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Autore: thembra    30/03/2011    4 recensioni
Gli occhi di lui non l’avevano più guardata come in precedenza, sembravano scivolare oltre la sua persona senza vedere che anche senza mutazione era rimasta la stessa identica ragazzina di sempre, sembravano vedere un’estranea distante e fuori posto in un quadro di personalità ben definite e collocate all’interno della cornice.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Raven/Rogue, Logan/Wolverine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando alla sera del giorno dopo scesero dal portellone del Black bird la trovarono appoggiata al muro di cinta del campo in cui si erano dati appuntamento.
Logan, che apriva la fila fu il primo a scorgerla a circa una ventina di metri dall’aereo;  era seduta sul muretto appoggiando la spalla alla rete metallica che recintava tutto, una gamba era piegata ed il suo piede era ben poggiato al muro  mentre l’altra stava ben piantata a terra.
In bocca l’ennesima sigaretta con la quale si divertiva a fare le ciambelle di fumo.
A terra, a pochi passi dal suo piede stava una borsa nera e ben tesa, segno che era stata riempita per bene.
 
“È sola?!? ”
 
Ororo rimase delusa, il piano comprendeva solo lei nel team d’accordo, ma almeno qualcuno dei suoi avrebbe potuto accompagnarla no?
 
“Marie?”
“Presente…”
 
Levando il braccio destro  appoggiato al ginocchio piegato, strinse la sigaretta fra pollice ed indice facendola schizzare via nel buio oltre i fori della rete di recinzione.
 
“Nh?”
 
Con uno scatto si allontanò dal muretto, raccolse la tracolla nera e si mise in piedi trovandosi finalmente di fronte il suo ex team.
Li guardò con calma uno per uno indecisa se salutarli singolarmente o no, optando per la seconda opzione levò la mano destra annuendo col viso.
Sorridendo mosse qualche passo verso di loro, odiava fare l’ipocrita ma quella situazione era particolare.
Non se la sentiva ancora di parlare con loro, era troppo strano e poi non le venivano in mente argomenti intelligenti.
 Quando Kenton l’aveva congedata quella mattina era tornata a casa e buttandosi a letto aveva passato ore ed ore a rimuginare su un possibile pretesto di dialogo con i suoi ex compagni ma ogni domanda che le veniva in mente sottintendeva il fatto che se ne fosse andata.
Non voleva fare la figura della patetica ragazzina che rinfacciava loro qualcosa rivangando il passato perciò aveva deciso che avrebbe fatto la disinteressata, li avrebbe salutati con cortesia e una volta  a bordo del bird se ne sarebbe stata tranquilla in un angolo a fingere di lavorare con qualche apparecchio per farseli stare alla larga.
 
“Gli altri?”
“Altri?”
“Voglio dire, non ti hanno accompagnata?”
 
Marie guardò Ororo perplessa, riuscendo col suo silenzio a farla innervosire.
 
“Da qui alla base sono dieci minuti di strada e con la moto ci metto un attimo non ho bisogno della scorta…”
 
Scosse la testa interrompendo la sua risposta incrociando gli occhi di tutti gli altri x-men.
Li conosceva tutti a parte uno che probabilmente era entrato nel team dopo che se n’era andata.
Era abbastanza alto, coi capelli leggermente lunghi e scompigliati e due occhi che avrebbero incantato chiunque dentro quel viso ruvido e ben definito che mostrava un’espressione carismatica.
Doveva essere Leblau  o Lebou ora non ricordava esattamente cosa aveva detto Ororo il giorno prima, e a conti fatti aveva ben poca importanza.
 
Avanzò passando fra Logan ed Ororo nel più totale dei silenzi.
Si sentiva osservata e questo la metteva a disagio.
Cominciava a pentirsi di non aver permesso a Clayton di accompagnarla, ma conoscendolo avrebbe finito con l’azzuffarsi con Logan e lei voleva dimostrare a lui ma soprattutto a sé stessa che era in grado di sopportare la loro compagnia senza sentirsi impacciata cosa che però non le stava riuscendo affatto.
 
Voltandosi si dipinse in viso un’espressione scocciata.
 
“Beh?”
 
Alzò i palmi incitandoli a darsi una mossa.
 
“Va pure avanti Rogue, la strada te la ricordi…”
 
Roteando gli occhi proseguì senza badare alle parole di Logan che nel frattempo si era avviato seguito dagli altri.
Se ci fosse stato Clayton l’avrebbe messo a tacere quel….quel….
Sbuffò salendo sulla rampa del portellone abbassato.
 
Quando questi si chiuse e dopo che tutti si furono accomodati ai loro posti l’aereo decollò nel più totale dei silenzi.
Senza degnare nessuno di ulteriore attenzione Marie aprì la propria borsa estraendo l’auricolare della radiotrasmittente mettendoselo all’orecchio.
Quello era l’unico collegamento che aveva con la base degli Hawks, la sua salvezza, il suo coraggio.
Estrasse un mini computer e accendendolo avviò il programma che aveva creato con Ken, i cavi che avrebbe dovuto collegare al pannello della centrale stavano al sicuro e pronti all’uso in una delle sue tasche dei pantaloni.
 
Il mormorio dei suoi compagni faceva da sottofondo al silenzio che aleggiava a bordo, ogni tanto sentiva Hank dare informazioni sulla loro posizione e il tempo rimanente all’arrivo mentre Ororo ripercorreva il piano assicurandosi che tutti fossero pronti, lei dal canto suo ripassò i punti principali del suo compito mentre distratta osservava il pavimento d’acciaio sul quale poggiavano i suoi piedi.
 
Poi un’ombra occupò la sua visuale costringendola a guardare davanti a sé.
 
“Bonsoir chery, nous n'avons pas encore présenté…mon nom est Remy Lebeau…”
 
Scettica, gli strinse la mano  prima di presentarsi a sua volta.
 
“Je suis Marie, j'ai le plausi Remy….”
 
Lui sorrise sedendosi accanto a lei.
 
“Chiamami Gambit chery…”
“…sempre Marie…”
“Ma prima Logan ti ha chiamato Rogue…”
 
Seguì la direzione in cui Gambit aveva annuito e dove Logan stava seduto.
Non s’era accorto d’esser fissato da lei preso com’era nel parlare con Jubilee e nemmeno volle che se ne accorgesse tornando velocemente a concentrarsi su Remy.
 
“Ora è Marie.”
“Nh…all’Istituto il tuo nome è famoso, ti conoscono tutti persino le nuove reclute…da quando sono tornati l’altra sera dalla missione ed è uscita la novità del tuo ritrovamento a casa non si parla d’altro, sono tutti curiosi e…”
“Heh, si parla più di me adesso di quando ero presente…”
 
La sua risposta lasciò perplesso Remy.
 
 “Non ci badare e dimmi piuttosto, da quanto fai parte degli x-men?”
“Poco meno di un anno…ho rincontrato per caso Logan a Manhattan e mi ha convinto ad unirmi al team…”
“Lo conoscevi già da prima?”
“Si, lui non se lo ricorda, ma l’ultima volta che ci siamo visti eravamo proprio a Three Miles Island, anche allora era un laboratorio clandestino ma credevo che dopo il disastro combinato da  Logan fosse andato tutto distrutto,  evidentemente mi sbagliavo…”
“Lui lo sa questo?”
“Glielo ho detto ma non se lo ricorda, ‘Ro ed Hank credono che potrei essere d’aiuto dal momento che ci sono già stato, per questo mi hanno inserito in squadra…”
 
Annuì sperando che avesse finito ma l’espressione che gli si era dipinta in volto diceva tutt’altro.
 
“…sono contento di poterti conoscere finalmente, sono state dette così tante cose su di te che avevo finito col crederti leggenda…”
“Quando l’oggetto dei discorsi non c’è si finisce sempre con l’esagerare…”
“Non è il tuo caso chery…”
 
Fingendosi seccata scattò a guardare oltre il piccolo finestrino laterale, le nuvole di nebbia che celavano il bird dal mondo non impedivano a lei di vedere le luci della città che stavano sorvolando, Harrisburg forse, la capitale della Pennsylvania, e questo significava che erano praticamente già arrivati, Three Miles Island non poteva essere lontana.
Scrutò un poco più lontano e notò che le luci notturne subivano un taglio netto di buio.
Quello era il fiume Susquehanna, l’isola si trovava li.
 
Un sospiro estraneo al suo le ricordò di non essere sola, tornò a guardare Remy che intanto aveva preso a giocherellare con un mazzo di carte.
Lo squadrò bene, era piuttosto giovane, certo non suo coetaneo ma nemmeno doveva avere la stessa età di Logan, chissà come si erano conosciuti.
 
Sorrise lanciando uno sguardo a Logan che a quanto pare era riuscito a trovare un tassello importante nell’intricato puzzle della sua memoria infranta, ritornare in un luogo del suo passato magari l’avrebbe aiutato a ricordare.
 
Lo schiocco della gomma di Jubilee la fece riprendere dai suoi pensieri, cavolo, si era incantata a guardare Logan e dall’espressione che aveva in viso la cosa non doveva piacergli affatto.
Senza troppa fretta tornò a guardare Gambit.
 
“Ed il tuo potere? Qual è?”
“Speravo me lo chiedessi chery…”
 
Proprio mentre questi stava per estrarre una carta dal proprio mazzo Logan lo richiamò al suo posto.
 
“Finiscila di fare il babbeo cajun! ”
 
Ridendo Remy se ne andò facendole l’occhiolino prima di tornare a sedersi accanto a Jubilee che ancora la guardava curiosa, di cosa poi lo sapeva solo lei.
Non appena la ricompensò con un sopracciglio alzato questa scostò lo sguardo imbarazzata puntandolo a terra provocando in Marie un piccolo moto di soddisfazione.
 
Se la yellow-girl pensava di poterla conquistare così facilmente si sbagliava di grosso, quando aveva smesso di parlarle e di chiamarla per le uscite del giovedì sera lei si era sentita da schifo, esclusa e dimenticata, tradita da quella che fino al mattino di quel giorno maledetto si era professata a pieno titolo la sua migliore amica; strinse gli occhi assaporando nuovamente il veleno della rabbia e dell’umiliazione provati, no, non gliela avrebbe fatta passare liscia, non avrebbe perdonato nessuno di loro.
 
‘rie?
 
Scattò nel proprio sedile spaventata dalla voce che d’improvviso le era squillata in testa.
 
Portandosi il dito indice all’orecchio pigiò il pulsante d’accensione dell’auricolare.
 
“Clay?”
“In carne, muscoli potenza ed ossa…” lo sentì ridere alla sgridata di Kenton che gli diceva di smetterla di fare il cretino “…tutto bene?”
 “A meraviglia…siamo a dieci minuti dall’obiettivo più o meno…”
“Nervosa?”
Sbuffò capendo che la domanda non era inerente alla missione, ma a come si poteva sentire. “No”
“Bene, brava. Se hai bisogno fai un fischio, noi ci siamo tutti qui e ti teniamo d’occhio!”
 
Rise nell’ascoltare i commenti in sottofondo dei suoi compagni di squadra, in particolare quello di Kim le fece piacere.
 
“Di a Kim che lo farò…”
“Ne siamo tutti convinti! Ciao!”
“Passo!”
 
Pigiò nuovamente il bottone di comunicazione spegnendo l’apparecchio, poi notando che gli altri erano già pronti a lanciarsi sganciò le cinture ed estrasse dalla propria borsa il paracadute in dotazione al suo corpo stringendolo bene, poi mise il computer nella tasca grande del gilet ed attese il segnale di Hank.
 
“Tutti pronti ragazzi? Bene, al mio segnale lanciatevi uno ad uno, atterrerete a pochi metri dal perimetro e da li dovrete raggiungere le vostre postazioni, cercate di lanciarvi assieme al vostro compagno in modo da non essere divisi…se avete qualche domanda fatemela ora altrimenti…”
“A posto Hank, apri quel dannato portellone!”
“Ok capo!”
 
Silenziosamente si portò di fianco a Logan preparandosi all’impatto con l’aria esterna non appena il portellone si fosse aperto.
Attese che tutti si lanciassero annuendo poi ad Hank per ricevere il permesso di andare.
Non appena lui glielo accennò lei si buttò.
Con le corde cercò di dare al paracadute la stessa traiettoria presa da Logan ma per via della forte corrente scatenata dalle turbine del bird in allontanamento questo non fu possibile.
Scandagliando velocemente la zona scelse di atterrare vicino all’unità n°2, quella che dopo l’incidente del 1979 era stata praticamente abbandonata.
 
Una volta atterrata guardandosi intorno studiò il tragitto più breve per raggiungere la sua postazione in cima al tetto.
Togliendosi il paracadute si preoccupò di nasconderlo bene dietro ad un cumulo di detriti prima di avviarsi scivolando lungo la facciata della costruzione fino a raggiungere al corpo principale della costruzione.
Guardando in alto riconobbe le sagome di Colosso e di Remy intrufolarsi senza problemi e sfruttò il percorso aperto da loro deviando una volta entrata verso i piani alti anziché giù per le scale che conducevano ai sotterranei.
 
Appena svoltò l’angolo si trovò davanti ad una specie di terrazza oltre la quale si trovava la camera di controllo.
Doveva stare attenta a percorrere quel tratto, c’erano alcune guardie e anche se sicuramente non prestavano la massima attenzione, stavano giocando a carte da quel che poteva capire, l’avrebbero comunque vista mentre attraversava quel tratto completamente illuminato e priva di copertura.
 
Aspettò il momento propizio inspirando prima di darsi lo slancio per correre e quando fu sul punto di scattare anziché avanzare si lasciò cadere a terra sbloccando le ginocchia mentre piegandosi in avanti assicurò il proprio equilibrio ai palmi delle mani e non appena questi toccarono terra alzò la gamba destra sferrando un calcio in aria alle sue spalle.
 
Colpì ciò che era sicura d’aver avvertito e sentì il contatto di un corpo contro la parete dietro la quale era nascosta.
Senza dare il tempo all’aggressore di rimettersi in piedi si voltò e gli si lanciò addosso pronta a bloccargli qualsiasi movimento.
 
Si bloccò d’istinto a pochi centimetri da tre lame.
 
Espirando abbassò lo sguardo trovandosi perforata da due occhi selvaggi.
 
“Tu!?”
“Togliti!”
 
Rilasciò con uno scatto la presa che aveva sul suo colletto togliendosi da addosso a lui controllando oltre le proprie spalle se i due guardiani avevano sentito il rumore del loro scontro.
 
Ancora giocavano. Tutto ok.
 
Si ritrovò girata, gli occhi di lui puntati nei suoi, perforanti e furibondi.
La stretta delle sue mani alle spalle cominciava a farle male.
Immobile sostenne il suo sguardo.
 
“Dove diavolo sei sparita?”
“Ho avuto delle difficoltà con l’atterraggio…il bird ha creato una corrente impossibile da gestire…”
“Mi hai fatto preoccupare dannazione!”
 
Lui preoccupato? Hah!
 
Lo guardò sfoggiando lo sguardo più gelido di cui potesse essere capace cercando di non sentire il calore che le stava nascendo nel cuore a quel pensiero.
Logan, si era preoccupato ed era ancora preoccupato per lei come quella sera che l’aveva lasciata andare quando aveva deciso di partire per prendere la Cura, quando le aveva offerto quel passaggio e le aveva parlato non da padre ma da amico.
 
Non glielo aveva mai detto, ma quel suo gesto le aveva dato ulteriore coraggio per aprire la porta d’uscita ed affrontare la prova più grande della sua vita.
 
Tentennò indietreggiando fino ad appoggiarsi con la schiena al muro che li proteggeva dalla vista nemica mentre lui dal canto suo, in silenzio la fissava aspettando che dicesse qualcosa.
 
Logan si era sempre preoccupato per lei, tranne quando, la sera che se n’era andata, aveva superato il taxi e l’aveva guardata allontanarsi in sella alla sua moto senza nemmeno provare a parlarle.
 
“Marie”
 
Chiuse gli occhi spostando lo sguardo di lato mentre nervosa si mordeva l’interno del labbro.
Quel graffio che il lupo le aveva lasciato nel cuore tuttavia, bruciava ancora.
 
“Andiamo, ho visto Colosso e il nuovo arrivato andare avanti,”
“Marie”
“Probabilmente sia loro che Ororo Jubes Kitty e Bobby saranno giunti a destinazione, manchiamo solo noi e…”
“Marie”
“…il nostro compito è quello più importante…”
 
Fece per avviarsi ma lui la trattenne stringendole il polso.
 
“Ma-”
“Dobbiamo Andare!”
“Smettila di scappare!”
“Non è il momento per”
“Oh, si che lo è…”
 
Strattonò la presa che lui strinse maggiormente.
 
“Lasciami!”
“No!”
“Non lo ripeterò…”
“Allora che farah”
 
Uno schianto e si ritrovò col muso contro il muro.
Marie lo aveva colpito talmente forte che andò a rimbalzare contro il cemento della parete con la guancia opposta a quella colpita.
 
Ruggì un lamento e nella distrazione lasciò la presa.
Non riuscì a fermarla perché si era già avviata di corsa verso l’obiettivo.
 
Sorrise malefico, gliela avrebbe fatta pagare.
Massaggiandosi la guancia graffiata dal contatto aspettò che la sua mutazione agisse richiudendo la piccola abrasione mentre aprendo la bocca roteò la mascella per alleviare il dolore del pugno sull’altra gota.
La seguì mentre in mente gli rimbombavano le parole del gigante.
 
Le erano spuntate eccome le palle a quella piccola impertinente.
 
 
 
 
 
TH
 
Grazie di cuore per le recensioni che mi han lasciato:
 
Utena76
Asia87
Puffet
 
 
…quanto mi gaso….huuu uhh huu!!!
^w^
A presto!!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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