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Autore: Alex91    12/03/2011    1 recensioni
Possibile che dopo appena tre anni di matrimonio, ogni cosa diventi di routine?
Non facciamo quasi più niente con l’entusiasmo di una volta; conosciamo praticamente tutto l’uno dell’altra e i giorni che si susseguono sono ormai monotoni.
[Storia classificatasi quinta al "Disney Song-fic Contest" indetto da MedusaNoir]
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La nostra magia d'amore Storia classificatasi quinta al "Disney Song-fic Contest" di MedusaNoir. In fondo alla pagina, il giudizio e il bellissimo banner! *-*
TITOLO: La nostra magia d’amore
CANZONE SCELTA: Rivoglio quella magia d’amor
COPPIA: Ron/Hermione
NdA: Sì, ho usato il soprannome “Herm”, semplicemente perché secondo me “Hermione” è un nome troppo lungo da pronunciare ogni volta per intero. E Ron qulche volta la chiama Herm, nella mia testa. :) Sicuramente non “‘Mione”!
Ho usato il “Miseriaccia” caratteristico di Ron, nei film, perché ormai per me è “un’esclamazione da Ron”.
Dai film ho preso anche il “Ronald” detto da Hermione.
Basta annoiarti con le mie chiacchiere, ti lascio alla storia. ^_^




-Ronald, non sei ancora pronto?!- esclamo in tono di rimprovero quando lo vedo semisdraiato sul divano del salotto, a mangiare cioccorane.

Lancia un’occhiata al vecchio pendolo e si alza in fretta.
-Hai ragione, è tardi! Grazie, Hermione.- afferra il borsone del Quidditch, si avvicina e mi da un bacio veloce all’angolo della bocca.
-Ron!- cerco di stare calma, -Dove-stai-andando?- ma non mi riesce molto bene.
-Ho un allenamento con la squadra.- mi dice come se fosse ovvio, sorpreso dal mio sbalzo d’umore. -Tu stai uscendo?- mi chiede, notando solo ora che non sono vestita da casa.
-Siamo invitati, io e te, a cena da Harry e Ginny! Quindi sì, stiamo uscendo.- non è possibile, si è dimenticato.
-Miseriaccia, l’avevo scordato!- afferma grattandosi la nuca con la mano. -Non possono allenarsi senza il portiere. Mia sorella e Harry capiranno, Herm. A chi vuoi che importi se per una sera non ci sono.- Mi saluta con un bacio a fior di labbra. -Salutami il piccolo James. Ci vediamo più tardi, magari passo per il dolce.- mi dice con un sorriso prima di smaterializzarsi.
 
Ora è tutto cambiato,
troppe volte lui non c’è.
 
-Importa a me.- sussurro verso il punto in cui un secondo prima c’era Ron.
Non è la prima volta che capita una cosa del genere, troppo spesso mi sta piantando in asso ultimamente, per un motivo o per un altro.
 
Ogni cosa lasciava lì per me.
Non lo fa più. Perché?
 
Una volta non era così, per me c’era sempre. Sì, è vero, Ron è sempre stato un po’ scansafatiche, ma quando avevo bisogno di lui, mi stava accanto.
 
Uccideva dei draghi
Per difendere me,
poi correva dalla sua Odette.
 
Abbiamo affrontato molte cose assieme, da quella nostra prima avventura con il Troll di montagna al primo anno.
Possiamo superare anche questa crisi, anche se forse non è una vera e propria crisi; lui non se ne rende nemmeno conto. L’ho sempre detto che ha la sensibilità di un cucchiaino.
Sospiro rumorosamente, prendendo la borsa, pronta a materializzarmi fuori la porta di casa Potter da sola, tanto “loro capiranno”.
 
*
 
Mi sveglio di buonumore questa domenica, mi alzo dal letto infilando le pantofole e mi dirigo verso la finestra.
-Svegliati, Ron.- dico allegra tirando le tende e facendo entrare nella stanza i deboli raggi di questo pallido sole invernale.
Ron infila la testa sotto al cuscino biascicando qualcosa del tipo “ancora dieci minuti”.
-Va bene, dormiglione, solo dieci minuti. Ma ti aspetto per fare colazione insieme.-
 
Quando scende in cucina, forse attirato dal profumo del cibo, è già quasi tutto pronto.
-‘Giorno, Hermione.- mi dice sedendosi a tavola e guardandomi a malapena.
-Buongiorno, Ron.- rispondo porgendogli un piatto con le uova strapazzate e il bacon.
-Grazie.
Mi siedo di fronte a lui, guardandolo sovrappensiero. Dopo un poco si accorge del mio sguardo.
-‘osa c’è?- mi domanda con la bocca piena.
-Niente.- rispondo debolmente rivolgendogli un piccolo sorriso e cominciando a mangiare quasi svogliatamente.
 
Rivoglio quella magia d’amor
Che accendeva gli occhi suoi.
 
I primi tempi non era così la convivenza. Quando ci siamo sposati e siamo venuti a vivere insieme eravamo più… innamorati.
Mi guardava ogni giorno con uno sguardo pieno d’amore, un incantevole luccichio negli occhi che mi faceva sentire desiderata.
 
Ogni giorno che allegria
Scoprire un po’ di noi.
Che poesia.
 
Possibile che dopo appena tre anni di matrimonio, ogni cosa diventi di routine?
Non facciamo quasi più niente con l’entusiasmo di una volta; conosciamo praticamente tutto l’uno dell’altra e i giorni che si susseguono sono ormai monotoni.
Inizialmente, anche dopo anni di amicizia, la convivenza è stata una nuova avventura e crescevamo insieme nel nostro rapporto.
Vivere sotto lo stesso tetto ventiquattro ore su ventiquattro non è stato proprio come ce lo immaginavamo, i sei anni di Hogwarts però ci avevano preparato.
Abbiamo dovuto imparare a dividerci i compiti, ad organizzare le giornate e le spese, ma soprattutto ci siamo dovuti abituare alla presenza costante dell’altro ogni momento della giornata.
Eravamo felici.
 
Mi serve quella magia d’amor
Un incantesimo così.
 
Voglio vedere di nuovo quella luce nei suoi occhi, ne ho bisogno.
 
Qualunque cosa io farò
Per riavere ciò che non ho.
 
Quando finiamo di mangiare mi alzo e metto le stoviglie nel lavandino.
-Vuoi che ti aiuti?- mi chiede abbracciandomi da dietro e affondando la testa nei miei capelli, annusandone il profumo.
Mi fa rabbrividire e un sorriso si fa largo sul mio viso.
Questo è l’uomo che ho sposato. È spontaneo; un attimo è freddo e l’attimo dopo può diventare molto dolce.
Non sono mai stata un tipo romantico, ma non nego che mi piace essere coccolata ogni tanto.
-I piatti possono aspettare.- decido buttandogli le braccia al collo e baciandolo con passione.
 
*
 
Mi sto beando del calore del caminetto, rannicchiata su una poltrona a leggere un libro.
È venerdì sera e io sono per l’ennesima volta a casa da sola, Ron è a un allenamento di Quidditch.
 
Io non mi illudo,
so che molti sogni lui ha,
 
Certo, è normale che abbia degli hobby da praticare quando non deve lavorare, ma mi piacerebbe che non trascurasse me per andare a svolazzare su una scopa.
Anche lui sogna di entrare a far parte di una vera squadra di Quidditch, come Ginny.
 
ma è tanto triste
viver questa realtà.
 
Già però passiamo poco tempo insieme nei momenti di relax, per via dei nostri lavori che ci tengono impegnati e ci rubano le energie.
È triste passare le serate da sola, mi piacerebbe avere più spesso la sua compagnia.
 
Rivoglio quella magia d’amor,
un sortileggio per il cuor.
Quel fuoco che ardeva in me
Il tempo che io ero accanto a te.
 
Magari sono io che mi faccio troppi problemi, le mie sono solo paranoie.
Sarà solo una fase di passaggio. Chiudo il libro e vado a dormire cercando di scacciare i pensieri.
 
Era un miracolo lo so,
ma puoi ripetere se vuoi
 
-Perché sei decisa a voler mettere gli addobbi alla babbana?- mi chiede passandomi infine la stella per la cima dell’albero di Natale.
Senza smettere di sorridere scendo dalla scaletta, afferrando la mano che mi porge Ron.
-Perché così c’è più magia, non sei d’accordo?- lo provoco facendogli una linguaccia.
-Più magia, senza usare la magia…- riflette confuso. -Se lo dici tu.
Si vede che anche lui si sta divertendo, ma deve trovare sempre qualcosa di cui lamentarsi. Lo adoro!
Gli stampo un bacio sulle labbra prima di allontanarmi canticchiando la canzone che lo stereo diffonde nel salotto.
-And since we’ve no place to go, let it snow, let it snow, let it snow.
Fa un giro intorno al divano e si avvicina per abbracciarmi, non sazio del piccolo bacetto. Io gli sfuggo continuando a cantare e lui comincia a inseguirmi. Ridiamo come due bambini. Dopo un paio di giri del salone, però, inciampo nel tappeto senza riuscire a smettere di ridere.
Ron mi afferra prima che possa finire con la faccia spiaccicata sul pavimento e, stringendomi forte a sé, mi da un bacio mozzafiato.
Purtroppo suona il timer del forno e dobbiamo separarci.
-I biscotti,- sussurro. -si bruciano.
Mi segue in cucina, poggio la teglia sul piano di marmo e , dopo aver spento il forno, mi fermo a guardare Ron.
Mi guarda intensamente e i suoi occhi sono pieni d’amore.
-Prendimi.- grido scappando, colta di nuovo da una scarica di riso.
Apro la porta di casa ed esco in giardino. Mi acchiappa e cadiamo tutti e due per terra. Siamo abbracciati sulla neve e in pigiama. I nostri occhi si incrociano; smettiamo improvvisamente di ridere.
Strofino il mio naso ghiacciato contro il suo altrettanto freddo.
-Ron, ti devo dire una cosa.- sussurro sorridente a pochi centimetri dal suo viso.
Mi guarda, aspettando che continui a parlare.
-Sono incinta, aspetto un bambino.
Spalanca gli occhi per la sorpresa e io gli do il tempo di digerire la notizia. Sono nervosa e mi mordo il labbro inferiore, ansiosa di sapere se ne è felice o meno.
-Vuoi dire che diventerò papà?- mi chiede atono.
Annuisco lievemente. Il cuore sta martellando velocissimo nel mio petto.
-Miseriaccia, Hermione.- grida facendomi sussultare. -È grandioso!- sorride radioso.
E finalmente anch’io mi apro in un sorriso.
 
La nostra magia d’Amor.
 
Sono la donna più felice della terra: ho un marito grandioso che mi ama ancora come fosse il primo giorno, ho una vita invidiabile e fra poco costruiremo una famiglia tutta nostra.
Sono la donna più felice dell’Universo.
Mi prende il volto tra le mani baciandomi dolcemente.


QUINTA CLASSIFICATA:

La nostra magia d’amore - .Ale91.

Grammatica: 9.5/10
Originalità della trama: 9/10
Forma e stile: 8.5/10
Caratterizzazione: 8/10
Bonus: 5/5
Gradimento personale: 7/10

Totale: 47/55

Mi è piaciuta ed è decisamente originale! Come ho scritto per Lilith, hai saltato dei vocativi (da evidenziare con la virgola) e mi è dispiaciuto toglierti punti per la mancata chiusura (tramite trattino finale) di alcuni discorsi. Non ti ho dato il massimo nella caratterizzazione non per Ron, ma per Hermione, un po’ troppo… remissiva (stesso motivo per cui la storia mi è piaciuta, ma non mi ha “esaltata”): per come me la immagino, avrebbe trovato il modo di dire a Ron tutto quello che pensava, ma dopotutto non sarebbe andata molto a braccetto con la canzone.




   
 
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