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Autore: Mattimeus    01/02/2011    9 recensioni
Scenetta improbabile in un luogo qualsiasi.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A: -Io esisto

B: -Ah sì?

A:- Come sarebbe a dire, “ah sì”?

B:- Dico che sei proprio arrogante per dire di esistere, così, su due piedi.

A:- Scusa ma tu chi diavolo sei?

B:- Semmai chi sei tu, che sei così convinto di esistere.

A:- Beh, io sono... io sono io, ecco.

B:- E sei convinto di esistere.

A:- Esatto.

B:- Hai le prove?

A:- Come scusa?

B:- Hai le prove che possano dimostrarlo?

A:- Delle prove, delle prove... beh, questa mattina mi sono alzato, ho fatto colazione e comprato il giornale.

B:- E quelle schifezze che mangi a colazione, quel pessimo giornale che ti ostini a leggere sarebbero una prova?

A:- Non saprei...

B:- Ecco! È proprio questo il punto: non lo sai. E se non ti sei mai posto la questione significa che nemmeno ti interessa saperlo.

A:- Non è che non mi interessa: certo, sapere se si esiste o no è importante, ma io ho anche la mia vita e i miei ricordi, come potrebbe mai venirmi il dubbio di non esistere?

B:- L'esistenza non è mai così scontata, sai?

A:- Ah no?

B:- Certo che no! Secondo te, tutte quelle persone di cui leggi sul tuo orrendo giornale, loro esistono, vero?

A:- Certo, altrimenti come potrebbero essere sul giornale?

B:- Ci sono Perché giornalisti malsicuri della propria esistenza hanno scritto di persone altrettanto incerte, cosa che però fa vendere molte copie.

A:- Se io fossi su un giornale non avrei dubbi sulla mia esistenza.

B:- E perché mai?

A:- Perché se fossi un argomento da prima pagina – o anche da quelle più in mezzo, mi accontenterei – avrei fatto un sacco di cose importanti e la gente lo saprebbe. Non possiamo essere tutti in errore nel credere che le persone famose esistono.

B:- Certo, Perché la loro cosiddetta esistenza diventa sempre più scontata mano a mano che la loro popolarità aumenta. Ma io ti ho detto che l'esistenza non è scontata!

A:- Ma le persone famose...

B:- Dimostrano solo quanto sia sentito il bisogno di esistere. Chiunque vuole essere famoso. Chiunque vuole trovare prove della sua esistenza: vedere un proprio annuncio sul giornale, oppure leggere di un nostro amico o di noi stessi in un articolo, sentir parlare di un luogo dove siamo stati. Tutte queste cose, che ci danno la brevissima illusione di essere qualcosa nel mondo, non sono altro che la prova non dell'esistenza, ma del bisogno di sentirsi reali, reali quanto il mondo che ci circonda.

A:- E questo cosa diavolo ha a che fare con me?

B:- Nulla! Assolutamente nulla: la tua esistenza è una questione molto più delicata e molto più personale, della quale tu sei il solo giudice e il solo imputato.

A:- Ho fatto qualcosa di male?

B:- No, a parte credere che la tua esistenza non sia affar tuo o, peggio, affare d'altri. Gli altri non sono interessati al tuo bisogno di esistenza, ma solo a sfruttarlo per vedere più copie.

A:- Se è affar mio vuol dire forse che devo cercare dentro me stesso?

B:- Sai chi si comporta così?

A:- No, chi?

B:- I filosofi.

A:- Urca!

B:- Sei per caso un filosofo?

A:- No, non direi.

B:- Buon per te, allora. Non hai idea di quanti filosofi abbiano cercato l'esistenza dentro se stessi, col solo risultato di riempire tomi e tomi di cose difficili. Ma dico io, non si possono mica aspettare che tutti capiscano!

A:- Eh no! L'esistenza deve essere una cosa molto concreta.

B:- Vedi che siamo d'accordo?

A:- Ma dunque io esisto?

B:- Tu sei convinto di esistere?

A:- Credo di sì.

B:- E perché credi di sì?

A:- Beh, mi ricordo di quando ero piccolo, degli anni della scuola, le gite al mare, gli amici... e poi il lavoro, l'impegno, e Giulia, e il matrimonio, mia figlia... tutto questo non può non esistere.

B:- Non puoi esserne certo.

A:- Al diavolo allora! Non mi interessa esserne certo. Io credo di essere questo, credo di esistere così come sono. Se poi sono qualcos'altro, o non sono nulla, non mi interessa. Non vorrei essere qualcos'altro. Arrivederci.



   
 
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