L'ammorbante sveglia cominciò a
suonare, come tutte le mattine. In realtà Desmond non la
sentì
nemmeno... Cominciò a sentirla in lontananza solo quando
sentì
qualcuno mugugnare qualcosa accanto a lui e muoversi sul suo petto,
poi la voce alta di un uomo.
“Desmond! Sono le otto, alzati! Il
bar non si gestisce da solo!”
Desmond aprì gli occhi
all'istante, era la voce di Bob!
“Mmh... Buongiorno...” Disse
la ragazza bionda e nuda al suo fianco, coperta solo dalle lenzuola.
Lui la guardò. “O-oh.. Buongiorno..”
Bob si affacciò alla
porta, “Vuoi sbrigarti o no?” Chiese. Quando vide
la ragazza al
suo fianco non sembrò farsi alcun problema, ciò
poteva voler dire
solo due cose: o che se lo aspettava, o che già l'aveva
vista
entrando e quindi 'ciao ciao' discrezione nel portarsi una bella
pollastrella in appartamento.
“Sì! Certo..!” Rispose Desmond
prima che Bob con un sorriso tranquillo se ne andò
nell'altra
stanza. Era simpatico, dopotutto. Era il classico uomo di mezza
età,
capelli grigi, un po' di barba e con la pancia. Non lavorava al suo
locale, si limitava a gestire gli affari. Beh, tutto sommato gli era
andata bene.
“... Potresti anche dirmelo comunque quando vieni!”
Si lamentò Des.
“Rompi poco! Ti aspetto di sotto!” Disse Bob
prima di chiudersi la porta alle spalle.
“Mmmhh... Devi già
andare..?” Chiese la biondona al suo fianco, accarezzando il
petto
nudo di Desmond con l'indice.
“Eh già.. A quanto pare...”
Rispose lui, pensando se era il caso o no di usare una delle sue
solite scuse per non rivedersi più. Forse no. Già
era in
ritardo.
“Comunque stanotte... E' stato veramente... Bello.”
Disse la donna a bassa voce, con un tono anche abbastanza
sensuale.
“Ah sì?” Desmond ridacchiò,
tirandosi su. Doveva
prepararsi. “Beh.. Anche tu.. Non eri male.. O... Non credo,
almeno...” Disse dopo essersi infilato un paio di boxer. Si
passò
una mano sulla fronte, poi si grattò i capelli. Non si
ricordava
nulla della notte precedente. Doveva smetterla di bere anche lui
durante le serate. Era lì per fare il barista/barman, non
l'ubriacone... Beh, anche se ogni tanto una sbronza poteva
concedersela.
“Non... Credi?” Chiese lei. Il suo tono
cambiò.
Fu quasi un tono da funerale.
Ecco. Era di nuovo punto e a capo.
Si finì chiudere la cinta dei pantaloni, voltandosi verso di
lei.
“Senti...” Sospirò, con un lieve sorriso
incerto. “A dire la
verità... Nemmeno mi ricordo come ti chiami..”
Le labbra della
ragazza si schiusero, come dopo aver ricevuto una terribile notizia.
Era imbarazzante, oltre che demotivante.
“Mi... Dispiace..?”
Continuò incerto Desmond.
“... Che porco schifoso...” Fu
tutto quello che riuscì a dire lei, alzandosi e
ricominciando a
vestirsi.
“Io?!” Chiese lui, lievemente stranito da quella
affermazione. “Beh, non credo che tu sia molto lontana da
quello
che si usa definirsi 'donna dai facili costumi' dal momento che prima
di ieri non ti abbia mai visto e me l'hai data la prima
notte!”
“COSA?!” Sbottò lei, guardandolo
incredula. Chissà
cosa la trattenne ma fu talmente tanto l'odio che provò per
Desmond
in quel momento che la portò a prendere la camicia, la borsa
e le
scarpe e ad uscire così di casa, vestendosi poi strada
facendo per
il portone.
Lui sospirò rumorosamente, scuotendo il capo.
“Cominciamo bene...! Buongiorno mondo!”
Mormorò.
Una
decina di minuti dopo Desmond era giù al bar. Era una
settimanella
oramai che era lì in California e per ora filava tutto
liscio, si
divertiva e il posto gli piaceva... In più il suo superiore
non era
uno stronzo come molti.
La giornata passò lentamente. Il bar era
uno di quelli che di giorno erano semplici caffè, la sera
locali con
musica e una piccola sala per feste o per ballare.
Erano le sette
di sera quando finalmente la noiosa giornata di lavoro per Desmond
era finita. Non c'era stata chissà quanta gente.
Stava passando
il panno umido sul bancone per poi andare a prendere le sue cose e
cambiarsi quando arrivò Sally, un'altra barista che lavorava
lì dai
capelli biondi e corti e con due grandi occhioni blu.
“Dessy...”
Lo chiamava sempre.
Desmond alzò lo sguardo dal bancone, fermando
la mano. “Sì, dimmi..”
“Chuck ha chiamato, ha detto che sta
male e che stasera non può venire..”
“Aahh... Capisco. Beh,
mi dispiace..” Voleva divertirsi quella sera e non passarla
al
bar.
“Senti, Dessy..” Cominciò lei con voce
dolce e carina.
“Stasera in sala c'è la festa di una ragazza,
hanno prenotato..
Ricordi? Erano venuti e hanno parlato con te.”
Desmond annuì,
intanto aveva ripreso a pulire il bancone e a sciacquare alcune
stoviglie.
“Più tutta la gente che verrà per
prendersi
qualcosa... Lo sai che andiamo forte come bar...”
“Dove vuoi
arrivare?” Chiese lui sospirando e guardando la
bionda.
“Semplicemente mi chiedevo se rimani a darmi una mano,
Bob te lo paga come straordinario, tranquillo!”
Desmond espirò
rumorosamente. “Non se ne parla.” Disse con tono
fermo.
“Daaai!!!” Sally passò da davanti a
dietro il bancone,
tirandolo per il braccio. “Per favoreee!!!”
“Dai, smettila!
Mi fai bagnare tutto il pavimento!” Si lamentò
Desmond,
ridacchiando.
“Ti prego Dessyyy!!!!” Continuò lei.
Lui
sospirò, rassegnato. “E va bene! Va bene!!! Ma
solo perché sei tu
e... Non farci l'abitudine eh!”
“Grazie Des! Sei il migliore!”
Disse la ragazza schioccandogli un bacio sulla guancia.
“Beh,
comunque non prima delle dieci vengo. Devo farmi una doccia e voglio
riposarmi un po'.”
“Va beeene! Ora vai a riposarti allora, ci
vediamo dopo!”
“Seh...” Mormorò Desmond appoggiando il
panno accanto al lavandino e andando a prendere la felpa, poi
salì.
Era stanco morto, più che altro la giornata era stata
noiosa ed era passata molto lentamente... Il che aveva contribuito ad
aumentare la sua stanchezza. Sperava solamente che la sera avrebbe
trovato qualcuno o qualcosa di simpatico da fare.
Arrivò al bagno
e si tolse la felpetta leggera, la maglietta ed i pantaloni.
Aprì
l'acqua della vasca, mettendoci il tappo. Altro che doccia, si
sarebbe fatto un bel bagno rilassante.
Notate bene: il cambio da prima a terza persona è voluto, userò nuovamente la prima persona solamente nell'ultimo capitolo!