L'ottavo capitolo, BUONA LETTURA.
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VIII°
MAGIE VERITÀ
"Buon giorno Kuro-Chi!" esclamò Fay
staccandosi dal bacio e riaccocolandosi al torace del moro. Kurogane lo
strinse a se e gli baciò piano la nuca, tornando a chiudere gli
occhi.
"Mhm!" gli rispose atono, sistemandosi meglio. Fay si rialzò di
scatto, facendo sbattere il braccio del cacciatore contro il materasso,
creando un rumore sordo e pesante.
"Come sarebbe a dire 'mhm'! Non mi saluti nemmeno?!" chiese, facendo
finta di essere offeso e gonfiando le guancie, in segno di disdegno
fasullo. Kurogane rise a quella buffa faccia a palla e decise di
dargliela vinta, una volta tanto. Si avvicinò al biondo e
prendendogli le spalle lo portò sotto di se, sul materasso,
cominciando a baciargli il collo, fay cominciò a strattonarsi a
tale premure facendo dei versi d'apprezzamento e risate degne di un
un'imbencille in piena stagione delle mele. "Kuro-Piiiiiiii! No, li
no!" esclamò fintamente indignato. Kurogane risalì dalla
moltitudine di stoffa e sorrise sghembo, baciando il biondo e
accarezzando il corpo snello, anche fin troppo, del musicista sotto di
se. Tutto ciò fu fermato dal suono della caffetteria che
chiamava per la colazione. "Kuro-Pon!......la caffettiera" disse Fay
tentando di levarselo di dosso.
"Mhm..........................lasciala suonare" rispose Kuroagne,
tornando al suo piacevole lavoro. Quando ad un certo punto il telefono
non squillò, Kurogane non diede retta nemmeno a quel rumore, ma
il telefono, vedendo l'assenza di risposta, prese le gambe e si
avvicinò al padrone, infilandose tra le coperte. "Ma che
diavolo" s'infuriò Kurogane prendendo l'arnese, perché di
ciò si trattava per lui. "Quante volte ti ho detto di non
camminare!*" disse al telefono.
"Ma c'è una chiamata per lei signore, dal generale Saiga!" In
quell'epoca di tecnologie sofisticate era normale che il telefono
parlasse e cercasse il padrone per tutta casa. Kurogane rispose al
telefono, mettendosi seduto mentre Fay se ne stava sdraiato a pancia in
giù a giocherellare con il lenzuolo.
"Che c'è?!" chiese seccato.
"Ma che bello, un buon giorno da parte di Kurogane, di prima mattina!
Vorrei parlare con Fay, è li?" chiese. Il moro diede un occhiata
a Fay che giocava con il lenzuolo e faceva versi da gatto.
"No, non c'è! In questo momento si trova ad incitrullolandia!"
sputò senza curarsi di quello che avrebbe potuto pensare Fay.
Saiga non ci aveva capito granché, ma aveva degli ordini anche
per Kurogane.
"D’accordo, quando ritorna gli puoi dire che ho telefonato? In
tanto ti dico le ultime del nostro caro sovrano. Dopo domani è
il suo compleanno e vuole festeggiare con tutti i suoi cittadini.
Secondo me gli è scattata una voglia matta di voler compagnia,
è impressionante come ami circondarsi di gente ora! Comunque,
vuole che tutti siano presenti" spiegò per poi riagganciare.
"Ma guarda tu che spiegazione!"
"Chi era!?" chiese Fay continuando a giocare.
"Saiga, mi dava degli ordini! Piuttosto dove eravamo?" chiese per poi essere fermato.
"Stavamo andando a fare colazione!" spiegò Fay scappando, ma
venne fermato da Kurogane che lo sbattè a muro, cominciando a
baciarlo e levargli i vestiti con i quali si erano assopiti. "Oh,
avanti Kuro-Chu.....................non possiamo farlo qui, ti pare!"
rise Fay alludendo a qualcosa d'imbarazzante che fece arrossire
Kurogane.
"Non voglio arrivare fino a quel punto!" s'indignò il
cacciatore. Non aveva mai pensato di arrivare fino in fondo, anche se
l'idea l'allettava alquanto. "Almeno non per adesso!" disse fermandosi
dal baciare Fay, per appoggiare la fronte sulla sua. Stettero fermi per
minuti in quella posizione e poi Fay rise come idiota "Che ridi!?"
"Nulla, nulla! Piuttosto domani sei libero?" domandò portando le braccia dietro al collo di Kurogane.
"Si, direi di si!"
"Bene. allora hai un appuntamento con me! Ti devo mostrare una cosa che
devi sapere, su di me" disse, dopodiché lo baciò e si
avviò alla cucina per preparare a colazione. Kurogane si
grattò la testa non capendo, ma alzando le spalle andò
anche lui.
Il pomeriggio passò come sempre, Fay aveva il suo colloquio con
non si sapeva chi, e Kurogane doveva mettersi ad arrestare maghi, visto
che il giorno prima non ne aveva avuto l'opportunità. Il
semplice fatto di dover stare per tutto il giorno a cacciare maghi, pur
sapendo che avrebbero fatto la fine di quelli del falò lo faceva
raggelare e anche Fay gliel'aveva accennato, pregandolo di non
catturare più maghi, ma il suo lavoro lo doveva fare,
però a modo suo. Preferiva ucciderli sull'istante per non dover
sopportare la visuale orrenda di un prossimo falò, che di sicuro
non avrebbe tardato. Kurogane non sapeva quale fosse la cosa che voleva
fargli vedere Fay, ma sperava non fosse nulla di anormale, anche se
sapeva che lui non era un mago seppure non si spiegava come facesse a
conoscere quel luogo alquanto strano, ma bello ed inusuale, non sapeva
nemmeno da dove venisse eppure se ne era innamorato, voleva che fosse
al sicuro da tutti e tutto, anche dal sovrano.
La sera, sarebbero andati nel luogo accennato da Fay, ma il biondino
aveva pregato l'uomo di vestirsi in maniera sobria con un mantello che
gli coprisse il volto. Kurogane non ne capiva il motivo, ma lo fece lo
stesso.
"Dove siamo diretti?" chiese abbastanza curioso Kurogane, mentre
percorrevano le strade della città, fino al passaggio dove
c'erano le guardie, di turno. Salutarono gli addetti alla sorveglianza
e poi si dileguarono nella foresta. "Allora, mi vuoi rispondere!"
esclamò seccato il cacciatore. Fay si girò e sorridendo
gli diede un leggero bacio.
"Lo scoprirai, ora seguimi" lo liquidò per trascinarlo nel folto
del bosco. Arrivarono ad una radura piena di animali e con una cascata,
che buttava acqua a volontà. In città Kurogane se lo
sarebbe sognato, di vedere uno spettacolo del genere, o anche solo la
metà di quello che vedeva, l'unica cascata che c'era, nella
capitale, era quella della fontana, ormai ingrigita e talmente scarna
d'acqua che credevano, buttasse terra ormai.
"Mi hai portato qui per questo?" domandò alquanto deluso. Era
una bellezza, nulla da ridire, ma si aspettava qualcos'altro, per
esempio la casa del biondo oppure qualche ragguaglio sul suo passato, o
di quello che avrebbe fatto tra sette mesi, quando sarebbe finito
l'anno di convivenza.
"Beh, in realtà ti ho portato quì per farti vedere una
cosa! Ma ti prego non mi giudicare male" disse, andando vicino
all'acqua e tirando fuori il flauto traverso, cominciando a suonare. La
musica veniva trasportata dal vento e le note si sperdevano tra lo
scrosciare dell'acqua, gli animali si avvicinarono a quel dolce suono,
mentre il cacciatore rimase immobile dov'era, all'imitare della radura,
guardando lo spettacolo. Ad un certo punto dall'erba cominciarono a
fuoriuscire dei germogli bianchi, che piano, piano si schiudevano
facendo fuoriuscire delle piccole lucciole, le quali presero a volare
per tutto il perimetro della radura. Fay smise di suonare, mentre le
lucciole continuavano ad uscire. "Allora, piaciuto?" chiese
avvicinandosi al cacciatore. Kurogane lo guardò male e lo prese
per le spalle.
"Chi sei, come hai fatto?!" domandò preoccupandosi seriamente,
più per la risposta che del biondo o del suo potere.
"Io, sono il nipote del tuo sovrano! Un mago"
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Sono felice che questa storia piaccia a tante persone, ma mi spiegate
una cosa! Undici persone la seguono, due l'anno ricordata e una l'ha
messa tra i favoriti e poi ci sono più di 150 visite per ogni
capitolo, tranne il primo che siamo a quota quasi 300, che tra l'altro
è stato commentato da cinque persone, si può sapere
perché solo in due (neanche) hanno commentato fin'ora? (primo
capitolo a parte). Ora capisco che magari è scritto male, la
punteggiatura non è il massimo e avete letto di meglio (di
sicuro), ma se siete così tanti a seguirla mi sembra piaccia, o
sbaglio. Non voglio forzarvi, ma almeno sapere se vado bene o meno,
comunque grazie e al prossimo capitolo.
*Lo so, lo so non ho messo molta tecnologia in questa storia, nonostante fosse ambientata in un futuro alquanto duro. Prometto che da ora in poi vedrete più spesso di queste cose strane, quindi buona lettura.