Twelfth.
Strane
figure riempivano la
mia mente.
Il dolore era talmente
acuto,che non riuscivo più a distinguerne la fonte e le orecchie
fischiavano
paurosamente.
Iniziai a riprendere
conoscenza lentamente,quando capii che le voci che udivo non erano
solamente
nella mia testa.
Aprii piano gli
occhi,scontrandomi con la luce al neon attaccata al soffitto.
Una fitta mi percorse il
cervello,portandomi a stringere gli occhi e storcere la bocca per il
dolore.
« Non stategli addosso,gli levate l’aria »
« Sembra sofferente »
« Te come ti sentiresti se ti avessero perforato una
spalla? »
« Smettetela. Immediatamente »
Downey 1 – Luce 0.
Oh,yeah!
Sbattei le palpebre e cercai
di guardarmi intorno,muovendo solo gli occhi ed intravedendo delle
sagome
accanto a me.
Tentai di voltarmi,ma un
dolore lancinante mi percorse dal collo fino alla punta delle dita.
« Ma da quant- »
« Una settimana » Jamie.
Erano tutti li,in piedi
dalla porta,che mi guardavano. La cosa mi mise un po’ in imbarazzo,ma
cercai di
non pensarvi troppo. In quel momento doveva essere l’ultimo dei miei
problemi.
Iniziai a far vagare lo
sguardo su di loro,sentendo che c’era qualcosa che non andava. Che
c’era
qualcosa che mancava.
… vidi Jude sgranare gli occhi ed accasciarsi di
fronte a me…
Scattai improvvisamente in
avanti,provocandomi stilettate atroci in tutto il corpo e un feroce
capogiro,che mi fece ri atterrare,gemendo,sui cuscini.
Mi portai le mani alla
testa,coprendomi gli occhi,e quando tornai a guardarli vidi che erano
tutti
avanzati verso di me allarmati.
« Dov’è Jude? »
« Dove cazzo è Jude?! »
Ma quella sensazione
opprimente,che mi aveva preso all’altezza dello stomaco,era troppa.
Avevo bisogno di sapere.
« No. Ma posso assicurarti
che è uscito di qui sulle sue gambe »
Ewan annuii piano,stando in
allerta,nel timore che potessi farmi del male.
Ma non mi mossi.
Rimasi a guardarlo,senza
farlo davvero.
Ed era andato via.
La sofferenza che provai in
quel momento non era neanche lontanamente simile a quella che avevo
provato
fin’ora.
No. Era molto peggio.
Avrei preferito morire per
mano di Ralph o tra atroci pene fisiche,pur di non sentire più quel
male
devastante. Quel vuoto immenso.
*
Passavano i giorni.
Michael si prendeva cura di
me come se fossi un figlio e si premurava di farmi avere sempre scorte
di
sangue per farmi riabilitare,ma che era costretto ad iniettarmi
direttamente in
vena. Mi rifiutavo di cibarmi. Volevo morire. Ma al tempo stesso non
avevo la
forza per ribellarmi a lui e così finivo comunque per prendere la mia
dose
giornaliera.
Passavo il tempo fissando il
muro dalla parte opposta al mio letto,oppure il soffitto.
Non lasciavo mai il letto e
non parlavo mai,neanche quando i ragazzi venivano a trovarmi.
Ero diventato il fantasma di
me stesso.
Il tempo mi scivolava
addosso. E mano a mano,incominciai a perderne la cognizione.
Restai li,in quella
posizione per quella che mi parve l’eternità,prima di sentirlo.
Quel profumo aveva invaso la
stanza. Era ovunque. Ma mi ci volle un po’ per capire che non lo stavo
sognando.
Spalancai gli occhi e mi
voltai verso la porta.
Non era possibile. Doveva
essere il frutto della mia immaginazione.
Eppure lui era li,appoggiato
allo stipite della porta,che mi guardava.
Mi misi seduto,senza mai
staccare lo sguardo da lui,terrorizzato dall’idea che potesse
scomparire.
Si avvicinò al letto e
sedette nella stessa sedia su cui si trovava Ewan il giorno in cui mi
ero
svegliato.
« Ho avuto da fare »
« Questa non è una risposta »
« Oh sì che lo è »
« No invece »
« Posso asserire il
contrario »
Non era cambiato per niente.
Portai istintivamente la
mano sulla nuca.
« Sì,è vero »
Non avrei mai creduto di
sentirglielo dire.
Ma perché,perché non lo
faceva davvero? Mi avesse picchiato avrei sofferto meno.
Rimasi immobile a
guardarlo,per poi passare lo sguardo sulla fialetta.
Tornare umano? Adesso?
Senza avere la certezza che
non sarebbe scomparso nuovamente – e magari senza più far ritorno – non
potevo
lanciarmi in nessuna impresa.
Se lui non mi avesse dato
almeno questa garanzia,mi sarei ucciso.
Perché quella che avevo
passato in quei giorni non era vita.
Mi strinse a se,nascondendo
il viso nell’incavo del mio collo,in silenzio.
Quelle dimostrazioni
d’affetto da parte di Jude già bastavano.
*
E’ trascorso un anno da quel
giorno.
Con la morte di Ralph
Fiennes,New York è potuta rinascere,senza il terrore e i soprusi dei
Bloody
Vampires.
Il team è tornato alla solita
routine,anche se spesso Val mi rinfaccia il fatto di aver rotto la loro
quiete
e che quel giorno avrebbe dovuto lasciarmi vagare da solo per la città.
Ma so
benissimo che non lo pensa davvero. O almeno così spero…
Jude ed io,invece,ci siamo
trasferiti a Los Angeles. La cara vecchia New York era troppo carica di
ricordi
e noi avevamo bisogno di un posto nuovo dove ricominciare. E quale
posto
migliore della California? Assolutamente nessuno!
Se qualcuno mi avesse detto
che un giorno avrei salvato l’America dalla distruzione probabilmente
gli avrei
riso in faccia.
Io? Salvare l’America? Ma
per favore!
Ed invece eccomi qui.
Siete felici vero? Dite la
verità!
Non è esattamente simpatico
stare tutto questo tempo ad ascoltare un racconto di questa
portata,soprattutto
se il narratore sono io,quindi sentitevi liberi di urlare e festeggiare
se ne
avete voglia!
Anche perché certamente vi
starete chiedendo: E la morale?
Ed io quindi vi rispondo: Morale? Quale morale? Non è mica
una favola
questa!
Ma se ritenete che il dirvi
“non è mai troppo tardi per cambiare ed
essere quello che si vuole essere” * una morale,allora prendetela
per
buona.
Perché,beh,sapete,l’unica
cosa che ci siamo portati via da New York…è stato il letto.
E buona vita.
Sto passando un periodo di non soddisfazione,quindi
scusatemi se vi
dico che anche questo capitolo mi fa orrore XD Anche perché in verità
sarebbe
dovuto essere molto più breve,ma sono subentrate delle idee nuove e
quindi ho
fatto qualche aggiunta. Addirittura mi è venuto in mente un finale
alternativo,cosa molto normale dopo aver passato otto mesi –
cavolo,sono
proprio tanti! - a pensare sempre allo stesso finale XD
Sì,sto vaneggiando,ve lo
concedo.
E,naturalmente,ringrazio chi
la inserita tra le seguite,tra le preferite e/o tra le ricordate.
Vi amo.
Erica.