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Autore: Yuna Shinoda    10/03/2011    4 recensioni
E' ambientata dopo la puntata 1x13.
Blair e Nate sono di nuovo insieme e Chuck provoca Blair come sempre, solo che non ha idea del periodo che sta attraversando lei.
B pensa di essere incinta, e ce l'ha a morte con Chuck perchè se così fosse, il figlio sarebbe suo, visto che nella mia storia Nate e B stanno insieme ma non hanno mai consumato... Beh, vedremo cosa accadrà u_U
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione, Seconda stagione
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31 Maggio, ore 8.01.

Con il mio sollievo, l'ultimo giorno di scuola arrivò.

Questo ultimo mese l'avevo passato a studiare e a stare con Eve, Carter l'avevo liquidato dopo il ballo perchè ormai non mi serviva più a nulla. La situazione con Chuck era ancora più complicata e a quanto pare stava anche venendo molto meno a casa per vedere Eve e quando veniva ci salutavamo a stento e a stento rispondevamo a domande riguardanti la bambina.

Dopo il ballo e la mia convinzione che lui avesse truccato la mia probabile perdita le cose erano letteralmente precipitate e non potevo farci niente con quello che mi aveva detto Serena.

Voleva davvero far vincere me, e c'era anche dell'altro.


 

Quel giorno indossavo il mio completo per i diplomati come tutti quelli dell'ultimo anno e la fascia gialla del migliore della scuola. Avrei tanto voluto che Eve potesse venire ma non era possibile qui. Una volta che saremmo andate via da NYC per l'estate avremmo potuto fare tutte le cose normali tra madre e figlia, e non vedevo l'ora che quel momento arrivasse.


 

Devi venire alla mia festa, ci conto” disse Nate a prima mattina prima della cerimonia.

Cosa, Nate?”

Mi sorrise. “Stasera faccio una festa per i ragazzi dell'ultimo anno. Voglio che vieni”

Non mancherò” risposi abbozzando un sorriso. “Ci vediamo alle nove”

Mi sorrise un'ultima volta e poi si allontanò. Da lontano vidi Serena andargli incontro.

Non credevo davvero che potesse durare tra quei due, e invece... Li guardai con tristezza.


 

Volevo congratularmi” disse poi una voce conosciuta.

Ecco, aveva di nuovo rotto il silenzio per la circostanza. “Grazie” risposi senza entusiasmo.

Sei riuscita ad essere di nuovo la migliore della scuola”

Beh, io sono la migliore” dissi cercando di fare la carina “Ovvio che ce l'avessi io”

Chuck sorrise appena. Era uno di quei sorrisi che celavano qualcosa. Mi faceva male anche perchè sapevo che in effetti c'era qualcosa. Mi sentivo male.

Allora ci vediamo alla festa” disse infine. Annuii semplicemente e se ne andò.

Quella era stata la prima conversazione più lunga dopo il ballo.


 


 

31 Maggio, ore 12.15.

E' con gran piacere che vi annuncio che finalmente siete diplomati!” quasi tre ore dopo potevo ufficialmente dire di essere uscita – o quasi – dall'inferno.

La preside Kweller ci aveva ufficialmente dato i diplomi e tutti i nostri parenti erano li per noi.

Non potevo credere di essere finalmente diplomata dopo tutti quegli anni passati a scuola a sudarmi la mancata ammissione a Yale, mi sentivo libera e pronta a cambiare.


 

Ovviamente anche Cyrus e mia madre erano venuti a scuola ed erano pronti per il brunch che guarda caso si sarebbe svolto a casa dei Van der Bass. Erano stati invitati tutti gli studenti dell'ultimo anno, quindi potevo passare inosservata.

Raggiungemmo l'uscita e in macchina trovai una sorpresa. Ci aspettava Eve con Dorota.

Perchè l'hai fatta venire, mamma? Sai bene quanta gente ci sarà” le dissi quando partimmo.


 

Mamma scrollò le spalle. “Cyrus ha pensato che era buono per la bambina vedere altre facce che non fossero la mia la tua e quella Dorota o... Tu sai chi. E poi ci sarà Dorota con lei”

Sospirai. “Sai che non devi prendere decisioni senza chiedermelo, mamma”

Blair, andrà tutto bene!” disse entusiasta Cyrus con quel sorriso da stupido.

Permetti ad una persona di scoprire di lei ed io me ne vado in Francia per sempre!” urlai.


 


 

31 Maggio, ore 13.23.

Per mia sfortuna dalla scuola il palazzo dei Bass non era molto lontano.

Eleonor, Blair sono davvero contenta di vedervi qui” disse Lily non appena ci localizzò tra la folla. Abbracciò sia me che mia madre e adocchiò mio figlia con uno strano sguardo.

Pensavo che avesse capito chi era la bambina anche se non l'aveva mai vista.


 

Per una volta che ho il week-end libero... Avevo bisogno di rivedere i miei vecchi amici”

Lily ridacchiò. “Vedrai ci sono anche altri genitori dall'altro lato...”

Li lasciai lì e andai vicino a Dorota ed Eve che erano rimaste un po' più indietro.

Apparentemente nessuno si era accorto più di tanto di loro, Eve poteva benissimo passare per la figlia di mia madre e Cyrus o anche Dorota se per questo.


 

Dorota. Se lasci solo... Sarò molto cattiva con te che te lo ricorderai per sempre.” Minacciai.

Dorota sembrava impaurita. “Non si preoccupi, Miss Blair...” promise.

Annuii e poi mi allontanai. Non dovevo destare sospetti stando troppo vicino alla bambina.


 

Sembra che anche la reginetta si sia degnata di venire...” insinuò Penelope quando mi vide arrivare. Ero scocciata dal fatto che ci fossero anche lei e le altre.

Pensavi che non venissi?”

Roteò gli occhi guardandosi attorno. “La casa del tuo finto marito, i tuoi finti parenti... Sappiamo che non sei in buoni rapporti con Chuck. Pensavamo che alla fine saresti fuggita via come tuo solito o avresti ingaggiato un nuovo finto fidanzato” disse acida.


 

La scuola era finita da appena due ore e già mi trattavano come se tutti gli anni del mio dominio alla Constance non fosse servito assolutamente a nulla.

Per tua informazione io vengo e vado dove voglio, Penelope... Non sono una semplice ragazza che cerca di scalare la scala sociale nei tuoi modi blandi... Oh, e per tua informazione la prossima volta che ti trucchi cerca di coprire meglio quei brufoli che hai attorno alle labbra... e fatti le sopracciglia, per favore...” risposi con superiorità lasciandole sole.


 

Trovai Nate e Serena sbaciucchiarsi in un angolino del corridoio che portava alle stanze da letto. “Se non riuscite a resistere perchè non andate in una delle stanze da letto?”

Serena si allontanò subitò e arrossì quando mi vide. Nate sorrise imbarazzato.

Oh, B. Ti stavo proprio aspettando”

Certo, come no”

Davvero, l'ha detto anche a me” la giustificò Nate.

Pretenderò che sia vero” scherzai.

Credo che dovremmo andare un attimo nella mia stanza”

Curvai le labbra, non mi aspettavo che dovesse dirmi qualcosa. “Certo... Andiamo.”


 

Lasciammo Nate nell'angolino e Serena mi portò nella sua stanza e chiuse la porta.

B, mi dovresti odiare per questo.” Mi disse guardandomi colpevole.

Cosa hai fatto, Serena? Non ti seguo.”

Il ballo... I voti truccati... Ho aspettato per dirti la verità perchè Nate mi ha detto che Chuck non ne voleva sapere ormai, ma io non riesco a tacere, così eccomi qui.”

Ti ascolto Serena...” dissi un po' sorpresa e incuriosita. Ora che mi faceva pensare, non avevo visto Chuck quando ero entrata in casa. Mi chiedevo dove fosse.


 

Abbassò la testa ed inspirò. “Ero con Chuck al ballo quando cambiavamo i bigliettini”

Alzai un sopracciglio. “Tu c'entri qualcosa, S?” sbottai.

Aspetta, aspetta. Chuck non stava cambiando i voti tuoi per i miei... Ha votato per te per tutte le volte che avevano votato per me. Penelope e le altre volevano farmi vincere per umiliarti e per prendere il controllo almeno per l'ultima volta...”

Inspirai profondamente. “Dovevo immaginarmelo. Quelle arrampicatrici... Hanno sempre voluto essere al mio posto!” esclamai, cercando di non tenere conto della parte 'Chuck'.

Non è ancora finita...” confessò Serena muovendo le mani nervosamente.


 

Cosa poteva esserci di più? Questa cosa mi aveva già sorpresa da sola.

Cosa può esserci di peggio delle manovre segrete di quattro ragazze stupide?”

Qualche giorno prima del ballo” cominciò con tono più basso “io e Nate siamo andati al Victrola e abbiamo incontrato Chuck... Era solo come al solito a bere” disse guardandomi come se la colpa fosse mia. “Io e Nate siamo stati con lui per un po' e Chuck ha... Detto...”

Cos'ha detto?” incalzai, troppo incuriosita e ansiosa per stare in silenzio.

Serena abbassò lo sguardo per un attimo. “Lo dico solo perchè mi dispiace vederlo così... Chuck ha confessato... Ha detto di amarti.”


 

Corrugai la fronte, ancora più sorpresa di prima. Mi aspettavo tutto tranne questo.

Cosa, S? E che parole ha usato?”

Qualcosa tipo... La amo ma il resto non basta...”

Mi portai una mano alle tempie. Mi dovetti sedere sul letto di Serena perchè la stanza cominciò a girarmi intorno. Non ci potevo credere che fosse vero.

B, stai bene? Sei diventata bianca come un fantasma...” disse avvicinandosi e toccandomi la fronte “pensavo che una notizia simile ti avrebbe fatto piacere...”


 

La guardai storta. “Certo che mi fa piacere, S” ammisi finalmente “ma a chi importa a chi dice che mi ama se non lo dice a me! E' come se non l'avesse mai detto.”

Hai ragione. Forse ha bisogno del suo tempo...”

Quale tempo! E' da Natale che sa della bambina ed è circa da un mese che io gli ho detto cosa provavo e non ha alzato un dito per dimostrarmelo! Anche se...” lasciai la frase a metà.

Avrei dovuto dire 'Anche se dopo che Bart si è risvegliato dal come è venuto ubriaco a casa mia e mi ha confessato di amarmi dichiarandosi apertamente'.


 

Anche se...?”

Anche se niente! Dobbiamo tornare al brunch.” Risposi alzandomi ed uscendo in fretta dalla stanza così che non mi avrebbe potuto chiedere più niente tra la folla che c'era in casa.

Tornammo in sala proprio quando il 'caro' Chuck decise di farsi vedere.

Io e Serena raggiungemmo Nate accanto al divano e sulla sala cadde il silenzio.


 

Salve a tutti. Sono molto lieto di avervi tutti qui oggi a casa nostra per questo brunch di fine anno scolastico e per...” stava dicendo Chuck quando improvvisamente una voce ruppe il silenzio e fece voltare tutti. Sapevo che qualcosa doveva succedere.

Dorota era appena tornata in sala con la piccola in braccio... “Mama!” urlò la bimba guardando me ed indicandomi con il dito. Di sicuro stava dicendo a me. Io ero sua madre.

Restai attonita e silenziosa mentre la bambina gridava ancora 'mama' in braccio a Dorota che cercava di farla calmare senza successo. Anzi, la bambina riuscì a divincolarsi dalla sua stretta e a scendere per terra e correre non ottimalmente verso di me, attaccandosi alla mia gamba.


 

Mama, mama, mama!” gridò, al che le sorrisi. Sentivo tutti gli occhi su di me.

Decisi infine di prenderla in braccio, si sarebbe calmata. O almeno lo speravo...

Mama” disse ancora toccandomi i capelli.

Chi è questa bambina, Blair?” mi domandò quella antipatica di Penelope poi “Non l'abbiamo mai vista qui in giro...” Aveva un'espressione acida e bastarda.


 

E'... Questa è la figlia di mia madre e Cyrus!” dissi cercando di sorridere nel migliore dei modi. Non potevo di certo dirle la verità, non avevo intenzione di farlo nemmeno per sogno.

Mmmh...” escalmò non convinta avvicinandosi “in effetti... i capelli sono quelli... Ma gli occhi... Mmmh...” disse toccando la mano alla bambina. “Davvero carina” si complimentò.

Beh, ma adesso non potremmo lasciare Chuck finire il suo discorso?” s'intromise Serena.

La ringraziai mentalmente per avermi salvato da questo momento critico.

Certo...” rispose Penelope con freddezza tornando a guardare Chuck.

Come di consueto qualche minuto dopo arrivò il blast di Gossip Girl.


 

Qualche mio imbucato al brunch di fine anno dei Bass ha parlato.

Una bambina graziosa e piccolina ha chiamato Blair Waldorf 'mamma'?

B si è giustificata dicendo che era la figlia di sua madre e del suo nuovo compagno, ma a me la situazione puzza. Non abbiamo già visto questa piccola bambina quando la nostra Queen B è tornata a New York per l'inizio dell'ultimo anno scolastico?!

Com'era possibile?

Qualcosa mi dice che qui c'è qualcuno che sta nascondendo un segreto più grande di lui... O di lei.

Non preoccupatevi, la verità prima o poi viene sempre a galla!


 

31 Maggio, ore 21.12.

Avevo pensato per tutto il pomeriggio a quello che mi aveva detto Serena al brunch senza riuscire a liberarmene nemmeno un istante. Non credevo ancora che potesse essere vero.

Effettivamente non avevo ancora dimenticato Chuck ed ero sicura che anche se fossi partita per Parigi per tutta l'estate con Eve non mi sarei dimenticata di lui.

Ne ero troppo presa, troppo... Innamorata per potermene dimenticare in pochi mesi, ed ora che avevo avevo avuto la mia conferma se non definitiva volevo riprovarci.

Se aveva detto quelle cose a Serena e Nate magari c'era una speranza per noi...


 

Fu così che andai alla festa di Nate con questo obiettivo.

Dovevo chiedere a Chuck cosa provava per me ora che aveva parlato, prima che partissi per Parigi. Mi ero detta che anche se non mi avesse risposto come un mese fa comunque ci avevo provato e non l'avrei rimpianto per tutto il resto dei miei giorni.


 

Lo notai subito con il suo bicchiere di alcol in mano in fondo alla sala, e per qualche strana ragione anche lui pareva stesse aspettando me o forse me lo credevo io.

Mi avvicinai in un baleno senza nemmeno salutare gli altri.

Ho bisogno di parlarti” dissi spingendolo verso una porta vicina che non sapevo nemmeno dove portasse. Lui non rispose e non oppose resistenza.


 

Perchè mi hai portato qui?” chiese con tono distratto.

Voglio parlare.” risposi portandolo al centro della stanza. Presi aria vedendo che stava aspettando me e cominciai con il mio piccolo sfogo personale.

Serena me l'ha detto” cominciai “Mi ha detto che...” abbassai lo sguardo. “So che anche tu provi qualcosa per me ma non vuoi dirmelo perchè hai paura di qualcosa...”

Io non ho detto niente di tutto questo” guardò altrove evitando il mio sguardo.

Gli presi la mano e la strinsi. “Adesso non negarlo, Chuck... Lo so che tu... Siamo stati bene insieme quando abbiamo finto tutte e due le volte. Sei stato... quasi perfetto per Eve e tutto il resto. Se davvero provi qualcosa per me dillo ora perchè poi dopo non ci sarà più tempo...”


 

E perchè, sentiamo?” chiese evitando di rispondere.

Perchè me ne vado. Sono stanca di New York e di tutti. Mia figlia non può vivere qui tra tutta questa brutta gente che conosco. Studierò a Parigi e... Non penso che tornerò.”

Sai che non puoi farlo”

Anche se legalmente la bambina ha il tuo cognome è affidata a me” risposi fredda “non puoi impedirmelo con nessun mezzo...”

Aveva portato il discorso da tutta un'altra parte. Quanto lo odiavo.


 

E se lo facessi? E se chiedessi legalmente di poter tenere Eve?”

Non lo faresti. Non toglieresti mai mia figlia per tenerla per lasciarmi sola senza di te”

Roteò gli occhi ma non rispose. Sapevo che non sapeva cosa dire...

Per favore, Chuck. Te lo chiedo per l'ultima volta. Dimmi cosa provi per me... Se non provi nulla, me ne andrò ma sappi che potresti non rivedere Eve per moltissimo tempo...”


 

Cercavo un po' di impietosirlo in questo modo anche se mi faceva un po' pena usare mia figlia per 'ricattarlo'... Infatti pensavo che non valesse a niente farlo.

Te l'ho detto. Serena ha sentito male. Ero ubriaco e non ho detto nulla...” abbassò la testa e mi lasciò la mano. “Te l'avevo detto, era meglio la compassione” continuò con freddezza per poi uscire dalla porta in modo brusco e lasciandomi sola.

Non ci riuscii. Iniziai a piangere e cercai un'uscita secondaria. Non riuscivo a restare a quella festa se non avevo nulla di cui gioire nella mia vita. Oltretutto, avevo preso la mia decisione.

Tra una settimana sarei partita e non ci sarebbe stato nessuno che mi avrebbe fermata.


 

7 Giugno, ore 8.24.

Tra poche ore rivedremo i nonni! Non sei contenta Eve?” dissi alla piccola mentre la vestivo al meglio per l'imminente partenza. Iniziò a ridacchiare, sembrava contenta.

Miss Blair, i suoi bagagli sono pronti.” disse Dorota.

Grazie, Dorota. Il resto li invii alla compagnia aerea domani, va bene? Così arriveranno più in fretta a Parigi e saremmo tutti più felici” le sorrisi.

Dorota si avvicinò timidamente. “E'... davvero sicura di partire?”


 

Le sorrisi ancora di più mentre aggiustavo i capelli ad Eve. “Certamente, Dorota. Mai stata più sicura! Poi papà ha detto che Roman mi farà avere un colloquio con la Sorbona... Non ti sembra grandioso?” le dissi tutta entusiasta.

E la NYU?”

Sogghignai. “La NYU, Dorota, è per perdenti. Infatti Dan Humprey e la sua amichetta di Brooklyn ci andranno. Non è mica un posto da Blair Waldorf!”

Ma è l'unica università che l'ha accettata, Miss Blair... Ultima possibilità.”


 

Sospirai. Dorota stava cercando di farmi restare e in una piccola parte speravo ci riuscisse.

Dorota... Papà e Roman mi faranno entrare alla Sorbona... A qualunque mezzo!”

Abbassò la testa impaurita e annuì. Poco dopo si allontanò con due delle mie valigie.

Presi Eve in braccio e le diedi un bacio sulla guancia.

Andrà tutto bene a Parigi, Eve. Dimenticheremo tutta questa città e ricominceremo”

Eve sorrise appena e poi si concentrò sul suo nuovo giocattolo. A quanto pare era uno di quelli che le aveva regalato Chuck quando si degnava di venirla a trovare...

Quasi un'ora dopo con Dorota, mamma e Cyrus eravamo all'aeroporto.


 

Chuck's POV

7 Giugno, ore 8.43.

Quella notte non avevo dormito per niente.

Serena era venuta nella mia stanza la sera prima e mi aveva detto che Blair sarebbe partita quest'oggi alle undici per un volo diretto per Parigi. Sola andata.

Avevo passato la notte insonne a pensare a cosa dovevo fare.

Andare da lei o restare qui. Le opzioni erano solo due, dovevo scegliere.


 

Non ci credo che sei ancora qui” disse Serena disturbando i miei pensieri a colazione.

La guardai distrattamente senza risponderle. Stavo pensando ancora.

Non posso credere che resterai qui mentre lei se ne sta andando per sempre!”

Chi se ne sta andando?” chiese Lily sorseggiando il suo caffè.

Blair. Sta partendo per Parigi e Chuck non vuole andare a fermarla” rispose Serena.

Io intanto ero con la testa altrove.


 

Charles, penso proprio che tu debba andare” disse annuendo con la testa. Non risposi.

Penso che Chuck abbia perso la testa” commentò Eric.

Sospirai e sorseggiai l'ultimo sorso del mio caffè. “Devo andare adesso” dissi senza tenere conto delle tre paia di occhi che mi stavano osservando.

Ma... Chuck? Dove stai andando?” chiamò Serena, ma evitai di rispondere ancora e mi diressi all'ascensore. Avevo preso la mia decisione. Era irremovibile.


 

7 Giugno, ore 9.04.

Ed ecco che arrivai finalmente dove dovevo andare. JFK Airport, con un mazzo di fiori in una mano e dovevo ammetterlo a me stesso, il mio cuore nell'altro.

Speravo non fosse troppo tardi anche se effettivamente lo ero.

Il suo volo era alle undici, questo significava che come minimo doveva essere arrivata qui qualche minuto fa per fare il check in. Andai dove c'era la fila ma non la trovai.

A quanto pare la gente che doveva prendere il suo volo aveva già imbarcato i bagagli.

Mi fermai e mi guardai intorno. Non poteva essere andata così lontano, era ancora presto.

Decisi di avvicinarmi all'altra uscita con i metal detector e il resto.

Avrei anche pagato quella gente per poter passare nel caso fosse già nella sala d'aspetto prima di imbarcarsi al gate d'uscita per l'aereo.


 

Mi districai affannosamente tra la folla finché non notai Eleonor Waldorf con il suo nuovo compagno e Dorota. Erano tutti rivolti verso i metal detector, così cercai tra la folla e la trovai.

Stava in fila con Eve in braccio per passare la sicurezza e dirigersi al gate.

Avanzai il passo cercando di non andare a sbattere contro i vari passanti e quando fui arrivato alla linea che separava il settore dove potevano arrivare i visitatori non riuscii a fare altro se non urlare il suo nome per attirare la sua attenzione.


 

Blair si voltò, quasi sconvolta di vedermi lì. Credevo che non se l'aspettasse...

Parve interdetta, non sapeva cosa dirmi. “Che ci fai qui?” urlò a sua volta.

Folla o non folla, urlare o non urlare, non potevo fare altrimenti in quell'istante.

Avevi ragione qualche tempo fa” cominciai “la nostra farsa non è andata proprio male come pensavo” le sorrisi in lontananza. “Ho cercato di ignorare il fatto che mi piacesse stare con te pensando che avessi bisogno di qualcuno come Nate... Ho sempre evitato di guardare dentro di me per scoprire in effetti quello che già sapevo da due anni...”


 

Blair si avvicinò ancora di più fino a raggiungermi così non dovetti più urlare. “Chuck, devo partire. Se vuoi tenere la coscienza pulita anche ora oppure chiedermi di avere Eve, puoi benissimo risparmiartelo...” disse tutto d'un fiato con lo sguardo basso.

Avevi ragione. Su tutto” evitai di rispondere. “Il mio posto è qui, con te ed Eve”

Te ne accorgi quando ormai sto per lasciare per sempre New York?” chiese cinica.

Blair, per favore...” pregai.


 

Blair sospirò. “Chuck. Non ho voglia di essere ferita un'altra volta. Lasciami andare...” disse, poi fece per allontanarsi ma riuscii a bloccarle la mano.

Avevi ragione... Anche io ti amo...” dissi tutto d'un fiato. Doveva essere perfetto.

Blair mi sorrise e mi baciò senza rispondere mentre sentivo la bambina toccarmi il collo. Mi allontanai da entrambe e le sorrisi a mia volta, e notai che Eve mi sorrideva felice.

Papa mama” disse toccandoci entrambi.

Mi sporsi verso Blair e la baciai ancora.

Penso che tu debba regalare il tuo biglietto a qualcuno” le dissi.

Credo proprio sia il caso” mi sorrise e si allontanò per uscire da quella fila che intanto si era creata attorno a lei. Da quel giorno non mi sentii più solo come una volta.


 

Sembra che alla fine la famiglia Bass si sia riunita!

Perchè la chiamo famiglia?

Beh, a quanto pare la nostra cara B si stava imbarcando per Parigi con 'la sua sorellina' e Bass è arrivato a bloccarla per dirle che non può vivere senza di lei, come ha riferito un testimone e la bambina dopo che i due ritrovati piccioncini si sono ritrovati ha urlato 'mamma e papà'!

Mi sa che il segreto è vicino dall'essere svelato...

Mi raccomando, aspetto le vostre segnalazioni!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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