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Autore: Kate_88    07/01/2011    0 recensioni
Kyo e Toru, dopo che la maledizione è stata spezzata, sono andati lontano dai loro amici per raggiungere un Dojo. Toru e Kyo vivono insieme, eppure qualcosa sembra essere diverso... qualcosa si sta spezzando.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kyo Soma, Momiji Soma, Toru Honda, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2 - Sputando veleno.

 

 

Il viaggio in treno era piuttosto noioso e lungo, tanto da lasciare spazio ai tanti pensieri.

Kyo le mancava già, o forse le mancava da mesi, da quando tutto aveva preso una brutta piega.

Non sorrideva più perchè lui non la reputava più la persona più importante della sua vita, lasciando spazio ai ragazzi e solo all'ultimo lei, che egoisticamente chiedeva un po' di spazio nel suo cuore.

La voce dell'altoparlante annunciò l'arrivo a Tokyo, così Toru lasciò il suo posto, prese i suoi bagagli ed uscì dal treno, trovando con suo grande stupore, alla stazione ad attenderla, Uotani, Hanajima, Kisa, Kagura e Rin.

« Voi tutte? »

Nuovamente le lacrime quasi rigavano il volto della ragazza che s'avvicinava alle amiche per salutarle, tranne Rin che come sempre, si discostava facendo la dura.

« Sono venuta ma non ho intenzione d'abbracciarti. Anche Akito voleva venire ma le sue condizioni non lo permettono » affermò Rin con i suoi soliti toni duri.

« Cos'ha Akito che non va? Colpa di Shigure? » Toru, all'oscuro di tutto, le guardava perplesse.

« Non te l'ha detto Uotani? » Kisa guardava Arisa incredula.

« Non guardarmi così, l'ho dimenticato tra le tante cose... » Uotani alzò le braccia in segno di resa, lasciando scoppiare a ridere Kagura.

« Comunque si, colpa di Shigure se Akito non si può muovere... »

Parlò Hanajima con i suoi soliti toni tetri e cupi.

« Quante storie... Akito sta per sfornare un erede. Siamo tutti un po' tesi e felici in effetti. La maledizione è stata spezzata ormai e questo sarebbe il primo erede privo di maledizione. Speriamo bene. » Rin concluse il discorso, gesticolando come se volesse scacciare qualcosa.

Toru guardava le ragazze incredule.

« Devo poi andare a trovarla. Sono felicissima per lei! »

« Ma tu lo sei? Perchè quello stupido di Kyo non è con te? » Kagura sembrava indagare con lo sguardo verso Toru, parlando un po' schietta, squadrando la ragazza.

« Tranquilla Kagura, è solo che doveva lavorare. Adesso andiamo. »

Sembrava triste nell'affrontare quel discorso, infatti prese subito a camminare, con i suoi bagagli e i suoi soliti sospiri.

Con l'autobus raggiunsero la villa dei Soma dove lei aveva abitato, lasciando che la nostalgia s'impadronisse del suo cuore, risvegliando il calore e i momenti belli, di quando raccoglieva le fragole nell'orticello di Yuki e quando sul tetto parlava con Kyo.

Ora quei momenti non c'erano più, soffriva la mancanza delle persone a lei care, soffriva anche per la mancanza di Kyo che ormai s'era dimenticato della ragazza che l'amava.

Quasi non riusciva ad entrare, finchè Rin non le diede una spinta, borbottando come al solito:

« Se continui a stare qui ferma si fa notte »

« Oh si scusa... »

Uotani e Hanajima ridevano, per quanto fosse possibile per la seconda, di quelle scene e di come Rin fosse impacciata nell'esprimere la felicità per il ritorno di Toru.

Dalla casa non provenivano dei rumori, tant'è che anche le ragazze iniziarono a preoccuparsi. Toru aprì la porta scorrevole, notando quella parte continuamente riparata quando Kagura e anche gli altri la bucavano per entrare.

Per un attimo rise per conto suo, finchè non si accorse che l'ingresso era vuoto e le scarpe non erano presenti.

« Forse sono usciti... » esclamò Risa, arricciando le labbra su quel viso dolce e cresciuto, mostrando la bellezza dell'adolescenza « Hiro forse mi ha lasciato un fogliettino »

« I piccioncini... seguono le orme di Kyo e Toru » divertita Uotani stuzzicava la ragazzina mentre Toru s'incupiva.

« Bè dai, andiamo un attimo a posare i bagagli » disse subito Toru, cambiando velocemente discorso.

Lasciò per un attimo le valigie a terra, all'ingresso, muovendosi verso le scale, in cerca di quella camera che per tanto tempo aveva occupato.

Non proveniva alcun rumore dalla casa finchè, quando aprì la porta della sua stanza, tutti i ragazzi le diedero il benvenuto.

C'era anche Aya che, con i suoi soliti modi, porgeva un abito da principessa a Toru.

« Questo è per darti il benvenuto »

Toru arrossì imbarazzata per quanto avveniva, con le lacrime di nuovo agli occhi e il sorriso sul viso.

« Shigure non c'è, ma ti manda i suoi saluti » fu subito Hatori a parlare, bello come sempre, con quell'aria matura e il ciuffo sull'occhio che ormai neanche s'apriva più, cieco per quel litigio con Akito ai tempi della maledizione.

Toru cercò di mostrare la sua migliore espressione verso tutti, quel sorriso che col tempo li aveva conquistati.

Erano tutti lì per lei, anche Yuki che la osservava da lontano, la scrutava e Hatsu che fortunatamente , dalla fine della maledizione, aveva smesso di trasformarsi in Black, riuscendo a comparare le due parti del suo carattere.

Toru si guardò intorno, mancava qualcosa o meglio qualcuno all'appello.

« E Momiji? »

Tutti per un attimo si zittirono, chi guardava altrove, chi mordeva il labbro, chi giocava con le dita.

« Dov'è? È impegnato? » Toru, ingenua come sempre, osservava i presenti, interrogativa.

« Toru, Momiji se ne sta in camera sua. Non ha preso bene la notizia del tuo ritorno. Sinceramente neanche voleva che tu tornassi. » Era Yuki a parlare, con la voce tranquilla e lo sguardo ancora con i tratti femminili, verso la ragazza.

« E perchè? L'ho fatto arrabbiare? Vado da lui... »

« Aspetta... »

Ovviamente era troppo tardi, Toru era uscita dalla stanza e si stava muovendo verso la camera di Momiji.

Quel Momiji che un tempo aveva scambiato per un ragazzino delle elementari, che indossava la divisa femminile, con quei capelli biondini, l'accento a volte straniero. Quel Momiji che era cresciuto, diventando un ragazzo popolare per la sua bellezza, mantenendo il suo solito carattere a tratti infantili, mangiando dolci e sorridendo al mondo anche se il destino, già da tempo, aveva sottratto lui quanto aveva di più caro: la madre, la sorella, la famiglia.

Toru non voleva credere a quanto Yuki le aveva appena detto, se davvero era così, voleva che fosse Momiji a dirglielo in faccia.

Quella situazione le faceva male, così male che non chiamò nemmeno Kyo per dirgli che era arrivata e stava bene.

Bussò alla porta di Momiji e non ricevette alcuna risposta. Nuovamente bussò ma nulla cambiò, così aprì lei, entrando in quella stanza buia.

« Ciao... »

Nessuna risposta da parte del ragazzo che, apparentemente addormentato, se ne stava disteso sul letto.

Toru, forse un po' irritata, andò ad aprire le finestre, così da far entrare la luce che pomeriggio.

« Ehi! Che diavolo fai? Questa non è più casa tua »

Momiji, piuttosto irritato, si destò da quel finto sonno, mettendosi seduto sul letto.

« Cosa sei venuta a fare? Non ho bisogno della mammina che mi apre le finestre e mi rimbocca le coperte. »

« Momiji che ti ho fatto? Perchè mi tratti così? Un tempo era diverso... »

« Ecco appunto, un tempo. Ora le cose sono cambiate! »

Momiji si alzò in piedi ed iniziò a muoversi verso la porta, intento ad andarsene.

« Sono tornata a Tokyo. Credevo ti facesse piacere rivedermi. Insomma, gli altri sono felici che io sia tornata... » le lacrime erano sull'orlo, pronte ad uscire mentre parlava, venendo interrotta da subito da Momiji.

« Tornata per...? Per andartene via di nuovo! Cosa pretendi eh? Che io venga ad accoglierti in stazione, felice, godermi i pochi istanti con te e poi vederti di nuovo partire, per un posto sperduto, lontano da tutti? Te ne sei voluta andare per seguire Kyo, ora non essere egoista, non pretendere nulla da me perchè non mi va proprio di soffrire per la tua nuova partenza. Avrei preferito non vederti mai più, tanto, sei felice, no? »

A metà tra il sarcasmo e la tristezza, Momiji sputava in faccia quella realtà, lasciando infrangere il cuore di Toru, permettendo così alle labbra di sputare fuori quel veleno che intossicava il suo cuore.

« No! Non siamo felici! Non mi vuole più, non mi guarda! Pensa solo al Dojo, ai ragazzi. Se esce con loro beve e quando torna neanche mi saluta. Gli preparo la cena, mi ringrazia ma tutto finisce lì. Non è venuto perchè ha i ragazzi al Dojo. Non sono felice. Vorrei esserlo ma non è così »

Aveva parlato, alzando di poco la voce, rivelando tutto.

Momiji non disse nulla, semplicemente s'avvicinò, abbracciando quella ragazza che da un anno le mancava.

 

 

 

Yuki e gli altri, nella stanza accanto, avevano sentito tutto così smantellarono quella pseudo festa e scesero nella sala da pranzo.

Regnava il silenzio finchè non squillò il telefono.

« Casa Soma, sono Yuki »

« Yuki sono Kyo. Toru è arrivata? É andata via lasciandomi un... »

« Giuro che t'ammazzo. Non farti vedere che qui non c'è una sola persona che vuole vederti vivo. »

Glaciale e perfido, Yuki parlava a Kyo, mentre gli altri ascoltavano, guardando la cornetta del telefono come un predatore con la sua preda.

« Ehi topo ma che dici? Ma sta bene? »

« Te ne ricordi ora, stupido gatto? Te l'avevo detto! Eri l'unico che poteva renderla felice e invece l'hai fatta piangere. »

« Eh? Ma se l'è presa perchè sono rimasto qui ad allenare i ragazzi invece di venire a Tokyo? »

« Non credevo fossi così idiota. Kyo evita di richiamare questi giorni, a Toru serve del tempo. È triste, e qui nessuno la vuole triste. Anzi, se devi chiamare, evita di dire idiozie. Te l'ho detto, qui tutti di vogliono morto e Hanajima e Uotani si stanno trattenendo dal partire e venire a distruggerti. Ciao. »

Yuki abbassò la cornetta e si calmò.

 

Kyo dall'altra parte, prese a pugni una parete, urlando qualcosa d'insensato.

« Idiota io? È lei un'idiota! Perchè non parla mai? Stupida! »

Per quel giorno mandò a casa i ragazzi e si rintanò nella camera da letto che, fino alla sera prima, condivideva con la ragazza, rilassandosi sul letto e addormentandosi con un principio di lacrime agli angoli degli occhi.

   
 
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