Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Scarlatta93    28/03/2011    2 recensioni
Buon salve a tutti! Questa l'avevo scritta un annetto fa. Alcuni di voi magari l'avevano trovata sotto proprietà di un altro nickname, ovvero "il trio del sedano allegro". Era un account che condividevo con alcune mie amiche ma siccome non ricordo la pass per entrare,ho preferito pubblicarla sul mio EFP. Spero solo che la mia amica abbia sul suo pc la seconda parte T.T
Cominciamo a introdurre la ff :3 Dunque, la "coppia" in questione è GreilXSebastianXCiel. Non c'è molto da dire, per cui vi lascio con una semplice domanda. Cosa spingerà questi tre a consumare sconcerie sopra un unico materasso? ù.ù Enjoy it!
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Kuro

 

.:Uno scambio equo:.

Il cielo era una lapide plumbea. Le luci dei lampioni bruciavano come fiammiferi. [...] Le strade erano percorse da rivoli d'acqua, simili a vene che si dissanguavano. [...] Il crepuscolo era un sipario di marmo grigiastro all'orizzonte.
(Carlo Ruiz Zafon - Marina)

La lama, costellata in tutto il suo orlo da una miriade di punte aguzze, scattò con la rapidità di un frangente. Individuò la posizione dell’avversario nel buio, ma non fu nemmeno in grado di sfiorarlo.
Una perfetta e sfuggente capovolta evitò per un soffio il secondo letale affondo, esibendo un’eleganza pari a quella di un agile felino.
Nelle vesti di un sensuale maggiordomo, dalle origini più oscure del nero che li circondava, il demone, che portava il nome di Sebastian, si muoveva simulando i passi di una danza il cui andamento sfidava la smaniosa avanzata della morte.
Una delle due sagome allargò un ambiguo, divertito sorriso, mostrando una fila di denti affilati e bianchissimi, taglienti quanto le punte che abitavano la motosega di cui disponeva.
Lo shinigami amante del rosso non si scoraggiò alla vista dei suoi attacchi falliti, anzi, sembrò ancor più stuzzicato di quanto già non fosse in principio al desiderio impetuoso di veder scorrere la scarlatta linfa vitale di Sebastian.
Nonostante l’oscurità circostante, il sadismo del suo sguardo penetrò nella mente di colui che lo stava affrontando, il quale però non cedette minimamente alla tensione del momento.
Il rumore minaccioso della sega a motore era l’unico a riempire i quattro muri della piccola stanza in cui si trovavano, facendo sembrare eterno anche un istante.
-Sei a un passo da me, ma non riesco a colpirti!- Si lamentò il padrone dell’arma, in preda ad una frenetica eccitazione, prossima a mutare in pazzia. -Mio Sebas-chan! Mostrati e degnami della vista del tuo prezioso…!-
Una risata sguaiata seguì le sue parole, accompagnate da un movimento assai più rapido dei precedenti, che andò a colpire dritto al petto del povero maggiordomo, disegnandovi un profondo taglio.
Il demone sbarrò gli occhi di un intenso rosso e schiuse la bocca, dalle cui labbra fuoriuscì un rivolo scarlatto.
-Vuoi il sangue, shinigami?- Domandò, ripresosi dall’attimo di spiazzamento. -Te ne darò…-
Ma prima che potesse compiere un gesto, gli fu trafitto il braccio sinistro, il quale si conficcò al muro assieme al resto del corpo. Il volto, pallido come l’astro notturno, si stirò in una smorfia di dolore, mentre il liquido cremisi usciva copioso dalle ferite, imbrattando il biancore della camicia e l’impeccabilità degli altri abiti. Respirò sommessamente, inchiodato alla parete, impossibilitato di sottrarsi dalla tortura alla quale stava per essere sottoposto.
Fremette della rabbia scaturita dal profondo senso d’impotenza di fronte a quell’essere sovrannaturale tanto ridicolo quanto stupido. Come poteva, lui, farsi atterrare da un simile pazzo maniaco?
-La mia motosega è unica, ma i miei pugnali anti-demoni non possono sbagliare un colpo.- Sogghignò il malefico dio della morte, facendo l’occhiolino al suo avversario. -Sono progettati per individuare i vermi come voi. A essere sinceri, non avrei mai creduto di doverli usare!-
Rapido, si portò una mano al torso ed estrasse dal cappotto un altro coltello, che lanciò con sicurezza dietro la sua testa. Concentrò quindi le iridi smeraldine sul braccio libero del maggiordomo. La lama, scontrandosi con le leggi della fisica, deviò la sua principia direzione, tornando indietro per poi piantarsi dove gli occhi di Greil avevano comandato. 
-ARGH! Mi ha tagliato un ciuffo di capelli!- Piagnucolò il lanciatore di coltelli, stringendo nelle mani inguantate nere la lunghissima capigliatura rossa, simile a una fluida cascata di sangue.
-Male…detto- Imprecò il malcapitato, sforzandosi di celare la sofferenza provocatagli dalle armi. -Li hai rubati, non è vero? Oggetti come questi sono tenuti fuori dalla portata dei bambini…- Sibilò sprezzante, velenoso come una serpe.
-Così mi offendi! Però non mi dispiacerebbe l’idea di essere il tuo bambino… cattivo! Puniscimi come merito, caro paparino!- Gnaulò, dandogli le spalle per volgergli il fondoschiena, facendo oscillare provocatoriamente i fianchi.
Sebastian inarcò sbigottito un sopracciglio e un ciuffo di capelli neri gli oscurò la vista, come a volergli risparmiare la pateticità della scena.
-Arrenditi! Sei consapevole anche tu di non poter far nulla!- Riprese lo shinigami, pulendosi gli occhiali sulla giacca di cachemire del demone.
A tale affronto, quest’ultimo rispose con un energico calcio che lo spedì dritto contro il muro di fronte, sfondandolo.
Curvò le labbra in un appena accennato sorriso.
-Ora… ti distruggo, maledetto!- Asserì infuriato Greil, facendo per gettarsi nuovamente contro l’inaspettato aggressore.
-FERMATI!- Proruppe una voce, facendosi largo fra le fredde pareti di pietra.
Il demone sobbalzò. Conosceva fin troppo bene l’individuo che aveva parlato. Un flebile, tremante lume di candela precedette la sua entrata in scena: si fece largo tra le macerie e sollevò il candelabro che reggeva la solitaria fiamma così da illuminare le sagome dei due combattenti.
Un brivido gli percorse la schiena alla vista delle misere condizioni del suo maggiordomo, agonizzante sulla parete sporca del sangue che non voleva saperne di frenare la sua uscita.
Cercò di mantenersi rigido e autoritario come la sua personalità lo aveva designato, ma quando ordinò a Sebastian di uccidere lo shinigami, dal suo tono trapelò l’insicurezza.
-AHAHAHAH! Cosa credi di fare, ragazzino?- Domandò sarcastico il dio della morte. -Si dà il caso che il tuo caro servitore sia completamente succube delle mie doti divine. Non ti conviene sforzarlo troppo, o morirà prima…-
Ciel si morse un labbro. Con l’unico occhio scoperto, lanciò uno sguardo di sfida al suo interlocutore, suscitando in quest’ultimo l’ennesima risata.
-Cosa vuoi, Greil?- Chiese infine, aggrottando le sopracciglia.  
-Uh?- Rispose ingenuamente l’altro. -Perché me lo domandi?-
Strinse il collo del candelabro, irritato.
-Voglio che tu lo liberi.-
-Se ho deciso che voglio ucciderlo, voglio ucciderlo!-
-Cosa te ne verrebbe in tasca?-
-…in effetti nulla… ma niente è più soddisfacente della vista del sangue… il sangue che scorre portando con sé lo straziante dolore di coloro che ne sono privati per sempre, assieme alla vita!-
Nei suoi occhi pulsò una vena di follia, che riaccese il mefistofelico sorriso.
Ciel non si scompose. Chinò il capo e chiuse gli occhi, il viso dipinto da un pelo di enigmatica malizia.
-Ti propongo qualcosa di meglio, shinigami.- Proferì.
-Ossia?- Domandò cauto, facendo scorrere le iridi dal primo al secondo individuo, pronto a contrastare eventuali attacchi a sorpresa; da quei due era meglio aspettarsi di tutto.
-Ricordi quel bacio promesso che non ti fu mai dato?-
-Eccome! Era mia intenzione far scempio delle sue labbra per prima cosa!- Esclamò vendicativo, ghignando verso Sebastian.
-Ti propongo di meglio. Se lo lasci andare, avrai molto più che un bacio…- Sentenziò, lasciando un velo di suspense nell’atmosfera che permise all’immaginazione di fare il suo corso.
-Io posso fare in modo che accada.- Riprese. -E sai meglio di me quanto lui sia devoto ai miei ordini. Prima che tu lo lasci andare, gli comanderò di concedersi ai tuoi voleri per un’intera notte, e non potrà sciogliersi dall’impegno.-
-Umpf, non prendermi in giro, marmocchio! Anche se fosse, puoi rigirare la situazione a tuo favore in qualunque momento, chiedendogli semplicemente di annullare la promessa. Come hai fatto l’altra volta!- Pronunciò l’ultima frase ringhiando. Sfoderò rapidamente un altro coltello e lo puntò vicinissimo alla gola del ragazzino che inghiottì un singulto. Nonostante il precario equilibrio della situazione, Ciel continuò: -Per questo mi concederò anche io.-
I denti aguzzi di Greil sparirono sotto le labbra e il proprietario assunse un’espressione decisamente stupita, che fu seguita da un’esclamazione di sorpresa da parte di Sebastian.
Subito l’attimo di smarrimento lasciò posto a un silenzio tombale, carico di sguardi che lasciavano intendere quanto le sue parole gravassero sulle circostanze.
-S-signorino…- Sussurrò il demone, sforzandosi di divincolare gli arti bloccati.
-Non muoverti!- Esclamarono all’unisono i due contrattanti.
-Non dovete farlo…-
-Taci, Sebastian.- Disse laconico il suo padrone.
-Dove vuoi arrivare? Cosa implicherebbe il fatto che tu ti conceda?- Chiese Greil leggermente interessato, abbassando l’arma.
-Come hai ben detto, c’è il rischio che io possa frantumare con poche parole ciò che ti è stato garantito. Per questo, appena lo avrai liberato, m’impedirai il movimento di mani e bocca, cosicché io non possa parlare né fare nulla per toccare il mio occhio stregato e lanciare ordini. L’unico motivo per cui mi concedo è solamente una precauzione. Se qualcosa dovesse andare storto o dovessi venire a meno della mia promessa, mi avrai a portata di mano e potrai anche uccidermi.-
Greil scoprì l’immensa dentatura bianca e con la lama cominciò a stuzzicare i bottoni della camicia del piccolo lord, il quale non si mosse, sapendo che un solo passo falso gli sarebbe costato la vita. Greil era attratto dal sesso quanto dal sangue e in quel momento era difficile intuire quale dei due peccaminosi vizi prevalesse.
La conferma della sua proposta gli fu data quando tutti i bottoni gli furono strappati con un rapido passaggio del pugnale sulla camicia.
Il freddo cominciò punzecchiargli il petto e presto gli avvolse la schiena, ma non per questo diede segni di tensione o d’impazienza, nonostante i palpiti del cuore crescessero a ogni lamento del fidato maggiordomo.
-E sia.- Assentì lo shinigami. Si fece pericolosamente vicino al suo orecchio e quando si fermò, Ciel poté avvertire i suoi canini sfiorargli il lobo sinistro, inumidito dal fiato caldo e già intriso di desiderio.
-Ti umilierò, piccolo bastardo- Sussurrò, leccandogli con la punta della lingua la morbida pelle. -La tua proposta mi alletta, ma voglio anche una piccola vendetta per tutte le volte che hai ostacolato i miei intenti e soprattutto mi vendico perché lui ti appartiene.-
Il ragazzino lo fissò con indifferenza e senza attendere oltre si portò l’indice e il medio sull’occhio bendato, esplicando autoritario gli ordini stabiliti.
-Hai sentito, Sebastian? Fai come ti ho detto: concediti a Greil per essere libero e non tentare di sottrarre me e te da ciò che è stato deciso.-
Sentì il simbolo del contratto brillare sotto la stoffa nera, segno che l’ordine era stato ricevuto e assimilato.
In contemporanea, il dio dai capelli rossi stese un braccio e richiamò nel suo palmo i due coltelli che imprigionavano la sua adorata vittima. Cadde con un leggero tonfo ma fu in grado di reggersi in poco tempo sulle proprie gambe. Si avvolse le spalle coi guanti imbrattati di rosso e avanzò con fatica verso i due contraenti, sbuffando dalle labbra morbide nuvole di fumo.
-Senti freddo, mio caro?- Domandò sarcastico il perverso del gruppo. -Non temere, perché facessero l’effetto inizialmente desiderato, saresti dovuto rimanere appeso come un salame per almeno un’altra mezzora.- Spiegò, mentre con le mani bloccava braccia e bocca di Ciel, che non oppose resistenza come d’accordo. Tenendolo premuto contro il suo corpo, estrasse dalla tasca un pettinino che si passò con cura tra la folta cascata di capelli. Al suo timido passaggio, la ciocca ravviata si trasformò in una lunga corda nera, la quale si staccò e scivolò a terra come un sinuoso serpente nell’attesa di stringere tra le sue spire la preda.
-Demone, raccoglila e legalo. Lo farei io, ma la posta in gioco è tropo alta perché io mi permetta anche solo una distrazione.- Asserì Greil, indicando col capo il lungo legaccio ai suoi piedi.
Sebastian lo guardò col viso sormontato da un profondo cipiglio, desistendo all’imposizione. Dentro di lui ribolliva un calderone spumante di rabbia, ma la sincerità con cui era stato espresso il comando gli imponeva anche di non manifestare i suoi sentimenti.
“È un ordine del signorino. Sapeva a cosa andava incontro ed io non posso oppormi…”
Ubbidiente, si apprestò a stringergli saldamente i polsi dietro la schiena e la cosa gli provocò un senso di disgusto. Era soltanto un ragazzino, aveva superato da poco i quindici anni... cosa lo aveva spinto ad inserirsi in una situazione maledettamente più grande di lui? Certo, non era la prima volta, il temperamento di quel piccolo lord lo aveva spesso indotto a pensare che dentro di sé fosse già un uomo, ma le esperienze provate fino a quel momento non superavano la grandezza di ciò che questa gli avrebbe impresso per sempre, nel corpo come nella mente.
Se aveva agito con superficialità come pensava Sebastian, allora il Ciel che conosceva sarebbe cambiato per sempre, e non di certo in bene; non poteva permetterselo. Ne valeva della sua promessa di adempire al dovere stipulato nel contratto: servirlo e fare in modo che i suoi desideri lo soddisfacessero senza rimpianti.
Da abile maggiordomo tuttofare che era, si promise di utilizzare le miglior doti di amante che possedesse, in modo da contrastare la vena di umiliazione e di violenza che Greil avrebbe sicuramente impiegato pur di fargli assaggiare la vergogna.
In Ciel, il demone avrebbe trasmesso la bellezza di un rapporto amoroso, evitandogli così il ricordo di un’esperienza mortificante. Sì, doveva farlo, ce l’avrebbe fatta!
Incoraggiato da quest’idea, aspettò che lo shinigami avvolgesse sulla bocca di Ciel il nastro di velluto nero c
he il signorino teneva attorno al collo, ancora legato nel perfetto fiocco stretto dalle sue mani quella stessa mattina.
-Il tocco finale e poi si comincia…- Sussurrò malizioso il dio vestito di rosso, schioccando le dita e inumidendosi le labbra con la serpeggiante lingua.

 [fine prima parte]

Premetto che non so quando aggiornerò. spero vivamente che la seconda parte di trovi davvero nel pc della mia amica T.T Vi ringrazio tanto per aver letto!!! *ò*
  
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