DO.RE.MI.
Dormire non regala minuti.
Fattisi
più intensi e fastidiosi, alcuni raggi svicolarono fra le tende socchiuse,
quasi in combutta con la sveglia che quasi subito iniziò a squillare. A nulla le
era servito raggomitolarsi di più sotto le coperte per proteggere gli occhi, il
fastidioso suono del mattino riusciva comunque a perforarle le orecchie. Ancora
assonnata liberò il braccio più vicino al comodino, tastando il vuoto in cerca
del bottone che avrebbe fatto smettere quel rumoraccio.
Rabbrividì non appena la mano abbandonò il calore delle coperte, ma era più che
mai decisa a mettere a tacere quel suono, indipendentemente dalla posizione
delle lancette. Anzi. Non appena tutto tacque di nuovo, non si preoccupò
nemmeno di darci un’occhiata. Se ne tornò al caldo, rigirandosi dall’altra
parte. Mugugnò un poco a causa del freddo che era entrato nel suo piccolo
rifugio, raggomitolandosi ancora più di prima.
Già. Non
c’era niente di meglio che restarsene al caldo in pieno inverno …
“Non si
è ancora alzata?” sospirò, dando una breve occhiata alle scale.
“Che ti
aspettavi mamma?” rispose Bibì saccente, fra un sorso
di succo d’arancia e l’altro. “Non lo fa gli altri giorni figurarsi oggi!”
Per
tutta risposta l’altra sospirò ancora, portandosi la tazza di caffè alle
labbra. Si gustò l’aroma per un po’, rivolgendosi nuovamente alla figlia.
“C’è un
solo modo!” constatò a bassa voce, trovando conferma nel sorriso di Bibì. Posò di nuovo la tazza e si schiarì la voce. “Doremiiii?” la chiamò, gridando dal piano di sotto senza
ottenere ovviamente risposta. “Le bistecche sono pronte!” gridò ancora più
forte, mentre Bibì a stento non si strozzava con la
fetta di pane che masticava. Si sentì un tonfo, un gran lamento ed un isterico
urlo.
“Direi
che è sveglia ora!” constatò vittoriosa la madre, fra le risatine della figlia.
“Maledizione
sono in ritardo! In ritardissimo!” continuava a
ripetere freneticamente al piano superiore, mentre cercava di guadagnare tempo.
Era saltata fuori dal letto sbavando, ma appena l’occhio le era caduto
sull’orologio per controllare fosse ora di pranzo si era resa conto della
catastrofe. “Accidenti! Ho dormito troppo!” si maledì agguantando l’uniforme,
mentre il pigiama volava.
Dai
rumori Bibì dedusse fosse inciampata almeno due volte
nel tentativo di vestirsi in corridoio, mentre saltellava verso il
bagno. Sospirò rassegnata prima di alzarsi.
“Mamma io esco, non voglio certo far tardi il
primo giorno come qualcun altro.” Avvertì, dando una sconsolata occhiata al
piano di sopra. “Che sorella pasticciona mi ritrovo!” pensò fra sé, mentre,
afferrata la cartella, si dirigeva
all’ingresso. “Hai preso il pranzo?” le domandò la madre, guardandola infilarsi
le scarpe. “Sì, non preoccuparti.” La tranquillizzò, scattando in piedi e
uscendo di corsa. “A dopo!”
“Fuori
una.” pensò fra sé la donna, rabbrividendo per l’ennesimo tonfo di sopra. Era
l’altra a preoccuparla!
Salì di
qualche gradino spazientita, in modo potesse farsi sentire con certezza. “Doremi, vuoi sbrigarti? Tua sorella è già uscita!” la
rimproverò.
“Arrivo!”
esclamò con forza l’altra, incespicando sul calzino mezzo infilato che
ciondolava. Decise di indossarlo per bene evitando di ammazzarsi per le scale.
“Possibile
che anche il primo giorno nella tua nuova scuola tu sia in ritardo?” brontolò
sua madre, iniziando a spalmare un po’ di marmellata su una fetta di pane
tostato.
Non
riuscì nemmeno ad appoggiarla sul piatto che Doremì,
piombata giù dalle scale in fretta e furia la stava già addentando. “Bevi o ti
strozzerai.” Si limitò a commentare rassegnata l’altra, porgendogli la
limonata. Bevve d’un fiato senza farselo ripetere e posato il bicchiere si
stava già infilando le scarpe, cercando di uscire. “Scappo! Ciao.”
“Doremi aspe …” Troppo tardi e
come al solito il suo pranzo era rimasto sul tavolo.
*continua*
Note autrice:
Sotto
stress mi succede sempre. Devo sfogarmi scrivendo quello che la mia mente
vuole, perciò mi scuso se invece di aggiornare le tante storie inizio questa. Nonostante
l’impulso però ho ancora un barlume di lucidità tanto da pubblicare solo il
prologo, attendendo di terminarla tutta prima di postare il resto. =)
Spero vi
piaccia e vi incuriosisca. A ispirarmi è stata l’immagine iniziale: una fanart di cui non conosco l’autore e dove Doremi e le altre sono proprio come me le immaginavo anni
dopo. =)
Cari
lettori vi presento il mio seguito di Doremi. ^^
KissKiss
KiraKira90