Crossover
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Autore: Jack Trussone    10/01/2006    1 recensioni
Anni '70. Confusioni sociali e disordini in tutto il mondo. Giri di droga ovunque, rivolte di classi e categorie di persone... L'unica salvezza: la musica.
Ac/dc dall'Australia, Metallica in giro per il mondo e chi più ne ha più ne metta! Fecero del rock e del metal la loro passione sconfiggendo il Potente (tratto da Scholl of Rock). E se qualche cantante dei giorni nostri avesse cominciato a cantare anche prima di adesso andando a rovinare quello che è stato il mitico clima del '70? E se Pupo fosse il cantante in questione? E se il concerto che la Mafia, gestita dalla Triade Ruccazza, (Gigi D'Alessio, Mammà e Pappà)stava organizzando appunto per Pupo, fosse solo una messa in scena per nascondere in realtà i loro giri di droghe e donne?!
Un'avvincente storia all'ultimo accordo rock per fermare il Potente.
Jack
Genere: Azione, Comico, Demenziale, Generale, Guerra, Parodia, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Superman si svegliò più presto del solito

Quella mattina Superman si svegliò più presto del solito. Dopo essersi stiracchiato, come ogni mattina andò a vuotare il mostro marino (come amava chiamarlo) e poi si osservò a lungo allo specchio del bagno. Una grossa panza da donna incinta ora ricopriva quelli che un tempo erano stati i pettorali e gli addominali più belli del mondo intero, e un grosso ombelico fuoriusciva dalla lacera canottiera del super eroe. Sporco e malandato, andò a prepararsi una colazione abbastanza magra composta da merendine integrali e un actimel (attenzione voi lettori a non farlo mai di prima mattina) con il vano intento di dimagrire. Si aggirò poi senza meta per la sua casa. Un monolocale.

Sicuramente vi starete chiedendo: come mai un SuperEore della portata di Superman si era ridotto in quel modo? La risposta è semplice, e io non ve la dirò in questa sede.

Fatto sta, che l’ex Supereroe ormai i tempi della gioventù li aveva passati e ormai si era ritirato in pensione. Una povera pensione.

Quello che a noi interessa sapere, era che comunque era l’unico Supereroe rimasto sulla piazza: tutti gli altri erano defunti oppure finiti in un centro di riabilitazione per drogati. L’uomo ragno morì in bagno, ucciso da uomini della mala vita e della pubblicità, come ricorda la celeberrima canzone degli 883 o di quel tricheco di Max Pezzali (Hanno ucciso l’uomo in bagno chi sia stato non si sa! Forse quelli della mala o della pubblicità!). Resterei pure qua a raccontarvi la sorte di tutti gli altri super eroi ma purtroppo non mi ricordo ce ne fossero altri… (dovete tenere a mente che mentre scrivo queste cazzate sono ubriaco e mentalmente instabile).

Ora, dopo aver sgranocchiato la sua colazione integrale, un sordo rumore attirò l’attenzione dell’uomo panciuto: il campanello della porta. Convinto che fosse un abbaglio (nessuno era più venuto infatti a suonare un campanello, dopo che nella 1859 puntata a fumetti di Superman, egli, per l’appunto Superman, si era scopato un trans-sessuale con Lapo el-Can).

Escludendo ora e per sempre l’argomento trans-sessuale da questa storia (che fanno schifo e sono la dimostrazione matematica che l’uomo è cieco alle meraviglie che Dio ha dato lui) posso solo dirvi quale era la sagoma che s’intravedeva tra la porta a vetri della casa di Superman.

Un uomo di media statura con i ricci molto folti. Siete rimasti interdetti eh?! Credavate fosse uno dei vostri inutili protagonisti dei manga Japanesi?! Tutti uguali alti e con gli occhi asimmetrici?! No. Stiamo parlando del Super Eroe per eccellenza. Dell’uomo che aveva portato intere nazioni alla follia. Angus Young.

Ovviamente la maggior parte di voi non conosce neanche l’esistenza di tale persona. Per questi indivudui spiegherò subito chi fu codesto eroe: la chitarra solista degli ac/dc, gruppo rock degli anni 80. Se non li conoscete siete proprio delle persone blasfeme! Comunque sia…

- Allora?! E che cazzo apri questa porta si o no?! – disse l’individuo dopo che ebbe suonato ancora il campanello.

- Arrivo! – disse Superman goloso di contratti televisivi, convinto infatti che a suonare fosse uno dei vecchi manager della tv. Aprì la porta.

- Ma chi cazzo sei? – chiese al biondo dopo un momento di silenzio.

- Angus Young, e fra poco dovrebbe arrivare anche mio fratello…. -.

Entrò nella stanza e si sdraiò sul divano, accendendo la televisione con il telecomando che si trovava appunto sul divano.

- Fumi? – chiese a Superman.

- No – rispose esitante l’uomo panzuto.

- E fai bene…. – replicò Angus.

- Ma che ci fai qui? – gli chiese Superman.

- Brutte notizie! – rispose con aria grave – Ma possono attendere una bella sigaretta non trovi?! -.

Superman, vedendo che Angus aveva tirato fuori un pacchetto di sigarette diventò eccitato.

- Bhè dato che ci siamo… me ne daresti una? -.

- No – replicò il biondo – Hai detto che non fumi no? -.

- Bhè in realtà…- e non continuò.

- In realtà? -.

- In realtà fumo -.

- Complimenti -.

- Grazie -.

Dopo qualche minuto di silenzio il biondo si osservò intorno con aria assonnata.

- Per caso hai sentito mai parlare di Zuppiriggiu Maggiore?! -. (località vicino a Belluno)

Superman fece di no col capo.

- Bhè – disse Angus – La sta per verificarsi una tragedia mio fido amico… -.

- E cosa starà mai per accadere? – chiese l’altro.

- Pupo. In concerto -.

E tutto fu subito chiaro.

Superman avrebbe di nuovo salvato il mondo dalle schifezze e dal male, dalle intemperie e dai mostri cattivi. Avrebbe semplicemente squartato quel Pupo.

- Ho solo una domanda – chiese il Superman.

- Chiedi pure – disse Angus.

- Mi faresti sentire Higway to hell?! -.

Angus sorrise entusiasta e si alzò in piedi.. – Prima vado a prendere la mia SG… poi se ne parla zuccherino -. In quella un uomo di statura simile a Angus entrò dalla porta della casa con i capelli castani scuri, camminando a stento, una bottiglia mezza vuota di birra ancora stretta nella mano sinistra.

- Angus! – chiamò roteando gli occhi.

- Che c’è? – rispose annoiato il biondo accendendosi un’altra sigaretta.

- E’ appena arrivata una squadra di Maracones! Che facciamo…?! -.

Angus gettò via la sigaretta con aria infastidita e si alzò lentamente dal divano. Dopo qualche minuto si avvicinò lentamente alla porta, dove ci stava il nuovo arrivato tutto ansimante e disse.

- Gli facciamo pentire di aver giurato servizio a Mammà quella volta, che fossero stati investiti! Malcom – continuò con tono più aggressivo – di a Brian di caricare gli Spruzzer, io arrivo fra qualche minuto -.

Il ragazzo ansimante uscì di corsa dal monacale lasciando Superman, interdetto e obeso, da solo con Angus, alto e dinoccolato.

- Quello era mio fratello. Si chiama Malcom – disse puntando un dito contro il cauterioso Superman – E insieme abbiamo distrutto il mondo della mafia di tutto il mondo. Siamo qua per fare lo stesso…ma ti spiegherò meglio di cosa si tratta in furgone…ci stai? A viaggiare con noi? -.

Superman si leccò le labbra intimidito. – Con voi chi? – chiese dopo qualche minuto.

- Con gli ac/dc – disse Angus strizzandogli l’occhio.

 

  
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