Dio scusate!
E’ da fine luglio che non aggiorno. Son imperdonabile, ma non
è dipeso da me, seriamente. Per prima cosa dopo
l’ultimo aggiornamento sono andata a Londra con i miei...e
poi mi sono trasferita lì, quindi ora ufficialmente vivo a
Londra. Ma dato che mio padre fa la navetta tra Milano e Londra,
è ancora un casino. I miei mi hanno regalato un portatile
per Natale dopo che li ho implorati di comprarmi n computer
perché a Londra non avevo assolutamente niente. Quindi
bella. Poi c’è stato il problema internet, modem,
bla bla bla. Fatto sta che ora ho il portatile, ho internet, ma
comunque mi trovo in Italia per le vacanze di metà trimestre.
Per quanto
riguarda questo capitolo..ho scritto l’inizio subito ai primi
di agosto, ma non sapevo mai come concluderlo etc.....
So
già che non vi piacerà quello che
accadrà. Sinceramente non piace neanche a me, ma era
necessario un po’ più di drammi per andare avanti
verso ciò che voglia accada dopo.
Buona lettura, e
mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate.
Bacioni
Channy
Capitolo 13:
Confusione, Amore
Appena Kyle e
Adam uscirono chiusi la porta dietro di loro, prima di poggiarci la
testa contro. Ero confusa, stremata e preoccupata. Cos’era
successo quella mattina? Non mi era ancora chiaro, ma se non mi
sbagliavo Kyle aveva detto di amarmi, ma mi aveva dato la sua
benedizione per stare con Blake?! Ma stava bene? …alla fine
avevo ottenuto quello che volevo, ma era davvero ciò a cui
miravo, ora? Le cose – da quando avevo appena conosciuto
Blake e avevamo architettato di far ingelosire Kyle- erano cambiate. Io
stavo con Blake? Non lo sapevo ancora con certezza, anche se sapevo di
provare dei forti sentimenti per lui…che fosse solo
amicizia? Ovviamente no, perché non ci avrei fatto
l’amore assieme se l’avessi considerato solo un
amico. Ma io volevo ritornare con Kyle, la mia anima gemella, il padre
di mio figlio? Sospirai. Non ne ero più così
tanto sicura. Avevo bisogno di parlare con qualcuno…Kyle era
escluso, dato che era il diretto interessato, e Blake…non
volevo fargli del male…Lori era pro-Kyle e non mi avrebbe
dato mai un consiglio obbiettivo, Sophie, neanche a
parlarne…Forse Nicole? Era la figura più vicina
ad una madre per me…però volendo potevo usare la
scusa ‘una mia amica…’. Non ne ero
sicura. Andai in camera mia e mi buttai sul letto. Presi il cellulare
che avevo lasciato sul comodino e vidi che avevo ricevuto due messaggi.
Il primo era di Blake e diceva:
‘Hey,
bellissima, ti sei divertita a fare shopping? Spero per te di
sì. Ti va di vederci? Voglio farti vedere una cosa.
Bacio’ sorrisi
e risposi con:
‘Mi
hai incuriosito. Okay. A stasera, alle 8? Adam passa la notte dal
padre’ non so
perché gli avevo dato quest’ultima
informazione…
Il secondo
messaggio era di Kyle
‘Voglio
rimediare. Pranziamo insieme uno di questi giorni?’ risi
felice. Avrei aspettato un po’ prima di rispondergli, anche
perché non so se sarei dovuta uscire con lui, quando la mia
situazione sentimentale con Blake non era ancora del tutto
risolta…
Cominciai a
pensare a cosa avrei dovuto mettere per la serata. Alla fine optai per
una gonna semplice e una camicetta bianca. Andai a farmi una doccia in
fretta, mi cambiai e mentre aspettavo che Blake venisse a prendermi mi
misi a correggere i compiti dei miei alunni. Era assurdo quello che
alcuni scrivevano…come si poteva fare chimica, e biochimica
all’università e scrivere cavolate del genere?
Scossi la testa dopo aver fatto la lista delle persone che si erano
beccate un’insufficienza sugli esercizi…avrei
dovuto fare un ripasso generale perché gli esami si stavano
avvicinano in maniera esorbitante e se avessi lasciato correre avrei
dovuto bocciare diverse persone.
Suonarono al
citofono e corsi a vedere chi era: Blake, ovviamente. Sorrisi prima di
dirgli che sarei scesa. Non ebbi la pazienza di aspettare
l’ascensore dopo aver chiuso la porta a chiave dietro di me.
Scesi i gradini delle scale a due a due e quando lo vidi lì,
aspettarmi davanti al portone del mio palazzo corsi verso di lui e
l’abbracciai. Lui contraccambiò.
“Woah…a
cosa devo tutto questo entusiasmo?” rise
“A te.
Mi sei mancato.” confessai
“Oh…”mi
guardò a disagio “Mi sei mancata anche
tu.” disse timido
Gli baciai la
guancia “Dove mi porti?” presi la sua mano nella
mia e lui s’immobilizzò immediatamente. Mi
guardò negli occhi con un punto interrogativo dipinto sul
volto
“Cosa
stai facendo, Jessi?”
Mi raschiai la
gola “Perché? Ti da fastidio?” chiesi
improvvisamente sulla difensiva
“No,
certo che no, ma—“
“Blake…”
“Cosa?”
chiese accarezzandomi il braccio pensando che fossi arrabbiata
“Non
parliamone ora, okay? Hai detto che dovevi farmi vedere una
cosa” cambiai argomento e lui sorrise. Non potei fare altro
che ricambiare
“Quanto
ci vuole?” chiesi curiosa. Eravamo in macchina da circa 20
minuti e non eravamo ancora arrivati a destinazione
“Siamo
quasi arrivati. Pazienta ancora un attimo.”
Guidò
ancora per circa 5 minuti prima di parcheggiare davanti ad una
villetta. Spense il motore, tolse la cintura di sicurezza, scese dalla
macchina, e mi aprì la portiera. Mi porse la mano e io
l’accettai volentieri
“Dove
siamo?” domandai guardando la villetta
“A
casa mia…” disse prendendomi per mano e
incamminandosi con me sul vialetto. Arrivammo alla porta
d’ingresso, inserì la chiave nella toppa ed
entrammo.
Appena misi
piede dentro mi accolse un profumo di vaniglia…la mia
fragranza preferita. La casa sembrava vissuta, c’era quel
calore e quell’affetto nelle stanze che sembrava
caratterizzare i miei momenti passati a casa Trager
“Cosa
ne pensi?”
“E’…stupenda,
Blake. Da quanto vivi qui?”
“Sei
mesi, giorno più giorno meno.”
“E’
davvero bello qui.” gli sorrisi prima di stringere la presa
sulla sua mano
Ore dopo eravamo
seduti sul divano con un bicchiere di vino a parlare del più
del meno quando decisi di raccontargli quello che era successo quello
stesso giorno al centro commerciale
“Blake,
devo parlarti.”
“Spara.”
mi guardò intensamente prima di posare le sue dita sulla mia
mano e accarezzarla
“Oggi
al centro commerciale ho visto Kyle.”
“Oh….e
quindi?”
“Niente…mi
ha dato la sua benedizione per stare con te.”
“Sul
serio?” disse stupito “Wow…questo cambia
le cose” si schiarì la gola
“Perché non gli hai semplicemente detto la
verità? Cioè che vuoi tornare con lui?”
mi guardò. Nella sua voce si sentiva distintamente una nota
di dolore
Sospirai,
abbassando lo sguardo per non incontrare i suoi occhi
“Perché non ne sono più sicura
ora…”
Non rispose, ma
si alzò dal divano.
“Blake…”
“Jessi…stai
rendendo tutto più difficile.” sospirò
frustrato
“Ma io
ci tengo a te!” lo rassicurai
“Ma tu
lo amerai, sempre! Fai una bella cosa, torna con lui, per
favore!”
Lo raggiunsi e
tentai di abbracciarlo. Si scostò “Io voglio
provarci...”
“A che
scopo? Tanto tornerai da lui comunque.” Rise amaramente
“E chi
te lo assicura? Che ne so io, magari—“
“Ma
magari cosa? Non prendiamoci in giro, Jessi, per favore.”
Disse irritato
“Blake...”
cercai di farlo ragionare
“Piantala,
Jessi. Chiamalo così vi rimettete insieme.” Era
visibilmente arrabbiato
“Ma
che fine ha fatto ‘carpe diem’, Blake?”
“E’
andato nel cesso quando ho scoperto che...”
s’interruppe bruscamente. Sospirò
“Jessi, non complichiamoci la vita inutilmente. Torna da lui.
E’ meglio. E’ il padre di tuo figlio, è
l’amore della tua vita.”
Ignorai questa
sua frase “Cosa hai scoperto, Blake?” chiesi cauta
guardandolo negli occhi
“Se te
lo dico rovinerò tutto. E io non voglio.”
Posò una mano sulla mia guancia e mi avvicinò a
sé
Gli occhi mi si
riempirono di lacrime. Ero così confusa. “Blake,
io non ci capisco più niente.” Sussurrai
“E adesso so con certezza che mi sto innamorando di
te.” Confessai
Mi
guardò stupito “Davvero?”
Annuii. La
tensione nella stanza era palpabile. Mi alzai sulle punte e lo baciai
con forza. Le sue mani sul mio volto, le mie braccia intorno al suo
collo. La voglia di baciarci era talmente tanta che i baci erano brevi,
intesi, passionali.
Lui ruppe
l’abbraccio “Jessi..” cercò di
farmi ragionare
“Fai
l’amore con me.” Gli domandai. Lui non se lo fece
ripetere due volte. Mi prese in braccio e mi condusse in quella che
doveva essere la sua stanza. Non prestai attenzione
all’arredamento. Mi buttò sul letto bruscamente
prima di avventarsi di nuovo sulle mie labbra, mentre mi sfilava la
gonna e la buttava di lato. Cercai di sfilargli la maglietta ma mi
risultava impossibile perché le nostre labbra non volevano
separarsi. Esercitai un po’ di pressione e la strappai.
Lui smise di
baciarmi e mi guardò stupito. “Oddio.”
Disse, la sua voce piena di stupore
Mi morsi il
labbro inferiore, troppo concentrata ad osservare il suo petto per
poter prestare attenzione alla sua domanda. Mi alzai sui gomiti e
riempii di baci il suo collo, il suo petto. Lui si riprese e
cominciò a togliere i bottoni della mia camicetta, ma dopo
solo due sbuffò e fece saltare tutti i bottoni. Le mie mani
raggiunsero il bottone dei suoi jeans, lo tolsero e tirarono
giù la zip. Mi tolse il reggiseno e gli slip lasciandomi
completamente nuda al suo cospetto. Il suo sguardo era fisso sul mio
corpo e lo ammirava. Mi baciò dolcemente le labbra, prima di
scendere all’altezza del mio collo e permearlo di attenzioni.
Ricoprì il mio corpo di baci, mi toccò con amore,
tenerezza, rallentando così il ritmo frenetico con cui ci
eravamo voluti prima. Mi stava facendo sentire desiderata, amata,
coccolata. Mi stava facendo provare sensazioni indescrivibili, e ogni
sua carezza, ogni suo bacio mi faceva fremere di piacere. Cercai
di togliergli i boxer, ma sembrava impossibile. Mi diede una mano a
sfilare quell’ultimo capo di abbigliamento che ci separava
dal diventare un tutt’uno.
Mi
guardò negli occhi. Verde, incontrò verde.
“Sei pronta?” mi chiese accarezzandomi
l’interno coscia sensualmente.
Annuii incapace
di esprimere a parole il mio consenso. Si posizionò tra le
mie gambe e diede inizio a quello che sarebbe stato il culmine di una
lenta e profonda passione.
Al
raggiungimento del Nirvana temporale mi resi conto di due cose: la
prima era che ero innamorata di Blake; la seconda era che questo
rendeva ancora tutto più difficile.
Prima di
addormentarmi tra le sue braccia lo fissai intensamente e sorrisi.
“Cosa
c’è?” mi chiese aggrottando le
sopracciglia
“Mi
sono resa conto di una cosa.” Mormorai baciandogli la punta
del naso
“Davvero,
cosa?” domandò curioso, stringendomi ancora di
più a sé
Valutai un
attimo se dirgli dei miei sentimenti per lui o no...dirglielo avrebbe
reso davvero le cose complicate. Non sapevo se avrebbe ricambiato, ma
se lo anche lui provava per me amore, allora tornare con Kyle sarebbe
stato molto difficile se alla fine avessi scelto lui....
Sospirai optando
per la verità “Io ti amo.” Sussurrai
“Non sei costretto a ricambiare, ma io ti amo.”
Mi
guardò incredulo prima di rivolgermi un sorriso smagliante
“Ti amo anch’io, Jessi.” Mi
baciò e entrambi sprofondammo nel mondo dei sogni.
Venni svegliata
dal suono insistente del mio cellulare che squillava. Sbuffai voltandomi.
Blake mi stringeva tra le sue braccia e questo rendeva
l’alzarmi dal letto un po’ difficile: non volevo
rischiare di svegliarlo, soprattutto perché sembrava dormire
così bene. Facendo attenzione mi scrollai le sue braccia di
dosso e cercai in vano una vestaglia. Dato che non riuscivo a trovarne
una, corsi in salotto, dove avevo lasciato la mia borsa,
l’apri, presi il cellulare e risposi.
“Pronto?”
“Jessi,
dove sei?” era Kyle, e sembrava preoccupato. Immediatamente
ero preoccupata anch’io
“Kyle?
Che ore sono?” chiesi passandomi una mano trai capelli
“Sono
le 3 del pomeriggio. Sono venuto a lasciare Adam a casa, ma tu non ci
sei.”
“Oddio,
scusami. E’ che...” lasciai la frase in sospeso
“Adam sta bene?”
“Sì,
sì sta bene.” Sospirò
“Comunque siamo entrati lo stesso in casa, con la copia elle
chiavi che mi hai dato.” Disse abbastanza irritato
“Potresti tornare a casa? Tuo figlio chiede di te.”
“Certo,
scusa, arrivo subito. A fra poco.” Misi giù il
cellulare, mi voltai e vidi Blake davanti a me. Mi spaventai
“Scusa,
non volevo spaventarti.” Cinse la mia vita con le sue braccia
e depositò un casto bacio sulla mia fronte “Devi
tornare a casa?”
“Sì,
Adam chiede di me.”
Sorrise.
“Allora preparati, così ti accompagno a
casa.”
“Devo
ricordarti che la mia camicia non è più
presentabile? Hai fatto saltare tutti i bottoni.”
Rise di gusto
“Oh, povera. Ma l’hai visto lo stato in cui hai
ridotto la mia maglietta?”
Lo guardai
malissimo
“Comunque
non ti preoccupare, ti do una mia maglietta da indossare.”
“Grazie.”
Gli sorrido contenta
“Di
niente. Ah e comunque...ti amo.”
“Ti
amo anch’io.” Risposi prima di avvicinarmi a lui e
baciarlo con passione. “Che ne dici se per risparmiare tempo
facciamo la doccia insieme?” lo guardai maliziosamente
“Questa
è un’ottima idea!” esclamò
ridendo. Mi prese in braccio e mi condusse in bagno.
Un’ora
dopo ci trovavamo in prossimità di casa mia
“Jessi,
posso farti una domanda?” mi chiese Blake cauto
“Certo,
chiedi tutto quello che vuoi.” Posai una mano sulla sua
“Non
mi hai mai voluto dire per quale motivo non hai
l’ombelico...”
Mi immobilizzai
all’istante. Un flashback mi colse all’istante
“Kyle,
noi siamo fatti per stare insieme! Non dovrai mai tenermi
all’oscuro di nulla. Non dovrai mai proteggermi da nessuno.
Io so, e ti accetto per quello che sei.”disse esasperata. Non
riuscivo a capire per quale motivo stava insieme ad Amanda. Noi eravamo
perfetti insieme, noi ci completavamo.
“Jessi....”
sussurrò posando una mano sulla mia guancia
“Jessi? Ci sei? Non sei obbligata a rispondermi...” mi rassicurò
“Prima
o poi te lo dirò. Stai tranquillo.” Non sapevo se
stavo dicendo la verità o solo una bugia