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Autore: Matsi    26/03/2011    4 recensioni
Semplicemente Draco, come lui è: schiacciato da un compito troppo grande che non capisce fino in fondo o che forse non può permettersi di capire.
Lui solo non dormiva.
Come avrebbe potuto? Il sonno era un desiderato oblio che non gli era concesso.
Perchè non poteva sfuggire all'Inferno dentro di lui.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Oblio

A notte inoltrata, le stelle gettavano la loro pallida luce sulla campagna silenziosa.
Era l'ora in cui tutti sono ormai stati rapiti da Morfeo, e riposano senza alcuna preoccupazione tra le sue braccia.
Un unico ragazzo era stato dimenticato dal dio: pallido ed emaciato giaceva abbandonato su un divanetto, un braccio gli copriva il volto.
Lui solo non dormiva.
Come avrebbe potuto? Il sonno era un desiderato oblio che non gli era concesso.
Perchè non poteva sfuggire all'Inferno dentro di lui.
Non poteva sfuggire alle sue responsabilità, non doveva pensare che Lui avrebbe ucciso suo padre, che avrebbe dato sua madre ai Mangiamorte -sua madre!- come ricompensa a qualche oscura impresa, se lui avesse fallito.
Quando lui avesse fallito.
Non doveva pensare che Lui lo avrebbe umiliato, torturato e infine ucciso, se non avesse portato a termine il suo compito.
Non doveva pensare che quello che stava facendo, quello che era obbligato a fare, era sbagliato...


"Draco..."
Conosceva quella voce. Non si mosse.
Conosceva anche il tocco, caldo e delicato, della mano che giocava con i bottoni della sua camicia, slacciandoli lentamente. Senza fretta.
"Draco"
Quando i bottoni terminarono, la mano risalì lentamente sul petto, indugiando un momento sul collo, e gli scostò il braccio dal volto.
Aprì gli occhi di scatto e la fissò. Indossava una vestaglia leggera, che lasciava intravedere il seno candido.
Si aspettava di trovare compassione e lussuria nei suoi occhi.
C'era solo comprensione, e un aiuto offerto in silenzio.
Forse così avrebbe potuto dimenticare.
Forse poteva non pensare per qualche minuto...
La vestaglia scivolò a terra con un fruscio.


Si sbagliava.
Non servì a nulla il crepitio del fuoco, che illuminava la stanza con deboli bagliori rossastri: solo lampi verdi balenavano dietro le sue palpebre serrate.
Non poté sentire i gemiti di Pansy, annullati da quella risata fredda e crudele nella sua mente.
Perso nel labirinto della sua paura, Draco cercò di non urlare...
Fuori, le stelle brillavano impassibili.


Fine


Ciao gente!

Oggi, influenzata dalla primavera e da un -timido- sole, avevo deciso di pubblicare qualcosa di allegro e positivo.
Inutile dirvi che non ci sono riuscita, ma si sa, ognuno ha i propri limiti. Comunque questo resta il mio prossimo obiettivo, che spero di realizzare quanto prima a dispetto dei professori che tendono a ripetere in maniera inopportuna, ossessiva e un po' inquietante la parola maturità. Con tutto ciò che essa comporta.
Ma non lasciamoci abbattere da queste futili prove terrene!
A presto
Matsi
  
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