Non so quanto possa essere decente, l'ho scritta di getto,
ma ho in programma un'altra storia per tsubasa e una one-shot per One piece,
quindi aspettatevi altre storie. Ve lo avevo promesso ed ecco il regalino, per
scusarmi per il ritardo dell'altra storia. BUONA LETTURA.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
TIPICA
SCENA FAMIGLIARE:
Matrimonio in vista?!
Il nuovo mondo sembrava vagamente simile al luogo dove
avevano visto, per la prima volta, la strega delle dimensioni. Le case
sembravano moderne, ma non troppo e poi le scritte si potevano dire simili,
quindi molto probabilmente si trovavano in un'altra Tokyo o comunque qualcosa
di simile.
"Eppure a me sembra di esserci già stato!" esclamò Kurogane
camminando davanti a tutti, con Mokona che gli saltellava in testa.
"Forse un tuo sosia abita qui e tu hai i suoi pensieri!" propose la
polpettina bianca.
"Hai parlato con la strega di recente?!" chiese scettico lo
spadaccino.
"Oh, Kuro-chi, forse Moko-chan ha ragione! Infondo non abbiamo mai trovato
dei nostri sosia, sarebbe divertente avere due Kuro-pon con cui parlare, non
trovi?!" sorrise il biondo, mentre Shaoran provava ad immaginarsi
"Shaoan-kun, qualcosa non va?" chiese preoccupata Sakura.
"No, no hime! Solo pensavo ad una possibile scena con due Fay-san e due
Kurogane-san, ma ho lasciato perdere"
"Ti conviene non pensarci più ragazzino! Se un giorno incotrassi, anche
per sbaglio, un'altro mago idiota darei a te la colpa!" minacciò Kurogane,
levandosi Mokona dalla testa, tenendola per le orecchie. "E poi la cosa mi
sembra inverosimile!"
"Neanche poi tanto Kuro-ti! Il tuo cognome è Suwa vero?" chiese Fay,
davanti ad una casa. Kurogane rispose con un si accennato, per poi chiederne il
motivo e Fay sorridendo si avvicinò a lui, lo prese per mano e lo portò davanti
alla porta facendogli leggere quello che c'era scritto. Sulla targhetta, in
katana, c'era scritto: SUWA
"Una coincidenza!?" propose lo spadaccino. Non che non avesse voglia
di rivedere la sua famiglia, ma conoscendo sua madre e suo padre, insieme a Fay
sarebbe stato un disastro.
"Tu dici?!" domandò il biondo indicando una figura maschile che si
avvicinava. Come figura era abbastanza imponente e più si avvicinava più si
sarebbe detto che era la fotocopia di Kurogane, tranne per il ciuffo più lungo
e invece..................
"LEI È IL PADRE?!" chiesero stupiti tutti i tre viaggiatori, mentre
Kurogane sudava freddo.
"Si! Anche se io credevo che mio figlio fosse ad allenarsi con il resto
dei militari" spiegò l'uomo sorridendo. Sembrava molto più socievole del
figlio e anche più pacifico. "Non mi aspettavo di vederlo tornare così
presto! E in compagnia per giunta" Tutti spalancarono gli occhi. Che c'era
di male nel tornare a casa con degli amici. Andava bene che Kurogane non era
propriamente il tipo al quale piaceva avere gente in torno, ma non sembrava
così un caso perso.
"Padre, cosa ci sarebbe di male?!" domandò timoroso della risposta.
"Che domande! Mi sembra strano che tu vada in giro con una così bella
donna!" esclamò abbracciando Fay "Benvenuta nella famiglia, mia cara!
E poi cosa sono queste formalità. Chiamami papà!" sorrise l'uomo aprendo
la porta di casa.
"Mi sa che mi ha preso per la tua ragazza!" sorrise sadico Fay.
"Non sarà il caso di spiegare tutto a Suwa-san?!" propose il ragazzo.
Fay si girò con un sorriso a trentadue denti verso Shaoran e chinandosi verso
di lui, fece cenno di stare zitto.
"No, non credo che la accenda sia così drastica! E poi sarà
divertente" Shaoran cominciava credere che Fay-san fosse davvero sadico,
almeno da quel che aveva visto.
"Prego entrate. La casa non è un granché, ma spero vada bene! Volete
qualcosa?" domandò, più per abitudine che per cortesia.
"Si una birra!" esclamò Kurogane ancora bianco in viso. Il padre, di
quel mondo, lo guardò male e soppesandolo dall'alto in basso lo apostrofò così.
"Ma come, vieni per presentarmi la tua ragazza e poi bevi davanti a lei!
Meglio del the!" proclamò per poi sparire dalla porta. Rimasti soli i
cinque viaggiatori si guardarono intorno, come casa non era male. Arredata con
gusto, nonostante le miriadi di spade che arredavano le pareti, cosa tipica di
quella famiglia avrebbe dedotto Fay. Luminosa, aveva dei finestroni enormi, con
delle tende che svolazzavano per ogni soffio di vento. Abbastanza grande ed
accogliente.
"Io avrei una domanda! Se il mago è stato preso per la mia ragazza, i
ragazzini per cosa li piglia!?" chiese lo spadaccino ai quattro seduti sul
divano, dopo minuti di silenzio. A quella domanda tuti si chetarono e
continuarono a guardare il moro con curiosità e un certo timore.
"Io vado a dare una mano a Suwa-san!" esclamò Sankura, alzandosi e
andandosene via.
"Forse per i nostri figli?!" chiese ironicamente Fay, alzando un dito
al cielo come segno d'esempio
"Ah, forse Sakura-hime ha bisogno di me!" disse Shaoran prendendo
Mokona e uscendo per paura che Kurogane s'arrabbiasse.
Rimasti soli, Kurogane guardò male il mago che rideva, come al solito.
"Lo sai vero che prima o poi ti trituro!" ringhiò Kurogane.
"A si! E poi come faresti senza la tua mogliettina!?" chiese Fay
mettendosi a cavalcioni sopra alle gambe di Kurogane.
"Tsz, quando la smetterai con questa farsa!" sbuffò il moro. Fay
sorrise maligno e si abbassò baciando lo spadaccino, il quale mosse le braccia
per andare a mettere una mano dietro la nuca bionda del mago. In quel momento
dalla porta principale entrò una donna che aprendo la porta della sala, vide lo
spettacolo e urlò di gioia. Il padre, Sakura, Shaoran e Mokona corsero verso la
sala trovando la donna tutta contenta che saltellava davanti alla porta della
sala.
"Cara cosai fatto?!" chiese Suwa-san alla moglie. Nel mentre i due
ragazzini si erano affacciati alla porta vedendo Fay seduto sulle gambe di
Kurogane e lo stesso spadaccino che sbatteva la testa sul divano.
"A, quella donna è tua madre?!" chiese Fay sorridendo, ma abbastanza
a disagio. Decisero di rimanere li per cena e partire subito dopo, tanto per
non rimanere a stomaco vuoto
La conversazione a cena, aveva un unico fulcro: IL MATRIMONIO. A Kurogane
pareva una pazzia, neanche fossero stati i suoi veri genitori, per lo meno non
quelli del suo feudo. In ogni caso avevano preso in simpatia Fay e volevano a
tutti i costi dei nipotini. Si erano convinti che fosse una donna e adesso,
Kurogane lo sapeva bene, non sarebbero più riusciti a fargli cambiare idea. Per
Fay, invece, sembrava di essere ad una festa. Non gliene importava più di tanto
di essere stato preso per la futura moglie di Kurogane, infondo facevano la
famigliola da un po', quindi che male c'era a rendere un po' felici i genitori
di Kurogane. Sakura e Shaoran erano preoccupati, una volta partiti che avrebbe
spiegato ai genitori di Kurogane-san che Fay non esisteva in quel mondo? E
sopratutto chi avrebbe spiegato loro che il figlio non si era schiodato dal
militare? Tutte domande alle qui risposte non ci sarebbero mai arrivati, visto
che dopo cena decisero di salutare e andare via.
"A che bella famigliola ha tirato su nostro figlio, eh cara?!"
proclamò il padre, fiero del figlio.
"Si hai ragione caro!" esclamò
"Papà
"Ma tu non....non eri partito!?" domandò il padre stupito.
"Si per la leva, ma poi ho conosciuto Yua! E avevo pensato di
presentarvela prima de matrimonio!" esclamò il ragazzo
"Piacere!" sorrise lei. I genitori si guardano e poi alzando le
spalle accolsero i due in casa.
"Ecco, ora sai come se la sono cavata! Contenta Mokona?" chiese Yuko,
attraverso l'ologramma della palletta di pelo
"Si, meno male che si è risolto tutto! Avevo paura che avessimo portato
casino, invece il Fay e il Kurogane di quel mondo si sposeranno davvero!"
"Già, avvolte il destino è davvero strano!" sorrise la donna
guardando i due piccioncini rincorrersi nel nuovo mondo.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dunque sono quattro fanfiction, senza senso che riprendono le varie famiglie.
La prima, l'avete già letta, su Kurogane. La seconda sarà su Fay, mentre la
terza vedrete e poi uno special. Vi auguro buona lettura e alla prossima.