Anime & Manga > I cinque samurai
Segui la storia  |       
Autore: PerseoeAndromeda    06/03/2011    2 recensioni
Dopo la prima battaglia contro Arago, i cinque ragazzi, conosciutisi da così poco ma già tanto uniti nel cuore e nell'anima, devono fare i conti con la tensione ed il nervosismo dovuti alla consapevolezza che, probabilmente, nulla è finito... e devono, inoltre, imparare a conoscersi, ad approfondirsi, a diventare sempre di più un'unica cosa. Il rating potrebbe cambiare ma non sono certa di nulla, di sicuro ci sono accenni shonen-ai, poi si vedrà^^ Avviso: i nomi che utilizzo sono quelli originali, non quelli della versione americana
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cye Mouri, Kento Rei Faun, Rowen Hashiba, Ryo Sanada, Sage Date
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CUORI DI SAMURAI


-Imparare a capirsi-



-1-


L'urlo lancinante del ragazzo fino a un attimo prima addormentato esplose nella stanza e, l'istante successivo, già Shu di Kongo lo stringeva tra le proprie braccia con l'intento di calmarlo. Aveva previsto quel drammatico risveglio, perché non si era quasi mai allontanato da lui e aveva assistito ad ogni manifestazione di dolore, udito ogni gemito; eppure aveva atteso pazientemente, per non correre il rischio di spaventarlo di più, era ben consapevole di quale tipo di incubi stesse affrontando e di quanto potesse essere instabile la mente nell'attraversarli... ne era consapevole perché lui stesso e gli altri suoi compagni non ne erano stati risparmiati.

Il lungo sonno avrebbe dovuto permettere loro unicamente di riprendersi e riposare dopo l'inaudita battaglia contro Arago e, invece, erano stati costretti a rivivere la paura, la sofferenza, l'essenza stessa dell'angoscia. Tra loro, Shin, se si escludeva forse Ryo, era il più emotivo; pur conoscendolo da poco Shu sentiva di aver compreso molto di lui e quel che credeva di avere compreso gli piaceva tanto.

Gli venne così istintivo, nel momento in cui l'amico spalancò gli occhi e sobbalzò mettendosi seduto, il corpo scosso dai tremiti e da quell'urlo terribile, portarsi più vicino ed abbracciarlo, stringendolo con le sue braccia forti, che mai avrebbe immaginato di poter rendere così protettive nei confronti di qualcuno che non fossero i suoi fratellini.

“Va tutto bene” udì se stesso sussurrare all'orecchio di Shin, “è finita e siamo tutti salvi, non devi temere più nulla...”

Man mano che parlava in quel modo all'amico, si rendeva conto che tali rassicurazioni tentava di rivolgerle anche a se stesso, senza crederci fino in fondo, nessuno tra loro era realmente convinto che le battaglie fossero davvero concluse. Tuttavia, in quel momento, l'importante era che ci credesse Shin.

Lo sentì abbandonarsi contro di lui, i muscoli che si rilassavano sempre di più, nonostante i tremiti non sembrassero voler cessare.

“Che pace qui intorno” sussurrò la voce dolce di Shin, in quel frangente così sottile da risultare vellutata, “sento gli uccelli che cantano fuori... e qualcuno, da qualche parte, sta usando dell'acqua... la sento scorrere... è così bello sentirla...”

E io starei ad ascoltare per ore te” si scoprì a pensare Shu, considerando al contempo inquietanti le osservazioni che la sua mente formulava quando si concentrava su Shin.

Che diavolo mi sta succedendo?” rifletté ancora, mentre l'amico si mosse un poco, con l'intento di ricercare il suo sguardo e, di fronte a quei due occhi dalle sfumature verdi-azzurre, Shu di Kongo deglutì, in preda ad una sconosciuta emozione che lo terrorizzò.

Ho rivissuto tutto, sai Shu? Ho risentito le mie ossa andare in frantumi mentre la mano gigantesca di Arago ricadeva su di me, il corpo di Touma usato come arma contro il mio, il mio dolore e il suo, che si fondevano e si amplificavano l'uno con l'altro... la tenebra, l'oppressione, il soffocamento quando Arago ci ha risucchiati... tutto...”

Non sforzarti di descrivermi nulla o lo rivivrai per la terza volta... so bene di cosa parli... anche io mi sono svegliato urlando... anche Seiji... e Touma...”

Il ragazzo castano annuì, abbassando il capo ad osservare le proprie mani che si tormentavano in grembo e che non riusciva ancora a mantenere ferme:

Quindi non era un incubo... è accaduto tutto realmente proprio come l'ho sognato. D'altronde, le mie membra che protestano ad ogni movimento non lasciano molti dubbi a riguardo.”

Shu lo osservò cupamente, rendendosi conto di trovarsi in imbarazzo; non era molto bravo a confortare se non comportandosi come il pagliaccio della situazione, ma da quando si era svegliato circondato dalla normalità, non aveva ancora avuto molta voglia di fare lo scemo.

Eh... temo di sì....” borbottò poi aggiunse, con una risatina un po' forzata: “Però devi ammettere che è stata un'esperienza entusiasmante, a me non è dispiaciuto affatto poter menare le mani in un'impresa di questo genere!”

Shin di Suiko mosse un poco il capo e lo scrutò in tralice, dal basso verso l'alto, il viso finalmente un po' più disteso in un mesto sorriso: “Non sei molto credibile, sai?”

Il cinese rispose con una comica smorfia di disappunto, in seguito alla quale Shin accentuò il sorriso con un risolino divertito.

Almeno ti ho rasserenato, sembra” asserì Shu, accompagnando l'osservazione con una linguaccia.

Shin si strinse nelle spalle:

Il solo pensiero di avervi tutti al mio fianco mi rasserena... anche se ci conosciamo da pochissimo; mi sembra impossibile che, prima dell'inferno che abbiamo attraversato, non ci fossimo mai incontrati... è come se vi conoscessi da sempre.”

Kongo provò una fitta al cuore che non capiva: cosa aveva detto, Shin, di così strano da provocare in lui un pizzico di dolore? Il primo termine che gli venne in mente per descrivere una tale sensazione fu: gelosia... gelosia perché l'amico, anziché concentrarsi sulla sua presenza, sul conforto che gli stava dando, si era riferito a tutti, senza distinzioni, senza mostrare un segno di una seppur minima predilezione.

Ma che vado a pensare” si rimproverò, “sono per caso impazzito?”

Shu...” lo richiamò la voce del compagno e lui lo osservò di nuovo.

Dimmi...”

Grazie...”

Avrebbe voluto rispondere qualcosa di sensato, invece finì col borbottare alcune parole che neanche lui stesso seppe interpretare e, una volta di più, si chiese perché si sentiva così confuso, a volte, quando si trovava accanto a Shin. Lui era sempre stato uno spirito semplice e non capire se stesso lo irritava profondamente.

La mente di Shu lavorò ancora su questioni che non facevano altro che turbarlo ogni istante di più: pensava che era bello vederlo sorridere, che quando Shin sorrideva era come se un raggio di sole accarezzasse il suo volto, quando sorrideva i suoi occhi acquistavano la lucentezza dell'acqua pura cui attingeva la propria forza e Shu avrebbe voluto vederlo sorridere sempre così, perché sentiva di dovere gran parte della propria forza proprio a quel sorriso.

Per questo quando Suiko tornò triste, pensieroso, anche Shu si incupì.

Stai ancora male, Shin? Ti lascio riposare un po'?”

L'altro fece un lieve cenno negativo del capo, mentre si guardava di nuovo le mani.

Pensavo... prima hai parlato di te, Seiji e Touma. E Ryo?”

Quindi sollevò di scatto il viso e lo fissò intensamente, parlando con maggior foga:

Dovremmo essere tornati tutti, vero? Neanche questo era solo un sogno... Shu, come sta Ryo? Dov'è?!”

Nessun sussurro di gelosia, questa volta, nell'animo di Shu; non avrebbe mai potuto essere geloso di Ryo, soprattutto data la situazione... o forse... quel sussurro... c'era ed era lui stesso ad imporgli di scomparire. Sorrise e, nel momento stesso in cui si avvide che le proprie braccia non avevano ancora smesso di avvolgere Shin, accentuò maggiormente la stretta:

Non devi preoccuparti, è tornato anche lui, sì, ma ha bisogno di più tempo di noi. Sta ancora dormendo.”

Shin chiuse un attimo gli occhi e sospirò di sollievo, poi scosse il capo, sul volto nuovamente quel sorriso che a Shu piaceva tanto.

Scusami se mi sono fatto prendere dall'ansia.”

E' stato così per tutti appena abbiamo aperto gli occhi.”

Perché non mi decido a smettere di abbracciarlo?” soggiunse poi Shu tra sé, convincendosi sempre più che non insisteva in quel contatto per recare conforto a Shin... ma per se stesso... perché non riusciva a staccarsi da lui. Quando Arago si era accanito su colui che aveva eletto a suo favorito tra i compagni, ora Shu ricordava, l'angoscia che già lo attanagliava aveva rischiato di diventare soverchiante ed insopportabile. Veder colpire gli amici, vederli star male, era terribile per lui, in ogni senso, ma la sofferenza di Shin, in qualche modo, gli entrava nell'anima fino a sopraffarlo, in una disperazione senza via d'uscita.

Il compagno si mosse, divincolandosi con gentilezza, ma fermo:

Dai, coraggio. Siete già tutti svegli, devo darmi una mossa anche io.”

Non c'è nessuna fretta.”

Tentava di trattenerlo perché davvero si preoccupava o, molto più sinceramente, desiderava continuare ad abbracciarlo?

Era comunque troppo tardi, Shin si era separato da lui e si apprestava ad alzarsi:

Sto bene e non possiamo permetterci di prendere le cose troppo blandamente.”

Perché dici così?” gli domandò Shu, stupendosi del senso di privazione che provava dopo quel distacco imposto dall'amico, “avremo pur diritto di riposarci, no?”

Intanto, si sforzava di staccare gli occhi dalle forme nude di Shin, che attiravano le sue attenzioni in una maniera a dir poco singolare; cosa avrebbe dovuto trovare di interessante nel contemplare in quel modo un corpo maschile senza veli?

Ma che ragionamenti faccio? Sto delirando?”

Lo sai anche tu perché dico così” gli rispose la voce di Suiko velata di rassegnazione e amarezza.

Shu sospirò: aveva provato ad illudere lui e se stesso, ma avrebbe dovuto immaginare che con Shin non sarebbe servito. D'altronde erano tutti perfettamente consapevoli di quanto fossero labili le speranze che fosse davvero finita, il Male non poteva essere stato sconfitto così facilmente. Forse Arago era scomparso ma... era solo? La sensazione che qualcosa di terribile ancora li attendeva era viva e presente in tutti loro e l'intuito dei Samurai non poteva sbagliare.

Shin si era accostato alla finestra e Shu fissava la sua schiena, la pelle bianca, appena lievemente ambrata e liscia, accarezzata dal sole; indossava solo i leggeri pantaloni di un pigiama azzurro e le sue forme, ad un tempo aggraziate ed energiche, rinvigorite dalle numerose immersioni nel suo elemento naturale che era l'acqua, si delineavano davanti allo sguardo incantato di Shu.

Poi, vedendo quale piega avevano preso le proprie riflessioni, scosse il capo, come a cacciare un insetto molesto.

Sto pensando che è bello? Sto davvero pensando che mi piace il suo corpo?”

Anche dopo quel gesto di diniego la tentazione, subito dopo, di riportare lo sguardo sull'oggetto che catalizzava i suoi sensi, fu enorme e il bisogno di osservarlo ancora talmente intenso che, improvvisamente, fu preso da un capogiro; e il piacere che tale vista gli trasmetteva era terrorizzante nella misura in cui gli risultava del tutto incomprensibile.

Ci furono lunghi attimi di silenzio tra loro; Shin continuava a dargli le spalle ed a guardare fuori, Shu, seduto sul letto e voltato verso di lui ad agognare, spaventato dai propri sentimenti, di abbracciarlo di nuovo... o magari anche di essere abbracciato, ma non da una persona qualunque... da Shin, da colui che ormai considerava il suo... migliore amico. Le sue labbra si schiusero ad esalare una parola udibile solo per via del perfetto silenzio spezzato unicamente dal delicato trillare degli uccelli tra i rami:

Amico...”

Shin si voltò e da quegli occhi straordinari nei quali sembravano rincorrersi flutti cangianti si sentì avviluppato, fin quasi a credere di affogare.

Sì, Shu? Mi hai chiamato?”

Schiuse le labbra, senza poter assolutamente prevedere cosa avrebbe detto, ma venne anticipato da una serie di colpi delicati alla porta.

Fu Shin a rispondere, con la sua delicata gentilezza:

Entrate pure!”

Sulla soglia comparvero Touma di Tenku e Seiji di Korin, i volti sorridenti fissi su Suiko; Shu non sapeva se sentirsi seccato dall'intrusione o sollevato perché, in qualche modo, l'avevano sottratto ad una situazione che cominciava ad imbarazzarlo profondamente.

Finalmente ti sei svegliato anche tu” esordì Touma, avanzando nella stanza, “non ho bussato più forte perché temevo fossi ancora addormentato, non volevamo disturbarti.”

Shin fece un tenero cenno negativo col capo e sorrise cordiale:

Non disturbate affatto, sono felice di vedervi e, soprattutto, di vedere che state bene.”

Dire che stiamo bene è una parola grossa, come immagino sia anche per te” intervenne il biondo Seiji, “ma almeno siamo salvi e vivi.”

Già” annuì Shin.

Comunque non ci preoccupavamo più di tanto per te” ridacchiò poi Touma mettendogli una mano sulla spalla, “c'era un angelo custode che non si scollava dal tuo capezzale.”

E fece cenno col pollice verso Shu, ancora appollaiato sul letto; Kongo, anziché reagire come suo solito con una battuta pronta, aveva abbassato il capo, corrucciato.

Perché sei rosso?” infierì ancora Touma.

Shin invece, dopo aver ascoltato le parole dell'amico appena arrivato, aveva portato il proprio sguardo su Shu e lo fissava, con un'espressione colma di stupore e domande inespresse.

Shu...” si limitò a mormorare; nell'udirlo, il compagno si alzò in preda ad un palese nervosismo e diede le spalle a tutti.

Scusatemi, ho bisogno di sgranchirmi.”

Rimasero a guardarlo, perplessi, mentre usciva dalla stanza, poi Touma riportò le proprie attenzioni su Shin:

E' successo qualcosa? Siamo arrivati in un momento sbagliato?”

Suiko si strinse nelle spalle:

Ma no... non capisco...”

La mano sulla sua spalla si fece più salda:

Restagli vicino, Shin; nel corso delle battaglie, Rajura gli ha giocato un brutto scherzo rischiando di far vacillare le sue convinzioni. Sotto quella scorza di eterno bambino, Shu è molto fragile, ha bisogno di essere circondato da affetto per poter anche credere in se stesso.”

Perché mi stai dicendo queste cose, Touma?”

Perché credo che, soprattutto, abbia bisogno di te.”

Shin sgranò gli occhi, cercando quelli del compagno, mosse un poco le labbra, senza sapere effettivamente cosa rispondere quindi, lievemente a disagio, spostò la propria attenzione su Seiji, che osservava la scena con i suoi occhi di ghiaccio apparentemente imperscrutabili. Ma, appena essi incontrarono quelli di Shin, si lasciò sfuggire un sorrisino enigmatico e si strinse nelle spalle.

Suiko scosse il capo e sbuffò, portandosi una mano a scostare un ciuffo di capelli dalla fronte.

Sentiva il disperato bisogno, senza sapere esattamente il motivo, di deviare l'attenzione focalizzata su lui e Shu, così introdusse la questione che più gli premeva:

Avete visto Ryo? Come sta?”

Ero da lui poco fa” rispose Touma, “dorme, continua a dormire. Meglio così, più riuscirà a riposare e meglio si ristabilirà.”

Vi sembra tranquillo?”

Né più né meno di noi, probabilmente” asserì Seiji scrollando le spalle.

Il capo di Shin si abbassò e strinse i pugni lungo i fianchi.

Non ti preoccupare Shin” intervenne di nuovo Touma accorgendosi dell'improvviso malessere del compagno, “andrà tutto bene.”

Sì” mormorò il compagno più anziano, senza poter scacciare l'ansia che si era impadronita di lui, “ora va tutto bene, perché siamo vivi, tutti... ma...”

La voce profonda di Seiji accarezzò le sue orecchie:

Fiducia, Shin... non dimenticare la tua virtù... fiducia in noi... e in tutte le nostre possibilità.”





   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > I cinque samurai / Vai alla pagina dell'autore: PerseoeAndromeda