Conchiglie
Ci sono
persone che riescono a esprimere i loro sentimenti con
una razionalità e un chiarezza degna dei migliori oratori dell’antichità e
altri che, continuando a rimuginarci su, non concludono mai nulla. Hermione si
scopre ora appartenere alla seconda categoria. Non se lo sarebbe mai aspettata,
insomma lei così fredda e razionale in tutte le sue decisioni, ma nei
sentimenti… Ah! Quei maledetti!
Hermione
odia ciò che non può controllare, e sicuramente non può certo tenere sotto
controllo quelle stupide sensazioni che la pervadono a momenti alterni. Ė
la mattina di Natale e guardandosi allo specchio vede solo una ragazza troppo
magra (“Non mangi abbastanza, Hermione” le dice sempre Ginny), con dei capelli
indomabili e delle borse sotto gli occhi così scure da non poter essere
nascoste neanche da un fondotinta color terra. Lavanda e Calì hanno deciso di tornare a casa dalle loro famiglie, ma lei
preferisce restare. Per restare con lui, ovviamente. Quale migliore occasione
di un castello pieno di vischio per poter strappare a Ron almeno un bacio sulla
guancia?
Alzandosi
si rimprovera mentalmente, ma non fa altro che pensare al sogno di questa
notte, in cui finalmente gli diceva tutto, senza balbettare, come se fosse una
delle lezioni che sa a memoria. Purtroppo ha imparato che nel mondo reale tutto
è molto più complicato di un “Feraverto”.
Con la
fierezza di sempre cerca di ridare un ordine ai suoi pensieri, dicendosi che
non è solo colpa sua, ma anche di quello schizzato di Ron, che un momento la tratta
come se fosse già la sua ragazza e il momento dopo sa solo dirle cose senza
senso.
Per lei è
già difficile tenersi dentro questa cosa
da sei anni, senza che lui la
confonda ulteriormente.
Dopo
essersi velocemente lavata nel bagno deserto delle ragazze, cerca di dare una
parvenza di armonia alla sua zazzera disordinata, ma
riesce a ottenere un risultato quasi migliore passandosi le dita tra i capelli
alla bell’e meglio. Si pente e si pente ancora di averli tagliati così corti,
appena sotto le orecchie, col risultato che ora formano una specie di corona
riccioluta attorno al suo viso. Si infila un paio di
pantaloni e un maglione largo, adora la divisa, ma dei vestiti normali la fanno
sentire meno irraggiungibile, meno Hermione
Granger, anche se soltanto per qualche ora. Si siede quieta ai piedi del
letto ed inizia ad esaminare i regali con occhio critico. Cinque pacchetti di
diverse dimensioni aspettano di essere scartati. Decide di tenere da parte il più grande, quello dei suoi
genitori, che le mandano la solita scorta di pasticcini natalizi. Chi lo
direbbe mai che Hermione “perfezione” Granger che ha un
smodata passione per i pasticcini alle fragole? Passa ad una scatolina
piuttosto piccola, con una carta rosa. Ė di Ginny. Il biglietto recita “Per la mia migliore amica. Buon Natale, tua
Ginny”. Semplice ed essenziale, proprio come la persona
che l’ha scritto. Il regalo di Ginny consiste in una semplice collana
che ha come pendente un piccolo mosaico di vetro, rotondo e dai colori
variegati.
Hermione
lo mette contro luce e osserva i giochi di colore che si compongono sul muro
alle sue spalle. Posato il ciondolo si appresta a scartare una confezione fatta
a mano, senza biglietto.
Contiene
dei biscotti casalinghi, la ragazza non ha bisogno di assaggiarli per sapere
che arrivano da Hagrid. Il penultimo pacco è di Harry, “Spero che ti piaccia e anche se non ti piace te lo tieni lo stesso,
Buon Natale, Il tuo migliore amico, Harry” Ė un libro, uno di quelli
spessi e pesanti che lei ama tanto, parla di Fate. Le piace e lo mette sul
comodino, per leggerlo più tardi. Ha lasciato il suo per ultimo apposta. Legge il biglietto “Non sapevo cosa regalarti, ho visto queste in
una vetrina e non ho potuto fare a meno di comprarle. Dicono che due portino
bene, Buon Natale, Ronald Ron.” Il pacchetto è
morbido e ne fuori escono due conchiglie praticamente
identiche, con le sfumature che vanno dal bianco al rosa. Sono veramente
bellissime. E pensare che lei gli ha regalato un
braccialetto con le sue iniziali, si chiede se non ha forse esagerato. Posa una
conchiglia sul comodino accanto al libro di Harry, l’altra la infila in tasca e
scende in sala comune. I due Weasley sono già lì, insieme a Harry.
“Buon
Natale, Hermione” le dicono tutti e tre, e lei risponde
con allegria ai loro auguri.
Harry
propone di andare a fare colazione e lui e Ginny si avviano per primi, seguiti
a poca distanza dagli altri due grifondoro.
Hermione
lancia occhiate nervose a Ron e non può fare a meno di notare che indossa il
braccialetto che gli ha regalato.
“Ti
piace?” gli chiede, alludendo al dono.
“Tanto,
non avevo mai ricevuto nulla di così bello con le mie iniziali. Di solito con
le mie iniziali ricevo solo i maglioni di mia madre, che tendono ad essere di
un orrendo color melanzana. Le conchiglie ti sono piaciute?”
“Tantissimo,
adoro il mare. L’ultima volta che ci sono andata ero piccola” dice lei con una certa nostalgia.
Ron la
guarda fisso. “Andiamoci”
Hermione
è sbalordita. “Cosa?”
“Non
adesso, quando la scuola sarà finita. Durante le vacanze. Andiamo
un giorno al mare” spiega calmo Ron.
“A
proposito” interviene Hermione, tirando fuori la conchiglia
gemella dalla tasca “Vorrei… vorrei che una l’avessi tu” gliela porge,
senza guardarla.
“Non
posso. Ė un regalo.”
Hermione
gliela porge nuovamente. “E io decido di regalarla a
te”.
Prendendola
Ron le sfiora la mano ed Hermione crede che non sia un fatto puramente
accidentale. “Grazie”
“Ron!
Hermione!” esclama Ginny, poco più avanti “Siete sotto il vischio”
Entrambi
non posso far altro che guardare in alto, notando dove
si sono fermati per scambiarsi commenti sui regali. Ed
Hermione crede che neppure il vischio sia un fatto puramente accidentale.
“Dovete onorare la tradizione” dice Harry, appoggiandosi al muro, sorridendo
furbo.
Così in
una fredda mattina di Natale, Hermione vede il volto di Ron avvicinarsi, per
posarle un bacio sulle labbra, leggero. Perché ci sono pur
sempre Harry e Ginny accanto a loro.
Ginny
prende Harry per un braccio trascinandoselo appresso. “Noi andiamo in sala
grande”
Hermione
e Ron sostano sotto il vischio, appena increduli di quello che è appena
successo.
Si sono
baciati e ad entrambi è sembrata la cosa più naturale del mondo, come camminare
o lavarsi i denti, un’azione abituale, come se ci fosse qualcosa in loro che
gli suggerisse che sono nati per farlo.
Stando
sotto il vischio e continuando a guardarsi, Hermione non può fare a meno di
capire che per quei maledetti sentimenti le parole non servono. Ed è in quel momento che Ron la bacia, un bacio vero,
proprio come quelli dei sogni di Hermione. Tutte e due possono dire di non aver
passato migliore Natale prima d’ora.
Fine.
*
I miei migliori auguri di Buon
Natale a tutti gli utenti di EFP!!
Questa ficcina è una cosa totalmente non impegnativa, scritta in
cinquanta minuti, la sera della vigilia di Natale.
Ancora
Auguri,
Maho.