Non c’è due senza tre, ed ecco il nuovo capitolo! J
Capitolo molto carino… e speriamo anche tradotto bene! ^^’
In realtà non vedo l’ora di pubblicare il quarto capitolo, ben più lungo di questi primi tre, quando la prima VERA bomba emotiva verrà sganciata. Sto provando notevole gusto a tradurlo, almeno quando non sono impegnata ad asciugarmi la lacrimuccia mentre maledico la stupidità di Danimarca…
Ma è ancora presto per voi di tirare fuori i fazzolettini di carta (intanto però andate a preparare la scorta, poi non voglio sentirvi dire che non vi avevo avvertito!) quindi godetevi questo delizioso capitolo (grazie aseies - l’autrice della storia in inglese, non dimenticatevi di lei!- grazie di cuore!) in cui Norvegia, come dice il titolo, finalmente passa all’azione.
Buona lettura! ^O^
Intraprendere
l’azione
Pioveva a Londra, come era normale in un
tetro martedì sera. Inghilterra era stato fuori per una serie di commissioni,
ed era felice di tornare a casa all’asciutto. Aprì la porta, entrò in casa e
chiuse l'ombrello.
"Sono tornato", disse all'aria, e aspettò che le sue amiche
fate venissero a salutarlo, come facevano sempre. Quando dopo una trentina di
secondi non accadde ancora nulla, Inghilterra ebbe la netta impressione che
qualcosa non andasse.
"C’è qualcuno?" gridò, camminando con cautela nella sua casa.
Poteva quasi sentire l'eco della sua voce, tanto era tranquillo. Ma allo stesso tempo, l'aria sembrava tremare. Quando girò
l'angolo del corridoio, una massa verde saltò fuori dal
nulla e sbatté contro il torace di Inghilterra. Inghilterra strizzò gli occhi
verdi. "Flying Mint Bunny? Cosa c'è che non va?"
Il coniglietto verde volante scosse la testa e guardò fuori verso il
seminterrato di Inghilterra.
"Un intruso ..?" Inghilterra suppose.
Avrebbe certamente spiegato perché tutti si erano nascosti.
Inghilterra tirò fuori la bacchetta da nulla, per armarsi contro chiunque avesse potuto minacciarlo. Avanzando lentamente verso la porta della
cantina, scoprì che questa era aperta, insieme
con una scia di acqua per terra che partiva dalla
porta posteriore d’ingresso. Inghilterra
socchiuse gli occhi e scese giù per le scale di pietra verso la luce fioca che
poteva vedere in basso.
Nel seminterrato, solo una candela era accesa. C’era il profilo di una
persona, e Inghilterra non riusciva a capire chi fosse.
"Mostrati!" gridò Inghilterra, e con un gesto della
sua bacchetta tutte le candele nella stanza si accesero, comprese quelle
poste a terra per il suo cerchio magico sul pavimento.
"Ah, in Inghilterra ... avevo bussato prima, ma non avevi risposto ..."
Inghilterra fissò l'uomo davanti a lui. Era Norvegia. Inzuppato d’acqua,
gli abiti scomposti dal vento, ma nondimeno era
Norvegia.
"Diavolo, Norvegia ... Cosa pensi di fare? Hai
osato entrare senza permesso?" Che fosse impazzito?
"Sì ..." rispose Norvegia distrattamente.
"Ho pensato che sarei riuscito a finire prima del tuo ritorno".
"Finire cosa?" chiese Inghilterra con circospezione. Sentì sfogliare
una pagina, mentre Norvegia rispondeva, "Di controllare se uno di questi
incantesimi potesse essermi utile per fare qualcosa per Danimarca".
Inorridito, Inghilterra si era appena reso conto che Norvegia si era
impossessato del suo libro di incantesimi, senza il
quale era quasi impotente. E date le loro posizioni,
il norvegese avrebbe potuto facilmente fare un sacco di danni senza
necessariamente volerlo.
"Norvegia", disse Inghilterra lentamente. "Restituiscimelo. Non
ho la più pallida idea di chi o cosa sia Danimarca, ma
so che se fosse una nazione io non sarei in grado di fare una magia così
potente come cancellare la sua esistenza!"
"Potresti essere un bugiardo", sibilò Norvegia, uno sguardo
pericoloso che si risvegliava nei suoi occhi mentre guardava verso Inghilterra. "Oppure non lo sai
... Se Danimarca non è qui, che altro potrebbe essere cambiato? Tutto." Norvegia si allontanò da Inghilterra, stringendo
il libro.
Diavolo, era impazzito.
"Norvegia", disse in fretta Inghilterra. "Non sto
mentendo! Non ho quel tipo di potere!"
"Zitto!" disse Norvegia bruscamente. "Tu non sai
cosa sta succedendo! Potrebbe esserci un modo per salvare Danimarca qui!"
e sbatté la mano sulle pagine del libro.
"Norvegia, sei malato! Che cosa farai quando
non troverai quello che stai cercando?! Perché posso ben garantirti che non lo
troverai!"
"Allora andrò a trovare Cina!" la voce di Norvegia si ridusse a un sussurro. "Ci deve essere un
modo ... io non sono pazzo! Danimarca esiste! E
devo salvarlo ..."
Inghilterra corse in avanti e afferrò la parte anteriore della maglia di
Norvegia, "Non mi importa delle tue allucinazioni,
ma stai lontano da Cina!" Inghilterra tirò indietro il braccio colpì Norvegia in faccia.
"Lasciami andare!" Al comando di Norvegia, una grande forza colpì Inghilterra e lo spinse indietro,
afferrandogli la pancia.
"Dannazione, Norvegia ... io non voglio fare questo!"
Inghilterra alzò la bacchetta. "Totallus Petrificus!"
Immediatamente le braccia e le gambe di Norvegia
persero forza e il norvegese cadde come un peso morto. Inghilterra mantenne bloccato
Norvegia con la sua bacchetta mentre avanzava e prendeva il libro che
era caduto a terra. Norvegia cercò di ucciderlo con lo sguardo,
ma ogni maledizione che avrebbe voluto lanciare cadde nel vuoto.
"Resta fermo" disse Inghilterra ghignando, sorridendo per il
suo ingegno, e si diresse al piano di sopra.
==
Norvegia attese e attese, ma non gli fu permesso di muoversi fino a
quando Svezia e Finlandia non vennero a prenderlo.
Norvegia si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo
quando fu in grado di muoversi di nuovo. Ma
Inghilterra agitò nuovamente la bacchetta, e saltarono fuori corde che legarono
le braccia del norvegese dietro la schiena. Quando
mosse le sue braccia, i suoi polsi sfregarono contro la corda ruvida. Norvegia si accigliò, e poi fece una smorfia. La
sua guancia era gonfia per il pugno che Inghilterra gli aveva dato prima.
"Ho alcune domande da farti", spiegò Inghilterra. "Seguimi".
Finlandia e Svezia si scambiarono uno sguardo e si
avviarono dietro a Norvegia verso i gradini del seminterrato di Inghilterra. I tre furono condotti nel soggiorno di Inghilterra, e quest’ultimo
fece cenno verso la poltrona dove voleva che Norvegia prendesse posto. Norvegia
lo guardò con circospezione, ma si sedette. Era a disagio, anche se era seduto
in poltrona, perché Norvegia aveva ancora le mani legate dietro la schiena.
Inghilterra provò a interrogarlo, ma Norvegia si
rifiutò di parlare. Si limitava a fissare la
nazione con occhi fermi. La pazienza di Inghilterra si
esaurì in fretta. Alla fine Inghilterra si
stufò di tutta la situazione fu costretto a far
ingerire a Norvegia poche gocce di un siero della verità. "Ora," disse Inghilterra sedendosi di fronte a Norvegia.
"Come hai fatto arrivare a casa mia a Londra da
Oslo?"
"Volando" rispose Norvegia a malincuore.
"Come hai fatto a partire senza che Finlandia se ne accorgesse?"
"Le fate lo hanno distratto ..." grugnì
Norvegia con la guancia gonfia. "Sono saltato fuori
dalla finestra e il mio troll mi ha portato
qui ..."
"E perché sei venuto qui?"
"Perché... Tu potresti essere in grado di salvare Danimarca
..." gli occhi di Norvegia cominciarono a farsi
lucidi.
"E chi è esattamente Danimarca?"
"è quello che ti ho detto per tutto questo tempo ... una Nazione ... un amico ..." Norvegia sbatté le palpebre
rapidamente, ma non riuscì a impedire alle lacrime di
rotolare giù per le guance. "Io. .. io l’ho amato
Inghilterra ..."
Inghilterra fissò Norvegia scosso.
"Se Cina fosse scomparso, tu cercheresti di salvarlo ..."
"Cina e questa faccenda sono due situazioni completamente diverse!"
balbettò Inghilterra, fissando la propria cravatta. Era ben noto che l’inglese aveva una cotta per il cinese da molto tempo. Se Cina lo
sapesse o meno, però, era un mistero.
"Dovresti dirglielo… prima che sia troppo tardi."
Inghilterra si schiarì la voce. "Penso che sia abbastanza", a un gesto della bacchetta, Norvegia iniziò ad assopirsi.
"Finlandia, Svezia, penso sarebbe meglio se Norvegia venisse
messo agli arresti domiciliari fino a quando la sua condizione sarà migliorata.
Cercherò di trovare la causa della sua follia."
"Danimarca, bastardo ..." borbottò Norvegia
mentre scivolava nel sonno.
FINE
L’autrice ci tiene a far sapere che Arthur ha studiato a Hogwarts ai tempi dei suoi fondatori… ma questo noi lo immaginavamo già, vero? J
Al prossimo capitolo gente… e mi raccomando i fazzoletti!