Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: alister_    16/01/2011    10 recensioni
E' dura essere una giovane scrittrice in erba, se il tuo editore ti obbliga a scrivere qualcosa che venda. Specie se quel ''qualcosa che venda'' è una sdolcinata e banale storia d'amore che non hai alcuna intenzione di scrivere. E soprattutto se sei una single incallita e inacidita del tutto incapace di portare a termine un compito simile.
Come si può porre rimedio ad una totale inesperienza in campo amoroso? Tra esperimenti fallimentari, idoli delle teenager e film di qualità scadente, romanzetti rosa e tentativi di vita sociale si snoda la storia della scrittrice più cinica e nevrotica di tutti i tempi!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ci credo ora che ho raggiunto la maggiore età, né ci credevo da bambina. Non esiste il principe azzurro. E neppure un vampiro buono su un'elegante macchina sportiva, per quanto la febbre dei succhiasangue romantici abbia contagiato anche me non troppo tempo fa.


Leggere e scrivere mi è sempre piaciuto. Qualsiasi cosa, dovunque. Specialmente in bagno e a scuola, durante noiose spiegazioni che non servono assolutamente a nulla. Tiro fuori il mio libro e mi metto tranquilla a leggere, tanto c'è la sagoma imponente del mio compagno di classe giocatore di basket che mi nasconde agli occhi dei professori. La lettura è un ottimo tipo di evasione, a mio avviso. E quando la tua vita è soltanto un piatto susseguirsi di lunedì e martedì, è bello immaginare di essere un'eroina alle prese con una missione di colonizzazione spaziale. Ogni riferimento a persone che stanno leggendo questo file è puramente casuale!


Dicevo: un mondo fantastico è senza dubbio più interessante di quello reale. Sempre e comunque. Sia da single che in coppia.


Nella mia vita ho avuto un solo ragazzo, che è anche quello che mi sopporta attualmente. Prima di incontrarlo, mi sentivo insoddisfatta. Insoddisfatta perchè vedevo tutte le mie amiche innamorarsi, fidanzarsi, lasciarsi... E a me non accadeva assolutamente nulla, tanto che ogni tanto mi veniva da chiedermi: che c'è che non va in me? Non mi sembra di avere niente in meno di loro. Non sono né particolarmente bella, né particolarmente brutta, anzi, direi carina, discretamente intelligente, simpatica con chi lo è con me. Insomma, una ragazza come tante. Perchè dunque mi veniva negata un'esperienza semplice e naturale come quella di vivere una storia d'amore?


D'altra parte, ero io la prima artefice di questa situazione. Non mi ero mai realmente innamorata di qualcuno, anzi, avevo dei seri dubbi sul che cosa si etichettasse con tale verbo. Col senno di poi, devo ammettere che tutti quei libri mi avevano confusa. Anche nel miglior libro fantasy, se fa parte della trama anche una storia d'amore tra i protagonisti, ogni sensazione è descritta con tanto pathos da sembrare una forza della natura.


Nella realtà non è così. Nella realtà non ci si innamora a prima vista. Né ci si sente attraversare il corpo da scosse elettriche quando il proprio sguardo s'incatena a quello dell'amato. A dirla tutta devo ancora capirlo oggi, come facciano gli sguardi ad incatenarsi.


La prima volta che vidi il mio ragazzo non provai assolutamente nulla.


Era un venerdì sera invernale come tanti altri ed io vagabondavo per la casa in tuta e pantofole, con zero voglia di ripassare storia e ancor meno di prepararmi la cena. I mie genitori erano infatti andati a teatro e quindi io optai per la solita soluzione: pizza a domicilio. Tanto per sottolineare la banalità di quella serata, c'è da dire che quello era il giorno di riposo della pizzeria d'asporto con il portapizze carino. Perciò mai mi sarei aspettata che chiamando il numero stampato a caratteri cubitali su uno dei tanti volantini lasciati nella nostra cassetta delle lettere mi sarei ritrovata sulla soglia di casa il mio futuro fidanzato.


Non mi si fermò il cuore quando gli aprii la porta, né i battiti mi schizzarono a mille. Era un individuo estremamente normale- come la sottoscritta, per intenderci- di media altezza, con una faccia vagamente simpatica ed una voce tranquilla. Lui mi diede le pizze, io pagai e finì lì. Non gli diedi neppure la mancia, come mi fece notare quando ormai stavamo già insieme.


Non è per niente romantico, vero? Mi dispiace, un fatto tanto banale non può esserti di nessun aiuto per la stesura del tuo libro. Semplicemente questa è la realtà, proprio come l'hai chiesta. E di certo non ho dubbi sul fatto che riuscirai di certo ad abbellirla con la solita originalità che metti in tutti i tuoi romanzi! Per questo sono immensamente curiosa di vedere come scriverai una storia d'amore: si trovano in giro così tante banalità che sarà un piacere leggere finalmente qualcosa di fresco ed innovativo.


Tornando a noi, o meglio a me, la mia vita andò avanti come sempre per un altro mesetto. Un'altra cosa tanto banale che mai potrebbe accadere in un romanzo, vero? Nei libri non c'è mai un momento di stallo, e gli eventi si susseguono senza sosta fino ad un mirabolante colpo di scena finale. Ma lo ripeto: questa è la vita, e nella vita la maggior parte delle volte non succede assolutamente nulla.


Interrogazioni, studio, libri, pomeriggi di shopping: così andò tranquillamente avanti la mia vita senza che il viso di un portapizze anonimo avesse lasciato troppo il segno. E be', lo ammetto, la mia vita continua ad andare avanti in maniera abbastanza tranquilla anche adesso che sono fidanzata da quasi un anno. L'amore non ti sconvolge la vita. La rende più bella, però.


Sentirsi amati è una bellissima sensazione. Riempie quel vuoto che anni di solitudine hanno creato, ti fa finalmente sentire completa. Ma non ha niente a che fare con quello che ti raccontano nei libri.


Innanzitutto, le cose sono molto più semplici. Non esistono gli improbabili triangoli amorosi che vengono presentati in libri, telefilm e shojo manga (non so se tu conosca i manga- fumetti giapponesi- ma ti assicuro che in quelli destinati ad un pubblico femminile spuntano triangoli amorosi da ogni parte). Diciamocelo, è difficile trovare un ragazzo che ci piaccia e che ci ricambi. Trovarne due è pura fantascienza. In certi casi, come nel mio, bisogna pazientare un po', ma poi, se si ha la fortuna di trovare una persona onesta e sinceramente interessata, tutto fila liscio come l'olio.


Così accadde a me.


Chiamai la pizzeria altre volte, non perchè il portapizze mi avesse particolarmente colpito, ma semplicemente perchè la pizza era buona. Alla seconda consegna, già iniziai a guardarlo con un po' più di interesse. Il sorriso che mi rivolse quando gli dissi di tenersi come mancia l'euro di resto mi colpì e mi indusse a sperare che fosse sempre lui a citofonare al mio portone con i cartoni in una mano e il casco nell'altra. E ovviamente un individuo tatuato e ben poco attraente mi si presentò alla porta le due volte successive.


Dopo un mese e mezzo mi ero quasi dimenticata di quella faccia e di quel sorriso che avevano fatto nascere in me un certo interesse, quando finalmente lo rividi. Nessuno strano incontro voluto dal destino: semplicemente, lo ritrovai sulla soglia di casa dopo l'ennesima chiamata alla mia nuova pizzeria di fiducia. Ci scambiammo le solite due parole di circostanza mentre cercavo il resto- ero da sola in casa, e naturalmente mi trovavo a corto di spiccioli- quando ad un tratto lui mi chiese se conoscevo una Annalisa, che, in effetti, era proprio in classe con me. Scoprii che era sua cugina e da lì chiacchierammo un altro paio di minuti.


Di natura sono realista e incline a stare coi piedi ben piantati per terra, ma non mi sfuggì il fatto che si era informato sul mio conto: insomma, voleva almeno significare che gli ero rimasta impressa, no? Non hai mai capito che cosa esattamente l'abbia colpito- in casa sono terribilmente sciatta, tuta e pantofole pelose sono la mia divisa- ma da quel giorno non suonò mai il mio campanello nessun altro portapizze. Sempre e soltanto lui. E una volta- un mese e diverse chiacchiere dopo- trovai scritto dietro la ricevuta il suo numero di telefono. Soltanto cifre, nessuna frase o parola. Oddio! Cosa avrei dovuto fare? Scrivergli? Fargli uno squillo? Telefonargli?!


Passai una terribile giornata di dubbi ed incertezze. Commisi il gravissimo errore di confidarmi con una delle mie poche amiche. Votata com'era alla missione di trovarmi un ragazzo, non ci mise molto a strapparmi il cellulare dalle mani e pigiare il tasto della chiamata sul numero che avevo salvato sotto “porta pizze”, incurante dei mie urletti di protesta e dei mie tentativi di riprendermi in tempo il telefono. Per fortuna la sua dignità le impedì di lanciarsi in una conversazione della serie “ehi, la mia amica ti trova carino!” e riagganciò dopo due squilli. Due minuti dopo, mi arrivò un sms.

 

Speravo mi scrivessi :)

Scusa se ti ho lasciato il mio numero di nascosto ma non sapevo bene come introdurre l'argomento tra una pizza e l'altra. XD

 

E quello fu il realistico e poco romantico inizio di tutto.


Dopo ci furono due appuntamenti di chiacchiere curiose e imbarazzate allo stesso tempo, un umidissimo primo bacio al cinema, un secondo bacio già meno umido sotto casa mia, e tanti altri pomeriggi di chiacchiere non più imbarazzate ma sempre curiose che continuano a ripetersi ancora adesso.


Insomma, qual è la morale?


Quello che vorrei passasse da tutto questo spreco di parole (a proposito, spero di non averti annoiato) è che la vita non è un romanzo, ed è per questo che i romanzi vendono. Non mi fraintendere, non sono certo a favore di certe storie improbabili e melense fino al midollo; le evito come la peste, e brucerei certi libri come si bruciavano le presunte streghe nel Medioevo. D'altra parte, le parole “romanzo” e “realistico” si escludono a vicenda. Anche se stare con una persona è bello, nella vita di tutti i giorni nessuno è esente da difetti o problemi; per questo è bello evadere dalla realtà rifugiandosi tra le pagine di un libro. Quando leggo (per scuola) una storia troppo legata alla realtà, mi viene la depressione. Se invece dopo una faticosa giornata di studio o dopo una lite con i miei mi tuffo in uno dei mondi da te creati, tutte le emozioni negative svaniscono tra una parola e l'altra, e per un paio d'ore credo davvero di vivere su un altro pianeta, o di essere un'impavida eroina armata di spada. Credo che anche in materia di storie d'amore sia questo che le ragazze ricerchino. Vogliono leggere la realtà che vorrebbero vivere, ma che in verità non esiste. E' questo il bello di un libro, no? Ti propone il prototipo del ragazzo perfetto, alto, bello, gentile, misterioso... Certi individui non esistono davvero. Una relazione solida si basa sulla fiducia e sulla conoscenza praticamente totale dell'altro: alla fine anche quello che sembrava essere il bel tenebroso della situazione si rivela un ragazzo come gli altri, con i suoi pregi e i suoi difetti. Ed è questo che significa per me amare davvero: conoscere i pregi e i difetti del proprio partner, e ritenere sempre i pregi superiori ai difetti.


Non so se sono riuscita bene ad esprimere il concetto. Io sono innamorata del mio porta pizze, non lo cambierei con nessun divo del cinema. Lo conosco come le mie tasche, mi fido di lui e so di poter sempre contare sul suo sostegno. E, soprattutto, ho la certezza che anche lui mi conosce alla perfezione e che, pur avendo visto anche il peggio di me, mi ama per quello che sono e rimane al mio fianco: per questo ogni mattina mi sveglio con il sorriso sulle labbra e mi sento nel mio piccolo la persona più fortunata del mondo.


Ma la mia giornata tipo con lui, per quanto per me sia il momento più bello della settimana, non sarebbe certo materia interessante per un romanzo. E' troppo banale, troppo normale. E chi legge un libro è stufo marcio di persone e situazioni reali; vuole qualcos'altro, qualcosa che sia meno legato alla vita di tutti i giorni ma comunque credibile. In poche parole, vuole sognare.


Tu con i tuoi libri di sogni me ne hai regalati tanti, e non ho dubbi che anche questa volta riuscirai a tirar fuori qualcosa che mi stupirà ed emozionerà e mi spingerà e mi terrà incollata al mondo che hai creato per giorni interi. Quindi grazie per tutte le storie incredibili che hai condiviso con noi e per tutte quelle che ci donerai in futuro; spero che questa mia dissertazione non ti abbia annoiato e che, magari, ti abbia anche interessato. A me di sicuro ha fatto tantissimo piacere avere la possibilità di “parlare” con te. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per questo tuo nuovo lavoro, e attendo fiduciosa di ritrovare il tuo nome tra gli ultimi best seller nella libreria della mia città!

 

 

Nota dell'autrice:

Eccomi! Incredibile, ce l'ho fatta a finire questo capitolo!

Tra una verifica e l'altra, ci ho messo più di una settimana a scriverlo, anche perchè è stato più impegnativo dei precedenti.

Non solo è parecchio più lungo, ma ho dovuto svegliere con più cura le parole sia perchè non stavo scrivendo sotto le solite mentite spoglie della scrittrice,

sia perchè dovevo esprimere dei concetti, non prendere in giro i soliti stereotipi adolescenziali XD E poi non vedevo l'ora di poter cominciare il prossimo capitolo:

se non cambio idea e stravolgo tutto come molte volte faccio, la nostra scrittrice si troverà ad affrontarne delle belle!XDD Ma non spoilero nulla!

Allura, veniamo ai doverosi ringraziamenti! Prima però voglio rivelarmi contro quale terribile mostro me la debbo vedere:

il terribile Demone del Tre, ovvero sia la nefanda creatura che fa sì che io non abbia più di tre commenti per capitolo (o one-shot).

Arghhh, sto cominciando ad odiarlo! Ma non mi scoraggio: so che ci sono delle prodi faciulle che mi aiuteranno a sconfiggerlo!

Nello specifico parlo della temeraria Fall, che si è imbarcata in questa avventura ad alto tasso di acidità al decimo capitolo,

della meravigliosa Lucya, che vedrà il suo nome in grassetto in questo spazio fino alla fine dei giorni tanto la adoro,

e dell'infaticabile eLLy, che ancora non si è stancata di leggere gli sproloqui di una scrittrice frustrata e di una autrice amatoriale.

Lo ripeto, vi adoro! Alla prossima ragazze, spero di riuscire ad aggiornare presto, scuola permettendo!

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: alister_