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Autore: EffieSamadhi    26/02/2011    1 recensioni
“Ehi, questo è nuovo” commentò, sfiorando con la mano un tatuaggio all’altezza del cuore. “E’… sono…”
“Il nome di mia madre” completò lui, spostando la propria mano su quella di lei. “E quello di mio fratello. E il tuo.”
“Mancano Angel e Jerry” gli fece notare.
“Oh, loro sono qui” ribatté lui, indicando un altro tatuaggio. “Ma questo è un posto speciale. Mia madre, Jackie, tu… avete il mio cuore.”
Adia osservò il tatuaggio, poi alzò gli occhi nei suoi, guardandolo con amore. “Farò di tutto per meritarmelo, Bobby” bisbigliò, suggellando la promessa con un bacio.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Four Brothers - Call Me When You'Re Sober.

21. Look Through My Eyes

 

 

            “Quanto credi che manchi alla fine dei lavori, Jerry?” domandò Angel, quando finalmente si fermarono per una pausa.

            Il fratello alzò le spalle. “Non molto, immagino. Insomma, siamo andati bene finora. Non è vero, Bobby? Bobby?” ripeté, notando che il fratello era di nuovo perso nei propri pensieri, come immerso in un mondo a sé.

            “Sì, è una buona idea. Ci sto” rispose Bobby, riscuotendosi in fretta dal proprio torpore.

            “Ma che ti sei fumato la scorta di Cracker Jack?” chiese Angel, decisamente sconvolto. “Sei completamente fuori!”

            “Ne vuoi parlare, fratello?”

            “Non c’è niente di cui parlare, sto bene” rispose acido Bobby, pentendosene subito dopo. Si stava comportando esattamente come Adia: si mostrava pensieroso, e quando qualcuno gli domandava di parlare dei suoi problemi, lui negava qualsiasi difficoltà. Fanculo, pensò. Fanculo a tutto. “E’ che non ve ne posso parlare. Sono faccende private.”

            “Faccende private?” ripeté Angel, incredulo. “Non ci sono mai stati segreti tra noi, Bobby.”

            “Non è un segreto, Angel. Non ne posso parlare, è diverso.”

            “Riguarda Adia?” chiese Jerry, mantenendo la solita flemma. “Che cos’hai combinato?”

            “Che cosa ho… perché devo essere sempre io a combinare qualcosa? Solo perché non sono mai stato un santo, non vuol dire che la colpa di tutto sia mia!”

            “Non ho detto questo, Bobby. Volevo solo sapere se è successo qualcosa. Insomma, ieri eri tutto felice, e adesso…”

            “No, non è successo niente” tagliò corto Bobby, allontanandosi di qualche passo per far sbollire la rabbia.

            Angel e Jerry lo guardarono, senza muoversi di un centimetro. Sapevano di aver tirato troppo la corda, ma nessuno dei due si sentiva tranquillo, nel sapere che qualcosa turbava Bobby. Erano i fratelli Mercer, dopotutto. Anche senza la mamma, anche senza Jack. Rimanevano comunque i fratelli Mercer. E se un Mercer aveva un problema, tutti gli altri erano in dovere di aiutarlo. Jerry e Angel avrebbero fatto il giro del mondo per Bobby, anche se conoscevano loro fratello, e sapevano che non era nel suo stile accettare l’aiuto degli altri, meno che mai lo sarebbe stato chiederlo. Eppure, contrariamente ad ogni ipotesi, Bobby si voltò e tornò indietro a passo sicuro.

            “La ferita di Adia è peggiorata” confessò in tono duro. “E’ stata dal medico, e dovrebbe… c’è un intervento che può fare. Rimetterebbe a posto tutto, tornerebbe ad essere quella di prima. Ma l’operazione costa cinquantamila dollari. E lei non li ha, cinquantamila dollari” concluse, sussurrando.

            “Te lo ha detto lei?” chiese Jerry.

            “Ieri sera, quando l’ho riaccompagnata a casa. L’ho dovuta praticamente costringere a parlare, o non me l’avrebbe detto” spiegò l’altro, stringendo i pugni in tasca. “Non l’ha detto a nessuno, neanche alla sua famiglia.”

            “Le sue sorelle potrebbero aiutarla” osservò Angel. “Hanno sposato tutte e quattro dei tipi con la grana.”

            “Non si parlano. Le sue sorelle danno ancora la colpa a Adia per la morte del padre. Pensano che se non ci fosse stato il musical di Natale, gli scagnozzi di Victor Sweet non lo avrebbero fatto fuori.”

            “Che idiozia!” esclamò Jerry. “Lo avrebbero fatto secco in un altro momento.”

            “E’ quello che ho detto anch’io. Ma quelle quattro stronze non capirebbero comunque.” Fece una pausa. “Non l’ha detto nemmeno a suo fratello. Ha paura che voglia aiutarla” osservò, con un sorriso. “Non vuole problemi con la cognata.”

            “La capisco” osservò Angel sottovoce.

            “Non vedo il problema, Bobby” disse Jerry, guardando il fratello.

            “Non vedi il problema?” ripeté Bobby. “Mi servono soldi, Jerry. Mi servono cinquantamila dollari, e non conosco un solo modo pulito per trovarli.”

            “Ce li hai sotto il naso, fratello” rispose l’altro, indicando la casa.

            “Non venderò la casa della mamma, Jerry” ribatté Bobby stizzito.

            “Possibile che debba sempre spiegarvi tutto? I soldi dell’assicurazione, Bobby. Ho fatto qualche calcolo. Una volta finiti i lavori e sistemate un po’ di pratiche riguardanti l’eredità, ci divideremo il resto dei soldi, e a ognuno di noi spetteranno centomila dollari. Puoi prendere cinquantamila dollari in anticipo per pagare l’intervento di Adia.”

            Angel annuì. “Sì, fratello, per me non ci sono problemi.”

            “Aspetta un momento, com’è che Angel sapeva tutto e io non sapevo niente?”

            Jerry alzò le spalle, sorridendo. “Non è colpa mia se hai iniziato a dormire sempre fuori casa.”

   
 
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