Parte ventiquattresima
Svoltando ancora lungo l’impervia stradina di
montagna, subito dopo una curva si intravede il tetto spiovente della vecchia
baita. Pochi minuti ancora e imboccano il vialetto d’accesso, parcheggiando
proprio di fronte al piccolo patio. Lei scende per prima e sorprende Angel,
quando raggiungendo il patio, sale sulla vecchia panca in legno e in punta di
piedi, si allunga con il tutto il corpo in avanti per prendere la chiave dalla
lampada che pende dal soffitto “dovresti farla sistemare, è molto bella, peccato
che non funzioni”. Lui la guarda come se improvvisamente le fossero spuntate due
teste “parlo della lampada” Angel annuisce, aveva capito che parlava della lampada,
quello che non riesce a capire è come lei faccia a sapere che è guasta e che la
chiave è lì.
Prima di entrare, prende le buste della spesa
dall’auto e nel patio raccoglie alcuni ciocchi di legno, per sistemarli subito
dopo dentro il camino. Non parlano, ma il silenzio è dolce. Buffy gli prende le
buste dalle mani e svuotandole sistema il contenuto nel piccolo cucinino, non
prima di aver fatto volare alla rinfusa, scarpe, borsa e cappotto, come se le
pesasse avere addosso degli inutili ingombri. La legna comincia ad ardere con un
dolce crepitio e il caminetto illumina la stanza, tingendola di rosso. Angel
osserva ancora un po’ il fuoco, e togliendosi il cappotto, va deciso verso il
bagno e Buffy sorride quando sente il rumore dell’acqua che scorre dentro la
vasca. Sistema delle fette d’ananas su un piatto e addentandone un piccolo pezzo
va verso il camino poggiando sulla mensola il dono di Kathy e giù in basso, un
boccale di sangue, proprio accanto al fuoco. Tornando verso l’angolo cottura,
prende un altro piatto, e vi sistema con cura un po’ di frutta secca e altri
frutti di stagione, creando una piccola montagnetta con datteri e marron glacè e
dolcetti vari. Sono gesti semplici e familiari, come se quella fosse la loro
casa da sempre, come se avessero fatto tutto questo un infinità di volte, e ad
un osservatore esterno, potrebbero anche sembrare gesti abituali di una semplice
coppia che rientra a casa dopo una giornata di lavoro. Buffy si guarda intorno
per un attimo e sente di amare questo luogo. Si muove al suo interno come se ne
conoscesse tutti i segreti. Prima in cucina, sapeva dove trovare piatti e posate
ad occhi chiusi e non riesce a spiegarsi il perché. Guarda ancora attorno a sé e
all’improvviso sa, che molti degli oggetti che la circondano, è stata proprio
lei ad acquistarli e a sistemarli in quel modo. Comprese le pesanti tende di
velluto. Osserva ancora!
La baita è piccolissima, praticamente un monolocale,
suddiviso in due ambienti principali, da dei semplici divisori in legno, che
fungono anche da libreria o da porta oggetti. La zona giorno, con angolo cottura
e il soggiorno …e giusto un po’ più in là, oltre il divisorio in legno, c’è un
grande letto e una ampia finestra con pesanti tende di velluto verde chiaro.
Nella zona giorno, dietro al camino, vi è una scala in legno che porta ad una
zona soppalcata e Buffy, ora sa che
li, un tempo, vi era un piccolo
studiolo e un altro letto per gli ospiti. Ricorda benissimo quella piccola
mansarda e ricorda di averci passato molte ore a rileggere le bozze delle storie
che scriveva Angel e che poi lui inviava al suo editore di Los Angeles. Ora, il
pensiero va prepotentemente a Connor. Lui dormiva nello studio di suo padre. Lo
ricorda benissimo. La mansarda era anche la camera di Connor. Buffy sa che tutto
questo è impossibile, Lei conosce Connor solo da qualche giorno, come può avere
simili ricordi? ...e non capisce neppure, quando possa essere accaduto, che
Angel scrivesse romanzi Noir e che li pubblicasse. Eppure, Angel O’Connor, ad un
certo punto della sua vita, è stato anche uno scrittore affermato e lei, Buffy
Anne Summers era sua moglie. Ora la domanda non è più solo “quando?” ma anche “dove?” In quale piano di esistenza è
accaduto questo? In quale Tempo e Spazio? e perché né lei, né Angel, né Connor,
ricordano niente? Lo stato attuale della baita è un po’ diverso da come
ricordava lei. Ora è quasi spoglia e pare che manchino mobili e oggetti che
invece prima erano presenti. Non solo annoterà tutto questo, ma deve parlare il
prima possibile con Angel.
Ma non adesso. Conosce troppo bene Angel, e sa che
quando entra in “modalità detective”
non si dà pace finché non ha capito cosa succede. È tardi ora …e sono stanchi …e
ha altri progetti.
Poggiandosi contro lo stipite della porta del bagno,
osserva lui, che seduto sul bordo della vasca, armeggia con flaconi di
bagnoschiuma ed essenze varie. Ha rimboccato le maniche della camicia rosa e
sorride pensando che è la prima volta, che Angel indossa colori così chiari …e
con quei jeans sta veramente da dio. Lui non si volta, ma sa che è lì, allunga
una mano verso lei e con l’altra continua a versare oli e ed essenze profumate
nell’acqua. Sedendosi sulle sue ginocchia, poggia la testa sulla spalla di lui,
che le cinge la vita per tenerla più saldamente vicina a sé. Le bacia la fronte.
Non parlano. Non con le parole.
Con gesti lenti e delicati, le sfila i vestiti e
prendendola per mano la invita ad entrare nella vasca. Lei sospira sentendo come
il suo corpo si rilassa, accarezzato dal tepore dell’acqua calda. Chiude gli
occhi …e sorride …e aspetta. Sente il fruscio dei suoi abiti che cadono sul
pavimento e il movimento dell’acqua, che ora accoglie anche il corpo di lui. Non
apre gli occhi e pensa che se questo è un sogno, non vuole svegliarsi tanto
presto. Le spalle, ora poggiano contro il petto di Angel …e la testa proprio lì,
incastrata perfettamente nell'incavo del suo collo, che sembra fatto a posta per
accoglierla. Lui, intrecciando una mano con la sua, la poggia mollemente sul
ventre di lei e con l’altra, accarezza quasi con indolenza un seno. Sono
movimenti lentissimi, che appaiono quasi distanti dall’erotismo, ma Buffy
sente tutta la sensualità che emana dalle sue sapienti carezze. Le bacia le
spalle e poi i capelli, continuando ad accarezzare i seni e il ventre. Buffy,
con gli occhi ancora chiusi, sente di amarlo più della stessa sua vita. “Angel?”
– “Uhm?” – “Non hai idea da quanto tempo desideravo questo”
A volte basta una sola parola per far scattare i
ricordi.
{Tempo. Non ne abbiamo
né tanto né poco}
Non
è stato questo che gli Oracoli gli avevano detto una volta? Sembra tante vite
fa.
{Non
dimenticherò …Non dimenticherò
…Non
dimenticherò}
…piangevano
insieme un altro addio, allora. Avevano ancora solo un minuto di vita insieme …e
poi lei dimenticò.
Ora, scosta la testa un po’ indietro e incontra la
bocca di lui. Sa di muschio e forse tabacco …e di altro. Sicuramente anche di
altro. Unendo le loro labbra, insieme, danno addio ai loro addii. Per
sempre. Sollevando un po’ la schiena, si siede meglio e le lava i capelli,
massaggiandola delicatamente con i polpastrelli, si ferma un attimo e le bacia
spalle e collo e poi una guancia.
La
sua bambina.
{Il tempo non era qualcosa
che Angel aveva mai speso molto bene. Difficile farlo quando si deve vivere in
eterno. Il demone in lui, aveva visto la distesa infinita di esistenza, disposta
davanti a lui, come una sorta di promettente strada di mattoni dorati. Ogni
passo non l’ha mai portato da nessuna parte, se non al passo successivo,
dimenticando però quello precedente. Il demone non crede in null’altro, che non
vada al di là di qualche fugace promessa di una pancia piena di sangue. Quella
sete martellante, giustificò secoli di orrori}
Fa
scivolare l’acqua sui suoi capelli, reclinandole il capo all’indietro,
eliminando delicatamente ogni traccia di shampoo. Fili di soffice seta dorata
sotto le sue dita. Buffy! Shanshu!
{Quel tempo eterno finì. Darla divenne solo
un terribile incubo. Non l’unico però. Il tempo lo cambiò. Il tempo …e una
maledizione …e un secolo di vita a nascondersi come un topo. A vivere con i
topi, in realtà. Poi anche quel tempo cessò. Per sempre, ancora una volta per
sempre ...e niente fu come prima. Mai più}
Non
può attendere oltre. Con una sapiente e agile mossa la fa voltare ...ventre
contro ventre, ora. Prendendole il viso fra le mani, la bacia disperatamente. Un
infinità di volte, un infinità di piccoli delicati baci. La bacia, quasi con
pudore, sulla fronte, gli occhi, le guance, le labbra …e ancora le labbra. Con
venerazione, con devozione ...e indugia ancora sulle labbra. Fonte di acqua
limpida e fresca che lava la sua anima. Buffy! Shanshu!
{Tutto cambiò
all’improvviso. Aveva visto la luce e la luce era una ragazza.}
E
il tempo si fermò. Per sempre.
– Ti amo –
Piange sulla sua bocca. La fronte poggiata a quella di lei. – Ti amo così tanto
–
– Anche io –
con le labbra, asciuga le sue lacrime – Non hai idea di quanto ti amo
–
I baci divengono più esigenti e profondi e la passione
assopita esplode in un caleidoscopio di multicolori emozioni …e il tempo si
ferma ancora una volta, davanti alla luminosità che traspare dagli occhi di lei.
Nessun bagliore profano. Nessuna profezia. Solo quello che è sempre stato.
Amore! …ed è ancora Shanshu! Si amano avvolti dal tepore dell’acqua che lava i
loro cuori feriti. Hanno sconfitto il destino. Hanno sconfitto il tempo. Mai più
divisi. Mai più soli. Si scelgono ancora …e ancora rinnovano l’antica
promessa!
La solleva delicatamente dall’acqua. Entrambi avvolti
da un grande telo bianco, ora. La prende in braccio e si accoccolano sui
cuscini, davanti al tepore del caminetto acceso. “Hai fame?” chiede lui. “Un
pochino”. Canticchia uno strano motivetto, mentre si dirige in cucina per
tornare subito dopo con i piatti della frutta e una bottiglia di vino rosso …e
Buffy non ricorda di averlo mai sentito cantare prima d’ora. Ride. “Se stai per
dire che sono stonato…” Lei ride ancora. “No, Angel …è solo che è la prima volta
che… no, non sei stonato” adesso è lui che ride “Lo sono invece, Lorne era
terrorizzato quando cantavo per farmi leggere l’anima” – “beh, mettiamola così
allora, con me non sarà necessario, posso leggerti l’anima senza che tu sia
costretto a stonare …a cantare, volevo dire …cantare” Ride, infilandole un pezzo
d’ananas in bocca, addentandone uno anche lui. Occhi negli occhi. Di nuovo.
Labbra sulle labbra …ancora! Angel solleva un braccio e prende il portagioie
dalla mensola …e dalla catenina che porta al collo, sfila la chiave …e non solo quella! “Angel”. Lui lo sa
che lei muore dalla voglia di sapere cosa contiene il cofanetto e anche lui è
curioso. “Puoi aprirlo, se vuoi”.
Lei non risponde.
“Ma prima, vorrei che…” si schiarisce la gola con un
piccolo colpo di tosse, per bloccare l’emozione
“…Ma prima, vorrei che… che tu riprendessi questo. È
tuo, Buffy. È sempre stato tuo …e lo sarà per sempre. Anche se vivessi altri
mille anni, anche se tu lo perdessi altre mille volte. Io lo ritroverò e lo
conserverò per te, riconsegnandotelo ogni volta. Sempre e solo a te.”
Due claddagh brillano nella sua mano.
I loro anelli …quelli di quella notte sul molo e
proprio come allora, Buffy piange. Non perché stanno per dirsi addio, ma perché
sa che il tempo degli addii è finito. Due Claddagh e una capanna! Loro sono
questo adesso! Hanno sofferto tanto per arrivare fin qui. Hanno pagato a caro
prezzo, per la sola e unica colpa di essersi amati alla follia. Hanno dilaniato
le loro anime e fatto sanguinare i loro cuori, fino quasi ad annientarsi nel
dolore rabbioso degli addii. Quel tempo è finito, però. Ora, è arrivato il loro
tempo. Finalmente!
…e proprio come
allora
“Angel è bellissimo”
“Ti prego
mettilo”
“Non voglio
lasciarti”
“Nemmeno io”
Buffy infila l’anello, poi prendendo la mano di Angel,
con le lacrime agli occhi, la bacia. Esattamente come la prima volta e come
allora si baciano ancora, come se il mondo intorno a loro non esistesse. Quella
notte, sul molo di Sunnydale, furono attaccati dai sicari di Spike e Drusilla e
si rifugiarono nell’appartamento di lui. Fu la loro fine. Lei si svegliò da
sola, mentre Angel, agonizzante urlava il suo nome alla pioggia. La maledizione
che li aveva uniti, adesso creava un baratro fra loro dividendoli, trascinandoli
dentro una dolorosa scia di sangue.
“Non
ho mai smesso di amarti, neppure dopo quella notte, quando… quando cambiasti” –
“Lo so, e anche Angelus sapeva, per questo faceva leva sulle tue debolezze, eri
così vulnerabile, e lui… e lui si nutriva di questo” – “Angel? c’è una cosa che…
vorrei chiederti da tanto tempo… non ne ho mai avuto il coraggio prima, ma… ok,
lo so che è stupido dopo tutti questi anni, ma è una cosa che…” – “ riguarda
Angelus?” – “Si! lui mi ha detto delle cose che… ” – “Buffy, nulla di ciò che ha detto lui…” Si ferma un attimo, riflettendo
sulle sue ultime parole, poi riprende “Nulla di ciò che ho detto io, quando non avevo un anima,
ha valore. Qualunque cosa io abbia detto o fatto non…” Buffy si pente di aver
parlato di questo e sta per dire che non ha più importanza adesso, ma Angel
intuendo la sua inquietudine la incita a continuare “deve essere una cosa
importante per te, se l’hai tenuta dentro tutti questi anni, qualcosa che ti ha
ferita…” – “Angelus ha detto qualcosa sulla mia…” – “Io, Buffy. Io ti ho detto
qualcosa sulla tua…?” lei annuisce, intuendo cosa intende Angel, eppur non
essendo d’accordo, al momento non contraddice il suo pensiero “hai detto
che la nostra prima volta non è stata poi sta gran cosa …e che avevo molto da
imparare sugli uomini …e che…”
Non riesce a continuare perché Angel la sta abbracciando così forte, che quasi
non riesce a respirare e la bacia con una passione tale, che lei si sente
davvero stupida, per aver permesso a questo pensiero, di avvelenarle l’anima per
così tanto tempo. Ancora abbracciata a lui ridacchia nervosamente sul suo collo
“d’accordo, ho capito Angel, ma questo pensiero è rimasto sempre lì sotto la
superficie. Lo so che è una cosa stupida ed irrazionale, ma…” –
“È stata la notte più bella della mia vita, Buffy. Cancella il ricordo di quelle
parole. Volevano solo ferirti, e più ti ferivano meno erano vere. Quando non si
ha l’anima, tutto ciò che ricorda il calore dell’amore, diventa odioso e
insopportabile, almeno nel mio caso. Ciò che ho provato, quella notte accanto a te, non si può
descrive a parole, Buffy” – “ Lo so” – “ciò che ho vissuto con te quella notte,
ha avuto il potere di spezzare la maledizione. Hai idea di quanto rara possa
essere la perfetta felicità? Vera, pura e assoluta felicità. Questo ho sentito
quella notte, ma ancora sono molto lontano da riuscire a spiegare, perché non
conosco parole che possano rendere giustizia, di cosa ha significato per me” –
“lo so che Angelus…” – “Buffy…” – “so cosa vuoi dire, ma possiamo continuare a
chiamarlo Angelus per favore? perché tu non avresti mai detto quello che ha
detto lui” – “Buffy… lui era… io ero
ossessionato da te, nonostante tutto,
tu continuavi ad essere al centro dei miei pensieri e più ti sentivo dentro e
più volevo uccidere il ricordo di te e di quella notte che è stata assolutamente
unica e speciale …e lo è stata per me, per lui e per Liam. Non ho mai provato
nulla, che si avvicinasse neppure lontanamente, a ciò che è stato quella notte
con te. Con nessun altra donna. Mai, né da umano né da demone con e senza l’anima e tu lo sai che è così,
lo so che lo sai, ma…” – “…ma mi piace sentirmelo dire, si è vero, mi piace
sentirmelo dire all’infinito” – “spero proprio di si” Angel ride “perché ho
intenzione di dirtelo molto spesso” – “Angel?” – “Si?” – “dove Angelus adesso?”
– “È sempre lì. Sa che non ha più alcuna possibilità di riemergere, ma ciò
nonostante ci prova ancora e si dibatte con furia cieca …ma alla fine si arrende
…e tace, almeno per un po’. Lo sento ancora, Buffy. È ancora dentro me” Lei
comprende il senso delle parole di Angel, sa che sono vere e giura a se stessa
che farà di tutto per liberarlo dal peso ingombrante di Angelus o forse è
meglio, una volta per tutte, chiamarlo con il suo vero nome? Angelus non esiste,
Angelus non è che il lato oscuro di Angel. Angelus ed Angel sono la stessa
persona ...e lei lo ama immensamente. Ama tutto ciò che lui è. Ama la sua forza,
perché nonostante tutta quella oscurità, alla fine lui si affida alla sua anima
ed è l’anima quella che ha il soppravvento. Sempre. È fin troppo facile
“brillare”, quando si è graziati dalla luce. Ma quanti riuscirebbero a
contrastare le tenebre e riuscire comunque a risplendere? “Amo anche lui, Angel. Davanti alla sua tomba, ho
detto a Liam di amarlo e ora lo dico anche ad Angelus. Io ti amo Angel O’Connor.
Totalmente. In modo assoluto.”
Lei si perde fra le sue braccia ancora una volta.
La
passione accende i suoi sensi e guida i suoi movimenti. Il suo corpo si muove in
perfetta sintonia con quello di Angel, che ora è già dentro di lei, lasciandosi
circondare dalla stretta del suo calore, si perde di nuovo nell’oblio dei suoi
fianchi impazziti. Tutti i pensieri del mondo reale muoiono, nell’attimo unico e
irripetibile dell’estasi e si abbandona su i suoi seni …e ancora li bacia con
amore e devozione quasi a volerla
ringraziare per amarlo come lo ama.
Rimangono lì a lungo. Immobili. Abbracciati
strettissimi, stanchi, sudati e appagati …per ora. La sente tremare adesso. La
copre con il telo bianco, baciandola a fior di labbra, dice “aspetta” Buffy non
si muove, sta così bene ora, perché spezzare l’incanto? Angel le porge un suo
vecchio maglione, lei lo guarda pigramente e lui sorride “ho capito, lo farò io
per te” Lui ha già messo su i suoi jeans e la camicia rosa …e scostando il telo
dal corpo di Buffy pensa che rivestirsi non sia stata poi una così saggia idea.
Sollevandola fra le sue braccia, le infila il maglione e Buffy pare sparirvi
dentro, tanto le sta grande. Sistema meglio i cuscini e sdraiandosi più vicino
al camino, la trascina con sé a riposare sul suo petto. Insieme, ancora
abbracciati, stanno in silenzio, godendosi l’indolente pigrizia
dell’appagamento.
Silenzio.
A volte il silenzio porta la
pace.
Adesso è pronta. Adesso non vuole più trattenere la
curiosità. Lui annuisce quando lei gli mostra la piccola chiave …e aspetta. I
tesori di Kathy, dopo due secoli e mezzo di buio, vedono di nuovo la luce. Una
spilla a forma di cammeo con sopra, in rilievo, il viso di una donna. Un
fermaglio per capelli in avorio, sormontato da una farfalla in argento. Cinque
pietruzze bianche e rotondeggianti, levigate come l’alabastro. Conchiglie di
varie grandezze e colori, una è bianchissima. Buffy sorride e guardandolo negli
occhi, sottovoce gli chiede “ti è familiare tutto questo?” lui scuote la testa,
sembra deluso “no, non ricordo di averli mai visti prima …è passato troppo tempo
ormai …e molte cose della mia vita da umano mi sfuggono, i particolari tendono
sfocarsi e non…” – “sono piccoli oggetti, forse non li ha mai usati davanti a
te, ma per lei dovevano avere un significato speciale, se ha voluto conservarli”
Angel prende la spilla e con il pollice ne traccia i contorni “questa è lei” –
“ricordi il suo viso?” – “lo ricordo benissimo, il viso, la voce, il suo profumo
…la voce soprattutto, la ricordo molto bene …e la sua risata” – “quando hai
capito che aveva le visioni?” – “no, no, aspetta… lei non aveva le visioni,
almeno non come Drusilla o Cordelia …lei “sentiva” le persone, era una specie di
sensitiva proprio perché aveva la capacità di entrare dentro le cose, non si
fermava alla superficie e non credo che questa cosa fosse di matura mistica, era
una dote tutta sua. Se oggi fosse viva, penso che avrebbe potuto essere una
brava psicologa o qualcosa del genere. L’unica cosa “strana” erano i suoi sogni.
Probabilmente erano sogni premonitori, ora lo so, ma allora scartavo a priori
tutto ciò che non conoscevo. Lei disegnava spesso al suo risveglio. Voleva
assolutamente che io vedessi ciò che sognava” – “ricordi qualcosa dei suoi
disegni?” – “quasi nulla” accarezza ancora la spilla “abiti… disegnava molti
abiti, era una cosa che faceva spesso, molti dei suoi vestiti erano sue
creazioni, e anche gioielli” – “uhm, psicologa e stilista” Ridono “si, aveva un
senso estetico molto sviluppato …e volti, disegnava un infinità di volti. I
disegni al risveglio erano per lo più schizzi appena abbozzati, ma era
velocissima nel crearli, aveva paura di dimenticarli”
Buffy, senza
sapere perché, prende il portagioie e capovolgendolo, rovescia il suo
contenuto sul tappeto. Non sa perché lo fa, lei stessa ne è stupita ma ora nota
che il fondo del portagioie è fuori uscito dalla sua sede “c’è qualcosa qua
sotto” Angel sembra agitato adesso
“un doppio fondo. Si, sarebbe proprio da lei, avanti piccola peste, aiutami a
ricordare” Buffy lo guarda con evidente ansia, aspettando che lui dica qualcosa
“aprilo, Buffy!”
Solleva il fondo tirando la linguetta di raso che vi è
incollata sopra e con facilità scopre che il portagioie nascondeva qualcosa
altro al suo interno. Angel non nasconde la sua impazienza “che cosa è?” -
“delle carte, fogli arrotolati. Angel…” Lui sorride ora e spostando gli oggetti
che Buffy ha fatto cadere sul tappeto, avvicinandosi di più a lei, la fa sedere
sulle sue gambe facendo aderire la schiena contro il suo petto. Le cinge la vita
abbracciandola stretta e poggiando il mento sulla sua spalle, la bacia
delicatamente sul collo. Lei ha un brivido …e no, non è per il freddo. “Credo di
sapere cosa è”. Voltandosi a guardarlo incontra le sue labbra, che ora
vicinissime, si sfiorano “aprili, Buffy!”
Slegando il nastrino che li tiene uniti, lei srotola
lentamente i fogli ingialliti dal tempo e inizia a sfogliarli uno per uno. “I
sogni di Kathy. Avevi ragione, Angel. Sono schizzi appena abbozzati, fatti in
fretta e furia, ma sono abbastanza chiari. Riconosci questi luoghi? guarda, qua
c’è una casa …e in quest’altro c’è…”
si ferma di colpo, incapace di continuare “si conosco bene quella casa, era la
nostra …e in quell’altro c’è… Darla
e… ci sono io che...” – “NO! basta mettiamoli via, per favore Angel” – “Buffy,
non credo che lei volesse questo. Lei voleva che io ricordassi, continua a
sfogliare. Per favore” Lei continua con riluttanza. Inutile insistere, sa che
Angel lo farebbe comunque e magari quando è solo e non vuole che questo accada.
Fa scorrere fogli su fogli, e proprio come ha detto Angel, molti disegni
riproducono abiti di ogni genere e gioielli fantasiosi. In alcuni sono visibili
degli angeli con grandissime ali spiegate e in altri si vedono chiaramente delle
farfalle sempre con le ali aperte. Vi sono molti volti. Donne, vecchi, bambini,
mentre alcuni riproducono scene di eventi che certamente lei ha sognato.
Si
ferma davanti al ritratto di una donna e sente che il suo cuore, per un solo
istante, ha smesso di battere. È spaventata, preoccupata, felice,
stupita,
confusa…
“A n g e l”.
Lui vive le stesse identiche emozioni di Buffy e non
sa, se è lei ha trasmettergliele o invece il contrario. Difficile dirlo. Accade
spesso, che quando sono insieme, fatichi a riconoscere i confini del proprio io.
A volte non sa dove finisca lui e
dove cominci lei. Ma non ha alcuna importanza, preferisce
il “Noi” alla solitudine dell’ “Io”.
Non riesce a credere di vedere proprio quello che sta
vedendo, “ma come è possibile questo? non può essere… forse… forse è solo una
banale somiglianza, forse…” – “una banale coincidenza, forse…” – “Ok, una molto banale e precisa somiglianza. Molto,
molto precisa” – “ma davvero ho il naso così a patata?”
Buffy ridacchia nervosamente, per mascherare il fatto,
che è scioccata nel vedere che Kathy, duecentocinquanta anni fa, dipinse il suo
viso fin nei minimi particolari …e ogni dubbio, su chi sia la persona del
ritratto, viene scacciato via velocemente, quando Buffy legge il nome scritto
nell’angolo inferiore del foglio “Buffy
Anne Summers”
Angel prende il foglio tra le mani, non riesce a
staccare gli occhi da quel viso e le mani tremano vistosamente. “Angel? cosa
hai? stai tremando” – “questa è la mia grafia, il tuo nome l’ho scritto io …e
anche il disegno è mio. Riconosco benissimo il mio tratto, Kathy aveva uno stile
tutto suo, diverso dal mio. Io ho ritratto il tuo volto, Buffy …è solo che non
ricordo di averlo fatto, ed è ancora più assurdo di…” – “forse mentre lei ti
raccontava il suo sogno, tu disegnavi, seguendo le sue indicazioni, potrebbe
essere così?” – “potrebbe! ma non ricordo assolutamente nulla” – “ tu mi
conoscevi già da prima che io nascessi…” – “…e ti amavo,
già”
Buffy continua a sfogliare e ora sorride mostrando ad
Angel un altro disegno “beh, Kathy sapeva il fatto suo, guarda qui, accidenti
sono proprio loro due” I volti di Connor e Alice sorridenti e sotto, accanto ad
una scritta, vi sono due claddagh. Anche Angel sorride “le stesse parole che ha
scritto nel biglietto che ho dato ad Alice, vedi? la sua calligrafia è diversa
dalla mia, questo l’ha scritto lei” – “quindi lei aveva sognato loro due. Angel,
questo è bellissimo” – “Si. Lo è, ma non credo sapesse chi fossero realmente”
Buffy annuisce pensando che ciò che dice Angel potrebbe essere vero …oppure no
“…e se invece avesse saputo? Perché escluderlo?” – “se avesse saputo mi avrebbe
detto subito..” – “magari l’ha fatto ma tu non ricordi”
Continuano a far scorrere i vari disegni, ormai
curiosissimi, “guarda questa scena, non ti pare familiare? guardala nel suo
insieme, sembrano eventi scollegati fra loro, ma nel loro insieme, stanno
raccontando un intera esistenza” Angel osserva il foglio che gli porge Buffy e
concorda assolutamente con lei. Nel disegno sono visibili vari oggetti e luoghi
…e volti. Due giovani donne, morte con il collo spezzato. Una vecchia seduta
davanti ad un fuoco che pare pregare. Un uomo vestito di cenci. Una giovanissima
donna totalmente avvolta dentro un alone di luce. Una croce. Due claddagh. Due
mani, distintamente separate fra loro, una maschile e l’altra femminile, che
sorreggono una sfera di vetro. Una spada. Un uomo in catene.
“Aveva sognato tutto questo, mio dio, è
incredibile”
Angel sembra estraniarsi un attimo e poi pare
ricordare qualcosa. Sente la voce di Kathy, risuonargli dentro, proprio come è
successo poche era prima giù al molo. “Lei non capiva il senso di questi sogni,
non completamente almeno” Per questo li disegnava, per non dimenticarli. Questo
le dava molta angoscia «so che accadrà,
so dove accadrà e anche quando, ma non posso fare nulla per evitarlo, perché
queste persone non sono ancora nate e io non vivrò così a lungo da poterle
avvertire per tempo, non potrò aiutarle, ma deve esserci un senso in tutto
questo, forse sarai tu a farlo per me Liam» Ecco.. lei si chiedeva che senso
avesse, conoscere eventi futuri, se non poteva alterarne il corso …e io mi
limitavo, come sempre, a rassicurarla, dicendole che quelli erano solo sogni,
bizzarri e fantasiosi certo, ma comunque solo sogni” – “penso che avesse ragione
sai? se lei aveva già visto tutto, perché non abbiamo trovato i suoi disegni
prima? Questa scena è chiarissima, Angel. Le due giovani sono… una è la zingara
che ha ucciso Angelus e l’altra è…” – “l’altra zingara che io ho… Jenny Calendar” – “La vecchia
davanti al fuoco?” - “la zingara che mi ha maledetto”
Smettono di parlare perché il resto della scena è
chiarissimo e ad entrambi pare di sfogliare un vecchio album di famiglia con le
loro fotografie ingiallite dal tempo. L’album dei ricordi. “Kathy aveva ragione,
Angel. Perché non abbiamo avuto modo di vedere tutto questo, prima che
accadesse?” – “non avremmo capito forse, ora è tutto chiaro perché abbiamo già
vissuto questo, ma se avessimo visto prima, sarebbe stato davvero tutto così
leggibile?”
Vi sono molti fogli simili a questo. Alcune scene non
riescono a comprenderle e sicuramente cercheranno di capirne il significato nei
giorni seguenti. Altri disegni invece sono molto familiari dove sono visibili
scene e oggetti che sia Buffy che Angel riconoscono come appartenenti alle loro
vite. Persino la morte di Giles è stata ritratta nei minimi raccapriccianti
particolari.
…e loro non sanno più cosa pensare e hanno un po’
paura adesso.
Angel invitandola ad alzarsi, la prende per
mano
“è tardi, dobbiamo alzarci presto domattina, è meglio
dormire un pochino”
{Era già tutto deciso da
sempre? Era già tutto scritto nel destino e loro non potevano fare nulla per
evitarlo?}
In quel letto così grande, si sente piccola. Non ama
sentirsi fragile e indifesa, e se ora lui non l’abbracciasse così stretta,
potrebbe morire. “Angel, fra noi
funzionerà vero?” – “sicuramente”
La culla fra le sue braccia “hai freddo?” lei cerca le sue labbra “non proprio”.
Il suo sorriso illumina quell’angolo buio del suo cuore, che cominciava a
sentire di nuovo la paura. La bacia con passione e il desiderio di lei si
infiamma ancora una volta.
{Se tutto è già stato
scritto, allora chi sono loro? solo dei burattini che obbediscono ai comandi di
chi muove i fili?}
Si
amano ancora …e ancora …e ancora! Stanotte, il loro amore non vuole lasciarli
dormire.
{…e chi è che muove i fili? Il destino? …e cosa è il destino?}
Stanotte, il
destino è un letto bianco e soffice come la neve.
Stanotte è solo
amore.
Il loro
destino.