblicata quindi, per pietà, clemenza, santa e beata clemenza. Bene, non vi importunerò più con i miei poveri implori da pazza sclerotica, solo grazie a tutti quelli che avranno la pazienza di continuare a leggere. 

Un bacio, Fireflies. 


Rose bianche e nontiscordardimé

Aria.
Vento, petali di rosa.
Bianco.
Azzurro.
Vento, petali di rosa e nontiscordardimé.
 

Il vento freddo spirava tranquillo tra le chiome degli alberi.
Le foglie ingiallite cadevano dai rami in un lento spogliarsi per prepararsi a quell’inverno troppo anticipato, troppo almeno quanto la loro crescita. Il loro inverno era già arrivato.
Camminava lentamente per la foresta, affondando i piedi tra le foglie che scricchiolavano al suo passaggio frantumandosi sotto di lui, pezzi di memoria.
Il sole non era ancora del tutto spuntato dalle colline verdeggianti al di là del bosco e i suoi caldi raggi ancora non attenuavano l’aria fresca del mattino, che pungeva come la spina d’una rosa.
Una rosa.
Nel camminare aveva smesso di seguire un percorso tracciato e vagava senza meta, senza sapere dove fosse, come tornare indietro, ma poco importava. Tornare o no, per loro, sarebbe stato lo stesso.
Si sentiva un peso, dopotutto.
Passava le giornate a crogiolarsi nella tenda sulla branda scomoda mentre loro faticavano per portare a termine la missione comune, il destino che li avvolgeva come una morsa e lui? Come mai lui faceva parte di quel destino maledetto se poi non poteva essere d’aiuto in alcun modo?
Domande sciocche che si spezzavano come le foglie sotto i suoi piedi, irrisolte, sospese, senza una risposta apparente.
Poi gli occhi azzurro cielo si posarono vacui su un cespuglio che intralciava il cammino inerme delle sue gambe.
Un piccolo cespuglio di rose selvatiche sopravvissuto al freddo prematuro.
Una sola rosa era salva sulla sua piccola chioma verde brillante, una sola, bellissima, rosa bianca.
L’osservò in ogni sua più piccola sfaccettatura, saggiò la morbidezza dei petali e l’asperità delle spine e si punse.
Una stilla di liquido rosso cremisi fuoriuscì dal suo dito indice cadendo a rilento verso il terreno prima di perdersi in esso.
Sorrise.
Sorriso amaro, che stucca, che pizzica.
Sorriso di rimorso, paura, dolore, odio.
Sorriso d’amore, risalita, speranza, dolcezza.
Colse la rosa con delicatezza stando ben attento a non rovinare neanche un millimetro della sua meraviglia.
Si erse in tutta la sua altezza e prese la via del ritorno, guidato da quel piccolo calore che cresceva man a mano nel suo cuore.
L’aria settembrina profumava di vaniglia, come lei.
Poi un’altra meraviglia interruppe il suo cammino.
Solitario, piccolo e fragile un nontiscordardimé si ergeva sul terreno umido spiccando sulla monotonia arancione con il suo blu pervinca dalle sfumature violacee.
Raccolse anch’esso con delicatezza e l’appoggiò sul suo grande palmo accanto alla rosa.
Bianco ed azzurro.
Piccolo e grande.
Fragile e forte.
La rispecchiavano più di qualsiasi altra cosa, più di qualsiasi parola o qualsiasi ‘’eccezionale’’ o ‘’oltre ogni previsione’’, la rispecchiavano più dei suoi amati libri.
Erano la sua essenza.
La rosa bianca ed il nontiscordardimé.
Allora sentì quel calore cresce a dismisura e dagli una speranza, flebile lume nella notte più oscura, di servire a qualcosa, di servire a lei per donarle un sorriso.
La rispecchiavano: i sopravvissuti in mezzo alla morte, la sua forza e la sua fragilità, la sua bellezza eterea ed inviolabile.
La rispecchiavano, fiori delicati nelle mani di un inesperto giardiniere.
Varcò i lembi logori della tenda marroncina quando l’alba era ormai passata ed il sole iniziava già ad irradiare la foresta di luce e calore.
Lei stava ancora dormendo beatamente nella sua scomoda branda mentre Harry era uscito per fare il suo turno di ronda.
Sorrise tra sé e si avvicinò al suo letto con passi lenti, attento a non svegliarla, continuando a vegliare silenzioso sui tesori stretti tra le sue mani.
Li appoggiò dolcemente, l’uno accanto all’altro, vicino alla sua spalla  scostandole una ciocca ribelle che le copriva il volto sfiorandole il dolcissimo nasino all’insù.
Sorrise, Ron, alla vista di Hermione così beatamente addormentata e la lasciò riposare regalandole un dolce bacio sulla fronte.
<< Auguri, Hermione>> sussurrò prima di sparire fuori dalla tenda.
 
I sole era già alto nel cielo quando i suoi occhi marroni si dischiusero lenti e pigri.
Era sempre nel solito posto.
Branda scomoda e tenda mal messa, con quattro Hocrux da trovare ed uno da distruggere senza avere la minima idea di come farlo.
Sospirò rassegnata e si stropicciò gli occhi, la fronte le bruciava da morire e non sapeva neanche come mai.
Ron ed Harry non erano nella tenda, probabilmente in giro per una piccola ricognizione.
Si guardò qualche attimo intorno fianché qualcosa, proprio all’altezza della sua spalla, attirò la sua attenzione.
Al suo fianco giacevano una bellissima rosa selvatica bianca ed un nontiscordardimé d’un acceso blu pervinca striato di viola.
Sorrise.
Li strinse tra i palmi e poggiò le mani al petto, vicino al cuore.
Era il suo compleanno e solo uno poteva aver compiuto per lei un gesto tanto dolce.
Annusò l’aria ed inspirò quel dolce profumo di erba tagliata, pergamena nuova e pasta dentifricia alla menta.
Ron, si disse e lasciò che la sua anima s’impregnasse di rose bianche e nontiscordardimé.
 

Aria.
Vento, petali di rosa.
Bianco.
Azzurro.
Vento, petali di rosa e nontiscordardimé. 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Emily Kingston