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Autore: JackoSaint    29/03/2011    6 recensioni
... il titolo parla già da sè: in questa fic rivivremo alcuni momenti dell'infanzia e dell'adolescenza dei nostri amati Gold Saints! La storia non segue un filo conduttore, è appunto una raccolta di brevi racconti cronologicamente collegati: un tema molto ricorrente sarà la difficoltà di Aiolia nell'accettare la morte del fratello Aiolos...
(Scritta da Giorgia)
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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34. "Perchè forse il passato convive con noi"


...Salve gente! Dopo aver aggiornato un'altra fic, mi sento in dovere di passare a questa che aspetta un aggiornamento dalla Notte dei Tempi (xD), praticamente da tre mesi ç_ç
Mancano pochi capitoli alla fine e mi scoccia lasciare incompleta una fic.. quindi la ultimerò con piacere!!!!! *_*
*Si arma di tastiera e mouse xD*
BUONA LETTURA E GRAZIE A TUTTI ^^
GIO

Premesse:

Piccolo promemoria sugli scorsi due capitoli, nei quali il tema ponderante era l'idea di Milo di provare a riunire il vecchio gruppo di amici grazie ad un'uscita serale. In ricordo dei vecchi tempi, il suo piano sarebbe quello di passare una notte tutti assieme, come una volta. Manca ancora il consenso del Grande Sacerdote, e portatore della richiesta sarà Mur...

... Ed ora, ecco gli sviluppi ^^
 

XXXIV CAPITOLO: 

"PERCHE' FORSE IL PASSATO CONVIVE CON NOI"

TITUBANZA

- Non vedo altra scelta che accettare, Marin - .

- Eppure ti vedo leggermente indeciso, correggimi se sbaglio - .

- No... no. Non sbagli affatto - Aiolia distolse gli occhi cristallini dall'alba che stava sorgendo e posò una mano su quella della Sacerdotessa che ancora giocherellava con i bottoni della camicia. La guardò teneramente, poi sospirò; segnale che permise a Marin di prendere parola:

- Sei sempre così asociale - .

- Ho te - .

- Ma io sola  non ti basto - Marin sorrise, un sorriso che faceva invidia persino agli abbaglianti raggi del sole ancora in fasce. - Il tuo gruppo di amici, quello che avevi e che desideri riavere, sta cercando in tutti i modi di ricomporsi nonostante gli impegni dati dalla vostra carica di Cavalieri d'Oro. E' una cosa così... bella - .

- Su questo concordo - .

- E allora perché cerchi in tutti i modi di non riavere ciò che desideri? - .

Aiolia restò zitto un momento come se stesse vagando in una ragnatela troppo complicata di pensieri. Il suo sospiro, un po' tremante dal nervosismo, precedette l'abbassarsi del tono di voce: - Da tempo ho imparato a non sognare ad occhi aperti - .

- Aiolia, ma... - .

- Sì, rivoglio il mio gruppo di amici - ammise finalmente il giovane Leone d'Oro, - ma non voglio nemmeno dare falsa speranza a questo mio sogno - .

- Ma... - .

- Gli altri si stanno impegnando così tanto... Mur ha anche ottenuto il permesso dal Grande Sacerdote e stasera usciremo tutti insieme, come una volta - Per un momento il volto di Aiolia si colorò di un sincero sorriso.

Marin fece altrettanto: - La giornata si prospetta stupenda - .

- Stasera il cielo sarà sgombro da nuvole ma... forse questa fantastica esperienza sarà il preludio di successive disgrazie... rivivrò una gioia che mai più potrò provare... solitamente è così, no? - .

Si guardarono intensamente un momento, un momento soltanto; pochi istanti dopo, infatti, la Sacerdotessa aveva poggiato le morbide labbra su quelle di lui, forse per zittirlo, forse per cancellare ogni suo minimo dubbio. - Vedrai, ti divertirai molto con i tuoi amici, stanotte... sarà una nottata indimenticabile per tutti voi - .

BRINDISI 

Indimenticabile fu difatti l'aggettivo che Aiolia affibbiò a quella esperienza appena ebbe inizio. Era sera, oramai: tutti insieme, un unico gruppo, avevano montato la grande tenda con lo scopo di farne il loro nascondiglio segreto: un po' come i bambini quando giocano agli indiani o agli avventurieri nella foresta.

Aldebaran si era occupato di raccogliere la legna necessaria per accendere un piccolo fuocherello al centro del rifugio, fuocherello che tra l'altro rallegrava ancora di più l'atmosfera. 

Nonostante fosse una calda serata estiva, il vento birichino non mancava nemmeno in quell'occasione e gli spifferi d'aria erano a dir poco tremendi. E così, seduti a cerchio intorno alla minuscola fonte di calore, si ritrovarono ancora tutti faccia a faccia: non giovani Cavalieri, bensì un gruppo di amici pronto a ricordare il passato.

Si guardarono in silenzio e studiarono cosa li circondava: potevano dirsi soddisfatti della ricostruzione dell'ambiente infantile nel quale spesso si ritrovavano tutti assieme. Un paio di sacchi a pelo, qualche provvista, dell'acqua, legnetti da buttare nel fuoco... con l'aggiunta di due o tre bottiglie di champagne, tanto per mettere la ciliegina sulla torta. Quello naturalmente era un particolare dettato dalla loro parte adolescenziale.

Mur, il portavoce del gruppo, fu il primo ad allargare un sorriso compiaciuto e a salutare tutti i presenti: - Aldy... Lia... Shaka... Milo... Camus. Con me siamo in sei - .

Milo alzò piano le spalle: - Ci siamo tutti, allora - .

- Già - gli sorrise Mur. - Shaka? - Sembrava aspettare un suo commento... commento che non tardò molto ad arrivare:

- Non credo di far parte completamente del gruppo... ma mi fa piacere essere qui con voi e partecipare al rinnovo del vostr- - .

- Nostro - lo corresse cordialmente Aldebaran, e Shaka sorrise quasi impercettibilmente:

- ...del nostro patto di amicizia - .

- Perché forse il passato convive con noi - dichiarò fermamente Mur, sebbene si leggesse nella sua voce un tono di delicata tenerezza, - un passato che è giusto richiamare, a volte. Sembra trascorso solo un battito di ciglia dal nostro primo incontro, e invece sono passati anni e anni... e siamo cambiati. Tutti noi - .

Milo, intento a studiare con un certo interesse il bicchiere di cristallo che stringeva nella mano destra, alzò finalmente lo sguardo sugli amici: - Credo che l'onore tocchi al nostro leoncino - Lo indicò con la preziosa coppa e tutti guardarono nella sua stessa direzione. 

Aiolia si sentì infuocare d'imbarazzo: - Quale onore? - .

- Quello di versare acqua o champagne a tutti noi - gli rispose Aldebaran, sorridendo. - Brinderemo come fanno tutti gli amici in ricorrenze particolari - .

Per un momento non ci credette, poi dovette convincersi del contrario: pure Camus, così silenzioso ed accoccolato vicino a Milo, sembrava squadrarlo con meno freddezza e partecipava emotivamente a quel momento così intenso, fatto di sguardi e parole taciute. 

Oh ragazzi...

- Oh ragazzi - gli scappò, e si lasciò sfuggire anche un timido sorriso, quasi incredulo, mentre già la sua mano correva ad afferrare una bottiglia di champagne. - E' veramente un onore, sì... - .

- Su un po' di vita - lo punzecchiò Aldebaran porgendogli il bicchiere da riempire.

Non gli rispose, solo si limitò a servire agli amici ciò che preferivano tra acqua e champagne. Ed alzarono le coppe tutti assieme, Aiolia stringendo a sé un Milo che già bramava di assaporare un secondo bicchiere e Shaka e Camus stranamente sorridenti.

- A noi - sentenziò Mur, e il tintinnio del cristallo colorò l'atmosfera e diede il via a quella magnifica nottata.

PAROLE SUSSURRATE

Aiolia non avrebbe mai pensato che avesse così tante cose da raccontare agli amici: cose che la sua bocca sputò con una spaventosa spontaneità e che riuscirono a colpire pure il suo ferreo spirito. Raccontò loro degli allenamenti quotidiani, di Marin (parte che interessò parecchio...) e di quanti sentimenti si era visto costretto a reprimere per... paura, forse, oppure per nuovi doveri che avevano scavalcato quelli precedenti. 

Eppure nell'intimità del momento nessuno si scompose, ed uno ad uno raccontarono quanto avevano da raccontare. E' così che ci si comporta in un gruppo, sì.

Passarono forse due ore dal primo brindisi e dovettero farne un altro e un altro ancora: volevano a tutti i costi fermare lo scorrere del tempo ma, appena scoccarono le due di notte, iniziarono ad avere sonno. Per questo decisero di rintanarsi nei loro sacchi a pelo, alla ricerca di un po' di calore dato l'ormai estinto fuoco.

E così, abbandonati dalle forze, la maggior parte di loro prese subito sonno. Altri invece caddero in un pesante dormiveglia, e tra questi vi era Camus: si guardava in giro circospetto, cercando di cavare qualcosa dal telo di tenebra che lo avvolgeva. A pochi centimenti da lui poteva riconoscere la chioma bionda di Milo, il quale dormiva con ancora una mano allungata a stringere la spalla di Aiolia.

Avevano passato il tempo a ridere di brutto, quei due, e ad un certo punto gli altri avevano pensato che fossero totalmente ubriachi.

Camus invece no, si era limitato a pensare positivo e credeva che fossero stati leggermente in preda ad una crisi di ridarola. Allungò una mano verso Milo punzecchiandogli il naso, e quello aprì piano gli occhi con la velocità di un bradipo amputato:

- Uhm? - .

- Milo? - .

- ... - .

- Milo? - .

- Sì...?  - .

- Sono io, Cam - .

A quel punto gli occhi del greco si aprirono come fanali nel bel mezzo di una coltre di nebbia: faceva sempre così quando riconosceva la sua voce. - Cam? Non dormi? - .

In tutta risposta Camus si strinse piano nelle spalle.

- Non ti senti a tuo agio? - gli chiese l'altro, serio in volto. Riusciva a malapena a vederlo, ma percepiva la sua presenza.

- Non tanto per questo - Nel buio andò alla ricerca della sua mano, che strinse appena trovò. Milo giurò di trasalire non appena sentì il calore della sua pelle.

- Eppure... sei strano - gli sussurrò lanciando un'occhiata ad Aiolia come per assicurarsi che stesse dormendo. E poi, ancora, ridendo leggermente: - Cam, avvicinati... è talmente buio che- - .

Qualcosa di mordibo e deliziosamente fine gli tappò la bocca e solo dopo alcuni istanti realizzò che si trattava delle labbra di Camus, intento a donargli un dolcissimo bacio come mai prima di quel momento. Non seppe calcolare quanto durò, solo si concentrò nell'assaporare appieno la purezza di quella bocca di rosa; e solamente quando l'amico si allontanò di qualche centimento si concesse di aprire gli occhi e di ascoltare, indifeso e totalmente paralizzato, quelle due parole che gli erano sempre state promesse ma che mai aveva udito:

- Ti amo, mon Milo - gli bisbigliò Camus con uno splendido sorriso. - Sei sempre così solare e comprensivo... ciò che mi manca per completarmi -, e restarono a lungo ad osservarsi e ad accarezzarsi la mano nel terribile silenzio della notte.


LOL, eccovi qui il penultimo capitolo per la gioia delle lettrici in particolare *_*

L'ultimo capitolo sarà molto corto, lo pubblicherò in settimana. Grazie a tutti, alla prossima! ^^

Diana924 : Ma ciaoooo caraaaa! XD Il tuo sogno si è avverato, ecco il gruppo riunito! Manca solamente un'ultima faccenda da sistemare, faccenda che potrai assaporare nel prossimo capitolo! A presto, grazie ^^

aries no nike: Eri così impaziente per le "magiche paroline" di Cam a Milo? Eccole in questo capitolo, come avrai potuto leggere ^^ Aiolia come vedi ha rimesso la testa a posto e tutto è tornato pucciosamente come prima ^^

Baaaacione, a presto ^^

KanondiGemini96 : Ria è resuscitatoooooo XD Scherzi a parte, eccoti il vero Aiolia, così puccioso, straluccicoso e coccolosamente strapazzevole XD Milo sì, ha sempre le idee pucciose, però qui in questo capitolo anche Cam è stato puccioso *O* Sono tutti così pucciosi, chetttteneri ^_^

Un abbraccio, a presto ^^



   
 
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