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Autore: Selenite    21/03/2011    14 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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A tutte quelle persone che hanno inserito Lagharta tra le storie preferite.
Perchè questo è il capitolo che più mi sono divertita a scrivere.
E spero che per voi sia altrettanto divertente leggerlo ^^

***

CAPITOLO 23

Un bicchiere di troppo


Quando Colonna salutò Mahel e Lagharta, ripartiti per il loro viaggio di salvezza, nel suo cuore si agitò una tempesta di ansia incontrollabile.
Mahel aveva riportato le parole di Vie al guerriero, e si erano incamminati verso il Tempio di Pietra. Prima di lasciarli partire, Colonna aveva guardato attentamente la ragazza, scorgendo nei suoi occhi la luce di un sentimento che non capiva. Vedendola così tormentata, anzi, vedendoli così tormentati, aveva preferito non intromettersi. Era rimasta sul Portone del Tempio, guardandoli allontanare. Inerte.
Non era questione che competesse ad una semplice Sacerdotessa, dedita alla Dea per tutta la vita. Li aveva lasciati partire, restando però con il rimorso di non aver fatto nulla.
-Insieme se la caveranno- disse improvvisamente accanto a lei Emerald, con voce gentile -Hanno tutto quello che serve per portare a termine i loro doveri-
Colonna annuì e prese a guardare ai suoi piedi -Non sono doveri solo loro...-
Emerald si permise di toccare la mano di Colonna, con una riverenza che questa non si sarebbe mai aspettata -Somma Sacerdotessa...i doveri gravano su tutta quanta Gaia. Ne siamo conscie sin dalla notte dei tempi. La Leggenda ha portato una spada a doppio taglio sulla testa di questo mondo e di quello di Mahel, costringendoci a cercare la salvezza in una persona sulle cui legge divine di Gaia non abbiano effetto. E purtroppo Vie ha scelto Mahel- Emerald si interruppe, ricordando con tenerezza il tepore emanato dalla giovane -Qualsiasi fosse stata la scelta di Vie, sarebbe stato un sacrificio ingiusto...-
Colonna annuì, mentre un mesto sorriso si dipingeva sulle sue labbra -Ce la faranno. Mahel è al fianco di Lagharta. E Lagharta è al fianco di Mahel-
Annuirono nello stesso istante, perdendo gli occhi all'orizzonte dove il profilo dei giovani ormai si era perso.
Dentro al cuore un cupo pensiero e tanta speranza che tutto finisse per il meglio.

-Lagharta...secondo te quanto tempo ci vorrà per arrivare al Tempio di Pietra?- chiese più tardi Mahel, quando ormai furono abbastanza lontani dal Tempio da poterne pensare con affetto -Quattro giorni?-
Lagharta le rivolse lo sguardo, vedendola impacciata nel camminare sopra le rocce, ridacchiando quasi soddisfatto che quello sforzo di equilibrio la frenasse dal parlare a vanvera -Più o meno. Dobbiamo tornare al crocevia e prendere l'altra direzione...-
Mahel annuì e inciampò, atterrando tra le braccia possenti e muscolose del guerriero. Alzò lo sguardo preoccupata, sapeva che sarebbe arrivata a breve una ramanzina speciale, ma quando incontrò quegli occhi blu li vide sorridenti e luminosi. Bellissimi.
-Non so se essere stupito della tua grazia o esserne infastidito- ridacchiò lui, rimettendola dritta e parlandogli come ad una bambina -Cerca di posare la pianta del piede bene a terra. Altrimenti continuerai a farti le discese rotolando-
Mahel annuì -È che tutte queste irregolarità mi rendono inquieta...- disse Mahel, cercando con gli occhi Saluss ovunque -Saluss...?-
Una fioca luce rosata uscì dalla spada ben assicurata sulle spalle del guerriero, il sorriso brillante dipinto sulle piccole labbra -Dimmi Mahel-
Gli occhi di Mahel divennero umidi e lucidi, quasi come stesse per scoppiare a piangere -Aiuuutooo- mugugnò a quel punto, facendo scoppiare a ridere entrambi.

E dentro al suo cuore anche Mahel rise.
Di una risata così cristallina e dolce che non credeva di esserne capace.
Guardava quelle due figure davanti a sé e rideva, della sua incapacità di adattamento e delle sue scarse doti atletiche. Ma quelle persone davanti a lei, nonostante tutto, le volevano bene. E anche lei ne voleva loro.
Tantissimo.

Saluss si avvicinò a Lagharta e gli prese le dita della mano, posandole sopra la fronte di Mahel. La tenue e rilassante aura rosata avvolse la ragazza, che si rilassò all'istante sotto i benefici effluvi di quel tepore -Questo perchè...?-
Saluss ridacchiò maliziosa, portandosi un dito alle labbra -Segreto!-
Lagharta lasciò scivolare le dita via dalla fronte della giovane, che adesso appariva rilassata e distesa. Le sue piccole mani si erano avvicinate al punto in cui il guerriero l'aveva sfiorata e le gote si stavano colorando di un rosso timido.
Era così tenera in quel momento, che il gesto di Lagharta fu dettato dalla naturalità della situazione.

Le prese la mano, dolcemente, facendole sentire che era al sicuro.
-Tranquilla. Tienimi la mano, vedrò di non farti cadere-
Lagharta prese a camminare, sotto lo sguardo assolutamente stupito della giovane. I suoi passi si erano abbreviati, sia di ritmo che di lunghezza, così che la ragazza potesse reggere il passo. Come un fratello, anzi no...come un fidanzato.
Il rossore sulle guance della ragazza si fece più vivo, anche se ringraziò il cielo che Lagharta non potesse vederla. Camminò seguendo i passi della persona davanti a lei, osservando per la prima volta la sua schiena e sorridendo nel vederla.
La sicurezza che era davanti a lei, sapeva di non poterla trovare da nessun'altra parte al mondo.

Quando iniziò a scendere la sera, cercarono a lungo un posto per passare la notte. Tenendole la mano, così aveva notato Lagharta, la loro marcia era più spedita e forse avrebbero impiegato meno di quattro giorni per arrivare al Tempio di Pietra.
Non sapeva se esserne contento o meno, visto che Vie le aveva parlato di prova.
Trovato un posto dove dormire, la cena fu la loro più immediata preoccupazione.
E che preoccupazione.
All'entrata di Mahel nella sala da pranzo della taverna che avevano scovato, tutti gli occhi dei commensali si voltarono verso di lei. Il chiacchiericcio cessò immediatamente, lasciando spazio a sospiri di ammirazione e a piccole frasi immerse nel silenzio.

Com'è bella...”
Una Sacerdotessa? Guarda com'è magra!”
Sarà un'emissaria della Dea? I suoi capelli sono scuri, al contrario delle Sacerdotesse...”
Hai visto com'è tenera quando arrossisce...?”

Mahel sembrava imbarazzata a quei commenti, mentre Lagharta ne rideva quasi divertito.
Trovarono un tavolo vicino ad una grande finestra e Mahel si sedette accanto a Lagharta più vicina al muro, nella speranza che il guerriero la coprisse.
Vana speranza la sua...
Il padrone della locanda si avvicinò loro sorridendo, e anche un poco emozionato.
Era alto e possente, non grasso quanto enorme di costituzione, pieno di muscoli ben visibili attraverso le maniche corte della sua maglia. Sopra un grembiule bianco, appena sporco per il duro lavoro della giornata. Il volto era severo ma dal sorriso caloroso. Completamente calvo ma con una barba talmente folta da sembrare finta.
Vedendo Mahel iniziò a declamare le specialità della casa così velocemente che questa non riuscì neanche a stare dietro le sue parole -Lagharta...non ho capito nulla...-
-Tranquilla- le rispose lui, tossendo educatamente -Siamo molto...stupiti della gran varietà che avete a disposizione. Ma ci chiedevamo se avete qualcosa di caldo, va bene qualsiasi cosa- indicò Mahel accanto a lui, che cercava di nascondersi più che poteva -La mia compagna è stanca e vorrebbe solo riposare-
L'uomo sorrise, strizzando l'occhio a Lagharta -Siete molto fortunato, signore. Avete una compagna che non solo è bellissima ma è anche un'emissaria di Vie. Avete tutta la mia invidia- disse malizioso, notando il rossore sulle guance della ragazza diventare ancora più marcato -Vi potro due zuppe del viaggiatore. Gradite del vino?-
-Si, grazie- rispose Lagharta senza indugiare, ma Mahel lo fermò e borbottò -No, aspetti...ecco...a me andrebbe bene anche solo dell'acqua-
L'uomo sorrise ed annuì, rassicurandola, per poi scomparire dietro al bancone.
Lagharta rideva contenuto, sentendo lo sguardo di Mahel bruciargli contro. Pensava che fosse per via del vino. Ma quando alzò lo sguardo capì che forse non era dovuto solo a quello -Che cosa c'è?-
Mahel sibilò qualcosa a mezza voce, ma Lagharta non riuscì a sentirla -Cosa?-
Mahel si nascose gli occhi dietro le mani, desiderando di avere accanto a sé Saluss, adesso addormentata dentro la spada -...gna...-
-Gna? Cosa vuol dire gna?-
Mahel scoprì gli occhi completamente distrutta dall'imbarazzo, avvicinandoglisi alle orecchie e sussurrando -Cosa vuol dire che sono la tua compagna...?-
Lagharta la guardò per qualche secondo, prima di rendersi conto di ciò che aveva detto. O meglio, di come lei lo avesse preso. Scoppiò a ridere senza ritegno, goidendosi la faccia di Mahel completamente persa in quell'ambiente che non le competeva.
-Che cosa...cosa stai ridendo?- chiese Mahel, facendosi piccola piccola sopra la sua sedia -Non ridere così!-
-Ma cosa pensavi che dicessi? È ovvio che sei una mia compagna di viaggio. Se poi l'oste l'ha preso come una “compagna di vita” non è mica colpa mia!-
Mahel nascose di nuovo gli occhi tra le mani, mentre Lagharta continuava a ridere.

Meditò vendetta.

Quando l'oste portò loro le zuppe e la brocca di vino, Mahel si avvinghiò al braccio di Lagharta e sorrise maliziosa verso l'uomo, parlando languida -La ringrazio molto. Dall'odore sembra delizioso, è stato davvero gentile-
Lagharta guardò verso Mahel quasi timoroso del suo comportamento, vedendola rivolgersi a lui con uno sguardo curioso.
Sorridendo, come ad aver capito cosa intendesse fare, le afferrò la vita, pronto a giocare con lei ai novelli sposi pur di non cedere al ricatto morale della giovane.
L'avrebbe fatta vergognare di aver provato a metterlo in imbarazzo.
L'oste arrossì vedendo l'affiatamento tra i due. Era davvero molto invidioso di quel giovane bellissimo, dagli occhi blu intensi, stretto a quella bellezza esotica, dai lineamenti divini ma passionali. Si congedò con un mezzo sorriso e sparì.
Per tutta la sera, Mahel tentò di imboccare Lagharta e di versargli il vino, come una vera moglie, accogliendo su di sé gli sguardi incuriositi e gelosi dei commensali della locanda.
Ma quando bevve dal calice davanti al suo piatto e sentì un sapore forte invadergli la bocca, non potè rovinare l'atmosfera sputando ma fu costretta a bere.
Vino.
-Hai scambiato i bicchieri?- chiese sottovoce Mahel guardando verso Lagharta, che rideva minaccioso -Hai scambiato i bicchieri?!-
-Se non la smetti di fare la civetta ti infilo in gola tutta la brocca, stupida- sussurrò a bassa voce il guerriero, cercando di apparire dolce e affettuoso.
Ma Mahel iniziò a strizzare gli occhi, prendendo la brocca e versandosi vino nel bicchiere -Lagharta...tu sai cosa vuol dire la parola “astemio”?- chiese ridendo maligna.
Lagharta la guardò e increspò le sopracciglia, scuotendo la testa -No-
Buttando giù un altro sorso di vino, la ragazza prese a ridacchiare convinta -Lo scoprirai fra poco-

Dopo alcuni bicchieri, Lagharta ancora non aveva idea della causa a cui aveva dato inizio.

Quando Mahel posò la testa al muro accanto a lei, chiudendo gli occhi e iniziando a respirare regolarmente, Lagharta credette che in fondo poteva sopportarlo.
Non sapeva cosa voleva dire “astemio” ma da quel che vedeva non era pericoloso.
L'oste tornò dopo poco a pulire il tavolo e si offrì di portare la giovane in camera. Ma Lagharta, sempre avvalendosi della scusa della “compagna”, la prese in spalla e la portò a letto. La buttò sul materasso e cercò di coprirla con il lenzuolo, ma Mahel aprì gli occhi.
Improvvisamente.
Lagharta scosse la testa e cercò di coprirla, ridendo -Non ci vedo nulla di pericoloso in quello che stai facendo, sai principessina...?-
Mahel sorrise languida a quelle parole, allungando la mano verso la guancia del guerriero. Lagharta la guardò confuso e le prese la mano, posandola sopra il materasso -Ora dormi. Mi sembra che tu non sia poi così lucida...-
Mahel però gli afferrò il polso, delicatamente, salendo verso l'avambraccio e la spalla. Fece leva appena fu sull'osso e si tirò a sedere, costringendo Lagharta a sedersi a sua volta per guardarla negli occhi -Non mi sento molto bene...-
Lagharta sbuffò, toccandole la fronte -Hai bevuto troppo...e ancora non ho capito cosa voglia dire “astemio”-
-Che non bevo niente che sia vagamente alcolico- rispose la ragazza, buttando la testa al petto del ragazzo -Santo cielo, mi sento così strana...-
Lagharta le carezzò la schiena, nel tentativo di farla sentire meglio -Credi che così possa andar bene?-
-Non lo so...- rispose Mahel, abbracciandolo forte e strusciando il volto contro il petto -Lagharta...tu credi che io sia carina come diceva l'oste...?-
Lagharta trattenne il respiro, non credeva che mai una simile domanda sarebbe uscita fuori dalle labbra di quella ragazza -Eh?-
Mahel alzò lo sguardo, supplichevole, speranzoso -Non sono carina...? Sono proprio così brutta, eh?- chiese con la voce rotta, gli occhi lucidi prossimi al pianto.
Lagharta sbuffò e la baciò sulla fronte, cercando di essere clemente con quella ragazzina tra le sue braccia che era tutto fuorchè lucida -Si Mahel. Sei carina-
-Davvero?- chiese lei aggrappandosi forte al petto del guerriero -Davvero davvero?-
-Si, Mahel. Sei carina. Sei molto carina- concluse sorridendo, nella speranza che si sarebbe addormentata presto, così da permettergli di dormire a sua volta.

Ma qualcosa...di imprevedibile...

Mahel si strusciò con il viso sul petto di Lagharta, contenta, mugugnando parole senza senso. Poi alzò il volto, guardando Lagharta negli occhi. Gli carezzò le guance con le mani, sorridendo. Anche lui sorrise, assecondandola.
E poi successe.
La ragazza avvicinò le sue labbra a quelle del guerriero, premendole dolcemente. Lasciò scivolare le mani attorno al suo collo, fino ad arrivare ai capelli, tirandolo un poco verso di lei, avvicinandosi con il corpo a lui.
Lagharta rimase impietrito.
La sentì allontanarsi dalle sue labbra e sorridere, per poi cadere all'indietro. Cotta.
Respirava normalmente, i capelli sparsi disordinatamente sul letto, alcuni che si avvolgevano attorno alle braccia e i polsi di Lagharta.
Ancora terribilmente scosso, immobile, nella stessa posizione in cui lei lo aveva baciato.



***

Ecco qua. Avrei voluto pubblicare ieri, ma i miei aggiornamenti sono un pò irregolari. Mi stanco facilmente, perciò non riesco ad essere diligente come vorrei. Spero che potrete scusarmi...
Comunque sia, questo capitolo è in assoluto il più DIVERTENTE che io abbia mai scritto. Ho riso come una pazza immaginandomi la scena dentro alla taverna o quella della camera. E ancora adesso rido per l'assoluta imprevedibilità della mia figliocca un pò ingenua.
La adoro <3
Grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito lo scorso capitolo. Credo di aver risposto a tutti, se così non fosse segnalatemelo che provvederò a farlo. NOTA: non ho risposto alle recensioni del capitolo 21 in quanto sono stata molto lenta tra gli aggiornamenti e mi avete preceduto nel recensire. Ho preferito farlo una volta sola, anche per privata comodità ^^
Grazie anche alle 49 persone che hanno inserito Lagharta tra le preferite, le 70 che l'hanno inserita tra le seguite e le 17 che l'hanno inserita tra quelle da ricordare. Ovviamente, anche se ultimamente non l'ho scritto, grazie anche a tutti coloro che leggono soltanto <3
Grazie della vostra cortesia e gentilezza ^^ spero di potervi ringraziare nuovamente al prossimo aggiornamento.
Con affetto e devozione,
Selenite =)
  
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