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Autore: Ariel Bliss Russo    07/01/2011    6 recensioni
Questa storia comincia dal periodo in cui Kilari Tsukishima, quasi sedicenne, è all'apice del suo successo. Il lavoro da idol ormai fa parte di lei, e ogni giorno diventa sempre più brava, facendo accrescere il successo del suo nome e della sua agenzia, l'agenzia Muranishi. La storia è centrata molto sui suoi sentimenti. Dopo aver scoperto di essere innamorata di Hiroto Kazama, che fa parte del duo Ships con Seiji Hiwatari, stare con l'amico senza poter rivelargli i suoi sentimenti la fa soffrire molto. Tutto si complica quando conoscerà un ragazzo, Haru Yamashita, che poco dopo diventerà un idol come lei. Pian piano, i due cominciano ad innamorarsi e Kilari non sa più per chi batta il suo cuore. Haru o Hiroto? Un avvenimento, però, la sconvolgerà profondamente. Scopre infatti che Hiroto sta con una ragazza, Noeru, e li vede baciarsi in spiaggia. A quel punto, lei non sa proprio cosa fare. Il giorno del suo compleanno si avvicina e il suo cuore è spezzato in due. Il giorno prima del 7 luglio, data che segnerà i sedici anni di Kilari, un litigio tra Haru e Hiroto farà venire a galla i sentimenti che la giovane idol prova per Hiroto. Il giorno dei suoi sedici anni sarà un momento magico...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fu la notte più bella della mia vita, dormì serenamente appoggiata al petto caldo di Hiroto, mi sentivo al sicuro, protetta da qualcunque cosa. Quando mi svegliai fra le sue braccia, e sentì la sua mano carezzarmi i capelli, mentre mi stringeva forte, capì che ieri avevo sbagliato, e che non stavo sognando. Era tutto vero. Alzai leggermente il viso, in modo da baciarlo all’improvviso e lui fu un po’ sorpreso, ma ricambiò il mio bacio. Mettendomi seduta poi, scesi dal letto e corsi in bagno a vestirmi. Quando tornai dal bagno, lui era già pronto.

Hiroto: Andiamo a fare colazione e poi subito in agenzia ok?

Kilari: Ce- mi fermai. Avevo totalmente dimenticato che mi sarei dovuta incontrare con Haru, ma non volevo far capire niente a Hiroto. Ero un po’ agitata, ma facevo finta di niente – ok… v-voglio le crepes!!

Hiroto: E ti pareva, ma mangi solo quelle?

Scoppiò a ridere e io feci una faccia abbronciata, corrudando la fronte.

Kilari: Uffa, perché mi prendi sempre in giro?? T.T

Hiroto: Perché non fai altro che pensare al cibo, ingrasserai così, ahahahha!

“Che cattivo, ma tu guarda deve rovinarmi l’umore”. Mi girai verso la porta, la aprì uscendo furiosa e sbattendola forte. Però mi accostai accanto, per sentire cosa facesse. Aveva smesso di ridere e stava urlando il mio nome per farmi tornare in camera. Risi senza farmi sentire, e rimasi li, come se avessi una pistola in mano e stessi per sfondare la porta. Rimasi immobile anche quando sentì che si avvicinava dicendo ancora il mio nome e un po’ mi fece pena, ma doveva pagare. Quando aprì la porta camminò sicuro verso le scale, io corsì verso di lui e lo abbracciai forte da dietro, appoggiando la testa sulla sua schiena e la mani strette al suo petto. Lo sentì mentre metteva una mano sulle mie e me le stringeva forte.

Hiroto: Lo sai che sei una burlona eh?

Kilari: E tu sei troppo stupido, caschi sempre nelle mie trappole – il nostro tono di voce era basso, dolce, come se stessimo per piangere.

Hiroto: Però sei sempre la mia Kilari…

Kilari: E tu solo il mio Hiroto…

Rimanemmo in quella posizione non so per quanto tempo, poi tutto venne rovinato dal rumore del mio stomaco, che fece capire a entrambi quanta fame avessi.

Hiroto: Bene, andiamo al parco a prendere le crepes!

Kilari: Giusto!!

Hiroto: Non fare in modo che mi si svuoti il portafoglio chiaro?

Gli feci la linguaccia e uscimmo di casa. Ci avviammo verso il mio venditore di crepes preferito, e comprai 6 crepes alla nutella, 5 con aggiunta la banana, 5 con i frutti di bosco e 4 con l’aggiunta degli smarties. Mi ero trattenuta perché c’era Hiroto, non volevo fargli spendere troppo e con quelle in mano corremmo in agenzia. E lì pensai al mio appuntamento, Haru mi aspettava dietro l’agenzia, non sapevo cosa avrebbe voluto dirmi e mi preoccupava un po’.

Seiji: Ehiiii, piccioncini?!?!

Seiji ci chiamava dalla finestra dell’agenzia. Com’era buffo quando era allegro e faceva in quel modo. Sentì Hiroto ridere e io feci lo stesso.

Seiji: Hiroto sbrigati, il direttore ti deve parlare!!

Hiroto: A me? Perché mai?

Seiji si fece serio, qualcosa mi preoccupò più di quanto già non lo fossi.

Kilari: Hiroto, tu vai non preoccuparti, io ti raggiungo fra un attimo.

Stava per chiedermi il perché, ma Seiji continuava a chiamarlo, perciò mi salutò con un bacio veloce e andò nell’ufficio del direttore. Rimasi a guardarlo mentre varcava la soglia e entrava, poi mi diressi verso il retrò dell’agenzia. Senza neanche il tempo di vedere se ci fosse o guardarlo negli occhi, mi sentì prendere dalle spalle e appoggiare al muro. Me lo ritrovai di fronte, con il viso abbassato, la frangetta che gli comprova gli occhi.

Kilari: Ha-Haru c-cosa fai?

Haru: Scusa – mi lasciò andare, ma non alzò lo sguardo – pensavo non venissi più…

Kilari: Invece ci sono… vuoi dirmi cos’hai, mi spaventi!

Haru: Kilari, io…

Kilari: Cosa, cos’è successo?

Perché aveva reagito in quel modo? Mi faceva paura…

Haru: Ho deciso di lasciare il mondo dello spettacolo!

Cosa? Haru vuole andarsene…perché? Stava scherzando, vero? Rimasi paralizzata, con gli occhi spalancati.

Kilari: Tu…tu scherzi, vero?

Poi, per la prima volta in quella giornata, alzò gli occhi e rimasi ancora sconvolta.

Haru: Ti sembra la faccia di uno che scherza? – Alzo di molto il tono della voce, come per rimproverarmi. Lacrime. Stava piangendo? Ma allora perché…?

Kilari: Perché vuoi lasciare tutto se ci stai così male? Perché vuoi lasciare i tuoi amici, perché… perché vuoi lasciare me?

A quelle parole, diventò ancora più triste, tutto si svolse velocemente. Mi afferrò una mano sussurrando il mio nome e mi tirò a se. Credevo volesse abbracciarmi, perciò io gli misi le mani dietro la schiena, ma non appena lo feci, lui girò la testa verso la mia, appoggiata alla sua spalla, e mi baciò. Spalancai gli occhi. Cosa stava facendo? Mi aveva baciata? Mi stava baciando! Ma era pazzo? Se Hiroto fosse stato lì… non volevo neanche pensarci, chissà cosa avrebbe pensato. Cercai di divincolarmi, ma le mie braccia erano bloccate dalle sue che mi stringevano forte. Cercai di allontanare la bocca e quando ci riuscì, cominciai a urlare.

Kilari: Haru, lasciami… basta!

Mi lasciò andare e caddì seduta a terra, la schiena contro il muro. Mi sentivo morire in quel momento, la testa cominciò a farmi male, avevo un forte senso di confusione, non capivo più niente. Perché mai aveva reagito in quel modo, perché mi aveva baciata, sapendo che io stavo con Hiroto? Ero delusa, agitata, turbata, furiosa! Piano piano mi alzai, e cercando di non esagerare, gli chiesi il perché di quello stupido gesto, alzando la voce come lui aveva fatto con me.

Kilari: Che diavolo ti è preso? Haru, se c’è qualcosa che ti turba puoi anche dirmelo, ma baciarmi sapendo che sto con Hiroto non ti servirà a farmi cambiare idea… io amo lui!

Haru: Mi-mi dispiace! Non so cosa mi sia preso ma… Kilari, anche io ti amo, questo lo sai e avrei tanto voluto che tu avessi scelto me…

Kilari: Haru… scusa, è meglio che vada, mi staranno aspettando…ci vediamo! – Mi girai e andai verso il lato opposto dell’edificio, agitata più che mai. Dopo quello che mi era successo, non sapevo come guardare Hiroto negli occhi.

Haru: Kilari – mi girai di scatto verso di lui, per capire cosa ancora volesse – molto probabilmente, noi non ci rivedremo più. Io non torno più in agenzia!

Cosa dovevo rispondergli? A me importava di lui, era mio amico, gli volevo bene, ma dopo quello che aveva fatto… come avrei dovuto reagire?

All’improvviso, dal lato opposto in cui ero io, dietro Haru, Hiroto corse velocemente verso di lui, lo tirò per una spalla facendolo girare e gli diede un pugno ben assestato in faccia.

Hiroto: Prova di nuovo a toccarla e finirai peggio…

Con la mano sulla guancia, che poi spostò sulla bocca accorgendosi che era gonfia e in più sanguinava, si alzò e contraccambiò il pugno. Io ero spaventata. Dal momento in cui Hiroto gli aveva dato un pugno, avevo cominciato a urlare, chiedendo loro di smetterla. Ma entrambi continuavano, come se io non stessi dicendo niente.

Hiroto: Te ne puoi anche andare, a me e a Kilari non importa, noi ci amiamo e tu non devi interferire….

Hiroto, come faceva a saperlo? Che avesse sentito? Ma io non volevo che Haru se ne andasse, era pur sempre mio amico.

Kilari: Io non voglio che se ne vada, non lo sopporterei…

Hiroto: Kilari… che stai dicendo… - spalancò gli occhi e mi guardò incredulo – tu... tu lo ami?

Kilari: No! Io amo te, dannazzione…ma Haru è mio amico, ho bisogno di lui…

Haru: E non pensi al fatto che io ne soffrirei?

Hiroto: Sta lontano dalla mia ragazza, Haru, non voglio più ripeterlo…

Stavano continuando a prendersi a botte, sarei impazzita… La testa cominciò a pulsare più forte, a fare male, non sapevo come fermarli, ero ancora più agitata. Dovevano smetterla, dovevano…!

Kilari: BASTA!! – corsi decisa verso di loro e diedi uno schiaffo a entrambi - Sono stufa dei vostri litigi, sono stufa di tutto questo….Haru, prima ti metti in testa che amo Hiroto e meglio sarà per te… non voglio che soffri e non devi abbandonare la tua carriera… - poi mi girai verso il mio ragazzo, e da dietro arrivarono anche Seiji, il direttore e la signora Kumoi, ma non mi importava, dovevo dire ciò che pensavo - Hiroto devi capire che io ad Haru ci tengo perché c’è sempre stato quando tu non c’eri e che lui è il mio migliore amico, oltre Seiji… - il mal di testa era sempre più intenso, tutto cominciò a girare e io barcollavo pericolosamente - e forse lui (Seiji)… è l’unico… -mi mancava il respiro, ogni secondo il fiato mi usciva sempre più lentamente, i loro volti si facevano sempre più sfocati e sentivo freddo, tanto freddo…- che mi abbia… mai capita…. come amica…

Detto quello svennì e non vidi più niente, sentì solo il rumore del mio corpo che cadeva per terra, il mal di testa che scoppiò molto più forte, e gli urli di tutti attorno a me. Qualcuno mi prese da terra, ma non capì chi perché persi conoscenza.


Angolo autrice:

Eccoci qua! :D

La vostra pazza amica Valix è tornata, dopo la Befana! xD

Ahahah, qui c'è un'altro bel capitolo.. stiamo per finireee!! 

Spero che recensirete fino all'ultimo! **

Sempre grazie mille a Julia28 che ha recensito alcuni dei capitolo e che mi ha incitato a continuare la pubblicazione della storia! Sei troppo buona! XP

E poi grazie anche a  laurettaforever che ha recensito il capitolo prima di questo con Julia! 

E un grazie speciale va anche a tutti quelli che stanno leggendo questa storia! Grazieeeeeee! 

E ooooraaa.. vi saluto!! 

Un bacioneee!

La vostra Valix.

:D

   
 
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