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Autore: EffieSamadhi    22/01/2011    1 recensioni
“Ehi, questo è nuovo” commentò, sfiorando con la mano un tatuaggio all’altezza del cuore. “E’… sono…”
“Il nome di mia madre” completò lui, spostando la propria mano su quella di lei. “E quello di mio fratello. E il tuo.”
“Mancano Angel e Jerry” gli fece notare.
“Oh, loro sono qui” ribatté lui, indicando un altro tatuaggio. “Ma questo è un posto speciale. Mia madre, Jackie, tu… avete il mio cuore.”
Adia osservò il tatuaggio, poi alzò gli occhi nei suoi, guardandolo con amore. “Farò di tutto per meritarmelo, Bobby” bisbigliò, suggellando la promessa con un bacio.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Four Brothers - Call Me When You'Re Sober.

5. Como Un Lobo

 

 

“Ciao, agnellino!” si sentì apostrofare il giorno successivo, mentre raggiungeva il piccolo negozio che gestiva in Patterson Avenue. Si voltò, giusto in tempo per vedere Bobby attraversare di corsa la strada.

“Lo sai che le strisce pedonali hanno uno scopo?”

“Beh, non posso passare dalla parte del bene così all’improvviso. Potrei avere uno shock. E tu lo sai che è lavoro dei fattorini, portare i pacchi?” ribatté, togliendole dalle mani la scatola che reggeva. “Accidenti, pesa. Che cos’è, una bomba?”

“Libri” rispose lei.

“Libri?”

“Libri, Bobby. Quelle cose che si leggono… sai leggere, vero?”

“Molto divertente. Certo che so leggere, agnellino. E ieri, invece? Che cosa trasportavi, ieri?”

“Candele.”

“Candele?”

“Candele per la chiesa. Sai, quelle cose che si accendono…”

“So cos’è una candela, grazie. Che diavolo ci fai con una scatola di libri?” le domandò ancora lui, continuando a camminare al suo fianco.

“Cerco di venderli. Gestisco una piccola libreria, e… ecco, siamo arrivati.” Fece scattare la serratura ed entrò nel negozietto. “Lasciali pure lì, grazie. Sei stato molto gentile” disse, indicando il bancone del negozio.

“E così, sei una donna in carriera” osservò lui, appena dietro di lei.

Adia ebbe un sussulto. Non credeva fosse così vicino. “Beh, più che donna in carriera, direi ragazzina allo sbando.”

“Hai quasi trent’anni, non sei una ragazzina” osservò Bobby. “Sei una donna.”

Adia si voltò, trovandolo molto più vicino di quanto pensasse. Era la prima persona da tanto tempo a definirla apertamente una donna. Lo aveva già fatto la sera prima, ma lei era troppo distratta dall’aggettivo bella per riuscire a focalizzare tutta la propria attenzione sull’altra parola. “Grazie.”

“E di che?”

“Beh, in casa nessuno mi considera una donna. Per tutti, sono ancora la piccolina di casa. È frustrante, essere ancora trattata come una bambina a ventisette anni suonati.”

“Anche Jack si lamentava di questo” ricordò Bobby. Al pensiero di suo fratello, aggrottò le sopracciglia. Non era ancora pronto a pensare a Jack con serenità. “Lo consideravamo ancora un ragazzino.”

Adia sorrise, aprendo il pacco che Bobby aveva appoggiato sul bancone. “Siete sempre stati molto uniti” osservò. “Le mie sorelle e io non abbiamo mai avuto molto in comune.”

“E tuo fratello?”

“Lo hai visto ieri sera. Si preoccupa per me. Ieri, quando te ne sei andato, mi ha raccomandato di fare attenzione.”

“Non ho una bella reputazione, vero?”

“No, infatti. Non hai una bella reputazione, e mio fratello tende ad esagerare.”

No, non tende ad esagerare, pensò Bobby. Ha ragione, cazzo. Da qualche parte dentro di me c’è il Bobby stronzo, che ieri sera ci avrebbe provato senza ritegno. E ho la sensazione che presto salterà di nuovo fuori a rompere i coglioni.

“Io credo che dovresti dargli ascolto” osservò lui. “In fondo, è sempre tuo fratello.”

“Se fosse tanto saggio, non avrebbe sposato l’ottava piaga d’Egitto.”

Bobby scoppiò a ridere. “E’ tanto insopportabile?”

“Tu non ne hai idea.”

 

La giornata sembrava essere passata in un lampo: la chiacchierata mattutina con Bobby le aveva messo addosso uno strano senso di tranquillità e allegria che l’aveva aiutata ad affrontare serenamente il lavoro. Nonostante questo, Adia non era convinta che fosse una buona cosa. Non riusciva a capire perché Bobby Mercer continuasse a ronzarle attorno a quel modo, non riusciva a capire il suo apparente cambiamento. Continuava ad esserci una vocina, dentro di lei, che le ripeteva di non fidarsi, di fare attenzione. Quella voce continuava a dare ragione all’opinione di Aaron. E avrebbe continuato a farlo, nonostante la sua volontà di credere al cambiamento di Bobby.

Quella voce l’accompagnò per tutto il giorno, fino a sera, quando la porta del negozio si aprì. “Ciao, agnellino.”

Adia si affrettò a togliersi gli occhiali. “Hai fatto una scommessa con tuo fratello, vero? Per forza. Devi aver fatto una scommessa con Angel.”

“Non credo di capire” rispose lui, guardandola alzarsi e iniziare a riordinare.

“Hai scommesso che saresti riuscito a portarmi a letto entro una settimana? Entro cinque giorni? Dev’essere per questo che ti comporti in maniera così strana…” continuò lei, iniziando ad abbassare le veneziane. Era quasi orario di chiusura, e improvvisamente aveva voglia di andarsene, di allontanarsi da Bobby.

“Continuo a non capire.”

“Sei sempre stato… beh, uno stronzo. E improvvisamente torni, e sei… normale. Non cerchi di mettermi le mani addosso, limiti le battute idiote… che diavolo ti sta succedendo, Bobby Mercer?”

“Ieri sera mi sembrava di aver capito che il nuovo Bobby ti piacesse.”

“Non ne sono così sicura…” sussurrò lei, più per se stessa che per lui.

“Preferivi il vecchio Bobby?” le domandò lui. “Preferivi il Bobby che tratta le donne come stracci?” la incalzò, chiudendo la porta. “Preferivi il Bobby che mette le mani addosso a tutte?” le chiese ancora, abbassando l’ultima veneziana. D’istinto, Adia si ritrovò ad arretrare. Che cosa aveva sperato di ottenere? Bobby la chiamava agnellino. Lei era un agnellino, lui era il lupo.

“B-Bobby…” sussurrò, spaventata.

“Preferivi l’altro Bobby? Allora ti accontento” sibilò lui, a pochissimi centimetri da lei, poco prima di scattare in avanti, proprio come un lupo sulla preda. Adia sentì le loro labbra incontrarsi violentemente, senza alcun tipo di magia. Le mani di Bobby le afferrarono il viso, poi la spalla, senza delicatezza, senza alcun tipo di sentimento.

“Bobby… Bobby, fermati” lo supplicò.

Lui, incredibilmente, obbedì. Il vecchio Bobby non l’avrebbe mai fatto.

   
 
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