Ho cambiato velocemente il tempo ai capitoli precedenti. Spero che adesso vada meglio^^
"Zel,
buon giorno...."
disse la principessa a uno Zelgadis molto mattiniero, seduto al tavolo
della
cucina di Laurate
"Giorno Ame"
"Allora, cosa facciamo oggi?"
sedendosi al tavolo
Zel la guardò di sfuggita mentre il fumo del
caffè caldo danzava davanti
i suoi occhi, velando a tratti l'immagine sorridente di Amelia. In quei
pochi
secondi si chiedeva perchè quando lei lo guardava
così, riusciva a strappargli
un, seppur stiracchiato, sorriso.
"Direi...di capire innanzitutto cosa sono quegli insetti, chi li manda
e
perchè...."
posò la tazzina ormai quasi vuota nel piattino e
tornò a guardarla
"Ame, saremo solo io e te. Lina e Gourry non 'impegnati' e quindi
dovremo
cavarcela da soli. Ricordatelo sopratutto quando ti verrà
voglia di urlare al
mondo i soliti temi sulla giustizia..."
ridacchiando al pensiero di Amelia su una roccia a urlare quanto i
cattivi
meritino una punizione
"MA uffa Zel....non dire così, bisogna pur far capire ai
nemici della
giustizia il..."
ma non finì il discorso, un rumore identico a quello del
giorno prima rimbombò
fuori e si precipitarono entrambi lla finestra
Fuori, la strada deserta si riempii di urla e ronzii, sfrecciarono
persone
davanti a loro e gli insetti iniziarono a posarsi sui vetri della
finestra,
spaventando la principessa e la chimera. Laurate irruppe nella stanza
urlando
per la paura. Furono minuti concitati, gli insetti battevano una specie
di
pungiglione sul vetro e Zel iniziò a temere che potessero
entrare.
"Via di Qui, ora....."
corse verso le due ragazze e le tirò per farsi seguire
In un minuto erano nel bagno, dove non cèrano finestre a
vetri ma le persiane
di legno. La porta fu sprangata e Zel vi castò sopra un
incantesimo che Amelia
non riuscì a comprendere. Intanto, alzando piano le barre di
legno per non
farsi scoprire, Amelia scrutò fuori. Due ragazzini urlavano
abbracciati mentre
insetti volarono loro attorno posandosi a intervalli sulla loro pelle.
"Ehi, Zel guarda......"
Zelgadis alzò lievemente e scorse i ragazzini, si accorse
che gli insetti
stavano quasi...pungendoli. Si stavano pungendo ripetitivamente i
ragazzini. Si
scostò non appena si accorse di una cosa. Dopo pochi minuti,
tutto cèssò come
era iniziato. Infatti non sentirono più ronzii, urla e
questi strani boati. Tornò
alle persiane e i bambini giaceva a terra. Uscirono di corsa ma quando
Zel e
Amelia cercarono di tirarli su per constatare la loro salute,
inorridirono. I
due bambini sembravano smagriti da fare impressione, la pelle era
aderente alle
ossa che aveva un colorito giallastro e raggrinzito. I capelli era
slavati e
gli occhi semiaperti e vitrei. Ma erano vivi, respiravano.
Zel e Amelia, a casa del guaritore del paese, scoprono che erano
bambini
sfortunati, nonostante quel giorno si fossero salvati. I loro genitori
erano
morti mesi prima, vivevano con la nonna nella casa di fronte il luogo
dell'aggressione e ora si trovavano pelle e ossa senza avere la forza
di
muoversi e parlare.
Zel e Amelia erano rimati scioccati della visione orrenda di poco
prima, non si
erano accorti da dietro le persiane della gravità
dell'attacco e non
immaginavano minimamente che quegli insetti si recavano quasi
giornalmente nel
paese per un motivo, attaccare.
"Oh, Zel....cosa sarà accaduto???"
"Amelia, come puoi vedere hanno risucchiato la loro energia vitale.
Ancora
poco e sarebbero morti...."
con un tono addolorato mentre il guaritore visitava i ragazzini
"Ma tu lo sai perchè???"
"NO, ma voglio scoprirlo. Laurate, tu cosa sai dirci degli
attacchi????"
"Ecco io....non molto. SOlo...lo avete visto ocn i vostri occhi...non
saprei che dirvi..:"
tremando, mentre vedeva quei bambini
"Amelia, a quanto pare è una cosa più grossa di
quello che credevo...si,
abbia un problma molto più grosso..."
grattandosi il mento nervosamente
"Zel, secondo me...dovremmo seguirli la prossima volta che saranno qui.
Potremmo sapere dove si recano...."
"Si, effettivamente ci stavo pensando.....va bene. Laurate..."
voltandosi verso la ragazza "di solito quanto tempo passa tra
un'attacco e
l'altro?"
"Bè...di solito vengono una volta al
giorno....perchè....."
si avvicinò preoccupata
"Quando torneranno, li seguiremo...."
si avvicino quindi alla finestra
"Inoltre...vorrei parlare con i tuoi genitori. Voglio sapere
esattamente
per chi lavorano e cosa fanno...non voglio tralasciare nulla...."
mentre si voltava verso la principessa e Laurate
Le due ragazze annuirono con la testa e tornarono a guardare i due
ragazzini.
Tutto il pomeriggio aspettarono i genitori di laurate, ma inutilmente.
La
ragazza, estremamente nervosa, faceva anvanti e indietro dalla porta
alla
cucina, facendo innervosire senza volerlo la principessa e la chimera.
Ormai
tarda notte, la ragazza corse dai vicini per chiedere informazioni e
tornò dai
due amici
"Ragazzi...non capisco....anche gli altri che lavorano con i miei
genitori
no nsono tornati....."
con lacrime che le scendevano copiose
"E' mai successo prima??"
"Oh, no Zel...mai...ho paura...che posso fare???"
"Mostraci dove lavorano...è ora di vederci chiaro..."
disse Zel uscendo per strada seguito dalle ragazze
"Zel, aspetta. COsa vuoi fare???"
"Semplice Amelia, secondo me ormai...quegli insetti e questa strana
scomparsa...sono un'inca cosa lo sento...sono collegati......vieni con
me?"
sorridendole
"Certo, spero solo che sia la pista giusta....."
"Ti fidi di me??"
mascherò un pò di disappunto constatando che la
principessa era indecisa
"Come sempre...."
ormai tranquilla
I Due osservarono la notte, decisi a scoprire cosa stava accandendo a
quel
povero villaggio. Amelia era a fianco di Zel, entrambi seguivano
Laurate a
pochi passi di distanza. Zel si voltò verso la principessa
“Qualcosa non va?”
“Ah…no
nulla. Stavo solo…ripensando a quei
bambini….”
“lo so….è orribile….”
La principessa tornò col capo chino, si sentiva impotente per quei bambini ma anche per l’intero villaggio. Non credeva di vedere cose raccapriccianti come quella. Ma ancora di più, senza aver potuto far nulla per evitarlo.
Mentre ancora ripensava, si sentì qualcosa sulla schiena e si voltò. Zel guardava avanti a sé ma aveva un braccio sulle sue spalle ee sorridendo alzò la testa in segno di forza riacquistata. Si sentiva forte e pronta a combattere. Advanti a loro si stagliava un edificio….
Laurate
si fermò e si voltò verso di loro, seria in
volto….
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Era mattina presto, Lina aprì gli occhi disorientata. Aveva
fatto uno strano
sogno ma non ne ricordava il contenuto. Sperava però che
fosse bello. MA quando
si alzò a sedere nel letto e si vide vestita con gli abiti
della carta, accanto
a un Gourry addormentato che profumava di sapone, si
ricordò. Un grosso sospirò
uscì dalle sue labbra, guardò la stanza e si
alzò. Si trovò gli abiti ancora
umidi, mentre le tornavano nella mente i momenti in cui Gourry la
gettò a terra
tentando di abbordarla. AL diavolo, quella testa di medusa! NOn aveva
mai fatto
così, possibile che gli uomini appena vedono due cose
succinte si comportano in questa maniera? Si grattò la testa
per il nervoso mentre camminava per il corridoio buio
verso la cucina, essendo le finestre ancora chiuse. Non aveva mangiato
netine, aveva sete e il nervosismo la
attanagliava. E aveva ancora il tessuto umidiccio sulla pelle.
Andò in cucina e si preparò uno spuntino. Dopo
andò a lavarsi in bagno e si
cambiò, lavò gli abiti e uscì fuori
nel fresco dell'albae per stendere. Non le
andava di tornare a dormire, non più dopo i ricordi che
ancora le balenavano in
testa. Gourry....era sorpresa della sua reazione, della sua sfuriata
quando lei
non voleva essere toccata. GIà...ma perchè?? Si
rese conto che alla fine GOurry
era Gourry....non un estraneo. Lui era la persona con cui condivideva
da molti
anni la vita, le giornate, le emozioni.....avevano iniziato a non avere
problemi per un abbraccio o una carezza. Eppure quando lui prima
tentò di andare
oltre, lei......cosa.....non l o sapeva. NOn capiva....la paura...forse
paura.....???? Neanche lei sapeva cosa la bloccava anche con lui.
Eppure lui
era la persona che più di tutti le era vicino, credeva in
lei, le voleva bene e
lo sapeva. E l'amava, lei sapeva anche questo. Ma temeva....che cosa!?!
Senza rendersene conto, aveva finito di stendere i panni e il vento
fresco la
fece rabbridire, stringendosi guardando il manto nero
sporcato da un colore dorato dovuto al sole nascente, su di
lei.
L'oscurità....le tornò in mente il Giga Slave....
Ma una sensazione la fece tornare i sè, si voltò
verso la porta. Gourry si era
appoggiato allo stipite con un braccio e la guardava serio. Indossava
la
canottiera e i pantaloni del pigiama e rimase a fissarla senza dire una
parola.
Guardava cosa aveva messo indosso per cambiarsi, una maglietta con
scollo profondo con
bottoni aperti e un paio di pantaloncini. I capelli legati a coda. Li
aveva
trovati nel mantello e senza voglia di cercare ancor,a li aveva
indossati. Ma
il fresco della mattina albeggiante richiedava, indosso,
qualcosa di più coprente. Le sue
braccia e le sue gambe nude chiedevano tepore. Lina voltò lo
sguardo senza
sapere cosa dire. Ma Gourry la stupì
"Allora, vuoi stare tutta la mattina lì a fare la dura??"
portandosi le braccia conserte
"Guarda signorina, che hai la pelle d'oca e stai tremando. I panni non
si
asciugano prima s estai lì accanto a loro....."
senz a cambiare espressione
Lina lo fissò per un momento nervosa poi sbuffò e
si avvicinò
"Tu non stavi dormendo?"
fermandosi a pochi passi da lui
"Si...ma mi sono svegliato e non cèri...mi chiedevo cosa ti
avesse fatto
alzare...."
"NUlla, ho solo sistemato alcune cose......"
"Hai fame???"
chiese lui dopo un sospiro
"....perchè?"
"Bhè...non hai mangiato questa ser a o sbaglio?" Dai che
preparo
qualcosa....."
disse rientrando in cucina
Lina rimase titubante sia per il suo modo gentile nonstante tutto e il
fatto che invece aveva mangiato. E.... poi entrò in casa
trovando sollievo nel sentire la
differenza di temperatura. La stanza la trovò
tiepida al confronto con l'aria esterna. Ma si accorse avvicinandosi
alla cucina, che Gourry prima di parlarle
aveva messo sul fuoco qualcosa. Si avvicinò e
trovò del latte in un
pentolino
"Immaginavo avessi freddo lì fuori, così ti ho
preparato
qualcosa...."
comparendo dal corridoio dietro di lei
"....Grazie....."
disse solamente stringendosi per togliere dalle braccia quel
pò di gelo che
ancora sentiva fino alle ossa
DOpo pochi secondi sentì i passi di Gourry dietro di lei e
le sue mani sulle
sue braccia. Il ragazzo inizìò a passare le mani
sulla pelle delle sue braccia per
riscaldarla, ma nonostante la stupenda sensazione di calore che sentiva
da tutte
le parti, rimase rigida anche dopo quel tocco.
"Lina....." sussurò dolcemente al suo orecchio
"perchè sei così
tesa....."
La maga non disse nulla, rimase a fissare il latte che iniziava a
fumare. Si
sentiva stupida ma non poteva farci nulla, non era facile per lei
abituarsi a
un contatto più intimo e credeva che Gourry l o avesse
capito.
"E' forse colpa mia?"
disse sempre all'orecchio
"N-No....."
"E allora? Siamo soli, tra noi, come no nci capitava da mesi.....che
cosa
ti succede?"
Lina non riusciva a pensare a nulla, nessuna risposta che potesse spiegare
la cosa. Alla fine, cercando di
vincere le paure, prese le braccia del ragazzo che ancora era alle sue
spalle e
si cinse da sè con esse, trovandosi abbracciata in maniera
goffa a lui,
sentendo il suo respiro sulla sua nuca. Non poteva fare altro con la
sua testa
in quel momento, ma sperò che lui capisse. E così
accadde, Gourry sistemò
meglio quell'abbraccio e le baciò la nuca senza capelli,
cosa rara per lui vederla
nuda. Poi le disse
" Se non ti sbrighi a spegnere il latte ci ritroveremo tutto brucato e
un
odore orrendo per casa...."
ridacchiando al uso orecchio mentre l o diceva
La maga ridacchiò di riflesso, tolse il latte dal fuoco e
versò il liquido fumante nelle
tazze che lo spadaccino aveva preparato prima. Poi guardò il
candore che danvava nella tazza
"Neve...."
"Come???"
chiese lo spadaccino
"pensavo
alla neve....."
"Perchè pensi alla neve in un momento come questo???"
"Te lo spiego dopo....bevi....."
porgendogli la tazza
"NOn metti niente nel latte? Zucchero o miele?"
"Tu lo bevi zuccherato?"
chiese la maga, iniziò a ricordarsi che non aveva mai visto
Gourry bere latte, solo vino o acqua
"Si....con miele.....ha un gusto particolare....."
versando del miele nella sua tazza
"Voi mia potente maga.....desiderate del miele???"
prendendola in giro, sperava di scuoterla
"Se voi, potente cavaliere di luce, volete offrire a questa grande maga
un
pò di zuccherosa sostanza per addolcire il latte...."
decise di rispondere in maniera beffarda
"e anche il suo terribile broncio....vedo che si è
calmata...mia grande maga..."
mettendole in miele nel latte
"non del tutto....chissà se con un pò di latte
dolce....riesca a...."
"aspetta, dimmi per lo meno perchè non ti piace un mio
approccio
diverso....dal solito...."
cercando di scandire bere le parole, la studiò in viso
mentre parlava per
capire
"Gourry, ormai dovresti sapere se sono....ecco....insomma sono poco
pratica di queste cose....."
arrossì vistosamente e si voltò dandogli le
spalle mentre prendeva un sorso di
latte
"Cioè...tutto qui????"
chiede lui scioccato
La maga non si voltò, lui sbuffò e e con la mano
sulla spalla la costrinse a
voltarsi. Nel gesto la tazza le si allontanò d'improvviso
dalle labbra,
lasciando una goccia di latte scivolare sul mento della ragazza. Lui le
allungo
una mano e le passò il pollice ad asciugare la scia lattea
sulla pelle color
pesca
"senti, lo so che la pazienza è una virtù...e io
ne ho molte...."
facendole l'occhiolino, riuscendo a farla imbronciare
"però....non è una
situazione piacevole questa....mi prometti che in qeusti giorni che
restano, ti
tranquillizzerai? Siamo io e te, solo noi due. NOn pensare ad altro ok?"
Lei fece un cenno di assenso con il capo, abbassando lo sguardo rosso
in volto.
Le mise le palme sulle guance e le disse
"posso averla con me al mio fianco per dormire, mia grande maga?"
ridendo
"COntinua a prendermi in giro e te la vedrai brutta....e
comunque....fra poco sarà giorno....anzi il sole
è già visibilissimo...."
staccandosi e andando in corridoio
"IO ho
ancora sonno...."
in maniera supplichevole
Dopo pochi passi, lei nella penombra dovuta alle finestre chiuse, si fermò e si voltò verso di lui senza dire nulla. Gourry prese la sua tazza e si avviò anche lui, sorrise quando si accorse che nell'oscurità lieve squarciata da fievolissimo raggi del sole, lei stava ridendo.