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Autore: Andy Grim    16/02/2011    3 recensioni
Tutti i fan della saga Urusiana conoscono a memoria il film citato nel titolo, soprattutto la parte finale relativa alla seconda (e ultima) sfida all’onigokko da parte di Lamù verso l’uomo della sua vita. Chi scrive ha letteralmente demolito una videocassetta, a furia di vederla, soprattutto alla ricerca dei “fermo immagine” più significativi (spero di non fare altrettanto col DVD)!
C’è qualcuno che si è chiesto (oltre al sottoscritto, ovviamente) come l’abbiano vissuta, quell’epopea conclusiva, dentro al protagonista maschile? Come abbiano reagito quei Fewer, Simons, Humper, Percival, Racer (lui, in particolar modo…) che tutti i lettori della mia demenziale Storia Segreta dei SISAS hanno potuto vedere all’opera?
Mentre le immagini del cosiddetto Capitolo Finale mi scorrevano davanti agli occhi, già alienato dalla mia versione introspettiva, non potevo fare a meno di chiedermi come si stavano comportando i membri biologici dell’individuo più discusso dell’Universo e mi stuzzicava l’idea di metterlo nero su bianco! Se non che, l’idea della trama parallela che concludeva idealmente la “Spacelove Story” dei nostri due eroi partendo dal finale di Only You, ha preso (malauguratamente?) il sopravvento.
Tuttavia, leggendo le ultime fanfic dedicate alla nostra fantastica aliena cornuta (averne di cornute così...) mi è tornato un certo stimolo che... beh, vediamo cosa ne salta fuori!
Dedico questa fanfic ai miei "seguaci" Achille88 e Kitsune no Pao (alias Ryoda & Oropa) che mi hanno permesso di rivivere un poco di me stesso nelle loro bellissime storie!
Genere: Demenziale, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atarù Moroboshi, Lamù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 3 (Giorno 6): Non ritengo che lo farà davvero

Capitolo 3 (Giorno 6): Non ritengo che lo farà davvero!

 

 

“R

allentare al minimo le funzioni vitali: pressione, ritmo e frequenza… ottimizzare rilassamento muscolare… attivare dispositivi anti-onirici…” ordinava enfaticamente A1 “…dobbiamo recuperare quanta più energia possibile. Esigo un sonno da ibernazione, mi avete capito?”

Queste erano state le direttive impartite dal Coordinatore al termine del primo giorno di gara, che furono prontamente seguite. Ma i giorni successivi della sfida non furono affatto migliori: Racer e Fewer si resero conto ben presto (sempre ci avessero mai creduto) che stavolta non esisteva alcun modo per acchiappare quella maliarda orca svolazzante, se lei stessa non avesse avuto intenzione di farsi prendere. Era tutto pienamente sprecato: ossigeno, calorie e fluido sudorifero!

Alla tarda sera del 6° giorno Ataru Moroboshi si accasciava presso una catasta di legname, in uno spiazzo abbandonato non troppo distante da casa sua, disfatto nel fisico e nel morale, mentre i responsabili cardio-metabolici - coadiuvati dai colleghi immunitari - erano all’opera per rimetterlo in sesto quanto più possibile, mentre la Triade Decisionale si riuniva nella cupa atmosfera dell’ufficio di Wellington.

“Le cose non stanno andando per niente bene…” esordì proprio quest’ultimo.

“Signornò” gli fece eco debolmente Fewer, che si era inutilmente spremuto le meningi per tutto il giorno “è molto più dura di quel che temevamo!”

“Vero” aggiunse Simons, tenendo il volto basso “dobbiamo purtroppo constatare che Racer aveva pienamente ragione.”

Il teso silenzio successivo fu bruscamente interrotto dopo pochi istanti dal violento pugno sferrato sul tavolo da A1: “Maledette sgualdrine! Femministe di merda!! È solo colpa loro se ci troviamo in quest’assurda situazione…!”

“Non è del tutto esatto, signore” obiettò timidamente il responsabile della Neuro “forse abbiamo la nostra responsabilità per averle spinte fino a questo punto.”

“Non le difenda, Hugh: ammesso e non concesso che noi si abbia davvero esagerato, il ricatto che ci hanno mosso stavolta è troppo abominevole per essere anche giustificato!”

“Ma, signor Wellington… se solo Ataru mi avesse permesso di far intendere alla mia corrispondente lamuttiana che almeno un po’ …”

“Una donna conosce miliardi di modi per sedurre un uomo o per scaricarlo” ribatté il Coordinatore, con veemenza “quella sconsiderata non aveva affatto bisogno di coinvolgere l’intera Terra!!”

“Il problema, signore, è che miss bikini tigrato non vuole sedurre il nostro assistito, né tanto meno mollarlo” intervenne il collega della Cerebrale “vuole sposarlo e vuole che sia lui stesso a chiederglielo!”

A1 sbottò in una risata sarcastica: “Ma certo… una cosetta da niente per un maschilista libertino come lui! Non mi dica cose che so già, Fewer. Cerchi di farsi venire una buona idea, piuttosto.”

Il subordinato sospirò: “Più mi concentro sul problema e più mi trovo di fronte ad un vuoto mentale. E temo proprio che l’unico metodo per vincere questo secondo onigokko sia ingoiare una spagnoletta di Superpippo!”[1]

“Ho detto un’idea, Brad” ruggì il capo, per nulla divertito “non una gag da fumetto americano!”

“Mi scusi” si affrettò a rimediare Fewer, alzando con rammarico le mani “ebbene, parlando seriamente, l’unica cosa che potrei proporre è…”

“È…?” lo incalzò Simons, fissandolo ansioso.

“Forse, se Ataru riprovasse a parlarci” propose Brad, senza troppa convinzione “può darsi che in questi ultimi giorni anche la signorina Lamù sia venuta a più miti consigli…”

“Non sperarci” lo gelò il collega, scuotendo la testa “ho provato a sondare il terreno ieri sera con la Venus, al telefono rosso… la controparte è irremovibile.”

“Maledette bastarde…!” tornò a imprecare Wellington.

“Dopotutto anche Ataru è così” continuò il direttore emotivo “quei due sono cocciuti oltre ogni dire…”

“Sono uguali” sentenziò Fewer, sforzandosi di non ridacchiare “non ci voleva meno d’un computer per individuare l’anima gemella del nostro assistito!”

“Che proprio a me dovevano affibbiare…!” concluse rabbiosamente il Coordinatore, prima che il comunicatore sulla sua scrivania cominciasse a trasmettere la voce di Humper: “Signore, stiamo ricevendo una conversazione interessante dagli amici di Ataru, appostati qui intorno. Desidera riceverla in ufficio?”

“Va bene, Jerry… metta in linea!”

***

“È proprio così” diceva la voce dell’intrigante Benten “se Ataru non dice a Lamù di amarla, non soltanto il ricordo di lei svanirà dalla sua mente, ma anche tutti i ricordi che riguardano noi extraterrestri svaniranno da quella di tutti gli abitanti di questo pianeta!”

“Insomma, tutto svanirà nell’oblio!” commentò la procace Sakura.

“Credo che stavolta Lamù abbia esagerato…!” si rammaricò la dolce Shinobu, ex fidanzata di Ataru ed ex rivale dell’aliena.

“Tutta colpa di quel dannato idiota!” borbottò astiosamente l’altezzoso Shutaro.

“Ma Moroboshi ne è al corrente?” chiese ancora la dottoressa.

“No, non sa ancora nulla.” rispose la Dea della Fortuna.

“Se anche lo sapesse, non cambierebbe atteggiamento.” valutò il rampollo dei Mendo con sdegnata convinzione.

“È vero” confermò amaramente Shinobu “anzi, diventerebbe ancora più testardo!”

“Ripensandoci, forse è meglio che rimanga all’oscuro di tutto.” rifletté pacata l’affascinante Oyuki.

“Troppo tardi!” fu l’improvviso commento del diretto interessato.

“Moroboshi… dove sei?! Non nasconderti, vigliacco!” s’agitò il suo “rivale” spaziando lo sguardo intorno a sé, per venire poi attratto dal movimento d’un tronco nella catasta di legna “Ah, sei lì, eh? Vieni fuori!”

Esasperata, Shinobu afferrò un bidone vuoto e lo scagliò oltre i tronchi, andando dritta a colpire la zucca di Kotatsuneko…!

Shutaro non si scompose, ricominciando a reclamare imperioso la presenza di Ataru e quest’ultimo si concretizzò subito dopo, tirandogli una martellata in testa: “Eccomi qua…!”

Il povero Mendo non fece in tempo a riprendersi dalla zuccata, che il pacifico gattone, colpito per sbaglio da Shinobu, lo scaraventò trenta metri più lontano…

“Hai sentito tutto, presumo!” disse Sakurambo ad Ataru.

“Devi subito dire a Lamù che la ami, se non vuoi dimenticarla per sempre!” lo esortò Benten.

“Non lo farò.” fu la cocciuta risposta del giovane.

“Razza d’imbecille” lo investì Shutaro, ripresosi dal volo di prima “guarda che non abbiamo più molto tempo…!”

“Piantala” gli ribatté seccato l’altro “è inutile, io non mi dichiarerò mai. Dillo pure anche a quell’imbrogliona!”

“Chi sarebbe l’imbrogliona…?”

Gli aghi di tutti i galvanometri della Sensitiva e della Neuro saltarono con perfetto sincronismo al suono di quella voce. Sul monitor personale di A1 l’immagine di una indignata Lamù, sospesa a mezz’aria e circondata da bluastre scariche elettrostatiche, era apparsa all’improvviso, aumentando la tensione fra la Triade Decisionale moroboshiana.

“Chi mi ha costretta fino a questo punto? Coraggio, dillo…!!”

“Pfui” ribatté l’ex fidanzato, con disprezzo “considerati tutti i metodi meschini che stai usando ultimamente…” la Cardiaca prese fiato “…non sarà poi un gran male se ti dimenticherò per sempre!”

“Oh, ma davvero?” chiese lei, sarcastica.

“Temo il peggio” disse Simons, pallido come un cadavere “torno in sede, devo fermarlo…!”

“Non farai in tempo.” lo avvertì Fewer.

“Ma devo tentare, perdio, prima che…”

“Vada!” tagliò corto Wellington.

Il capo della Neuro si precipitò fuori dalla direzione, correndo come un folle verso la sua camera di controllo… ma, prima che potesse raggiungere la sua console per azionare i comandi vocali, l’anima di Ataru aveva già emesso la sua sentenza: “Accidenti, sono stanco di rincorrerti!! Perché non cancelli la memoria una volta per tutte e te ne torni sul tuo pianeta?!”

“Ma sei impazzito??” gli gridò Shutaro, scandalizzato.

“Dopotutto…” iniziò a rispondere la bella spaziale, accentuando le sue scariche “…non è una brutta idea…” ciò detto, puntò gli indici verso il suo bersaglio prediletto e convogliò un megafascio di elettroni che colpirono nel segno senza eccezione alcuna…

“PERICOLO… PERICOLO… FIBRILLAZIONE IN ATTO… ATTIVARE SISTEMI DI SICUREZZA… TUTTE LE SQUADRE IMMUNITARIE MOBILITATE…” gracchiavano gli altoparlanti, alternati agli avvisatori acustici, mentre le luci d’emergenza rischiaravano lugubremente a intermittenza il buio dei corridoi.

“E va bene, l’hai voluto tu” gridò Lamù con estrema durezza “farò come mi hai detto: cancellerò ogni briciolo di memoria! Addio per sempre… tesoruccio!!”

La oni volò via per smaltire la bile, seguita dalle amiche del cuore, Benten e Oyuki, decise a tentare di farla recedere se ancora ve n’era la possibilità.

Fewer e Wellington, sempre in direzione, rimasero a guardarsi cupamente in viso.

“Temo non ci sia più nessuna speranza…” si lamentò il capo della Cerebrale.

A1 parve indeciso su cosa rispondere, aumentando in modo progressivo il corrugamento della sua fronte: “Io non ritengo che lo farà davvero!”

“Che gli Dei l’ascoltino, signore…!” scongiurò Brad Fewer, con un ultimo sospiro.

 



[1] Come tutti sanno, il migliore amico di Topolino può diventare un supereroe volante, grazie al potere delle sue prodigiose arachidi. 

  
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