Serie TV > Flor - speciale come te
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Autore: rospina    20/01/2011    8 recensioni
E se Delfina fosse realmente incinta?E se Federico decidesse di lanciare Flor fra le braccia di un altro? e se Matias non riuscisse a smettere di pensare a Maya e non trovasse il coraggio di dichiararsi? e infine se la piccola Robertina non fosse più una bambina, ma una giovane donna? beh leggete e fatemi sapere che ne pensate Kiss
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Accorse Massimo che non appena vide la scena chiamò il suo valletto:

“Evaristo, presto! Corri! Chiama un’ambulanza!”

“Si signorino” rispose in preda al panico

Federico tastò il polso di Delfina. Era ancora viva. E il suo pensiero volò al bambino che portava in grembo, le accarezzò la pancia e disse:

“Resisti ti prego!”

In quell’istante apparve Malala:

“Che sta succedendo? Oh bambina mia! Che ti è successo!” iniziò ad urlare in maniera scomposta, poi rimpicciolendo i suoi occhi scuri sentenziò:

dev’essere stata per forza Flor! Quella verduraia, carda! È sempre così gelosa della mia bambina che farebbe di tutto pur di prendersi Federico e i suoi soldi”

“Non ti permetto di parlare in questo modo di Florencia!” sbottò Federico esasperato

“beh  che ti prende? Sembra che tu tenga più a quella sgualdrina che vuole il tuo patrimonio che alla mia Delfinuccia

Alzò la mano in aria, stava per farla cadere sul volto di quella strega ma il conte lo fermò:

“non ne vale la pena! Lasciala perdere, è una miserabile che non sa quello che dice”

 I due uomini la lasciarono li e corsero in ospedale.

Erano seduti su delle scomode sedie in plastica mentre attendevano che qualcuno desse loro notizie di Delfina.

“Sei davvero innamorato di Flor?” chiese Massimo

“Si” rispose Federico senza riserve, tutto in lui era crollato, non aveva più difese, sentiva di non essere più un freezer, non voleva più nascondere i suoi sentimenti per nessuna ragione,la sua freddezza lo aveva già fatto soffrire abbastanza e chiese temendo la risposta:

“E tu?”

“Io cosa?” chiese il conte

“LA ami?”

“Lo credevo … ma poi è successo qualcosa che non so spiegare … ascolta io voglio essere sincero con te! Basta bugie!”

Federico lo guardò e disse:

“ ti ascolto”

“Io non sono un maggiordomo, sono io il vero conte, Evaristo, mi ha retto il gioco, non sapevo se potevo fidarmi di te, insomma,avevo paura che mi potessi fregare, ma poi sono entrato in casa tua e mi hai sconvolto la vita. Ho incontrato Flor, che è davvero meravigliosa, e mi ha respinto in ogni modo, perché ama solo e sempre il suo principe biondino, ho capito da subito che eri tu, ed allora mi sono messo in gioco, una donna di più da aggiungere alla mia lista, Flor non era che quello, ma l’ho capito solo dopo aver conosciuto Delfina, perdonami se sono tanto sincero con te, ma arrivati a questo punto, credo che mentire non porti da nessuna parte. Ho ammirato subito la sua eleganza, la sua bellezza algida … credevo che oltre a questo non avesse altro e invece ho scoperto che dentro di lei h un cuore. Un cuore che batte ed è capace di amare …”

“non fidarti di lei! –fu la risposta di Federico –purtroppo la conosco bene! Ho sospettato da subito che tu fossi il vero conte, sembro stupido ma non lo sono, grazie a Flor ho imparato a leggere nel cuore e negli occhi degli altri, non ne avevo la certezza di chi fossi ,ma sospettavo che nascondessi molto di più! Per Delfina non credo che sia così buona come sembra a te, io sto ancora con lei, solo perché aspetta un figlio da me, e non voglio che un bambino cresca senza suo padre,ma vedi, soffro tanto! Amo Flor più della mia vita e non sai cosa darei per poter tornare indietro, ma non si può, ho sperato che incontrasse qualcun altro, ma allo stesso tempo so di aver fatto il possibile per allontanarli. Non posso pensare che qualcun altro riceva i suoi baci, i suoi pensieri, i suoi sguardi … vorrei solo che lei sia mia per sempre …”

Massimo non le disse nulla, anche lui aveva capito di essere innamorato, quando aveva visto Delfina a terra aveva perso il battito del suo cuore, solo dopo che si accorse che era ancora viva ricominciò a respirare. Che strano sentimento può essere l’amore, nasce all’improvviso, proprio nel momento in cui meno te lo aspetti.

L’aereo di Franco atterrò sul suolo italiano e la giovane donna bionda prima di scendere dall’aereo gli disse:

“Mi piacerebbe rivederti! Ti do il mio numero”

“ se solo ti avessi conosciuto prima sarebbe piaciuto anche a me, ma ora devo tornare a casa,la mia bambina mi aspetta!”

Diede un bacio sulla guancia ad Olivia. Corse a fare un altro biglietto per Buenos Aires.

Suonò il campanello. Greta gli aprì la porta e sorpresa gli disse:

Her Franco, che fare qui!”

“Sono qui perché ho saputo che sta male? Dove l’hanno portata!”

“essere in ospedale”

“è così grave?”

“non avere molte notizie!”

Franco la lasciò li e corse dritto in ospedale.

“Greta chi era?” chiesero Robertina e Thomas

Her Franco! Ma essere già scappato ospedale… essere venuto per froilen Delfina”

Roberta si sentì morire e disse:

“Io devo andare dal dottore e invece per quella strega torna dall’italia immediatamente! Oh Tommy” e si abbracciò al suo amico.

“Adesso tu andrai dalla polizia e dirai che sei stata tu a buttare Delfina dalle scale!” minacciò Malala, puntando un dito verso Flor

“Cosa avrei fatto io?” chiese la giovane scioccata

“Tu non hai fatto niente stupida! Sono io che ho salvato il mio patrimonio! Tu e quella stupida di mia figlia si vede che siete sorelle! Si è rammollita per amore!”

“Cosa? Delfina è innamorata?”

“Si! Di quello scavezzacollo del maggiordomo!”

“E io che c’entro?” chiese Flor accarezzando una foglia dell’albero di sua madre

“Tu centri sempre! Se non fosse stato per te, tutto sarebbe andato secondo i nostri piani, quello scemo di Federico si sarebbe sposato mia figlia e tutti vissero felici e contenti! Quindi tu ora dirai alla polizia e al tuo caro Federico che sei stata tu a gettare la mia Delfina dalle scale!”

“Ma non è vero! io non ho fatto niente!”

“Ti conviene parlare, altrimenti prenderò quei piccoli mostri e gli farò passare le pene dell’inferno! Per non parlare di Federico, soffrirà talmente tanto da preferire essere morto!”

Flor iniziò a piangere. Le lacrime scesero copiose sul suo volto e una di esse cadde sulla foglia che stringeva in mano.

Come se fosse stata magia la foglia sparì.

“E questa da dove arriva?” chiese Federico raccogliendo una foglia che cadde ai suoi piedi.

“non lo so la finestra è chiusa” rispose Massimo evidentemente preoccupato per Delfina

Come Federico la prese in mano riconobbe quel piccolo vegetale verde.

 Apparteneva all’albero di noci di Flor. Si diede una manata sulla fronte e chiamò il suo nome a voce alta:

Flor

Massimo si voltò ma non vide nessuno e il biondino continuò:

Flor deve essere in pericolo! Mi ha fatto arrivare una foglia! Queste devono essere le sue fatine” e scappò via.

Il conte lo guardò stranito, ma non disse nulla. Aveva appena scoperto che l’amore faceva fare cose incomprensibili.

Malala! Lascia stare Flor!” gridò Federico non appena fu arrivato nel giardino di casa sua. L’albero delle noci era divenuto secco e Flor era pallida come un cencio.

“Io … io … non la posso lasciare stare, ha buttato dalle scale la mia bambina, e ora stava scappando” disse la strega puntando la valigia

“IO … non ho fatto niente!” gridò Flor

“Stai zitta! Una volta tanto stai zitta!” tuonò Federico

Malala corse verso l’uomo, e piangendo disse :

“la mia bambina lotta tra la vita e la morte per colpa di questa vipera! Ammettilo! Che sei stata tu!” guardò Flor con occhi malefici ricordandole che se avesse detto la verità si sarebbe vendicata.

Flor si accasciò a terra stremata, con gli occhi invasi di lacrime. Il suo freezer la credeva colpevole, questo non lo poteva sopportare, avrebbe preferito tutto ma non questo. Era un dolore troppo grande per il suo cuore. Aprì la bocca per parlare ma non uscì che un flebile suono. In quel momento arrivò Matias che chiese:

“tedesco che sta succedendo?”

“Meno male che sei qui! Controlla che Flor non scappi, io accompagno Malala dalla mia fidanzata poi vedremo il da farsi, chiameremo insieme la polizia”

Matias lo guardò disorientato, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Era forse impazzito? Come poteva far arrestare Flor? E per cosa?. Domande tante, risposte nessuna. Ma con gli anni aveva imparato a fidarsi ciecamente del suo amico. Lui e Maya dolcemente aiutarono Flor a rialzarsi e a rientrare in casa. Una volta dentro Flor racconto tutta la sua storia.

I medici corsero di corsa nella stanza di Delfina. Il macchinario che dava notizie sul battito del cuore aveva iniziato a suonare all’impazzata. Con loro entrò anche Massimo oramai stremato e distrutto. La donna che amava era adagiata sul letto, con i capelli corvini che le incorniciavano il volto e i grandi occhi scuri chiusi.

Aprì gli occhi, che erano differenti a qualche ora prima, erano dolci, caldi e tristi allo stesso tempo. Il medico tirò un sospiro di sollievo e disse a Massimo:

“La sua fidanzata è ora fuori pericolo, però il bambino non ce l’ha fatta”

“Non è …” la mia fidanzata, ma non fece in tempo a dirlo che il medico era scomparso. Delfina lo chiamò e gli disse:

“sei qui per me?”

“Si! Solo per te, per fortuna che ci sei, avevo temuto di non sentire più la tua voce”

“Che dolce che sei” lui gli strinse la mano e lei aggiunse “io non mi merito che tu sia tanto buono con me! Io sono cattiva!”

“non sei cattiva!”

“Si che lo sono! Ho ingannato tutti, ho impedito che una persona buona come Flor non stesse accanto all’uomo che ama, ho tradito Federico … sono una persona ignobile, non merito che qualcuno mi voglia bene”

“Mi spiace, ma io ti voglio già bene! Un bene infinito, non avrei mai pensato di provare qualcosa di simile per una donna!”

“E non ti importa di tutto il male che ho fatto? Il figlio che aspetto, o meglio aspettavo non era di Federico” iniziò a piangere, un pianto triste e scomposto, era consapevole di aver provocato tanto dolore, ma Massimo le disse:

“Se non sapevi amare è perché nessuno te lo ha mai insegnato, ma io voglio farlo, voglio stare con te” la baciò sulla bocca. Dolcemente, e quel bacio scese nel cuore di Delfina come un petalo di rosa, come del miele in grado di curare le ferite e le disse:

“Non ho molto da offrirti, la mia ricchezza veniva da Federico, e se se mia madre ha qualche soldo, non lo voglio di certo, non posso neppure considerarla mia madre …” ricordò che era stata lei a buttarla dalle scale e lo disse a Massimo che dolcemente si sdraiò accanto a lei e le disse:

“ non preoccuparti, potrò pensare io per tutti e due, in realtà sono il conte del Krigoragan, e prima di conoscere te non sapevo cosa volesse dire amare qualcuno, e grazie a te ho scoperto che posso essere amato senza essere conte”

Delfina lo guardò estasiata. Era tutto vero. anche lei non sapeva che forza avesse l’amore, ma adesso ne era certa, con Massimo sarebbe divenuta una persona nuova. Migliore. Perché l’amore può tutto.

Malala accorse in ospedale con la sua finta disperazione, ma una guardia la fermò. Delfina aveva sporto immediatamente denuncia contro sua madre. Venne portata via di fronte ai suoi occhi e quelli di Federico, e lei con la sua voce penetrante gridò:

“Tu non sei mia figlia! Non lo sei più! Dimenticati di avere una madre, dopo tutto quello che ho fatto per te!” nessuno le rispose, quella vecchia strega cattiva non meritava risposte.

Federico si avvicinò a Delfina e lei le disse:

“Devo parlarti” fece cenno a Massimo che li lasciò soli e iniziò

“perdonami! Perdonami per tutto il male che ti ho fatto … io se solo potessi tornare indietro non lo farei più”

“Delfina –la interruppe lui- non piangere così e non chiedermi perdono, perché in fondo credo anche io non essermi comportato perfettamente”

“no Federico, sono io che ho bisogno di sfogarmi e dirti tutto quello che ho fatto … ma la cosa più grave è sicuramente che ti ho mentito! Da sempre! Non ti ho mai amato! Stavo con te per i tuoi soldi, e il bambino – si interruppe un attimo, il pensiero che quel piccolo non c’era più la faceva soffrire ma riprese- non era tuo, ma di Pedro!” scoppiò in un pianto interminabile e mai parve così dolce e indifesa. Federico rimase di stucco, non aveva parole. Era stato preso in giro per tutto quel tempo. Avrebbe dovuto provare rabbia.

Ma non fu così.

Provò invece un’indescrivibile stretta al cuore, un malessere dolce e amaro allo stesso tempo. Provò pena per Delfina. Una pena infinita. E gli disse:

“Se vuoi io ti sarò accanto”

“Grazie! È quello che voglio, voglio che tu sia al mio fianco, ma non come prima … vedi io ho capito cosa vuol dire amare e non voglio farti soffrire, e spero anche io di non soffrire più” abbassò la voce e da dietro la porta entrò discreto come mai era stato nella sua vita Massimo:

“Non preoccuparti se solo lo vorrai non ti farò mai soffrire …”

Federico capì. Non c’era bisogno di parole. Bastava guardare i loro occhi per capire che si amavano alla follia. Baciò Delfina sulla fronte e li lasciò soli.

Franco varcò la porta dell’ospedale e si scontrò con Federico e angosciato chiese:

“Dov’è Roberta?”

“Tu cosa ci fai qui? Non dovresti essere in italia?”

“ti spiegherò ora dimmi solo dov’è Roberta”

“E’ a casa!”

“A casa? Ma Greta …” non completò la frase. Corse a casa correndo.

Spalancò il portone bianco di casa. Il salone era vuoto, salì i gradini della grande scala due a due e raggiunse la stanza di Thomas, entrò e vide Roberta che piangeva sulle ginocchia di Thomas, e fu proprio lui ad accorgersi del fratello e lo chiamò:

“Franco!”

Roberta alzò gli occhi arrossati e lui chiese:

“Cos’ha?”

Thomas si alzò e disse:

“Forse è meglio che te lo spieghi lei”

“Che ci fai qui?” chiese Roberta

“sapevo che stavi male!” rispose lui passandosi una mano fra i capelli

“Certo, come no! Infatti come sei arrivato sei corso da Delfina!”

“Io credevo che fossi tu in ospedale” si giustificò lui avvicinandosi

“E allora perché sei tornato qui, non ti piaceva l’Italia?” chiese lei sorridendo timidamente

“E chi l’ha vista?”

Lei lo guardò interdetta e speranzosa

“Qui ho qualcosa di meglio …”

“Cosa?” chiese lei

“TE” rispose lui accarezzandole i lunghi capelli corvini e poi aggiunse “Penso che questo sentimento sia nato tanto tempo fa … ma ammetterlo è difficile … e ora io voglio solo dirti che ti amo”

Lei si allontanò di un passo e lui spaventato chiese:

“Tu non provi la stessa cosa per me? Che stupido sono stato!un perfetto idiota! Io pensavo che tu … o mio Dio!” iniziò a girare per la stanza, ma Roberta lo fermò e gli disse:

“Sei proprio un Fritenwalden!”

“Cosa vorresti dire?” chiese lui ormai sconsolato e amareggiato

“Che non ti accorgi neanche dell’ovvio” si strinse a lui e gli diede il viso. Quel volto così puro, fresco e meravigliosamente bello. Si chinò su di lei, le baciò le labbra intimorito, e lei le disse restando così:

“non sai quante volte ho sognato che tu mi tenessi così, tra le braccia e mi dicessi ti amo”

La baciò ancora e all’orecchio le sussurrò:

“Non ti lascerò mai andare via per niente al mondo! Sei mia! Sei la mia Robertina” questa volta non si offese di quel diminuitivo, ma sentì il suo cuore battere all’impazzata per la felicità. E così restarono. Stretti l’uno all’altro.

Flor era ancora fuori, sotto l’albero di noci che aveva piantato il giorno in cui era arrivata in quella casa. Da sola.

 In silenzio.

Un rumore la distolse dai suoi pensieri tristi e cupi. Alzò gli occhi e vide Federico. Si alzò di scatto e andandogli incontro gesticolante iniziò:

“Bene don freezer, ora cosa vuole fare? Ha chiamato la polizia? Mi ha già denunciato per una cosa che non ho fatto? Perché per quanto io trovi la strega, cattiva, spregevole e senza cuore, io non lo avrei mai fatto di lanciarla dalle scale, per di più se incinta!” i suoi ricci volavano ovunque e Federico era in silenzio che ascoltava passivamente tutto ciò che le stava dicendo. Flor incrociò le mani in gesto di arresto e a testa alta concluse:

“Ma io sono pronta, mi faccia arrestare, supererò anche questa!” ma la sua voce venne rotta dal pianto e Federico si avvicinò a lei e con le sue mani la implorò:

“Sta zitta! Sta zitta ti prego”

“Ecco lei riesce solo a dirmi di stare zitta!eppure io avrei tante di quelle cose da dirle”

“anche io Flor …”

“Cosa vuole dirmi? Che non si fida di me?”

“No Flor … quello che ho detto a Matias era per incastrare  Malala, l’hanno arrestata, Delfina l’ha denunciata subito, è stata lei a farle del male, ma io non ho mai dubitato di te amore mio!”

“Certo ora che è tutto risolto mi credi!”

“Non è così! Flor io ti amo” poi il suo sguardo si posò sulla valigia che lei aveva poco distante e chiese:

“E quella?”

“Cosa te ne importa? È mia me ne vado! Me ne vado così la smetterai di prendermi in giro!”

“Io non ti sto prendendo in giro” si difese lui

“Ho sentito quello che hai detto mentre parlavi con Delfina! Che sono una verduraia, che ti ho ingannato!” la pioggia iniziò a cadere all’improvviso sui due giovani. Quasi come se volesse togliere loro tutte quelle incomprensioni che li stavano allontanando. Il silenzio calò su di loro, e lui dopo aver ammirato Flor, con i capelli bagnati di pioggia e gli occhi di lacrime le disse:

“io … stavo dicendo tutt’altro a Delfina, io l’avevo lasciata definitivamente per stare sempre e solo con te. Flor io sono pazzo d’amore per te! Ormai mi hai contagiato con la tua follia, hai scongelato il mio cuore, che vive batte e palpita solo di te, solo per te, in ogni istante, in ogni momento! Credo di essere nato per amare solo te e nessun altra … oh FlorFlor … ti prego ascoltami, o leggimi negli occhi, tu lo sai che loro non ti hanno mai mentito” e questo era vero. Flor riusciva a leggergli l’anima, come nessuno poteva farlo. Lei fece un passo verso di lui. era senza parole, non sapeva che dire e glielo disse:

“non so cosa dirti”

Lui sorrise, e le disse:

“Dimmi solo che mi ami, perché io ti amerei anche oltre la morte” ed era vero

“Ti amo freezer, ti amo don Federico, ti amo MIO Federico!” gli disse ti amo con tutti i vezzeggiativi che usava per chiamarlo, lui la strinse a se, e iniziò a baciarla.

Un bacio.

Due baci.

Tre baci.

Mille baci d’amore. Questa volta tutti quei baci non erano destinati a finire all’alba, perché quella pioggia che ora sciamava stava portando via tutte le cattiverie che avevano ricevuto, tutti gli ostacoli che avevano dovuto superare. Stava lasciando solo il loro amore.

 Intatto.

 Perfetto.

 E immenso.

Un amore che avrebbe superato i confini del tempo e dello spazio. E che sarebbe rimasto in eterno lassù insieme al brillio delle stelle a vegliare su di loro, per vivere di felicità suprema. E quando la pioggia smise di cadere su loro, Federico disse:

“Entriamo in casa, oggi è un giorno bellissimo per stare insieme”

“Ogni giorno sarà bellissimo se saremo insieme” lo corresse lei.

ANGOLO AUTRICE

Che dire? È finita! Spero che vi piaccia il mio finale di Flor speciale come te.

Per molte di voi sarà un sollievo “evvai è finita sta palla di storia” per me invece è il contrario, mi costa staccarmi da questi personaggi, ma soprattutto mi spiace infinitamente lasciare tutti voi che avete recensito, aggiunto la storia fra le vostre preferite, o più semplicemente avete letto GRAZIE! Un grazie che sale dal mio cuore. Voglio ringraziare in maniera particolare:

Giulina, flori186,sweet_uke,lauretta forever, piccolavenere96, yakochan,lovelyhead,flor e fede the best, alepattz e misstata55, esperanza,serenitymoon.

ora vi saluto sul serio e spero con tutto il cuore che tanti di voi vogliano lasciare un segno del loro passaggio. A prestissimo con infinito affetto

Rospina

 

 

   
 
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