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Autore: pleinelune    22/02/2011    5 recensioni
Ma chi era katherine Pierce prima di diventare la spietata vampira che tutti conosciamo?
Le origini di Katerina, la giovane dama bulgara.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Katherine Pierce
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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8. Flowers for a ghost


Il viaggio del ritorno sembrò durare molto più del previsto, e Katerina, tra un sobbalzo della carrozza sul selciato sconnesso e l’altro, si ritrovò a riflettere sugli avvenimenti di quel pomeriggio.
Aveva scoperto cose che si erano insinuate nella sua mente lentamente. Ora sapeva che esistevano i vampiri, ma quanti erano intorno a lei non sapeva proprio dirlo. Distinguerli dagli altri le pareva impossibile e in quel momento sentì il bisogno di avere accanto la sua adorata nonna, sempre pronta a proteggerla da tutto.
Guardò la bionda amica che sedeva di fronte al lei mentre osservava il paesaggio fuori dal finestrino, e affranta dagli avvenimenti la imitò.
 
Arrivarono alla tenuta Petrova piuttosto tardi, fuori era già buio e la luna, piena e candida era alta in cielo creando finestre ombre attorno al giardino della residenza.
“Entriamo Celine, stanotte dormirai nella stanza degli ospiti, non fare complimenti.”, disse di fretta Katerina, vedendo in quelle ombre il timore che qualcuno le osservasse.
Entrando in casa uno strano senso di inadeguatezza la accolse, ricordando le parole della nonna.
Non invitare mai nessuno ad entrare. I vampiri non possono entrare se non sono invitati.
Si chiese se quell’invito potesse essere in qualche modo ritrattato e il timore che Klaus potesse entrare in casa sua, fare del male ai suoi cari, le fece percorrere un brivido lungo la schiena.
Celine incrociò i suoi occhi, e si rese conto di essersi bloccata in mezzo alle scale. Le sorrise e proseguì fino a raggiungere la sua camera, sicura che Klaus non le avrebbe fatto del male. Non in quel momento, perlomeno.
 
“Forse è meglio che vada a letto”, disse Celine alzandosi dalle solite poltroncine, poste nella camera di Katerina di fronte al caminetto, dove erano abituate a sedersi e a parlare per ore.
“Hai ragione Celine cara, ti ho tenuta qui contro la tua volontà, ma sai, stanotte vorrei proprio non rimanere sola. Sono inquieta.” Rispose Katerina abbassando il volto mentre scostava un lembo di vestito, ripiegandolo accuratamente sopra la gamba.
“Katerina stai tranquilla, nulla ti può accadere dentro casa tua. I fantasmi rimangono fuori.”, rispose rassicurante Celine, prendendole deilicatamente la mano con in mano il lembo di vestito e portandosela vicino al cuore.
Katerina si alzò e le baciò una guancia, augurandole la buona notte. La accompagnò alla porta e quando fu uscita, si appoggiò alla porta chiusa, facendo scattare la serratura.
Quei piccoli gesti sapeva che non sarebbero serviti, ma comunque le davano quella sicurezza che le mancava, era terrorizzata all’idea di aver invitato un vampiro in casa sua senza nemmeno sapere che lo fosse.
La balia bussò alla porta, e Katerina ebbe un sussulto. “Va pure a dormire Judith. Faccio da sola.” La congedò, andando verso la specchiera.
Quello che vide riflesso la tranquillizzò, era lei, era sempre la stessa, nonostante le cose che in quei pochi giorni aveva scoperto, da sua nonna, come da Klaus, lei continuava a rimanere la solita Katerina, con il sorriso stampato in volto e gli occhi felici. Si tolse lentamente gli orecchini e la collana, poi le gonne e infine, con qualche sforzo, il corpetto stretto. Si infilò velocemente la vestaglia di pizzo bianco e si infilò nel letto. Ben presto i sogni la richiamarono e felice si lasciò cullare dalle braccia protettive di Morfeo, dimenticando per un attimo ciò che il giorno le aveva portato.
 

She took a plane to somewhere out in space
To start a life and maybe change the world
See I never meant for you to have to crawl
No I never meant to let you go at all

Don't ever say goodbye

I'm only human
I'm only human
I'm only human

 
Una brezza cominciò a soffiare nella stanza, una leggera brezza fresca, proveniente dalla finestra, ora socchiusa. Era stato semplice entrare, era stato invitato e la serratura che aveva sentito scattare poco tempo prima, mentre dal giardino ascoltava cosa si dicessero le due dame, non lo spaventò, poteva benissimo evitarla, decise comunque che sarebbe entrato dalla finestra, più semplice e pratica.
Appena si ritrovò nella stanza un profumo familiare gli inondò le narici, provocandogli un immensa tristezza.
Lo stesso profumo, pensò guardando l’arredamento. I suoi occhi analizzarono ogni cosa, fino a posarsi sulle lenzuola, e su quella creatura che racchiudevano.
Klaus mosse passi soffici e silenziosi verso Katerina, vedendone Elisa. Era mosso dall’amore, o dalla vendetta?
Cosa ci faccio qui? Dopo tutti questi anni ancora a correr dietro a un fantasma? Dovrei lasciar perdere, la sua mente vago verso ricordi lontani, momenti indimenticabili, soprattutto per lui, che aveva vissuto fin troppo tempo per non riuscire a ricordarsene, per non averli analizzati e fatti riaffiorare più e più volte.
Vide quel viso, ancora una volta limpido e puro, identico alla donna che aveva amato per tutta l’esistenza, e la tristezza lo riaccolse. Una lacrima lenta e solitaria scese lungo il volto, mentre con una mano sfiorò con delicatezza il volto di quella donna, che in un certo senso non c’entrava niente, ma che sentiva di voler proteggere, a cui non avrebbe dovuto fare del male.
Un sospiro, e gli occhi di Katerina si aprirono, notando la finestra aperta. Nulla era cambiato nella stanza. Si alzò per richiuderla, stringendosi nelle spalle per la brezza fresca, e tornò a letto, poco prima di addormentarsi spostò la mano sotto le coperte, e sentì qualcosa di morbido e soffice, subito accese la abat-jour accanto al suo letto e si ritrovò tra le mani una rosa, rossa e fresca, affianco scorse una macchiolina. Acqua, si disse, lasciata dal fiore.
I suoi occhi si illuminarono, tornando a dormire con un sorriso.







Quotes to: Thriving Ivory - Flowers for a ghost




-Spazio Autore-


Beeene, dopo decenni e decenni torno con un capitolino piccolo piccolo ma secondo me pieno di amore e di emozioni u.U Almeno è quello che ho cercato di esprimere, la disperazione di questo pover'uomo che è Klaus. 
Allora, il titolo come la canozne è bellissima e mi è sembrata perfetta per questo capitolo, sentitela, anche se le mie adorate Delenine del foro la conoscono già. 
http://www.youtube.com/watch?v=uADPJJy8GyI Eccola :) Secondo me rende tantissimo il momento tra klaus e Katerina, che terrei a precisare che è un parallelo tra Damon e Elena, a inizio prima stagione. 
Sto cercando di rispecchiare molto la storia a quella che realmente è, e presto scoprirete che è più simile di quello che sembra xD
Non c'è stato Elijah in questo capitolo, e mi dispiace, ma si rifarà al prossimo **, ora che nel TF non c'è più voglio renderlo bene qui **
Comunquee, bando alle ciance, che ve ne pare? 
Ringrazio tutti quelli che commentano, che seguono, che ricordano e che preferisco e esorto sempre a lasciare commenti belli belli perchè tanto non vi si intorpidiscono le dita xD
Commenti personalizzati: xD
Giuls e Glo: Amori belli spero che vi sia piaciuto questo capitolo perchè io l'ho amato. xD Fatemi sapere e sappiate che vi amo immensamente che commentate sempre la mia FF che è quasi morta senza i vostri commenti **
Giraffetta: Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo prima *w* Si la storia tra Elijah e Celine è bella, soprattutto perchè lui aveva bisogno di lei come lei aveva bisogno di lui, ma si vedrà meglio la loro relazione nei prossimi capitoli, Elijah avrà parti importanti xD
Sekunden: Tranquilla, sono contenta che comunque ti sono piaciuti e che me lo hai fatto sapere :) Spero che anche questo ti piaccia come gli altri. **
   
 
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