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Autore: lady luna love    11/03/2011    1 recensioni
durante la guerra tra i Na'vì e gli umani una scienziata trova una bambina e decide di portarla sulla terra mentre suo marito vuole trsformarla in un'arma contro gli alieni
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina come tutte quando la portarono via .

Sembrava tutto assolutamente normale , il cielo splendeva e i suoi amati alberi cantavano l'arrivo di una nuova giornata .

Poi entrarono in casa senza preavviso .

Duecento uomini mandati da l governo entrarono in casa e la misero a soqquadro , quella che era sembrata una normale mattina diventava la mattina più importante della vita di Diana .

Entrarono in casa ,subito dopo che lei aveva fatto la sua solita colazione , proprio mentre lei stava dando cazzotti ad un fantoccio in palestra , picchiava duro come diceva suo padre .

Le puntarono subito le armi contro .

Le dissero di fare i bagagli che sarebbe andata con loro .

Immaginatevi che dei federali entrino in casa vostra e vi dicano di fare i bagagli senza alcun motivo che voi sappiate .

Diana era confusa .

Lei entrò in camera e mise il necessario in uno zaino.

Poi scese sotto sempre scortata da questi nanetti , con le loro uniformi blu che li facevano sembrare tutti identici e i loro fucili neri e lucidi pronti a spararle .

Sua madre gli urlava di stare calma e di non spaventarsi .

Ma lei non aveva paura .

No quella cosa che aleggiava dentro la sua gola non era paura , era solo nervosa tutto qui .

Chiese cosa sarebbe successo Miky i federali dissero che si sarebbero presi loro cura del cane .

Diana si tocco il collare .

Era ben fissato .

La scortarono di nascosto fino dentro una base di decollo .

Entrarono .

Ogni suo movimento era controllato , perfino la sua coda che si muoveva pazzamente da una parte all'altra

Diana guardava divertita tutti quegli omini seduti sulle loro comode poltrone , con il telefono appoggiato tra l'orecchio e la spalla mentre bevevano esausti il loro caffè , e guardavano gli schermi ormai disgustati dalla troppa luce .

Probabilmente non avevano dormito tutta la notte .

Gli strani omini , la fissavano per poco poi riabbassavano il capo per guardare ancora una volta i loro schermi .

A loro non importava chi partiva , o cosa sarebbe successo , se moriranno tutti o si salverà qualcuno , a loro non importava nemmeno ammazzarsi di lavoro , tutti avevano delle famiglie a cui badare , ciò che succedeva non li riguardava .

Infine suo padre la portò all'interno di una nave spaziale .

Guardava incuriosita le celle bianche , troppo piccole per lei e vuote, i soldati sarebbero arrivati ma non quando c'era lei .

Lei era una sorpresa per loro .

Un bonus in più per la riuscita della missione .

Suo padre l'accompagnò in uno sgabuzzino , dove al lato c'era una cella più grande delle altre .

Diana intuì che era la sua .

Si infilò in quello spazio e vide suo padre uscire .

Sembrava una nuvola soffice e bianca , pensò di essere in paradiso .

Prese il suo amato pugnale e lo sentii pulsare .

Lo appoggiò al cuore .

Pulsavano insieme coordinati come una cosa sola .

-Jariha...-sussurrò , non sapeva che significava ma gli veniva in mente quel nome ogni volta che teneva in mano quel pugnale .

Aspettò con ansia il momento della partenza . Ma prima che lei potesse sentire i motori accendersi ,si accesero i dispositivi di addormentamento .

Scivolò nel sonno , come se fosse stata portata via dall'olio denso e giallognolo .

Davanti a lei c'era solo una creatura .

Una specie di pantera nera con sei zampe e una cresta violacea .

-cos'è? - chiese al nulla , mentre una gigantesca foresta si ridisegnava attorno a lei .

-Niscidi non dirmi che non ti ricordi di lei?-disse una voce sconosciuta .

-no-

-Niscidi ti aspetta a casa Diana , torna a casa , torna a casa- la voce continuò all'infinito finché non si svegliò .

Riconoscette il suo corpo in quella scatola bianca come una nuvola .

Ne uscì con la massima facilità .

Era a gravità zero , fluttuava nell'aria .

Era quasi più divertente che arrampicarsi sulla sua amata quercia .

Poi la gravità si ristabilì e la quindicenne cadde rigorosamente al suolo .

Uscì dalla porta e si trovò sua madre maledettamente stanca , non sembrava che avesse dormito per sei mesi .

-Diana come stai tesoro?-

-bene mamma ho solo fame-

Sua madre si precipitò a darle una scatoletta di proteine , che somigliavano più a una gelatina bianca giallognola .

Ma Diana aveva fame quindi non si preoccupo ne dell'aspetto ne del sapore .

Poi sua madre si mise a discutere di cose futili come il riscaldamento ambientale l'inquinamento e cose così poi aggiunse -e per questo che ce ne siamo andati dalla terra- Diana si fermò -mamma dove siamo?- Elen studiò la domanda -su Pandora , sai ci serve il tuo aiuto per la terra , ha bisogno di un minerale- Diana si era sempre fidata di sua madre e si sarebbe sempre fidata di lei , era sua madre dopo tutto . Elen invece si sentì uno schifo , aveva mentito a sua figlia , si sentiva malissimo .

La madre però continuò a parlargli meglio mentirgli per non farla soffrire che dire la verità e vederla piangere -tuo padre ti presenterà ai soldati devi rimanere in questa stanza che purtroppo è insonorizzata fai la normale magari siediti su quella sedia -.

Diana si sedette , e osservava la parete in vetro davanti a lei .

Era coperta da un sipario rosso , come se fosse uno spettacolo .

Dall'altra parte , in una grande sala Elen dava il via a suo marito per parlare alle centinai di soldati in quella sala .

-Soldati provenienti da tutto il pianeta terra , so già che molti di voi sono sconcertati dal fatto che l'ultima volta abbiamo perso ...- Sten scandiva bene le parole e cercava di incitare i soldati .

Mentre questi se ne restavano seduti in silenzio a masticare le loro gomme americane e a osservarlo , con un po' di timore per il futuro , ma nessuno lo dava a vedere lì erano tutti sicuri e coraggiosi .

-ma questa volta ce la faremo , siamo i migliori , abbiamo capito le loro usanze e i loro problemi che hanno contro di noi , sappiamo tutto di loro , ma dobbiamo ancora scoprire molto su questo strano pianeta , per questo abbiamo costruito nuovi avatar e li abbiamo programmati meglio dato le migliori conoscenze degli alieni – si fermò e respirò a pieni polmoni , mentre quei soldati venuti da chissà quali purgatori non si aspettano di trovare l'inferno .

Sten pensò a suo padre era sempre duro nei discorsi ai suoi uomini , li faceva temere lui più che il pianeta poi ricordò quelle parole che usava per intimorire i soldati ma che in fondo era la cruda realtà -ma vi avverto , se esiste l'inferno dopo essere stati qui avrete voglia di visitarlo , ma per nostra fortuna noi abbiamo un asso nella manica- Elen deglutì e prese la mano della sua amica Sofì .

Il tendone cadde giù come sangue .

Diana era sempre seduta sulla sedia incuriosita da tutti quei soldati , non aveva mai visto tanti uomini tutti insieme .

Sten continuò -no questo non è un normale avatar , questo e un vero e proprio Na'vi prelevato da qui quando era ancora una cucciola , Diana è stata adottata da me e dalla dottoressa Malway e l'abbiamo cresciuta come una figlia , ora lei è fedele a noi , ma mi serve un volontario la aiuti a capire questa nuova situazione aliena per lei allora chi si propone-

Il silenzio totale .

David un ragazzino esattamente al centro della fila guardava quella povera ragazza , anche lei come lui ha dovuto affrontare grandi difficoltà .

Era stata anche lei allontanata dalla sua terra .

E come lui non l'aveva mai conosciuta e tanto meno sapeva qual'era .

Infatti il padre di David era morto prima che potesse dirglielo , e sua madre era morta alla sua nascita .

Lui rimaneva solo con suo fratello maggiore di diciotto anni Cody e quindi è partito con lui all'età di sedici anni compiuti .

Suo fratello era tutta la famiglia che aveva , anche se Cody era sempre lontano , e immaginava che anche quella ragazza di sentisse sola come lo era lui e probabilmente era molto confusa .

Poverina .

Non si accorse nemmeno di aver alzato la mano .

-complimenti al coraggioso ragazzo , vieni qui , avanti- .

David si fece largo tra gli altri soldati per andare sul palco .

Infine l'assemblea si sciolse e tutti tornarono alle loro brande .

Mentre David seguiva il comandante Sten fino all'aula accanto dove Diana se ne stava tranquilla seduta su una sedia .

Sten aprì la porta e subito Diana si alzò in piedi incuriosita da quel ragazzo moro leggermente abbronzato , e con gli occhi bui . Si chiese subito

Chi era quel ragazzo? E a cosa serviva lei?

La povera Diana non sapeva nemmeno di essere tornata a casa

La parola all'autrice

Allora com'è? Spero vi piaccia , lo so che è finito male ma non è colpa mia se non so come orientarmi sui capitoli scusatemi .


   
 
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