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Autore: kribja    13/01/2011    3 recensioni
Questa è la prima Fan-fiction che pubblico. La storia è ambientata poco tempo dopo l'ultima puntata della seconda serie di Dark Angel, in cui a Terminal City si stanno radunando tutti i transgenici per combattere per la propria libertà!
In quest'ambito difficile si introduce una nuova mutante X5 che sconvolgerà la vita di uno dei personaggi del telefilm: Alec. Annie, una ventenne realizzata in laboratorio da Manticore, con la voglia di vivere, essere libera e pari al resto del mondo.
Le sfide da affrontare per raggiungere la meritata liberta, però, sono tante e difficili, ci vorrà un gruppo unito per sconfiggere i Familiari ed Ames White riuscendo a far cambiare l'opinione pubblica della popolazione che vede nei transgenici una minaccia.
Questa è la storia di un'amore in un mondo arduo da affrontare.
Spero vi piaccia... Bye!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alec, Altro Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I want to break free

I want to break Free

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They designed her to be the perfect soldier...
a human weapon... then she escaped.
In a future not far from now... in a broken world...
she is haunted by her past.
She cannot run, she must fight... to discover her destiny.

9. My hope must not die.

 

“Per costruire un gruppo compatto servono
bravi giocatori e persone serie.

Poi bisogna saperli condurre.”

Azeglio Vicini



Tradurre le iscrizioni tracciate sulle pelle di Max, segnate dal famoso Sandeman, interpretandole dalle fotografia, per di più, sfocate, mentre Original Cindy mi osserva di sottecchi con un sorrisetto dipinto sulla faccia, appoggiata ad uno schermo poco lontano da me, non è semplice neppure per il mio cervello geneticamente modificato. Mi sento un tantino osservata.

Da quando sono arrivata stamattina, insieme ad Alec in moto, cosi come eravamo andati via due giorni fa, la ragazza mi ha salutato e ha deciso di passare tutto il resto del tempo a studiare il mio comportamento, come se volesse scrutarmi e capirmi invece che chiedere. L’ho lasciata fare, ma adesso, mi sta dando leggermente sui nervi e considerato che lei è Original Cindy una delle poche amiche che ho, non c’è migliore amica di Max, è il caso di andarci a parlare. Tanto con questi simboli non riesco a concludere nulla, spero solo che Logan sia stato più fortunato nel decifrare.

Mettendo da parte i fogli con i miei appunti e le foto sfocate delle spalle della transgenica, mi volto a guardare Cindy, che mi sorride in maniera strana e poi riprende la sua occupazione. Si, si è proprio il caso di parlarci. Mi ci avvicino furtivamente cercando di prenderla un po’ alla sprovvista.

-Ehi Cindy! Si può sapere perché ridi sempre?!- No, non l’ho presa per niente di sorpresa dato l’espressione divertita sul volto.

-Non so pupetta, ho annusato qualcosa nell’aria.- Posa lo sguardo inequivocabilmente su di me con un sopracciglio alzato come per indicare un’ovvietà. -Qualcosa che potrebbe essere divertente, e adesso aspetto che vengano raccontate le evoluzioni a Original Cindy.-

Sbaglio o anche Cindy comincia a prendersi gioco di me? Ma è diventato uno sport in piena regola?

Incrocio le braccia al petto, non lasciando trapelare per nulla quello che mi passa per la testa e la osservo per un po’ in silenzio prima di riprendere a parlare.

-Cosa vuoi sapere? Non posso lavorare con il tuo sguardo addosso.- Sono rassegnata ormai.

-Come ti sei comportata in questi due giorni lontano da casa, in balia di un bambolotto transgenico. Max ha detto che quando è venuta a trovarvi c’era qualche piccolo problema di incatenamento.- Alzo gli occhi al cielo, perfetto adesso anche il nostro capo si mette a spettegolare sui miei maledetti ormoni.- Cosa c’è tra te e Alec?- Mi guarda con aria profondamente seria. Il pettegolezzo le farà gola ma vuole sapere io come sto.

Ecco, ma cosa c’è tra me e Alec? Bellissima domanda. In realtà non c’è un bel niente a parte due innocui baci scambiati quando i miei ormoni transgenici non erano controllabili. Veramente... i miei ormoni transgenici, quando hanno sentito quelle labbra morbide e incantevoli, sono esplosi e non si sono intromessi più di tanto. Ok, ho baciato Alec e lui ha baciato me, ma niente più di ciò.

-Niente Cindy. Mi dispiace ma io e il signorino siamo gli stessi di sempre, magari ci sopportiamo un po’ più di prima ma basta cosi. È normale quello che ha visto Max, ero attratta da qualsiasi uomo, anche Logan, se lo avessi guardato.- Non abbasso lo sguardo anche se ho mentito spudoratamente sul biondo giornalista, ma non credo di aver finto su di me e Alec. Non siamo niente, magari ci sopportiamo più di prima.

-Sembravi molto convinta l'altra mattina pregandomi di non lasciarti andare con lui...- Mi fa notare l’inevitabile, facendomi appena arrossire in volto.

-E lo ero, cavolo! Sai quanto ho pregato che ci fossi tu al posto suo quando avevo la mente lucida? Era orribile continuare a sperare inconsciamente che mi dedicasse uno spogliarello privato.- La faccio ridere per la mia faccia quasi disgustata dell’idea e fermamente convinta. Mi passo una mano sulla fronte come a voler scacciare quei ricordi.

-E qui invece cosa è successo?- Cerco di cambiare argomento, ormai non so più se quello che penso e dico sia vero, ho una leggera confusione in testa e non ho assolutamente voglia di pensarci.

-Ronde normali. Max è tornata ieri mattina molto più tranquilla e con un Logan stanco ma entusiasta. Credo che qualcuno si sia goduto questo momento felino donato da Manticore.- Ammicca sorridendo ancora. Come se non fosse bastato sottolineare la parola “qualcuno”. Ghigno di rimando. Logan e Max se la meritavano una vacanza, anche se forzata. –Ieri sera abbiamo accolto due nuovi transgenici.-

La notizia mi fa gola. –Sai chi sono? Di che serie?- Potrebbero essere i miei fratelli di Manticore, potrei sapere finalmente che fine hanno fatto dopo che ci siamo dovuti separare bruscamente quella notte, potrei dire di aver raggiunto l’obbiettivo che mi sono imposta prima di arrivare a Terminal City.

-Non saprei, forse X6 o X5, in ogni caso hanno sembianze umane e sono arrivati qui illesi e senza problemi. Forse si sta spargendo la voce.-

-Credo che andrò a cercarli Cindy, potrebbero essere i miei compagni e sono impaziente di scoprirlo.- Lei annuisce seria per lasciarmi andare e poi richiamarmi per un’ultima battutina. -Comunque devi ancora raccontare a Original Cindy questi due giorni pupetta.- La osservo farmi l’occhiolino prima di sparire dietro un angolo pronta per cercare i miei nuovi coinquilini.

La luna, quella notte, sembrava ancora più luminosa delle altre volte, come a volerci indicare la giusta via. Da quando le fiamme avevano divorato quella che, sin dalla nascita, era stata la mia casa/prigione di Manticore, mi soffermavo tutte le volte ad osservare quello strano cerchio nel cielo buio, attorniato dalle insignificanti stelle. I crateri sembravano più grandi e la luna talmente vicina che, mi sembrava di poter allungare una mano per sfiorarla e sentirne la consistenza.

Eravamo fuggiti, eravamo finalmente liberi, eravamo finalmente padroni della nostra vita e delle nostre azioni. Eravamo senza un padrone che ci comandasse eppure non sapevamo dove andare, ne cosa fare.

Manticore era stata rasa al suolo da un incendio che aveva distrutto tutto ciò che in quegli anni era stato creato, tranne noi. Inspiegabilmente le porte blindate delle nostre celle si erano aperte lasciandoci la possibilità di ottenere la libertà tanto agognata, abbandonando quel mondo di terrore e rigidità.

Insieme ai miei undici compagni di squadra, in pratica la mia famiglia, eravamo fuggiti nel fitto bosco del Wyoming, in cui tante volte ci eravamo esercitati, per allontanarci il più possibile da quel posto, senza una meta in cui dirigerci. Mentre correvo tra quella folla di transgenici in cerca di libertà, aveva visto una splendida donna in moto che osservava preoccupata la scena: Max. Da allora ero sicura che fosse stata lei l’artefice della nostra via di fuga, colei che aveva distrutto l’incubo di noi tutti prigionieri, ci aveva donato quello che lei aveva, per tanto tempo, assaporato prima di tornare rinchiusa tra quelle maledette mura.

Le notti successive alla fuga, un segnale luminoso nel cielo ci aveva ordinato di tornare nei boschi, al punto di raccolta d’emergenza, per riorganizzare la gerarchia di Manticore. Fu in quel momento che mi resi conto che non ero un bravo soldato. Nonostante mi fosse stato impartito un ordine preciso da un superiore, io non volevo tornare ad essere schiava di quel sistema. Volevo vivere e far finta di essere una ragazza normale.

Non riuscii a convincere i tutti i miei fratelli. Dopo una violenta discussione ci separammo, non era mai successo! Noi che eravamo sempre stati un gruppo unito e compatto ci dividemmo con una straziante fitta nel cuore, Manticore ci divise come se volesse darci un motivo in più per odiarla.

Ian, Seth, Kurt, Ally ed io eravamo in viaggio per raggiungere la megalopoli di San Francisco per salvarci, cominciare a costruirci qualcosa, portandoci dietro il peso di essere dei disertori costretti a guardarci continuamente le spalle e con l’idea di aver abbandonato i nostri stessi fratelli. Era Kurt che conosceva San Francisco, c’era stato in missione e al suo ritorno, ci aveva raccontato di questa città fantastica, colpita anche essa dall’IMP ma diversa. Le persone erano gentili e il degrado non era radicato come negli altri posti.

Kurt era quello che aveva viaggiato di più, non ci parlava mai dello scopo delle missioni perché non era permesso, ma passava le ore notturne a raccontarci di città lontane, di culture diverse... Ho sempre immaginato che se fosse nato libero, Kurt, sarebbe stato un giramondo.

Eravamo sulla strada per San Francisco, nascosti, affamati, stanchi e sporchi quando ci separarono, quando costrinsero le nostre strada a separarsi e non incontrarsi più.


… …

Chi cerca trova. Attualmente avrei qualcosa da dire a chiunque abbia inventato questo s t u p i d o, e ripeto s t u p i d o, proverbio.  

Camminare due ore per i palazzi cadenti di Terminal City non mi ha portato al mio obbiettivo. Ho conosciuto molti transgenici, fratelli che non sapevo di avere, altri mostri per gli umani li fuori. In tutti avverto l’agitazione e la preoccupazione per la situazione in cui ci troviamo ma anche, la speranza e la felicità di poter essere insieme, vicini gli uni con gli altri. È strano come nelle difficoltà, la mente umana riesca a notare le sfumature della bellezza dei sentimenti che, in altre occasioni, non considererebbe.

I due nuovi transgenici non li ho visti, magari si sono nascosti da qualche parte per riposare tranquilli; è una gioia, dopo tanto tempo passato a stare in dormiveglia per acquisire un po’ di forze e controllare al tempo stesso la situazione intorno, poter finalmente abbassare le difese e lasciarsi trasportare nel subconscio lieto della tua venuta. Riuscirò a conoscere più tardi questi nuovi arrivati, adesso è meglio tornare da Logan per dargli una mano sulle iscrizioni.

Fino ad ora lui è riuscito a tradurre poco, singole parole che potevano riassumersi in salvatore, libertà, abbattere o sconfiggere cose del genere ma quei simboli hanno molteplici significati che mutano a secondo del contesto e della posizione, il che li rendono un vero grattacapo. Alcune informazioni le abbiamo avute da Ames White, questo “agente” della setta del Culto impegnato a farci fuori e dal fratello J.C. che , a quanto pare, è rinchiuso in un manicomio perché sa troppo. Sarei quasi curiosa di vedere questo White, mi fido ciecamente di quello che dice Max, per cui lo ritengo un avversario temibile anche se stolto e con troppo ego, ma sono incuriosita dalla sua figura. Possibile che nonostante siamo geneticamente modificati non riusciamo a fargli perdere le speranze e lasciarci liberi? No, evidentemente questo fantomatico Culto è qualcosa di morboso e chiuso, decisamente chiuso. Chiude mentalmente i suoi membri.

Chissà quando potremmo essere liberi... mi vengono in mente la quattro note di ieri sera, il mio inno alla libertà e tutte le emozioni che ho sentito dentro, tornano prepotenti portandomi inevitabilmente al sorriso e al buon umore.

Fischiettando lievemente quella canzone entro nella sala comando dove c’è Max, Logan, Cindy, Krit e altri transgenici. Il ragazzo mi saluta sorridente, come gli altri, ma più interessato.

-Ehi Annie, che fine hai fatto? Ti sei nascosta in questi due giorni?- Lui è davvero gentile e affabile. Gli altri non badano troppo alla nostra conversazione.

-Eh Krit ho avuto qualche problemino transgenico da risolvere.- Non mi va di far sapere anche a lui che il mio DNA felino è esploso, anche se deve già intuirlo, a Manticore non ne parlavano molto ma i ragazzi sapevano cosa ci succedeva.

-Spero nulla di troppo preoccupante. In ogni caso se hai bisogno...- Lascia la fase in sospeso, molto galante questo transgenico, gli lancio un sorrisetto di ringraziamento, un po’ mi imbarazza che ci sia tutta questa gente che mi voglia aiutare. Non ci sono molto abituata.

-Ah non so quanto ti converrebbe Krit, sembra docile e carina ma è una pestifera megera, vero pulce?- Ed ecco che è tornato l’insopportabile super-figo-so-tutto-io! Alec si avvicina a noi, per poi guardarmi con quell’aria da saputello, che sa che non sopporto, aspettando una mia conferma. Se si permette di mettermi il braccio intorno al collo per fare ancora più il figo, lo uccido.

Lo guardo malissimo, come è giusto che sia. – Io sarei una megera? Senti chi parla, il transgenico più egocentrico del mondo.- Sfoggio, incredibilmente, lo stesso sorrisetto che solitamente fa lui, che adesso è appunto sul suo volto strafottente. Krit si allontana da noi, tornando a seguire Max e gli altri che sono più in la, lasciandoci a battibeccare come al solito.

-Non mi sono sentito troppo egocentrico in questi due giorni.- Alza le sopracciglia alludendo alla nostra vacanza a casa di Joshua. In un attimo mi passano alla mente quelle 48 ore di ripetuti scambi di battute  e giochi. È vero, è stato con me per darmi una mano e occuparsi di me a modo suo. Ok 1 a 0 per Alec, ma mi ritornano in mente anche le sue parole.

-Ma se hai detto tu stesso che ti divertivi a vedermi in difficoltà.- Gli sorrido spavalda fissando i suoi bei occhi divertiti dai nostri battibecchi. Imbroncia sensuale le labbra facendo finta di pensarci ma c’è poco da fare... siamo 1 a 1.

-In ogni caso, ho evitato che tu dovessi rimpiangere le tue azioni.- Un guizzo di soddisfazione gli passa negli occhi. Ha ragione anche questa volta, non mi sono comportata coma una pazza scatenata avventandomi sul primo ragazzo carino che mi trovavo davanti per poi avere i soliti rimorsi, sono stata segregata con un ragazzo transgenico, molto più che carino, ma con cui adoro litigare, e non mi sono pentita di niente. –Per cui sei in debito con me, peste.-

Ha rigirato la frittata come ha voluto, maledetto furbastro, solo perché io mi sento in colpa per averlo allontanato dai suoi affari in quei due giorni. -Mai. Non voglio assolutamente essere in debito con te, supermacho.- Ce la ridiamo entrambi come dei bambini dispettosi, lui si accarezza in mento pensandoci un po’… come se non sapesse già da tempo quale è il suo fine.

-Allora per sdebitarti mi offrirai da bere al Crash, affare fatto?- Ammicca con quello sharme che mi fa ridere ancora di più, porgendomi la mano per suggellare il nostro patto. Gli stringo la mano decisa, cercando di non badare a quanto sia liscia e carezzevole, senza però riuscire a smettere di fissarlo con una sorta di sfida negli occhi.

-Ehi vuoi due, volete venire o dobbiamo aspettare ancora molto?- Max ci richiama un po’ alterata. Cavolo, avevo dimenticato tutte quelle persone intorno a noi e a quanto pare anche lui, anche se lo nasconde decisamente meglio di me. Cindy ha di nuovo quel sorrisetto derisorio mentre ci avviciniamo, senza toccarci, agli altri e Alec sdrammatizza con una battuta stupida.

-Mi dispiace Max ma, questa qui- E mi indica mandandomi su tutte le furie e ignorandomi per osservare la ragazza sempre più spazientita. –Si doveva sdebitare.- E sorride malizioso a me ma, invece, si becca uno scappellotto. Max interrompe la nostra discussione prima che essa possa nascere azzittendoci e riprendendo a parlare.

 –Perfetto anche violenta.- Lo sento sussurrare piano e un sorrisetto si increspa sulle mie labbra ignorando, ancora una volta, le occhiatine di Cindy. Ma come ho fatto da una semplice chiacchierata con Krit ad arrivare ad una bevuta al Crash con Alec?

-Bene, la situazione è la seguente: siamo riusciti a sfuggire, almeno in parte, a White e alla sue setta di psicopatici, il resto dell’America ho scoperto che esistono dei transgenici venuti dal nulla che infestano una parte del territorio, siamo riusciti a riunirci e a coalizzarci qui a Terminal City, stando al sicuro...- La voce di Max è seria e autoritaria. C’è qualcosa che la preoccupa, e più dal solito, Logan non si allontana neppure di pochi centimetri dal suo fianco, come se lei avesse bisogno di protezione.

-Ma questa nostra passività non ci porta a nulla. Sono mesi ormai che siamo rinchiusi qui dentro, proclamandoci uomini e donne che chiedono la loro libertà, ma non stiamo ricevendo nulla. Sono gli altri li fuori, che continuando a decidere del nostro destino e delle nostre vita dibattendo tra loro.- Nessuno nella stanza parla oltre l’X5, nessuno è distratto, tutti gli occhi sono puntati famelici sul capo che con fierezza, sta tenendo un discorso importante per le nostre speranze.

-È giusto che guardino in faccia la realtà, che diano anche a noi la possibilità di parlare e dimostrare da chi siamo stati creati e per quale scopo. È giusto che adesso cominciamo a combattere per la nostra libertà e salvezza. Il mondo non ci accetterà mai tutti per come siamo, avrà sempre del timore ma, se impara a conoscere le diversità che lui stesso ha creato, avremmo più probabilità di ricevere ciò che bramiamo. Ci difenderemo e prenderemo anche noi la parola. Non sarà semplice, anzi è tutta strada in salita, ma noi siamo motivati e convinti.- Max ci guarda uno a uno negli occhi, transgenici e umani ormai tutti sulla stessa fragile ma volenterosa barca. Non so cosa troverà in quello degli altri ma nel mio sguardo leggerà solo la sicurezza e la speranza che il suo discorso mi ha trasmesso, adesso sono convinta che, nonostante tutte le battaglie che dovremo affrontare, vinceremo a testa alta la lotta per la nostra libertà.

I want to break free…

Anche gli altri devono essere convinti come me, dato il sorrisetto rassicurante che spunta sulle labbra di Max, il che non può che essere una cosa molto positiva. Siamo uniti e l’unione è la nostra arma migliore.

-Ma fisicamente cosa dobbiamo fare? Oltre a tutte queste belle parole c’è un piano?- Mole lo devono aver progettato mischiandolo con del veleno di vipera data la cattiveria che si ritrova. Non posso non guardarlo male, cosi come Original Cindy e Logan.

-Semplicemente quello che ho detto, Mole. Parlare. Parleremo con la gente, ci faremo ascoltare e conoscere, in parte ci aiuterà Solo Occhi con il suo bollettino, poi il Detective Clemente ho cominciato un’inchiesta su Manticore e ci darà l’opportunità di farci parlare in pubblico con la gente.-

-Parlarci non serve a niente Max, quando vedranno me o Joshua tenteranno di ammazzarci ancora prima di lasciarci spiegare qualcosa.-Il transgenico le si avvicina con il fucile in spalla e il sigaro puzzolente in bocca.

-Bhè di certo presentarsi con quell’aria scontrosa non aiuta. E cosa dovremmo fare Mole secondo te? Ucciderli tutti e conquistare il mondo?- Le parole mi sono uscite senza riflettere dalle labbra crudeli e velenose, come quelle che ha usato lui prima, ma è esattamente quello che penso. Se non crede che abbiamo una possibilità, non può condizionare tutto il gruppo, uniti siamo forti. Capisco che per i transgenici come lui è più difficile di quanto possa essere per me ma, il suo atteggiamento, è troppo negativo e non porterà a nulla di buono.

Mole si volta velocemente verso di me, quasi come se non credesse che avessi il diritto di mettere bocca in una questione del genere, per poi avvicinarmi furioso caricando il fucile –Ragazzina tu faresti meglio a stare zitta e andare a giocare a come-è-bello-il-mondo da qualche altra parte invece che restare a sentire le conversazioni delle persone mature.-

Mentre si avvicina, Joshua e Logan cercando di impedire la sua avanzata per paura di una scontro mentre Cindy e Krit si sono schierati vicino a me ed Alec si è messo davanti, dandomi le spalle, allungano un braccio verso il transgenico. Tutti gli altri si sono avvicinati allarmati dalla situazione, cercando di calmare gli animi. L’unica che non è intervenuta è Max che continua a guardare la scena senza esprimersi.

-Vuoi venire a giocare con me? Ti farebbe bene.- Continuo a provocarlo facendolo arrabbiare ancora di più. Mi ha fatto innervosire, mi ha dato della bambina e dell’immatura, ma sono un soldato proprio come tutti gli altri. La colluttazione di Mole dura ancora un po’, io non indietreggio ma cerco di far spostare Alec che è sulla nostra traiettoria.

-Cavolo peste cerca di stare un po’ zitta, lo sai che è suscettibile.-

-Ok, adesso basta.- Max è intervenuta e tutti si sono azzittiti e fermati. –Potete continuare a litigare e vedere chi dei due ha la meglio ma sta di fatto che occorre fare qualcosa, e qualcosa faremo.- Posa gli occhi su di me, non è arrabbiata, magari scocciata dalla piccola commedia. Si rivolge poi al mio “sfidante”. –Mole non è facile ma occorre farlo, la gente deve conoscere il tuo aspetto per poterti accettare. Fino ad ora non abbiamo fatto nessuno sbaglio, spero che anche questa volta non succeda. Adesso andate, vi farò sapere quando saprò altro.- Mette fine ad ogni tipo di discorso con la sua autorità.

Mole mi lancia un’altra brutta occhiata sputando il suo sigaro a terra ancora risentito e si allontana velocemente con Joshua che lo segue salutandoci con la mano. Max sta per andare via con Logan. –Max scusami, io...-.

La ragazza non mi da il tempo di finire la frase che, sinceramente non so come avrei continuato comunque, e mi sorride rassicurante. –Non preoccuparti Annie è l’effetto-Mole, prima o poi lo devono avere tutti. Anche io alcune volte mi devo trattenere dal prenderlo al calci.- E insieme al suo ragazzo se ne va via come altri transgenici che sono li. Io, però, ho ancora l’adrenalina il circolo per la lite di prima e star ferma proprio non mi va, ma Original Cindy mi preclude il passaggio sorridendomi nel suo modo strano.

-Brava pupetta, era da un po’ che nessuno diceva niente a quello sbruffone, era ora che si ricordasse che esiste la speranza.- Le sorrido anche io, ma Krit non è proprio di questa opinione, si sposta vicino a noi ancora un po’ in tensione.

-Magari la prossima volta ricordati che lui è 100 kg più di te.-

-E allora? Lo avrei steso comunque.- Quanto sono sbruffona. Mi ricordo quasi qualcuno, che ovviamente non se ne poteva stare zitto o essere già andato.

-Oh-oh questa l’avrei voluta vedere pulce, seriamente. Tu che stendi quel tizio, magari in una gabbia.- Si porta la mano al mento come quando fa finta di pensare. –Potrei tirarci su un po’ di soldi.-

-Fai poco il simpatico transgenico malandato, posso mettere anche te al tappeto.- A Manticore ero costretta ad allenarmi con altri transgenici molto più grossi fisicamente di me. Cindy guarda la scenetta divertita mentre Krit è perplesso, ma non si intromette. Alec invece è scoppiato a ridere a crepapelle, tanto che gli escono le lacrime dagli occhi. Scettico come sempre, ha proprio bisogno da una bella batosta.

-Ridi pure quanto vuoi sbruffone, adesso vedremo che ha il diritto di ridere.- Gli sorrido malefica per poi girarmi verso i due spettatori.- Krit, Cindy ci fate da testimoni? Altrimenti il signorino qui.- Lo indico appena mentre lui cerca di riprendere il contegno senza credere per nulla che ci batteremo. –Potrebbe sentirsi troppo umiliato e dire in giro che ha vinto lui.- Faccio l’occhiolino alla ragazza.

Alec alle mie parole si lamenta con un –Ehi non sono mica un bugiardo.- che ignoro palesemente per ascoltare Krit che si defila un po’ risentito.

-Non mi dispiacerebbe vedere Alec che prendere una bella sconfitta da te Annie, ma devo andare via, Syl mi aspetta già da un po’.- Il mio sfidante non è troppo contento per l’affermazione dell’amico ma cerca di non darlo troppo a vedere. Doppiamente sbruffone. Sorrido mentre mi giro verso Cindy.

-Pupetta, Original Cindy doveva essere alla Jam Pony un’ora fà, Normal farà la sua solita ramanzina anche oggi.- Mi guarda un po’ dispiaciuta e si allontana verso il corridoio dove è passata anche Max nella sua maniera sicura, senza voltarsi indietro.

-Ok saremo senza testimoni ma ti batterò ugualmente, e mi aspetto che tu non bari.- Gli punto un dito, per ammonirlo, contro il petto cercando di guardarlo nella maniera più truce che mi riesce, ma con scarsi risultati. La sua faccia semi indignata mi fa ridere.

-Ehi pulce ma con chi credi di parlare? Chi ti ha detto che lotterò con te? Sei una donna.- Esagera volutamente il tono di voce sull’ultima parola alzando le mani come in segno di resa e fissandomi ostinato.

-Alec hai voglia di prendermi in giro?- La sua farsa non dura con me. –Vorresti farmi credere che sei un gentiluomo e non hai mai combattuto con una donna? E poi, mio bel transgenico malandato, io sto dicendo che dobbiamo lottare per allenarci, non ti propongo un duello all’ultimo sangue.- Lo osservo scettica e per la prima volta vedo Alec quasi imbarazzato, cosa che scopro, mi piace moltissimo. Mi osserva di sottecchi sempre con il volto imbronciato prima, finalmente, di aprirsi e prendermi per un braccio dirigendomi da qualche parte. Io le seguo senza indugi.

-Sei una malefica megera, pulce.- Sussurra sottovoce ma prima che io possa replicare lui alza la voce e saluta Krit che è rimasto in disparte a seguire la nostra conversazione. Cavolo io me ne ero proprio dimenticata. Gran bella figura. Mi volto verso di lui continuando a camminare e gli lancio una sguardo di scuse alzando la mano per salutarlo.

È tutta colpa di Alec. Come al solito.


















--- Autrice ---

Buongiorno o buonsera mie care...

Vi chiedo nuovamente scusa per il ritardo colossale con cui posto questo nuovo capitolo, Natale mi ha travolto portando con se un magnifico, quanto inaspettato, regalo. Sono stata lontana da casa per ben un mesetto intervallato da un piacevole viaggio oltre oceano, in cui sono riuscita a realizzare il più grande sogno della mia vità. Ebbene si, New York City è la città più bella su sui i miei giovani occhi si sono posati e, in più, mi ha permesso di conoscere il mio sogno di sempre. Ma non siamo qui per discutere di questo.

Bene, parlando del capitolo, devo ammettere che le idea sono rispuntate nel mio cervellino [sarà stata l'aria secca della grande Mela] e finalmente riesco a vedere più nitidamente l'evoluzione della resistenza transgenica in atto. Il discorso di Max è stato una piccola anticipazione sugli eventi futuri. Personalmente sono fermamente convinta che la violenza non porti a nulla e che il dialogo e i fatti siano l'unico modo per far aprire veramente gli occhi al mondo. Ovviamente gli scontri ci saranno perchè il Culto deve portare a termine la sua missione e non si può permettere che dei miseri transgenici mandino a monte i loro piani secolari, ma cosi stò svelando troppo.

Sono certa che lo abbiate capito ma voglio avvisare che il paragrafo scritto in corsivo sono i pensieri della protagonista riguardante le notti in cui era ancora con il suo gruppo, vi permette di conoscere i suoi fratelli senza però approfondire gli avvenimenti. Ho un'idea ben precisa sul volto che dovrebbero avere i componenti del gruppo di Annie e, se vi va piacere e siete interessate, potrei condividere con voi le idee mostrandovi le foto delle persone a cui li associo. Questo dipende da voi quindi aspetto un vostro cenno.

Mole se non si dimostra antipatico non è lui ma con Annie ha trovato del filo da torcere. Original Cindy resta sempre una delle mie preferite e credo di averlo dimostrato apertamente. Prossimamente potrete leggere dell'allenamento dei nostri principali personaggi che porterà alcune sorprese.

Spero sinceramente che il capitolo vi sia piaciuto e che, dopo un mese di attesa, non abbia deluso alle vostre aspettative. Aspetto con ansia i vostri più sinceri commenti. Ringrazio profondamente ogniuna di voi che commenta, o leggere solamente, la storia.

Inoltre è dovereso ringraziare Aia Cullen, FedeV e flory2710 che hanno commentato lo scorso capitolo con magnifiche parole di approvazione. Grazie Girls!

Bene adesso vi lascio!! A presto...

Bye^^

Cartina di Seattle -> qui


   
 
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