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Autore: luna nueva 96    19/02/2011    4 recensioni
una storia su Damon e Bonnie... ovvio come al solito!!! E se Bonnie scoprisse qualcosa che riguarda il suo passato, magari le sue origini?? E se ci fosse un nuovo nemico? Anzi forse per la nostra streghetta non tanto nuovo? Damon cosa farà?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Damon and Bonnie'
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BENE POPOLO SIAMO ARRIVATI ALLA FINE DI QUESTA STORIA! MA NON PREOCCUPATEVI,COME AVRETE GIà CAPITO QUESTA SARà UNA SERIA, CHE RIPRENDERò FRA QUALCHE MESE O ANCHE PRIMA, CHI LO SA? DEL RESTO NON POSSO STARE TROPPO LONTANA DA BONNIE E DAMON. COMUNQUE, SE VI INTERESSA, INIZIERò PRESTO A SCRIVERE UNA NUOVA STORIA,UNA CROSSOVER, CHE COMPRENDERà TWILIGHT SAGA, THE VAMPIRE DIARIES( PERò IL TELEFILM), E ANCHE ANGELI CADUTI( SEMPRE IL TELEFILM). LO PUBBLICHERò PRESTO, E SPERO CHE VOI LA LEGGIATE. BACI. CI SENTIAMO PRESTO.

Capitolo 24- saluti
Da quel giorno si era rassegnato al fatto che Bonnie sarebbe partita per l’isola del drago. Tentare di fermarla era inutile,l’unica cosa che avrebbe potuto fare era sostenerla e appoggiarla nella sua decisione. Sapeva infatti che ,se le fosse andata contro, lei avrebbe sofferto più di quanto non stesse soffrendo a causa di tutti i pericoli che stava facendo affrontare ai suoi amici e a lui. La sua natura di strega la rendeva più determinata e testarda col tempo, un giorno avrebbe finito per sfuggire totalmente al suo controllo. Bonnie aveva quasi sempre la mente schermata, ma poteva ben sentire, che in fondo, era anche contenta di andare su quell’isola, dove tanto tempo prima, Morgana aveva amato la magia, dove la sua antenata era diventata la strega più potente della storia. E Bonnie voleva essere come lei: gli aveva confessato che ormai considerava Morgana il suo esempio, e come lei, avrebbe aumentato i suoi poteri nell’unico posto abbastanza magico da permetterlo in breve tempo:l’isola del drago. Ormai era palese che non sarebbe riuscito a frenare la sua parte magica, sarebbe stato inutile. E questo lo avevano capito anche Jarred e Trevor. Appena saputa la notizia, Jarred era sembrato alquanto rilassato, e gli aveva fatto cenno di stare calmo. L’isola del drago era un posto dove Bonnie sarebbe stata totalmente al sicuro, più di quanto non lo fosse in qualunque parte del mondo, e in più c’era anche il fatto che Pier aveva solo sentito parlare di questo famoso posto, ma non sapeva in realtà dove si trovasse di preciso. Damon in realtà credeva anche che Jarred fosse felice all’idea di ritornare in quel luogo, dove secoli prima Morgana gli aveva rubato il cuore, anche se sapeva essere un atto di puro e semplice masochismo. Trevor ,invece ,ebbe una reazione non proprio controllata, supplicando Bonnie di non andare in quel posto, perché sentiva che qualcosa sarebbe andato storto. Lo capivamo. Quel luogo per lui e suo fratello era stato motivo di una gioia,ma perduta, bruciata su un rogo mille anni indietro. Poi Bonnie lo aveva preso di parte e gli aveva spiegato le sue ragioni, e infine aveva visto Trevor cedere di fronte al coraggio della rossa, proprio come aveva ceduto lui. Trevor avrebbe fatto qualunque cosa per Bonnie, tanto che lei a volta aveva anche iniziato a chiamarlo “ zio Trevor”. In realtà tutto questo affetto che gli altri provavano nei confronti di Bonnie  non poteva che fargli piacere, anche se a volte l’affetto diventava troppo. Quando comunicarono la notizia alla compagnia delle sventure, come Bonnie era solita chiamare, alcuni come Stefan, Alaric, e stranamente anche Meredith erano riusciti a controllarsi. Elena invece era corsa a gettarle le braccia al collo supplicandola di non partire, e quel cretino di Mutt, si era messo praticamente in ginocchio davanti a lei. In quell’occasione avrebbe tanto voluto staccargli la testa, ma il suo uccellino non ne sarebbe stata proprio contenta, così preferì lasciar perdere, e limitarsi a tenerlo a debita distanza dalla streghetta.
 Che lui poi fosse partito con lei, era fuori discussione. Bonnie, nonostante ci avesse pensato di chiedegli di non andare, non glielo aveva mai fatto presente, anche perché a quei pensieri Damon gli aveva lanciato un’occhiata che voleva dire tutto. Quella era la sera prima della loro partenza,e aveva deciso di andare un po’ da Bonnie che era in stanza con Elena e Meredith. Era fuori dalla sua camera, e decise di ascoltare un po’ i discorsi delle tre amichette del cuore.
<< Bonnie sei sicura di voler partire? Puoi anche cambiare idea sei ancora in tempo! >> << no Meredith, ti ringrazio davvero, ma io ho preso la mia decisione, e puoi star certa che non me ne pentirò >> << va bene, ma ricordati che appena hai dei problemi devi subito ritornare qui, assolutissimamente chiaro? Non farmi preoccupare, dopo parlerò anche con Damon e gli dirò di tenerti d’occhio 24 ore su 24, altrimenti vengo lì e gli infilo un paletto nel cuore,o non mi chiamo più Elena Gilbert >>. A quel punto, sentendosi chiamato in causa decise di entrare; senza chiedere il permesso spalancò la porta e disse a quello che una volta era stato il suo angelo: << voglio informare la signorina Elena Gilbert, visto che prima ha sottolineato il suo nome, che il fatto che non l’avrei persa di vista, mi sembrava abbastanza scontato non crede anche lei madame? >> << Damon devi smetterla di entrare nelle camere così all’improvviso! >> << già, peccato che debba ricordarle che siamo in camera mia, sempre se non se n’è dimenticata… >> << Damon parliamoci chiaro: ti avverto che se le succede qualcosa, qualunque cosa, vengo a cercarti con un paletto ben appuntito tra le mani,mi sono spiegata?!?!?! >> questa volta si era intromessa anche Meredith, che di solito era sempre così calma; si vedeva lontano un miglio che era preoccupatissima per Bonnie, anche se sicuramente Alaric, le aveva già fatto tutto il noiosissimo discorso che non aveva la minima intenzione di fare lui. << cristallina Meredith, ma ora, se volete scusarmi, vorrei passare un po’ di tempo con la mia ragazza è possibile? >>. Le due si guardarono, poi si girarono verso la rossa, e si fiondarono su di lei con le lacrime agli occhi dicendole  di stare attenta, che le volevano un bene dell’anima, che le sarebbe mancata ecc. Bonnie però era sul punto di piangere, perciò non interruppe quel contatto, anche se durò molto più di quanto si aspettasse. Finalmente, dopo quelle che parvero ore, si staccarono, ed Elena e Meredith si avviarono verso l’uscita continuando a seguire i movimenti di Bonnie con lo sguardo, e all’uscita Elena le mando un bacio volante,e le si indicò il cuore, segno che Bonnie riprodusse alla perfezione mandandolo all’amica. Molto probabilmente era il loro modo di salutarsi. Erano state una cosa sola per tanti anni, lasciarsi doveva essere difficile. Una volta andate, Bonnie si lasciò sfuggire una lacrima, e nei suoi pensieri Damon vide ciò di cui aveva bisogno: le sue braccia. Naturalmente esse arrivarono subito, alla velocità della luce. Dopo qualche secondo Bonnie riprese il suo solito contegno, e riuscì a parlare: << scusa, vedendole così, ho avuto un attimo di cedimento >> << non devi scusarti Bonnie, sono sempre state una parte fondamentale della tua vita, è difficile separarti da loro. In un certo senso devo anche ringraziarle >> << perché? >> << perché se non le avessi conosciute non saresti la persona che sei adesso,e non riesco ad immaginarti diversa, davvero Bonnie. Anche questa tua folle decisione di partire per un posto sconosciuto per te, dove sarai messa continuamente alla prova, forma la tua persona, e io ti seguirò ovunque tu voglia andare. Avevi ragione l’altro giorno, ma ricorda che, anche se diventerai forte come una grande fenice, resterai sempre e comunque il mio piccolo uccellino, sempre Bonnie. >> disse alludendo alla frase di qualche notte prima, che lo aveva lasciato decisamente perplesso. << non chiedo altro che essere il tuo uccellino per tutta la nostra esistenza Damon, mi serve solo questo >> << hai detto esistenza? >> << si; mi sembra abbastanza ovvio che dopo aver sconfitto Pier vorrò diventare una vampira, sempre se tu per allora voglia ancora… beh hai capito >> << tu saresti disposta a essere trasformata in una vampira, per me? >> << ovvio, credevo fosse già scontato >>. Un sorriso si aprì sulla bocca del vampiro, un sorriso di pura felicità, e nella sua vita ne aveva fatti veramente pochi così. La sollevò con molta facilità e la fece praticamente attaccare al suo corpo, spingendo la sua nuca verso il suo viso, e facendo combaciare perfettamente le loro labbra. Lei aveva ragione: davanti a loro c’era tutta una vita, anzi  un’esistenza, che andava ancora vissuta, e nessuno ,neanche Pier, avrebbe potuto separarli.
                                                                        FINE.                                        


 

  
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