Capitolo
lungo, più degli altri e intenso. Finalmente si capisce qualcosa
di più su questa storia, credo che mi sta venendo meglio del
previsto, visto cosa succede quando aspetti l'ispirazione, invece di
andare allo sbaraglio! (Meno male che me lo dico da sola ^^'). BUONA
LETTURA
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IX°
RIVELAZIONI IMPORTANTI
Era andato dalla
donna, come ogni mattina, per dirgli una cosa molto importante. Aveva
intenzione di spiegare ogni cosa a Kurogane e nessuno glielo avrebbe
impedito.
"Così vorresti dirglielo! Non credi che sia un po' troppo avventata come mossa?" chiese la donna, con circospezione.
"No, sono convinto che Kuro-Chu capirà e saprà ascoltare!"
"Se ne sei convinto! Ma ti avverto, un solo tentativo di farti del male
o di sfruttarti e finisce a far visita a sua madre!" proclamò la
donna indicando Fay con un dito.
"Non pensavo teneste a me così tanto!" rise Fay
"Diciamo che tu sei prezioso per questo nostro progetto, non possiamo
perderti! Tu sei l'unico che possa ricongiungerci con gli umani"
"Si sta riferendo alla mia situazione? Lo sa bene che la prima volta
è stato un fiasco totale!" esclamò il biondo rabbuiandosi
"Lo rammento! Ed è per questo che ti tengo d'occhio, non voglio
rifare l'errore che feci con Yui" disse "Quindi stai attento a quello
che fai e dici!"
"Si, non si preoccupi!"
Certo poteva essere interpretato in mille maniere, quel 'Sono un mago',
per esempio poteva significare che con la musica poteva fare magie,
oppure che era una magia suonare o robe del genere, non era necessario
che fosse per forza uno di quei maghi che lui avrebbe dovuto uccidere
o, ancora peggio, catturare. Però la cosa che gli premeva di
più era un'altra.
"Tu sei il nipote del mio sovrano!?" chiese a bruciapelo. Credeva che
nulla, oltre al fatto di rivedere i suoi genitori vivi, potesse
stupirlo oltre ogni dire, ma sentire che la persona da lui amata fosse
parente del suo sovrano era davvero il massimo. "Non lo credevo
così vecchio!" esclamò constatando che l'età del
biondo dovesse essere sulla ventina.
"Infatti non è mio nonno, ma mio zio" rispose Fay alle elucubrazioni del moro.
"Il mio sovrano aveva un fratello!? Non pensavo neanche avesse figli!"
Era una sorpresa dietro l'altra a partire dal fatto che lui fosse un
mago. "No, aspetta un momento! Questo significa che anche il mio re
è un mago?" chiese trafelato. Fay parve rabbuiarsi a quella
scoperta, portando la testa ad abbassarsi e poi la scosse
freneticamente.
"No, mio zio non è un mago e nemmeno io!" esclamò Fay.
Kurogane spalancò gli occhi avvicinandosi al biondo e alzandogli
il viso, controllando le iridi azzurre poteva vedere tristezza, odio e
terrore, ma niente che facesse pensare ad una bugia.
"Ascolta, cinque minuti fa, mi hai detto di essere un mago e adesso
ritiri tutto? Mi credi scemo!" cominciò ad alterarsi. "O sei un
mago o no!"
"Beh per la verità nessuno dei due, ma anche tutti e due!"
Kurogane era ancora più stupito di prima, non ci stava capendo
nulla e Fay continuava a parlare a monosillabi e frasi senza senso.
"Io non ci sto capendo nulla, mi puoi spiegare meglio!" propose Kurogane. Fay sorrise lo baciò con tenerezza.
"Forse è più semplice se ti racconto tutta la storia!"
disse sorridendo e facendo sedere Kurogane sull'erba."Mio padre era un
cacciatore, non chè fratello del futuro erede al
trono.....................................................................................
PASSATO DI 30 ANNI FA
Dagli ampi
corridoi venivano delle risate allegre e solari, la musica riecheggiava
per il palazzo e i rumori dei passi delle danze venivano uditi anche
fuori dalle pareti, negli splendidi giardini della reggia, irrigati da
fontane, che da sole, decidevano l’orario di irrigazione a
seconda delle piante e della stagione. La festa per il trentesimo
compleanno della regina era sfarzosa ed enorme come la sala del
castello che l'ospitava. La regina era leggiadra e dolce, sembrava una
donna gentile ed altruista, come d’altronde era il sovrano: forte
e sincero.
"Complimenti fratello, la festa è un successone!" esclamò il sire minore.
"Tutto questo grazie alla nostra maga
di corte, non chè dama di compagnia della mia cara moglie!"
spiegò il sovrano guardando la donna in questione, mentre il
sire minore seguiva la mano del fratello. Bella, era semplicemente
meravigliosa agli occhi di un comune ragazzo ventenne come il sire
minore, poteva essere solo un sogno: Bionda e giovane, occhi azzurri
come pozzi d'acqua che riflettevano il cielo ed uno sguardo gioviale e
calmo da renderla meravigliosa in ogni momento. "Nonostante la
tecnologia che abbiamo ai nostri giorni, la magia è sempre
utilissima" rise il sovrano risvegliando il fratello dal torpore.
"Si avete ragione, fratello!" rispose il ragazzo, non smettendo di guardare
"Caro avrei una proposta da farti!" esclamò la donna con il marito accanto
"Cosa!?"
"Avrai notato, spero, l'intesa che si
è creata tra il tuo giovane fratello e la nostra maga di corte!
Che ne dici se gli dessimo più tempo da passare insieme!?"
domandò la donna tutta contenta. Il sovrano aprì gli
occhi a tale rivelazione, non si era accorto di tale vicinanza tra i
due, però questa era un ottima occasione per unire
definitivamente le due razze e levare le continue dispute
sull'argomento.
Passarono i mesi e dopo varie
vicissitudini il sire minore e la maga di corte si erano sposati e in
quel frangente il giovane conte stava aspettando con impazienza che la
moglie desse alla luce suo figlio, scoprendo in un secondo momento di
ricevere due gemelli. Alla nascita fu indetto uno sfarzoso banchetto
con balli e musica degne di un sovrano, il sovrano non poteva essere
più felice di quel momento, aveva due nipotini splendidi e non
avendo ancora eredi poteva stare più tranquillo a chi affidare
il regno, se non avesse avuto figli. Purtroppo dopo un anno, ci furono
delle guerre e dei maghi attaccarono il castello, con dentro la regina
e la maga di corte insieme ai figli, purtroppo le due donne morirono,
ma i piccoli riuscirono a salvarsi anche se il sire minore non si
riprese mai dalla morte della moglie togliendosi la vita qualche anno
dopo. A quel punto il re tolse ogni ponte tra la magia e
l'umanità, facendo abbandonare i suo stessi nipoti nella foresta
divenuto il confine del territorio dei maghi, erano i suoi nipoti
eppure ora li considerava dei mostri, come il resto dei maghi.
Nonostante tutto non ebbe il coraggio di
ucciderli..................................................................................................................................................................................................
Il sovrano si svegliò di soprassalto, mentre la luce del lampadario si accendeva per far vedere al sovrano
"Seishiro, Imonoyama, Saiga! A rapporto!" ordinò subito. Dopo
neanche venti minuti i tre nominati si presentarono al cospetto del
sovrano. "Andate a casa Suwa e prendete l'inquilino del cacciatore
Kurogane! Mi raccomando vivo, voglio parlarci" Saiga riluttante
alzò il viso per vedere l'espressione che aveva dipinta il suo
sovrano in faccia. Sadico e sanguinario avrebbe dedotto, ma sapeva che
tutto quello era dovuto alla pazzia che era degenerata in lui alla
morte del fratello, dopotutto gli voleva un gran bene e non avrebbe mai
voluto che finisse così. Senza dire nulla si dileguarono dalla
stanza per andare ad eseguire il piano. Arrivati davanti al castello,
prima di arrivare alla casa incriminata Saiga fermò Imonoyama.
"Tu sei favorevole al rapimento! Dopotutto lo vuole vivo, non vorrei che volesse fargli qualcosa di strano!"
"Non credo, al massimo lo torturerà! E poi domani c'è la
festa per il compleanno del sovrano, non credo che voglia sporcarsi le
mani con del sangue ignobile!" esclamò Seishiro sentendo il
collega.
"Già, dopotutto se l'è sporcate abbastanza stando a
sentire te! O sbaglio Seishiro!?" rimpiccò Imonoyama. Conosceva
bene Seishiro e sapeva che il sovrano si fidava di lui, quindi con
molta probabilità era colpa sua l'idea del falò in
città.
"Mi spiace per te, ma anche se a malincuore, devo confessare che non è stata un'idea mia il falò in città!"
"Sarebbe una novità!" scherzò Saiga
"In ogni caso ci è stato dato un ordine dal nostro sovrano,
quindi muoviamoci!" popose il biondo, andando avanti. Mentre Saiga si
nascondeva in un luogo appartato.
Nel mentre nel bosco Fay aveva finito di spiegare le parentele e le
vicissitudini della sua vita, lasciando un Kurogane, parecchio stupito,
più di prima. Se il moro aveva pensato di non potersi più
stupire di niente, adesso doveva ricredersi in pieno.
"Quindi tua madre era la maga di corte! Ma allora tu sei?"
"Mezzo cacciatore, si!"
"Questo spiega, perché non sentissi il fattore dei maghi!"
"Esatto! Nonostante sia un mago, non posso usare incantesimi di
guarigione, e sebbene io sia un cacciatore non potrò mai ferire
un mago" spiegò "In compenso ne l'uno ne l'altro potranno mai
scoprirmi, per via del fatto, che un fattore si sovrappone all'altro!"
"Non me lo sarei mai aspettato! Sapevo che eri strano, ma fino a questo punto!" si grattò
"Hai paura di me?" chiese il mago
"Paura!? No!"
"Allora vuoi uccidermi! L'hai detto tu stesso che non perdonerai mai i maghi per quello che hanno fatto!" sorrise il biondo
"Tecnicamente tu sei un cacciatore e, in ogni caso, sei famigliare del
mio sovrano quindi, al massimo, dovrei proteggerti come membro della
famiglia reale! Ma allo stesso tempo sei un mago il mio più
acerrimo nemico, colui di cui mi hanno detto peste e corna, anche
se..................." parlò guardandosi in torno per poi
guardare Fay
"Anche se?!" lo spronò Fay
"Dopo aver vissuto con te cinque mesi, devo dire che voi maghi non
siete poi così tanto pericolosi! Senza contare che non
sopporterei di non averti tra i piedi!" sussurrò diventando
rosso.
"Naaahhhhhh, che dolce!" rise Fay aggrappandosi al collo di Kurogane
che per lo sbilanciamento cadde a terra. Menomale che era già
seduto altrimenti immaginava la sederata che avrebbe preso. "Sai sei
proprio dolce!" sorrise Fay, con dolcezza prima di scendere con la
testa e baciarlo. Kurogane rispose stringendolo forte a se, facendo
pressione sulla nuca del biondo per avere di più da quel bacio.
Ormai il sole stava sorgendo e i primi raggi caldi li distolsero dalle
loro effusioni facendoli sobbalzare.
"Direi che è ora di andare a casa a dormire!" esclamò
Kurogane rosso alzandosi e levandosi il biondo di dosso, che con un
broncio brontolò per la perdita della comoda posizione.
"No, voi non andate da nessuna parte!" esclamò una voce
femminile. Una donna uscì dalla boscaglia accompagnata da un
uomo che tale non poteva essere definito.
"Yuko-San, Kakei-San!" esclamò Fay, ancora seduto sul prato,
mentre Kurogane era già alzato e li guardava in maniera assurda.
"La vostra casa è stata assediata dai cacciatori del re" spiegò Kakei a Fay.
"E per quale motivo?" chiese Kurogane.
"Cercano Fay, o almeno è quello che ha detto il tonno!" sorrise Kakei.
"Il tonno!?" si stupì Kurogane.
"Parla di Saiga-San!" tradusse Fay. Kurogane si mise a ridere a tale
rivelazione, accovacciandosi per le troppe risate. "Kuro-Chi, non mi
sembra il caso di ridere degli assenti!" disse fintamente scocciato Fay.
"In ogni caso stanno cercando Fay per portarlo dal sovrano, quindi
è meglio se Kurogane viene nel nostro regno!" esclamò la
donna.
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Nel prossimo capitolo vi catapulterò nel regno dei maghi, quindi
preparatevi ad avere a che fare con stramberie e cose varie, per
stasera ci sarà una sorpresa sul mondo di One Piece, non
mancate. Per il resto non ho nulla da dirvi se non chiedendovi una
cosa: MA VOI AVETE CAPITO TUTTO DI QUELLO CHE C'È SCRITTO
QUÌ?