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Autore: Denki Garl    09/01/2011    2 recensioni
3. "Hai gli occhi tristi" proclamasti abbassando lo sguardo, fissandolo a terra. "Mi mancherai"
4. Io, invece, sarò sempre disposto a darti più di quel che mi chiedi, più di quel che dovrei o di cui hai bisogno da me.
5. "Anche io ho paura di dimenticare come si disegna l'arcobaleno"
9. "Ti ho visto eh! Ho visto la felicità nei tuoi occhi, non negarlo!"
"Sì be'... non è dovuto alla neve, se ci tieni a saperlo. E' che sei terribilmente tenero, dovresti vedere la tua faccia, il tuo sorriso, i tuoi di occhi come brillano"
11. Mi guardai in giro per cercarti, e tu eri un po' più indietro rispetto a noi, il naso puntato verso il cielo, ti guardavi intorno. Immagino cercassi di far sì che più dettagli possibili ti restassero alla mente.
12. Ti tranquillizzavi sempre più, il fuoco che ti ardeva nel petto pareva affievolirsi con lo scorrere dei secondi.
13. "Può sembrare inutile, ma fidati che se le amebe scomparissero dal mondo, si creerebbe uno squilibrio tale da farci morire tutti"
17. Era l'ultima cosa di cui avevo bisogno, le ciliegine sulle torte mi fanno ribrezzo. Tanto più che quella era la mia torta di compleanno.
19. #KingMayaDay.
22. Ho un buco a forma di cuore nel mezzo dell'anima, ora.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: miyavi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo ancora la tua espressione turbata, la rabbia che pareva fuori uscire da ogni tuo singolo poro. Ricordo perfettamente anche come il tuo umore cambiò, velocemente, passando da un opposto all'altro.
 
"Perché cavolo l'hai fatto?!" sbottasti sconvolto una volta nel backstage, lo sguardo puntato al pavimento; forse per te era troppo imbarazzante guardarmi negli occhi. "Dio, Miyavi!"
 
Pensai che qualcosa si fosse rotto irrimediabilmente quando usasti il mio nome d'arte per chiamarmi. Lo sentii dentro, anche se il motivo della svolta non fu propriamente il mio tentativo di fan service. No, lo definirei piuttosto la causa scatenante, ecco.
 
Stavo zitto, soppesavo le parole da pronunciare per non aggravare la situazione. Ma, ehi!, non avrei mai immaginato l'avresti presa tanto male. "Perdonami" pregai con voce piccola e quasi spezzata.
 
"No, 'perdonami' un bel corno. Non è questo che voglio sentire da te, fammi solo capire cosa cacchio ti ha spinto a farlo!"
 
Non sapevi di avermi ferito. Non sapevi di starmi ferendo, è per questo che riuscii a non soffrirci troppo, più avanti. "Non lo so" la buttai lì.
 
Non ero capace di pronunciare quelle semplici frasi senza rischiare di scoppiare in lacrime, figuriamoci se sarei riuscito a confessarti il mio sentimento.
 
Sbuffasti spazientito, roteando gli occhi. "Sì che lo sai, smettila di sparare cazzate e fammi capire, per favore" richiedesti calmo. Ti tranquillizzavi sempre più, il fuoco che ti ardeva nel petto pareva affievolirsi con lo scorrere dei secondi.
 
Le mani appoggiate sui fianchi, la chitarra ancora appesa al collo. Lo sguardo severo che mi fissava, ne sentivo il peso e non ero più in grado di sostenerlo sulle mie spalle, tanto che me ne andai nel mio camerino, fuggii da te.
 
"Takachan, fammi entrare. Ti prego, fammi capire il motivo. Puoi anche dirmi che nel tuo oroscopo di oggi c'era scritto "limona col tuo chitarrista al tuo show di 'sta sera", ma dimmelo"
 
Un sorriso apparve inevitabilmente sulle mie labbra. Ti permisi di entrare, decidendo che te l'avrei detto. Dopo averti aperto la porta tornai a sedermi sul divanetto.
 
Ti avrei detto cosa provavo per te, e non mi pento di averlo fatto. 
 
"E' che... " mi bloccai, portando la testa tra le mani, i gomiti sulle ginocchia. Avevo paura te la saresti presa di nuovo con me, sarebbero stati troppi gli eventi di quella giornata. Già così... già così ero oltre al mio limite.
 
"Volevo baciarti, semplicemente" sparai tutto d'un colpo, dopo aver raccolto più del mio coraggio possibile. Mi sentii liberato da quel peso che era continuato a crescere fino a quel momento. "Mh" commentasti facendo un piccolo cenno di assenso con la testa. 
 
"Da tempo, in realtà. E non ho mai nemmeno pensato di provare a farlo, ma prima sul palco... poteva essere un semplice fan service, no? Così mi son lasciato prendere dal momento, ma mi è andata male, eheh "
 
"Ok" fu l'unica cosa che dicesti, la mano a sorreggere il mento, dalla tua espressione posso affermare con certezza che la tua mente stava elaborando un discorso, o almeno delle frasi. "Mi stai dicendo che... insomma, che ti piaccio, giusto?"
 
"Mh, sì" annuii. "Ma tu non ti preoccupare. Voglio dire... so che sei etero, quindi il problema sono io"
 
"No, non lo sei. Non lo definirei così, se fossi in te. E comunque mi dispiace; per essermi arrabbiato così tanto prima, ad esempio. Ma non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione del genere e mi sono spaventato"
 
"Guarda che non ti stupro!" ti interruppi ridendo. "No va be'... non si sa mai!" scherzasti a tua volta. "Comunque... dicevo? Ah, sì... non so da quanto va avanti per te, ma spero di non averti mai ferito, in nessun modo" riprendesti serio.
 
"Ti ripeto di star tranquillo. E ti ringrazio. Non devi dispiacerti per me, né sentirti in colpa per nessun motivo" cercai di tranquillizzarti, ma ancora oggi non saprei dire se ce la feci.
 
Da quel giorno fu tutto un po' diverso. Il modo in cui mi rivolgevi il tuo sguardo, i sorrisi che mi dedicavi. Il tono della tua voce.
 
Avevi riguardo, vero, Maayatan?
 
L'ho sempre trovato un pensiero dolce, in fin dei conti.
 
Mi piace credere che un po' della tua tenerezza fosse riservata solo a me.
 
Meev.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
DENKI's notes:
 
Oilà!
Allora. Direi che per prima cosa vi piazzo il link del "fan service" al quale mi sono 'ispirata', diciamo. Avrei forse dovuto metterlo all'inizio del capitolo, ma in fondo voglio che ognuna di voi creda mi riferisca al fanservice che preferisce, durante la lettura. (http://www.youtube.com/watch?v=G4_JZp0i_RY)
Mi rendo conto che in realtà le loro emozioni e sensazioni non sembrano nemmeno lontanamente quelle che io ho descritto nella fic, ma è una fan fiction, quindi chissenefrega XD
Nel senso che... non nel senso "allora butto su e via", ma nel senso "percuiquindi posso scrivere quel che più mi piace". Spero di essermi spiegata.
In più devo dire che è stato un po' complicato da stendere questo capitolo. Inizialmente pensavo di fare una cosa tipo: in un capitolo il primo fan service, con la reazione di Maayatan, in un altro la confessione di Miyavi; o comunque di dividere un po' le cose, ma inevitabilmente certe erano indissolubili. E poi quando scrivo preferisco lasciare il più possibile le cose come mi vengono sul momento.
Ovvio che certe cose vanno modificate (ripetizioni alle quali in quell'attimo non si fa caso etc), ma trovo sia meglio così. Poi ognuno ha le sue, chiaro u.ù
Sì, in realtà non c'entra molto, scusate XD

Chiaki-san: be', grazie di cuore. Mi fai arrossire con tutti questi complimenti! >////<
(non smettere però, eh! ndEgo Insaziabile di Denki - é_è ma non dire così! ndDenki al suo Ego Insaziabile)
Sono felicissima di sapere che riesco a far capire bene i sentimenti di Miyavi, soprattutto perché la storia è incentrata su quelli X°°D
E quel capitolo be'... ammetto che è uno dei miei preferiti! (:
Grazie ancora cara! ♥
 
Figliagu: lol, concordo u.ù ma è anche il suo essere scemo che lo fa essere sesso ambulante, nee? XD
Grazie mille anche a te, e non ti preoccupare u.ù gli studi, ahimè!, vengono prima. Me curiosa, è un esame di certificazione tipo quelli del Trinity College etc? *-* [impicciona mode: on]
Un bacione cara! ♥
 
Grazie anche a chi solo legge, eniuei!
 
Mata nee, minna-san!
De.
   
 
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