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Autore: Blue_Lilian    13/02/2011    13 recensioni
Ho scritto questa fanfic qualche anno fa, ma mi sono decisa a pubblicarla solo ora.
Ispirandomi al film del 2005 di P&P, ho pensato di raccontare la storia non dal punto di vista ben noto di Elizabeth ma attraverso gli occhi e le emozioni di Darcy, cercando di entrare nella sua mente e nel suo cuore mentre gli eventi gli si dispiegavano davanti.
Spero che vi piaccia! ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-12-
 


La sua sarebbe stata una notte insonne…
Stava per lasciarsi alle spalle un pezzo della sua anima e del suo cuore.
Non l’avrebbe mai più rivista…
Gli mancava il respiro…
Unico segno che avesse ancora un cuore era quel battito stanco che poteva sentire poggiando la mano sul suo petto.
Chiuse gli occhi…
Il viso di Elizabeth si riaffacciava prepotentemente alla sua mente…
Quel giorno, mentre era a casa sua con Bingley, gli sembrava di aver visto un rimpianto simile al suo, negli occhi di lei…
Forse l’aveva solo immaginato…
O semplicemente sperato.
Respirò profondamente.
 
All’improvviso…
Sentì un gran trambusto.
I domestici erano svegli, e correvano rapidamente giù per le scale…
Cosa poteva essere accaduto?
Uscì dalla sua camera e lì seguì.
Una carrozza era arrivata, da quel che aveva capito…
Giunse all’entrata…
E vide l’ultima persona che si sarebbe aspettato di vedere…
Sua zia Catherine.
Entrò come una furia, non credeva di averla vista più adirata di allora…
Bingley era sopraggiunto nel frattempo, e lei sembrò riguadagnare un po’ della sua compostezza…per quanto gli chiese subito, con tutta la calma che riuscì a raccogliere, che desiderava parlare in privato con suo nipote…
Il suo amico gli lanciò uno sguardo, poi si congedò, lasciandolo solo con sua zia.
-          Zia… - iniziò lui semplicemente, ma lei come sempre non gli permise di continuare.
-          Sono qui per una questione di capitale urgenza… - disse lei. – una questione che intendo chiarire all’istante. –
Quello era un ordine.
E se sua zia lasciava Rosings per arrivare a quell’ora della notte nell’Hertfordshire, allora doveva essere qualcosa di molto grave… almeno per lei.
La condusse nel salottino, ma Lady de Bourgh non volle accomodarsi…
Era come se…
Un ricordo della sua infanzia tornò alla sua memoria…
Sua zia riusciva ad incutere timore e rispetto anche quando il suo viso era apparentemente calmo e rilassato…
Ma quando si alzava in piedi, e il suo viso era contratto a tal punto…
Ciò voleva dire che lei era in collera, e in ansia.
Il motivo gli venne svelato dopo pochi attimi: a sua zia era giunta voce che lui avesse chiesto la mano di Elizabeth.
Darcy boccheggiò… come poteva esser circolata una voce simile…?
Solo loro due sapevano di quel giorno…
E conosceva abbastanza Elizabeth per poter affermare che non era donna da riferire in giro certi incresciosi eventi…
-          Taci…? C’è del vero, allora, in questi pettegolezzi… - concluse lei, controllando la sua voce. – la sfacciataggine di quella ragazza non ha davvero limite… e ha osato anche negare! –
-          …negare? Cosa intendete dire? – chiese lui, stavolta senza comprendere.
-          Sono stata da lei, questa notte… per appurare come stessero realmente le cose… -
-          Cosa… -
-          …E a quanto sembra… - continuò lei ignorando ciò che suo nipote potesse star per dire. - …stavano esattamente come sospettavo. –
-          Siete… stata a casa di Miss Elizabeth…? –  chiese incredulo.
-          Certo che ci sono stata! Non avevo voluto credere alle dicerie, dato che nutrivo fin troppa fiducia in mio nipote… una fiducia a quanto sembra malriposta! Come hai potuto impegnarti con lei? Tu sei promesso ad Anne! Non ti permetterò di mandare all’aria questo matrimonio per una… ragazza di così infimo rango, senza patrimonio né parentele! –
Si trattenne dal mostrare la sua collera per quelle offese… offese che egli stesso aveva rivolto ad Elizabeth, un tempo… e solo per questo concedeva clemenza a sua zia per quelle parole.
Perché è in questi termini che la nobiltà ragiona…
Questi i valori.
Per quanto adesso lui li disprezzasse…
-          Voi… non avete di che temere, in proposito. Io non sono fidanzato con la signorina Bennet… -
Sua zia tirò un sospiro di sollievo nell’udire quelle parole.
Per Darcy, riaprire quella storia sotto lo stretto interrogatorio di sua zia era quanto di peggio si sarebbe aspettato… proprio adesso che stava per voltare pagina e voleva solo dimenticare…
Sua zia era stata a casa sua, nel cuore della notte…
Non poteva immaginare nulla di peggiore…
E conoscendola, non doveva essere stata affatto condiscendente…
-          Quella piccola impertinente… evidentemente nutriva delle aspettative nei tuoi riguardi! – iniziò la zia con un sorriso di scherno… - Quando le ho detto che eri impegnato con Anne, per un istante ha taciuto… -
Quelle parole lo paralizzarono.
La zia continuava a parlare in tono scandalizzato…
Ma lui non capiva…
Cosa voleva dire…?
Elizabeth nutriva aspettative nei suoi…
Il tono della zia riuscì ad interrompere il filo dei suoi pensieri.
Continuava a raccontare concitatamente ciò che era accaduto… quel che le aveva detto!
Darcy ascoltava attonito.
Sua zia non poteva essere arrivata a tanto…
Eppure l’aveva fatto.
-          Ha tenuto un contegno assolutamente indecoroso…! – disse, voltandosi verso di lui. – le ho chiesto di promettermi di non accettare mai un fidanzamento con te… -
Il fiato gli venne a mancare…
Rimase fermo in silenzio… come se una piccola parte di sé volesse ascoltare… volesse sapere…
-          … e lei mi ha detto che non me l’avrebbe mai promesso! Che si sentiva… insultata! E mi ha cacciato fuori da casa sua con una villania inconcepibile! – concluse lei, incollerita.
Lui invece era senza parole.
Un turbinio di pensieri si accavallavano nella sua mente…
Elizabeth… aveva cacciato di casa sua zia…
Conoscendo Lady de Bourgh, conoscendo la brutalità di cui era capace a volte, e la fierezza di Elizabeth, non si sorprendeva della sua reazione.
Lei non era persona da lasciarsi intimorire…
Ma…
Perché rifiutarle quella promessa…?
Perché…? Per orgoglio…? O per qualche altra ragione?
-          … invece, mi sembra più che concepibile, cara zia… - disse lui con un filo di voce.
Sua zia si voltò incredula.
Era forse la prima volta che suo nipote la contraddicesse…
-          Siete entrata in casa sua nel cuore della notte solo per insultarla, lei che era completamente ignara e innocente! 
-          Fitzwilliam… - disse la zia il suo nome, come se stentasse a riconoscerlo, sentendolo parlare a quella maniera.
-          L’unica da biasimare siete voi, zia! Come avete potuto agire in questa maniera? –
-          Fitzwilliam, non ti permetto di parlarmi così! – sibillò lei. – Quella infida ragazza è riuscita a manipolarti fino a questo punto?–
-          Vi sbagliate, zia Catherine… lei in questo non c’entra. – disse lui. – e… non vi permetterò di offenderla oltre in mia presenza… -
Vide sua zia restare immobile.
Darcy sorprese se stesso, nel pronunciare quelle parole…non credeva di avere il coraggio di parlare a sua zia in maniera così schietta e diretta.
Ma doveva difendere Elizabeth… e doveva difendere ciò che lui portava nel cuore.
-          Voi… vi siete presa cura di me e Georgiana… e di questo non vi sarò mai grato abbastanza. Ma sono cresciuto, zia. Sono in grado di prendere le mie decisioni… e sono in grado di scegliere la donna che sposerò… anche senza la vostra benevolenza, per quanto mi sarebbe cosa grata averla… –
-          Non vorrai… -
-          Io non sposerò Anne… e desidererei non affrontare più l’argomento… non c’è niente che possiate dire per far mutare la mia decisione. – disse perentorio.
Il suo tono zittì sua zia.
Mai lo aveva visto tanto risoluto in vita sua.
E lui stesso… era deciso più che mai a chiarire.
Sua zia non si sarebbe più intromessa nella sua vita e nelle sue scelte.
Invano cercò di capire se fosse seriamente intenzionato a perseguire quella che per lei era una follia tale da portare disonore alla loro famiglia…
Darcy chiuse gli occhi per un istante…
Avrebbe voluto, si …
L’avrebbe gia fatto… se solo Elizabeth…
Ma a cosa serviva rimuginare oltre…?
Non sarebbe mai accaduto…
E se invece il destino lo avesse invece voluto, di certo non credeva che fosse disonore per la sua famiglia, onorare i sentimenti che portava nel cuore per la donna che amava…
Stanco di discutere oltre, chiese congedo a sua zia, dicendole di aver fatto preparare per lei una stanza per la notte…
Era troppo stanco… nel corpo e nell’animo…
Lady de Bourgh gli rivolse uno sguardo severo… ma non freddo.
Era stizzita. Come si sentiva ogni volta che qualcosa sfuggiva ai suoi comandi…
Era… sconfitta.
Ma dentro di sé… non poté che restare colpita dal comportamento di suo nipote.
Sempre così passivo…e all’improvviso così pieno di forza di lottare per qualcosa.
Anche se per lei era la cosa sbagliata…
Una delle domestiche fece il suo ingresso… porse un rispettoso inchino alla nobildonna, invitandola a seguirla, ché la sua stanza era pronta ad accoglierla.
Lady de Bourgh uscì dalla stanza indignata, ma non replicò.
Darcy si lasciò cadere su una poltrona.
In altre occasioni, avrebbe pensato di esser stato sconveniente nei riguardi di sua zia, e di aver ecceduto…
Ma non in quel momento…
Non dopo aver saputo fino a che punto lei fosse arrivata.
Andare a casa di Elizabeth!
Accusarla…
… e di cosa?
Di essere un’arrivista… di mirare al suo denaro…
Non contenta, le aveva sbattuto in faccia la sua condizione d’inferiorità…
Si passò una mano sulla fronte.
Poteva solo immaginare il viso fiero di Elizabeth mentre si batteva per difendere il suo onore messo in discussione da accuse tanto basse…
Si alzò in piedi, e andò alla finestra…
Era ancora buio…
Ma se prima la sua notte si prospettava insonne e infestata dai ricordi… adesso quei nuovi accadimenti lo avevano messo in ansia e agitazione.
Il sonno era svanito del tutto…
Per quanto le sue membra spossate lo reclamassero, era certo che non avrebbe chiuso occhio.
Si sentiva soffocare.
L’arrivo di sua zia… ciò che aveva fatto…
E le parole che lei gli aveva riferito.
Afferrò il soprabito, e uscì dal palazzo…
Cominciò a camminare senza meta apparente…
L’aria fredda della notte che pian piano stava lasciando posto al crepuscolo, lo fece sentir meglio…
Cosa poteva voler dire sua zia, quando gli aveva detto che Elizabeth sembrava nutrire delle aspettative…?
Di certo, una delle sue insinuazioni prive di fondamento…
Ma un’altra cosa lo fece riflettere.
Se era vero ciò che zia Catherine aveva affermato, Elizabeth si era rifiutata di impegnarsi a non accettare una sua eventuale proposta.
Lei aveva un animo fiero…
Forse aveva detto così semplicemente per reagire alle sue parole.
Per orgoglio.
Perché sua zia l’aveva offesa, e mai avrebbe accettato di prometterle niente che vincolasse la sua libertà.
Pura difesa delle sue idee.
… e se c’era dell’altro?
Continuava a camminare…
Solo allora si rese conto che si stava dirigendo verso Longbourn.
Stava andando da lei.
Arrestò i suoi passi all’istante.
Il suo cuore iniziò a suggerirgli qualcosa che cercò invano di non ascoltare.
Forse… non tutto era perduto…
Forse… i sentimenti di Elizabeth nei suoi riguardi erano cambiati.
No.
Scosse la testa, e si passò una mano tra i capelli.
Perché continuare a farsi del male…?
Non poteva essere…
… e se invece le cose erano davvero cambiate?
Era assurdo… era folle continuare a sperare… niente poteva essere cambiato…
… e se invece si sbagliava?
La sua mente continuava a duellare con il suo cuore.
Alla fine fu quest’ultimo ad uscirne vittorioso.
Riprese a camminare, con passo deciso, verso casa Bennet.
Doveva sapere.
Forse si sbagliava.
Sicuramente si sbagliava.
Stava illudendo se stesso ancora una volta…
Ma non gli importava.
Non gli importava di umiliarsi agli occhi di Elizabeth rinnovandole i suoi sentimenti…
Non gli importava se lei l’avesse nuovamente respinto…
Le parole di sua zia gli avevano dato un filo di speranza a cui il suo animo volle aggrapparsi.
Voleva correre questo rischio.
Se per avere Elizabeth doveva calpestare il suo orgoglio… beh, l’avrebbe fatto.
Ed era pronto a pagare le conseguenze di questa sua ennesima pazzia…
Forse la pazzia più sensata che avesse mai pensato di compiere…
In lontananza, poteva vedere casa Bennet.
Si era alzata la nebbia…
Non abbastanza da impedirgli di vedere…
Eppure…
Quella coltre bianca, la sua mente e i suoi occhi gli stavano giocando un tiro beffardo…
C’era una figura…
Anche a quella distanza, credeva di non potersi ingannare.
Era Elizabeth.
I suoi passi si fecero più lunghi e più svelti…
E più si avvicinava, più si rendeva conto che non era un’illusione…
Lei era davvero lì…stretta nel suo pesante cappotto, i capelli pettinati in una treccia poggiata sulla spalla…
Vide il suo viso sorpreso…i suoi occhi neri brillare come mai…
Si fermò al suo cospetto.
-          Non riuscivo a dormire… - disse lei con un accenno di sorriso.
-          Neanche io… - disse. – mia zia… -
Non sapeva come iniziare quel discorso…era mortificato.
La vide sorridere imbarazzata, e abbassare lo sguardo.
-          Si, è stata qui… -
-          Come potrò fare ammenda per un tale comportamento? –
Ammise che ciò che lei poi disse lo sorprese per un breve istante…
Gli disse che… dopo quel che aveva fatto per Lydia e Jane, era lei quella che doveva fare ammenda…
Non sapeva come avesse fatto a sapere del suo intervento in favore di Lydia ma al momento non gli importava…
-          Dovete sapere che è stato fatto tutto per voi… -
Lei lo fissava…
Lo stava ascoltando…
Le disse che…dopo quel che era accaduto… sapendo che aveva parlato a sua zia… adesso aveva la forza di fare quel che prima non avrebbe osato…
-          Se i vostri sentimenti sono gli stessi di aprile, ditelo…il mio affetto e i miei desideri sono immutati…ma una vostra parola mi farà tacere per sempre. –
Le labbra di Elizabeth si curvarono in un lieve, dolcissimo sorriso che gli sciolse il cuore…
E gli occhi di lei continuavano a fissarlo, in maniera gentile… come se lo esortassero a continuare.
E in quel momento…
Darcy sentì la speranza rafforzarsi…
E la sua audacia prendere vigore…
-          … se invece i vostri sentimenti fossero cambiati…devo dirvelo… mi avete stregato anima e corpo, e vi amo…vi amo…vi amo…e d’ora in poi non voglio più separarmi da voi. –
Non c’era altro che potesse dire o fare…
Adesso… il suo cuore era nelle mani di Elizabeth.
Ancora una volta.
Attendeva la sua sentenza in un limbo rischiarato dagli occhi neri della giovane donna che amava…
Lei tacque per un eterno attimo, e tenne lo sguardo chino, togliendogli anche quel conforto.
Poi… la vide avvicinarsi a lui…ancora con gli occhi bassi…
Come se fino all’ultimo volesse tenerlo sulle spine… e volesse impedirgli di leggere in essi una qualche risposta…
D’un tratto…
Si sentì prendere la mano.
-          Bene allora… - le sentì dire con voce flebile.
Elizabeth aveva preso la sua mano nella propria… e se l’era portata alle labbra, posandovi sopra un bacio leggero…
Era incredulo.
Il suo cuore fece un balzo…
-          Le vostre mani sono fredde… - disse semplicemente la ragazza.
Non riusciva a non guardarla…
Stava accadendo davvero…
L’aveva tanto desiderato…
Tanto sperato…
E adesso stava accadendo davvero.
Non una sola parola sarebbe riuscita ad esprimere la gioia che provava in quel momento.
Gli morirono tutte in gola…
Riuscì solo ad annuire a ciò che lei aveva detto…
Incantato dal suo sguardo che… stentava ancora a crederlo… era colmo d’amore…
Il sole stava sorgendo… ma al rischiararsi del cielo, stavolta Elizabeth non sarebbe svanita, come sovente accadeva nei suoi sogni…
E quasi a volere ulteriore prova che tutto quello fosse reale… alzò esitante una mano per accarezzarle la guancia.
Le catene che avvincevano il suo cuore si spezzarono.
Travolto da questa ondata di emozioni, il suo animo sembrò finalmente trovare pace…
Poggiò la fronte contro la sua…
Non desiderava altro, per sentirla vicina…
Darcy trattenne a stento una piccola lacrima di gioia che fece capolino nei suoi occhi…
Gli sovvennero gli ultimi mesi…
Gioia, dolore, speranze e delusioni…
E infine lei.
Elizabeth…
Che aveva scacciato tutto con poche semplici parole…
Con uno sguardo che mai avrebbe sperato di poter vedere…pieno d’amore…per lui.
L’alba era giunta…
Un nuovo giorno di una nuova vita…
Il sole, ormai alto sull’orizzonte, aveva infine dato loro la propria solenne benedizione con i suoi primi, tiepidi raggi…
 
~ Fine ~


NdAutrice: vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto la storia fino alla fine, spero di non aver annoiato né che l'abbiate reputata una colossale perdita di tempo! XD
I commenti, di ogni genere, sono sempre graditi! ^^
  
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