Severus Piton si
asciugò un’ultima lacrima davanti ad un vecchio
foglio di pergamena, poggiato sulle ginocchia, per terra, nella vecchia
casa di Sirius Black.
Quel foglio l’aveva
toccato lei, prima di morire.
Lily Evans.
Il ricordo di lei
infiammò il suo corpo, la sua anima, il suo cuore.
Non c’era giorno che non
pensasse a lei, ma l’essere lì, con un foglio
scritto da lei, aumentava milioni di volte il sentimento.
Dei capelli rossi e degli occhi
verdi gli saltarono agli occhi, rimanendo inerme, non preoccupandosi di
scacciar via l’immagine. Dopotutto, quello era
l’unico modo per rivederla, seppur dolorosamente, ma almeno
gli faceva ricoradre che lei era esistita, era viva, e non era un
semplice frutto della sua immaginazione.
Da quando Lily era scomparsa,
Severus molte volte si chiese se lei fosse esistita veramente, nelle
gelide notti d’inverno, in quelle calde d’estate,
sempre. Non c’era attimo in cui il suo sorriso non faceva
capolino nella sua mente.
Ma poi, ricordando tutto
l’amore per lei, si conviceva.
Si, era esistita davvero.