21. Look Through My Eyes
“Quanto
credi che manchi alla fine dei lavori, Jerry?” domandò Angel, quando finalmente
si fermarono per una pausa.
Il
fratello alzò le spalle. “Non molto, immagino. Insomma, siamo andati bene finora.
Non è vero, Bobby? Bobby?” ripeté, notando che il fratello era di nuovo perso
nei propri pensieri, come immerso in un mondo a sé.
“Sì,
è una buona idea. Ci sto” rispose Bobby, riscuotendosi in fretta dal proprio
torpore.
“Ma
che ti sei fumato la scorta di Cracker Jack?” chiese Angel, decisamente
sconvolto. “Sei completamente fuori!”
“Ne
vuoi parlare, fratello?”
“Non
c’è niente di cui parlare, sto bene” rispose acido Bobby, pentendosene subito
dopo. Si stava comportando esattamente come Adia: si mostrava pensieroso, e
quando qualcuno gli domandava di parlare dei suoi problemi, lui negava
qualsiasi difficoltà. Fanculo, pensò.
Fanculo a tutto. “E’ che non ve ne
posso parlare. Sono faccende private.”
“Faccende
private?” ripeté Angel, incredulo. “Non ci sono mai stati segreti tra noi,
Bobby.”
“Non
è un segreto, Angel. Non ne posso parlare, è diverso.”
“Riguarda
Adia?” chiese Jerry, mantenendo la solita flemma. “Che cos’hai combinato?”
“Che
cosa ho… perché devo essere sempre io a combinare qualcosa? Solo perché non
sono mai stato un santo, non vuol dire che la colpa di tutto sia mia!”
“Non
ho detto questo, Bobby. Volevo solo sapere se è successo qualcosa. Insomma,
ieri eri tutto felice, e adesso…”
“No,
non è successo niente” tagliò corto Bobby, allontanandosi di qualche passo per
far sbollire la rabbia.
Angel
e Jerry lo guardarono, senza muoversi di un centimetro. Sapevano di aver tirato
troppo la corda, ma nessuno dei due si sentiva tranquillo, nel sapere che qualcosa
turbava Bobby. Erano i fratelli Mercer, dopotutto. Anche senza la mamma, anche
senza Jack. Rimanevano comunque i fratelli Mercer. E se un Mercer aveva un
problema, tutti gli altri erano in dovere di aiutarlo. Jerry e Angel avrebbero
fatto il giro del mondo per Bobby, anche se conoscevano loro fratello, e sapevano
che non era nel suo stile accettare l’aiuto degli altri, meno che mai lo
sarebbe stato chiederlo. Eppure, contrariamente ad ogni ipotesi, Bobby si voltò
e tornò indietro a passo sicuro.
“La
ferita di Adia è peggiorata” confessò in tono duro. “E’ stata dal medico, e
dovrebbe… c’è un intervento che può fare. Rimetterebbe a posto tutto,
tornerebbe ad essere quella di prima. Ma l’operazione costa cinquantamila
dollari. E lei non li ha, cinquantamila dollari” concluse, sussurrando.
“Te
lo ha detto lei?” chiese Jerry.
“Ieri
sera, quando l’ho riaccompagnata a casa. L’ho dovuta praticamente costringere a
parlare, o non me l’avrebbe detto” spiegò l’altro, stringendo i pugni in tasca.
“Non l’ha detto a nessuno, neanche alla sua famiglia.”
“Le
sue sorelle potrebbero aiutarla” osservò Angel. “Hanno sposato tutte e quattro
dei tipi con la grana.”
“Non
si parlano. Le sue sorelle danno ancora la colpa a Adia per la morte del padre.
Pensano che se non ci fosse stato il musical di Natale, gli scagnozzi di Victor
Sweet non lo avrebbero fatto fuori.”
“Che
idiozia!” esclamò Jerry. “Lo avrebbero fatto secco in un altro momento.”
“E’
quello che ho detto anch’io. Ma quelle quattro stronze non capirebbero
comunque.” Fece una pausa. “Non l’ha detto nemmeno a suo fratello. Ha paura che
voglia aiutarla” osservò, con un sorriso. “Non vuole problemi con la cognata.”
“La
capisco” osservò Angel sottovoce.
“Non
vedo il problema, Bobby” disse Jerry, guardando il fratello.
“Non
vedi il problema?” ripeté Bobby. “Mi servono soldi, Jerry. Mi servono
cinquantamila dollari, e non conosco un solo modo pulito per trovarli.”
“Ce
li hai sotto il naso, fratello” rispose l’altro, indicando la casa.
“Non
venderò la casa della mamma, Jerry” ribatté Bobby stizzito.
“Possibile
che debba sempre spiegarvi tutto? I soldi dell’assicurazione, Bobby. Ho fatto
qualche calcolo. Una volta finiti i lavori e sistemate un po’ di pratiche
riguardanti l’eredità, ci divideremo il resto dei soldi, e a ognuno di noi
spetteranno centomila dollari. Puoi prendere cinquantamila dollari in anticipo
per pagare l’intervento di Adia.”
Angel
annuì. “Sì, fratello, per me non ci sono problemi.”
“Aspetta
un momento, com’è che Angel sapeva tutto e io non sapevo niente?”
Jerry
alzò le spalle, sorridendo. “Non è colpa mia se hai iniziato a dormire sempre
fuori casa.”